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VACANZE AD IBIZA


di gino31f
11.08.2011    |    69.575    |    1 8.0
"Questo mio fare le fece emettere il primo gemito di piacere portai la bocca al suo capezzolo e iniziai a succhiare e mordicchiare..."
Era arrivata l’estate e con lei finalmente le vacanze; per quell’anno avevo deciso di fare qualcosa di più “esotico”, non che mi dispiaceva tornare in Sicilia ma volevo cambiare almeno per un po’.
Parlando con un collega mi disse che potevo contattare una persona ad Ibiza e così unire l’utile al dilettevole cioè fare la vacanza e lavorare per mezza giornata soltanto; il lavoro sarebbe stato fare il cameriere o il banconista presso un grosso albergo sulla costa di proprietà di un italiano. La cosa mi allettava molto così presi contatto con questo signore che telefonicamente mi chiese cosa sapessi fare; alla mia risposta che avevo già lavorato in un bar mi fece una proposta di lavoro molto allettante: viaggio, vitto, alloggio e un buono stipendio. Non potevo rifiutare e dopo 8 giorni arrivai ad Ibiza.

Andava tutto per il meglio, le poche parole di spagnolo che conoscevo non mi servirono, quasi tutti gli ospiti dell’albergo erano italiani e gli altri parlavano e capivano l’inglese, lingua che io parlo abbastanza bene. Già alla seconda sera mi ero scopato una ragazza, che però per nessuna ragione mi aveva voluto dare il culo e infatti non continuai la frequentazione anche perché c’era abbastanza scelta e non dovevo cercarle: erano loro a venire da me, come andavano con gli altri ragazzi, erano in vacanza e si volevano divertire.
Lei arrivò dopo circa una settimana: 180 cm circa 55kg, capelli biondo oro leggermente mossi che arrivavano alle scapole, tette 3 misura abbondante, vitino da vespa e un culo che parlava da solo, bello tondo pieno e sicuramente sodo, cosce perfette e piedi che sembravano finti, insomma una visione, uno sballo, tant’è che tutti i maschi la guardavano con occhi pieni di libidine. Dal bancone mi accorsi che lei non restituì lo sguardo a nessuno, anzi sembrava quasi infastidita; a quel punto la mia tattica doveva essere di indifferenza e vedere come si evolveva la cosa.
Si siede direttamente al bancone del bar ed ordina da bere, la servo con distacco, vedo che ci resta un po’ male; non ci provavo? Perché?? Allora fece lei il primo passo con una banalità, le risposi senza nessun trasporto e tornai al mio lavoro; questo la stuzzicò ancora di più tanto che mise in atto tutte le sue tattiche per monopolizzare la mia attenzione, cosa che le riusciva anche troppo bene, tanto che mi chiese a che ora finivo di lavorare e se mi andasse di andare a mettere qualcosa in pancia visto che anche lei non aveva cenato. risposi che avrei provato a liberarmi da un precedente impegno , piccola bugia che mi aiutò nel mio piano di conquista.
A mezzanotte in punto uscimmo per recarci in un piccolo locale tipico dove iniziai il corteggiamento serrato che la spiazzò ma ormai visto il punto in cui eravamo non poteva più tirarsi indietro e all’uscita dal locale la invitai ad una passeggiate sulla spiaggia. appena arrivati nel posto dove erano posate alcune barche di pescatori la presi per la vita e la baciai, rispose immediatamente al mio bacio e le nostre lingue si intrecciarono. baciava in modo sublime sembrava volesse ingoiarmi la lingua. misi subito una mano sul seno e l’altra volò letteralmente fino al culo, bellissimo, sodo come mi aspettavo, anche lei non rimase ferma con le mani e iniziò ad accarezzarmi il cazzo da sopra i pantaloni, era esperta, molto esperta. aprì la patta e lo prese in mano, non mi segava, era più un massaggio che lo fece diventare duro in pochissimo, spostai la mano a cercare la figa ma non mi permise di toccarla, mi fece sedere sulla sponda della barca, si inginocchiò e iniziò un pompino favoloso; succhiava la cappella, poi la faceva scivolare lungo le guance e il collo per poi riprenderla in bocca e tornare a succhiare. non muoveva la testa, aveva in bocca una cannuccia molto grossa e si stava prodigando per riceverne il succo che vista la bravura non tardò ad arrivare. l’avvisai che stavo per sborrare e lei non si spostò di un millimetro, anzi aumentò i movimenti di lingua e accolse la mia sborrata con piacere ingoiando tutto il succo che usciva, spremendo con la mano le palle come se volesse farne uscire ancora di più.
Avevo sborrato ma non mi era passata la voglia e volevo scoparla; provai nuovamente a mettere la mia mano fra le sue cosce e ancora una volta non mi permise di farlo si fermò di colpo e mi guardò fisso negli occhi poi con voce ferma mi disse “andiamo da me”; pensai che non voleva essere vista e quindi non voleva scopare in spiaggia, ma perché il pompino si?
Ci avviammo verso la casetta, si trovava a poche centinaia di metri appena entrati mi prese per mano e mi fece accomodare sul divano poi si allontanò un po’ e mi fece promettere che non l’avrei né toccata né fermata. La cosa mi stupì molto ma accettai, mi misi comodo, lei mise un po’ di musica, iniziò un lento spogliarello che mi eccitò molto, le tette erano superbe, si muovevano appena, sfibbiò la cintura, tirò giù la zip dei pantaloni e li spinse verso il basso girandosi di spalle scalciandoli. solo una strisciolina di stoffa proteggeva quel culo da favola... si piegò leggermente in avanti per metterlo meglio in mostra, il mio cazzo stava già scoppiando la volevo e subito ma avevo promesso e volevo vedere fino a che punto mi avrebbe portato. inserì i pollici ai lati del perizoma e iniziò una lenta discesa fino a toglierlo, poi guardandomi con gli occhi da gatta mi disse “spero non ti arrabbierai” e si girò.
Non era una figa quella che avevo davanti: era un cazzetto di non più di 3-4 cm, grosso quanto un dito di una mano, e 2 palline piccolissime. Ero veramente shoccato ma non per il fatto che non era donna ma perché non aveva nessun segno di trans, ne la voce nemmeno il pomo d’adamo e poi quello non si poteva certo chiamare nemmeno cazzetto. mi misi a ridere e lei si offese, allora l’abbracciai e la baciai e poi le spigai il perché della mia risata era riuscita a
“fregarmi” ma a me non importava, anzi di sicuro preferivo scopare un culo che una figa e passai il mio medio fra le sue chiappe soffermandomi alla rosetta dell’ano. questo mio fare le fece emettere il primo gemito di piacere portai la bocca al suo capezzolo e iniziai a succhiare e mordicchiare. la feci mettere a pecorina sul divano le aprii i glutei e iniziai e leccare tutto intorno al buchetto del culo che iniziò a pulsare ed aprirsi invitandomi ad infilare dentro la mia lingua; questo fece si che lei iniziò a gridare a sospirare fino al punto che con voce rotta dall’eccitazione mi disse “ti prego inculami subito non ce la faccio più... rompimi il culo ma mettilo dentro". appoggiai la cappella e iniziai a spingere, lei cercava in tutti modi di facilitarmi l’ingresso e di certo non mi sarei fermato io se non quando sentii che ero tutto dentro e lei emise un sospiro di appagamento, ma non era mia intenzione essere delicato e infatti cominciai a stantuffarla alternando movimenti lenti a colpi violenti e profondi che la mandavano in estasi. sentivo l’eccitazione montarmi dentro ma volevo durare il piu’ possibile e poi volevo che lei si sentisse soggiogata da me. uscii da quel buco caldo e accogliente e lei interpretò questo mio fare come voglia di pompino, invece la presi per il braccio e la portai in camera da letto, la buttai sulle coperte, le alzai le gambe e tornai ad incularla ferocemente; inizio’ a gridare a dire parole sconnesse e a pregarmi di ingravidarla. continuai per circa 10 minuti ancora e poi esplosi dentro di lei riempiendola solo allora mi accorsi che il suo rubinettino perdeva: era venuta di culo; poi mi confesso che era venuta 3 volte e che voleva ripulirmi il cazzo per bene per non sprecare nemmeno una goccia della mia sborra.

Passammo i 6 giorni che le restavano di vacanza scopando tutte le volte che era possibile e ogni volta era meglio della precedente. Andò via rifiutando la mia compagnia in aeroporto e fu l’ultima volta che la vidi.

Gino31f
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