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Prime Esperienze

La scommessa persa...e non solo quella


di MatBsxPassLE
21.06.2015    |    24.482    |    5 9.1
"Una volta resosi conto che ormai ero pronto e fremente, lasciò di slinguettare ed avanzato un poco con le ginocchia, sostituì l'opera della sua lingua..."
Erano gli ultimi giorni di scuola prima di ritirarci per poter ripassare prima degli esami di “maturità”.
Era uno di quei giorni vuoti nei quali i professori lasciavano la presa delle redini della classe.
Finalmente suonò la campanella della ricreazione, e come al solito il nostro gruppetto di sei inseparabili andò in bagno; insieme andammo verso i sei orinatoi e come al solito insieme ci mettemmo a orinare; finchè a Vincenzo non venne l'idea di fare una scommessa: dovevamo fare l'alza bandiera tenendo le mani attaccate al muro, chi non fosse stato in grado di andare in erezione avrebbe pagato penitenza.
Una penitenza speciale; avrebbe dovuto soddisfare oralmente gli altri cinque compagni!

Avevamo circa un quarto d'ora a disposizione prima del rientro in classe.

Vincenzo, Marco, Walter, Cosimo e Gianni in due minuti avevano un'alza bandiera di tutto rispetto che neanche nelle migliori occasioni si era mai visto, neanche quando eravamo andati in gita con le compagne della sezione femminile, io invece ero stato tradito dall'emozione.

Fu così che con non poco impaccio toccò a me prenderli in bocca a turno; a dire la verità la cosa all'inizio mi faceva un po' schifo ma le scommesse perse andavano onorate.

Mi misi in ginocchio ed iniziai a pagare prendendo in bocca Vincenzo; premesso che non avrei mai immaginato di fare un pompino, mi sorpresi da solo come il solo fatto di averlo duro in bocca invece mi provocasse un insolito piacere.
Iniziai leccarlo e succhiarlo con avidità, come se lo avessi sempre fatto e per giunta, come se mi fosse sempre piaciuto farlo; ed il tutto, ovviamente, senza far capire che la cosa tutto sommato mi piacesse.
Con la coda dell'occhio potevo scorgere gli altri compagni che se lo menavano di mano per non perdere di rigidità.
Vincenzo venne quasi subito, poi rapidamente si alternarono Marco,Walter e Cosimo.
Venne quindi il turno di Gianni, era il più attrezzato di tutti noi era anche il più palestrato.
Iniziai a succhiarlo e a leccarlo con dolcezza perchè volevo godermi quel momento, avere quell'uccello in bocca era una cosa surreale anche perchè mentre con gli altri avevo dovuto lavorare di collo per fare su e giù dalle loro aste, Gianni collaborava sapientemente muovendo il bacino e ad ogni suo movimento corrispondeva qualche centimetro in più della sua lunga asta dentro la mia bocca.
Erano rimasti circa cinque minuti prima del suono della campanella.....che sinceramente non avrei voluto suonasse mai!

Gianni continuava a muovere il bacino e a tenermi la testa ferma con le sue mani...arrivai a sbattere più di qualche volta con il mio naso poco sotto il suo ombelico avendo sempre la bocca piena.

Di li a poco però il gioco finì suonava la campanella e dovevamo rientrare in classe, pur non avendo finito ancora di pagare per intero il "mio pegno".

Una volta suonata l'ultima campanella e finalmente usciti da scuola io e Gianni ci accordammo per andare a fare i compiti insieme....anche perchè ovviamente, con lui, avevo un "pagamento" in sospeso!.

Arrivai in casa di Gianni nel pomeriggio.
I suoi genitori erano nel loro negozio e non sarebbero rientrati se non dopo la chiusura serale.

Gianni mi accolse in boxer aderenti con l'uccello ancora in tiro....da bravi ragazzi facemmo prima i compiti.
Poi Gianni si sdraiò sul letto e mi invitò a seguirlo, con la scusa che di li a poco avrei dovuto terminare quanto iniziato nel bagno della scuola, ovvero il pagamento della scommessa perduta.
L'atmosfera era abbastanza bollente, a casa da soli io e lui....ed il mio pegno in sospeso.

Seguì senza esitare il suo invito e mi inginocchiai su di lui, al lato del letto, per leccarlo e succhiarlo come avevo già fatto la mattina.
Mentre lo leccavo e succhiavo, Gianni non si perse d'animo e con fare da maestro mi infilò la mano sotto i pantaloni per tastarmi le chiappe; era una sensazione nuova unita al piacere di averlo, pulsante ed in tiro, unicamente mio tra le labbra, ma soprattutto senza gli occhi puntati addosso da parte degli altri compagni.

Mi chiese se prima di quel giorno avessi mai pensato di far sesso con un maschio.....il suo arnese era duro e pulsante, gli dissi di no, anzi ribadii il concetto che mai mi sarebbe passato per la testa di sottopormi ad una prova del genere, e che mi ero prestato unicamente perchè dal primo anno delle superiori avevamo condiviso insieme dai compiti alle fidanzatine; dagli scherzi ai taroccamenti dei voti e che sinceramente pensavo si trattasse di uno degli innumerevoli scherzi fino ad allora proposti.

Continuava a massaggiarmi le chiappe, mentre ero sempre chino su di lui con la bocca piena, poi mi chiese di mettermi comodo e spogliarmi che sarebbe stato più bello.

Non feci in tempo ad alzarmi e spogliarmi levandomi la polo che Gianni era in piedi di fronte a me continuando a palpeggiare le chiappe ed al contempo iniziò a leccarmi e succhiare i capezzoli, non avendola mai provata prima era una nuova piacevolissima sensazione.
Più leccava e succhiava i miei capezzoli più le mie natiche diventavano sode tra le sue mani di lì a poco si inginocchiò per leccarmi le chiappe, dapprima piegandomi a 90 gradi, poi invitandomi a seguirlo nel letto nella posizione del 69.

Così feci, ma sorprendentemente mentre io leccavo e succhiavo il suo arnese vibrante e venoso, lui in quella posizione non ricambiò con un pompino, bensì, arrivò ad infilare la sua lingua tra le mie chiappe....proprio li nel buco.

Iniziai a succhiarlo e leccarlo quasi con rispetto, come per ringraziarlo per le attenzioni che la sua lingua dedicava al mio buchetto vergine.

Ed ecco ancora una nuovissima e piacevole sensazione mai provata prima, mi sentivo inondato da degli strani brividi che dalle chiappe risalivano fino a dietro le orecchie.

Ero in una situazione di estasi totale.

Ad un certo punto,staccando per qualche attimo la sua lingua dal mio buco, chiese se avessi voluto di più da lui, non esitai e chiesi cosa dovessi fare per avere quel "di più"...facendo un po' finta di ignorare cosa volesse dire o fare di li a poco e un po' volendo una volta arrivato a questo punto anche io qualcosa di più; essere a letto con lui era inebriante.

Gianni, allora, mi fece prima mettere supino e poi mi suggerì di mettere il cuscino sotto le natiche per stare più comodi entrambi, poi mi chiese di tener le ginocchia vicine al petto tirandole con le mani dalla parte posteriore, proprio nell'incavo del ginocchio.

Non appena fui in quella posizione, che mi lasciava tutto esposto alla sua vista, si inginocchiò su di me e continuò a infilare la sua lingua nel buco, e potei capire che la alternava con un dito ben umettato di saliva, continuando a regalarmi un piacere nuovamente intenso, ma ben diverso da quello di prima datomi dalla sola lingua.

Una volta resosi conto che ormai ero pronto e fremente, lasciò di slinguettare ed avanzato un poco con le ginocchia, sostituì l'opera della sua lingua sapiente e del suo dito con la punta del suo cazzo.....mise le braccia a contrasto alle mie gambe in modo da farmele poggiare sulla sua spalla, e quindi iniziò a muoversi lentamente spingendo il suo cazzo in tiro contro il mio buco, cercando di farsi spazio ed entrare sempre più, con quello stesso ritmo utilizzato la mattina mentre eravamo in bagno.....ero talmente eccitato che finalmente raggiunsi anche io quella famigerata erezione assente la mattina....lui iniziò a farsi strada dentro di me,entrando ed uscendo con dolcezza, guadagnando profondità ad ogni colpo; i suoi colpi stranamente non mi cagionavano alcun dolore anzi ero grondante di sudore per l'eccitazione e per il piacere.
Una volta fattosi strada in modo completo arrivò più di qualche volta a farmi sentire i colpi delle sue cosce sulle mie natiche.
Di li a poco cambiammo posizione e mi prese a pecorina; questa volta oltre al contatto delle sue cosce potevo avvertire anche lo sbattere dei suoi fianchi sulle mie natiche!
Dopo avermi tenuto a quattro zampe, disse che adesso (nella nuova posizione) sarebbe stato per me molto più bello perchè sarei stato io stesso in grado di stabilire il ritmo e la profondità della penetrazione, si mise supino con la testa appoggiata al cuscino, mi fece adagiare in ginocchio con le gambe lungo i sui fianchi le mie mani poggiate alla testiera del letto poi prese in mano il suo cazzo e lo indirizzo verso il mio buco, non appena io sentì il contatto con la sua cappella iniziai a farlo entrare sedendomi e rialzandomi come fossi sulla sella di un destriero; aveva proprio ragione questa volta ero io a scoparmi con il suo bell'arnese.

Non so quanto tempo passammo a letto insieme quel pomeriggio ma.....per me fu indimenticabile!

Fu in quel giorno che persi la mia verginità.....ma senza alcun rimpianto se non quello che poi la vita universitaria e lavorativa poi separò le nostre strade.

Da allora ogni tanto...cerco di rivivere antichi ricordi!!!
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