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Scambio di Coppia

Fotogrammi_1 (spruzzi)


di Membro VIP di Annunci69.it BoscoPando
16.08.2023    |    2.012    |    5 9.3
"Serie! Ormai sei letteralmente uncinata ed il palmo tiene costante la pressione su tutta la tua fica..."
I racconti dell'omino verde
(...e non è indispensabile che sia tutto vero)

Mi discosto dalla mia signora e la lascio soltanto alle attenzioni dell'altro uomo.
"...mi dedico un po' a lei", le sussurro e mi risponde con un cenno d'intesa mentre sospira con una mano che le sta stringendo il seno.
La donna è lì, morbidamente sdraiata su un lato del grande materasso del locale.
Sono arrivati insieme ma il suo ruolo è vago, forse soltanto per compiacere a lui e consentirgli di entrare come coppia.
Ed anche il suo aspetto, la pelle ambrata e la fisionomia del viso con quei tratti arabi.
Mi avvicino ed ammiro anche quei grandi occhi scurissimi... "ciao, ti sembrerà una richiesta strana ma io adoro scorrere le mani sul corpo di una donna e sono bravo a massaggiare, te ne posso fare uno ?"
Hai un'espressione di sorpresa iniziale e segue un sorriso gentile ma con una sfumatura di rassegnazione, come di chi è convinta da lungo tempo che in qualità di donna devi in qualche modo dire sempre di sì al tuo uomo.
E tu sei lì perché in quel luogo, in quella stanza dove ti ha portata il tuo uomo, tutti siamo anche corpi nudi che si uniscono e se lo fa lui lo farai anche tu.
"Girati per favore che inizio dalle tue spalle"
Non è l'olio di mandorle che aspetta lontano il suo momento, nel comodino in casa, ma anche quello per i rapporti intimi è ottimo per rendere le mani scivolose che inizio a scorrere e stringerle sulle tue spalle... il viaggio alla esplorazione del tuo bel corpo è iniziata.
Ti stai rilassando, non ti stanno facendo chissà quali cose temevi mentre stavi in disparte, piuttosto sei fra le mani di un uomo bizzarro che ti tocca piacevolmente.
Finalmente parli sussurrando: "è bello mi piace, ma lo fai di mestiere ?"
"Oh no, non sono un professionista, soltanto per passione ma spero che ti piaccia tanto quanto sta piacendo a me".
Ed intanto ti giro sulla schiena ed in un istante di pausa ti ammiro... nuda, attraente, completamente distesa e con le gambe dischiuse e lì... il tuo fiore glabro offerto al mio sguardo.
Chissà se stai pensando che in quel momento, qualunque uomo, vorrebbe da te tutto di te.
Ritorno alla risalita, lungo le gambe affusolate, lungo le cosce, su su fin sul tuo seno che avvolgo a piene mani; lo gusto col tatto, lo gusto con la bocca.
E su un capezzolo già turgido un leggero pizzico, una vena di sadismo spontaneo, un riflesso condizionato dai tanti momenti simili con lo stesso istante di dolore che la mia signora spesso desidera ed apprezza tanto.
Il tuo sobbalzo ma anche il tuo nuovo malcelato sorriso.
Così è quasi facile, troppo facile, leggere la tua confessione, il tuo piacere a concederti ad essere un po' maltrattata.
Una confessione che avrà le sue conseguenze.
Una mano continua a godere la stretta sul seno ma l'altra... l'altra è scesa a compiere la sua missione più scabrosa.
Poso la mano, aperta, premuta in modo convinto su tutto il monte di venere e piano avvolgo e stringo.
E la cosa si ripete, un messaggio tattile per dirti chiaramente che il tuo fiore lo sto prendendo, lo farò mio e tra poco subirà la sua metamorfosi diventando una fica che pulsa di godimento.
Il dorso di un dito si incunea disteso nel solco delle labbra, scivola dolcemente, ripetutamente in quella morbidezza che si apre fino a farmi posare sulla clitoride.
Stai provando piacere ma non sei ancora così eccitata da farti sgorgare tutto il sugo utile, necessario, a farmi continuare.
Forse sono troppe novità e pensieri contrapposti che non te lo permettono.
Meglio aggiungere altro lubrificante se il tuo naturale non basta... ecco che al primo dito se ne aggiunge un altro che scivola disteso accanto all'altro e le labbra della fica ora le allargo sino ad aprirtela abbastanza da ammirarla molto più di quello che mostrerebbe lei.
Le dita scorrono in binario sul grilletto, che nella sua pur minuscola dimensione si fà lungo e turgido e poi con le dita premo, scivolo e premo, inizia l'affondo, inesorabile, inevitabile.
Sei profonda, sei aperta, un luogo dove le mie dita si muovono agevolmente.
Il piacere del contatto, il perdermi in quel momento non esclude il confronto con le altre esperienze e le differenze che ci sono con ogni donna.
Ti guardo ancora e torno a chiedere a voce, dopo questi lunghi istanti di dialogo soltanto tattile:
"Come stai, tutto bene? Posso continuare?"
"Sì si, và bene, continua"
Un altro sorriso e gli occhi si socchiudono per la piacevole sensazione che hai.
Ti stai lasciando andare, ti stai fidando a lasciarti fra le mani di uno sconosciuto, porco e gentile e startene lì così ti piace, qualsiasi cosa fossero i tuoi pensieri e convinzioni.
Le dita ormai scorrono senza vergogna e ritegno, leggendoti dentro ogni tuo anfratto, come una preghiera ma invece delle tue vertebre sto contando ogni rilievo della tua fica.
Ed è tempo di passare alle cose... serie!
Ormai sei letteralmente uncinata ed il palmo tiene costante la pressione su tutta la tua fica.
Il gesto si fà più regolare, il contatto più profondo e permanente.
Mi avvicino al tuo orecchio e sussurro:
"rilassati e... rassegnati, ormai sei qui, ormai sei mia e non scappi fino alla... FINE"
Mi senti eeeh... rimani lì stesa, anche tu vuoi rimanere lì stesa.
Il gesto si fà più veloce, più intenso.
La spugna rugosa nella fica è sempre più gonfia, è sempre più ossessionata dal tocco delle dita con la mano che ormai è arrivata a sbatterla e divaricarla.
Arriva quel dolcissimo suono, quella musica, lo sciabordìo di fica zuppa che sguazza liquida.
Ed arriva finalmente quel momento, quella esplosione liquida.
Il tuo corpo si inarca, mi guardi con gli occhi spalancati, e con quello sguardo stai cercando di chiedermi:
"Cosa mi hai fatto... cosa stà, succedendo... cosa caaazzo stà succedendo...!"
E la testa si rivolta indietro e quell'urlo che stavi trattenendo fino a quì sgorga libero, spruzzato fuori come il succo della tua fica.
La serie degli spasmi continua ancora ed ancora, mentre ti abbraccio ed accogli la mia consolazione.
Mentre infine ti rilassi e ti ridistendi su tutto quel tuo liquido sparso, come uscita da una nuova placenta, come aspersa in un nuovo battesimo.
E mi giro a cercare lo sguardo della mia signora che sorride sorniona e compiacente.
Già ben consapevole di tutto quello che quella donna accanto ha appena provato.
Consapevole anche che un nuova lussuriosa è nata ed ha appena urlato i suoi primi vagìti...

(Il maggior complimento sarebbe la confidenza che, infine della lettura, una piccola vena umida è apparsa anche nell'intimo delle vostre cosce.)
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