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Avanti così....


di pimpibox
13.07.2016    |    11.672    |    3 8.1
"Convinta di fargli piacere lo spingeva fino in fondo alla gola e là giunta, tirava fuori la lingua per dare un ennesima leccatina fin dove arrivava..."
Dopo il primo incontro tutto fu più semplice. Dopo i primi minuti scompariva l'ansia che qualcuno la cercasse in ufficio, la paura di essere scoperta, il rimorso verso suo marito e i suoi figli. Perché una mamma non può avere un amante, certo fosse il papà...si potrebbe chiudere un occhio ma la mamma..che vergogna. Un pensiero era sempre rivolto al figlio e agli amici di suo figlio. Alcuni la attizzavano, proprio dei bei ragazzi che come il suo frequentavano la stessa piscina. Fisici scolpiti, spalle larghe. Alcuni li aveva visti crescere, non pensava che avrebbe potuto avere simili pensieri proprio su di loro. Ora invece dopo l'ultima esperienza si lasciava andare ad ogni più truce pensiero. Li immaginava, questi ragazzi che per caso entravano da lei mentre lavava i piatti e la abbracciavano da dietro, lei si girava e li baciava dicendo "finalmente" ..... e si, finalmente proprio. Perché li aveva visti come la guardavano, se la mangiavano con gli occhi, sbirciavano quel centimetro di ginocchio che spuntava dalla gonna, il taglio delle tette che spiccava dal suo decollete, quel ricciolo ribelle che si sistemava dietro l'orecchio...poi se faceva un sospiro e si gonfiava il seno sembrava che mugolassero....
Vabbè. Forte di questi pensieri si stava recando nel solito motel di fiducia. Aveva un appuntamento con un bel trentenne che aveva già visto un paio di volte. Si sa, le prime volte sono conoscitive, poi con un po' di confidenza è anche meglio. Il bello era che non sapeva nulla di lui ma in più, proprio non voleva saperne nulla di lui. Le bastava andarci a letto e godere. Godere come una troia, si, lasciarsi andare come aveva imparato a fare da un po'. Nessuna inibizione, nessun freno. Godimento sfrenato.
Quel giorno si presentò con un paio di foulard. Aveva intenzione di legarlo e glielo disse sventolandoglieli sotto il naso. I foulard erano impregnati del suo profumo e tanto bastò per provocargli un' erezione repentina e quasi dolorosa. Non fu necessario stingerli forte ai polsi. Non aveva nessuna intenzione di muoversi. Cominciò a baciarlo e leccarlo ovunque. Bacini con lo schiocco e di quando in quando un colpetto di lingua. Aveva un buon ph della pelle che si fondeva col suo e le piaceva sentirlo sulla lingua. Oggi avrebbe mangiato tutto il suo seme e forte di questa convinzione si incollo al suo cazzo con l'intenzione di andare fino in fondo. A quarantanove anni non l'aveva mai fatto. Era giunto il momento di farlo con lo sconosciuto di cui non sapeva nulla e non le faceva schifo, anzi. Mentre lo ingoiava e risputava tutto insalivato, tanto che un po' di saliva stava colando sull'inguine e sulle palle rimandava con gusto il momento dell'esplosione finale decisa a non perderne nemmeno una goccia. Non ne era sicura ma anche i rumori che faceva forse piacevano all'oggetto delle sue attenzioni che sembrava assente da alcuni minuti. Di certo piaceva a lei farli. Era tutto suo quel cazzo e tra poco l'avrebbe prosciugato. Si sentì schiacciare la testa, si era liberato dai foulard, e le spingeva la testa verso la radice del suo cazzo, "si, trattami da troia, sono la tua troia, solo tua, godi maiale" pensò. Pensiero che si tramutò in un gridolino che diede una scossa ai lombi di lui. Convinta di fargli piacere lo spingeva fino in fondo alla gola e là giunta, tirava fuori la lingua per dare un ennesima leccatina fin dove arrivava. In quel turbinio di sensazioni, non voleva scopare, solo spompinare, il tempo si era fermato , non avrebbe potuto dire da quanto tempo si stava dedicando a lui, fin quando lo sentì arrivare....era qualcosa di istintivo e atavico, anche se non l'aveva mai fatto sentiva che certezza che arrivava da molto lontano, qualcosa di vecchio come la creazione, di inarrestabile come un onda e lei era lì, pronta ad accettarlo tutto. Lui si piegò nello spasmo dell'orgasmo prima ancora di cominciare ad eiaculare aggrappandosi alla nuca di lei, lei concentratissima e rilassata allargo leggermente la bocca e il primo fiotto di lava calda le inondò felicemente la lingua. Avrebbe voluto gridare, ringraziare, lodarlo, ma dalla sua gola uscì solo un altro suono di piacere inaudito, di soddisfazione, di appagatezza.....ma non era finito. Ancora un fiotto, poi un altro e una altro ancora.....che buono. Non avrebbe potuto dire che gusto aveva, era buono e basta e glielo disse: "che buono" leccandosi le labbra. Premendosi il pene da sotto le insegnò che ve n'erano ancora alcune gocce, che lei si affretto a leccare e schiacciare sul palato. Poi lo premette lei a sua volta, delusa di non vederne più...
Era appagata, felice dentro e fuori anche se lui non l'aveva ancora montata. Si stava rilassando e già pregustava la lunga cavalcata che gli avrebbe riservato. Il pensiero di essere allargata dal suo cazzo le diede una scossa all'utero ma voleva che lui si riprendesse un pò...
"Ma dimmi" disse lei, "parlami un po' di te....."
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