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Io, Alessia & Noemi


di ringo00
13.05.2018    |    15.201    |    4 9.6
"Mi appiccicai allo spiraglio, deciso a gustarmi quella scena eccitantissima; avevo il pisello durissimo, e quella celestiale visione avrebbe fornito..."
*ATTENZIONE* QUESTO RACCONTO È UN'OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O LUOGHI REALI È PURAMENTE CASUALE

Il mio nome è Ciro, e vi voglio raccontare una esperienza che mi capitò da ragazzino.
All'epoca avevo tredici anni, vivevo con i miei genitori e mia sorella maggiore Alessia, di sedici anni, con la quale avevo il solito rapporto cane/gatto che si ha tra fratelli. Per quanto noiosa e rompipalle che fosse, Alessia era davvero carina: occhi scuri, capelli castano lunghi fino alle spalle e un bel corpicino, rassodato da anni di ginnastica ritmica, una seconda abbondante, pancino piatto, cosce affusolate e un sederino di tutto rispetto. Tornando a noi: mia sorella era molto riservata, se ne stava quasi sempre chiusa nella sua stanza, a leggere o a fare Dio sa che cosa. Un bel giorno, passando davanti alla sua porta, mi giunse all'orecchio uno strano rumore; mi fermai un secondo, cercando di localizzare la fonte del suono, quando eccolo di nuovo: veniva dalla stanza di Alessia!
Mi avvicinai, la porta era socchiusa, e ciò che vidi mi lasciò senza parole: Alessia era semi-sdraiata sul letto, nuda dalla cintola in giù, e tra le sue gambe... Oh, porca miseria, pensai: tra le sue cosce c'era Noemi, una sua amica, una peperina rossa di capelli, piccoletta e dallo sguardo maliziosamente birichino, intenta a dare lunghe leccate ai genitali di mia sorella. Avevo sempre nutrito qualche sospetto circa le prefernze sessuali di Noemi, ma non avrei mai pensato che anche Alessia avesse simili tendenze. Mi appiccicai allo spiraglio, deciso a gustarmi quella scena eccitantissima; avevo il pisello durissimo, e quella celestiale visione avrebbe fornito materiale da masturbazione per i seguenti dieci anni. A un tratto, Noemi alzò lo sguardo e incrociò il mio: per un istante che mi parve interminabile ci fissammo, e io disperatamente le feci cenno di tacere, guai se Alessia mi avesse beccato, non me l'avrebbe mai perdonato! Lei comunque sorrise strizzandomi l'occhio, poi fece una cosa che mi lasciò senza fiato: allargò per bene le cosce di mia sorella e iniziò a lavorare intensamente di lingua, strappando gemiti e sospiri ad Alessia, declamando nel frattempo frasi sconce del tipo: "Mmm, quanto è buona la tua patatina, voglio leccartela tutta..." e roba così.
Non riuscivo più a resistere, e così lo tirai fuori, masturbandomi lentamente e il più silenziosamente possibile per non essere scoperto. Noemi continuava a leccare Alessia, lanciandomi ogni tanto qualchuna delle sue occhiatine maliziose, i suoi occhioni azzurri brillavano eccitati.
Vedere due ragazze amoreggiare così mi stava mandando fuori di testa, ero sempre più vicino ad un orgasmo, ma ero così preso da non rendermi conto che mi ero appoggiato troppo alla porta, che si spalancò e io ruzzolai a terra come un sacco di patate. Alessia cacciò uno strillo, sorpresa, e si voltò nella mia direzione: la vidi arrossire intensamente, con un'aria sconvolta, e come darle torto? Mi aveva scoperto a spiarla di nascosto, oltretutto con l'attrezzo al vento.
Vi risparmio la violenta serie di insulti e parolacce che si riversarono su di me, ma Noemi, che sorrideva pacifica, cercò di calmare la situazione: "Dai, Ale, è u ragazzino, che c'è di male se ci guarda un po' ? E' normale alla sua età provare interesse per queste cose, vero?" disse, guardandomi. Io, rosso come un papavero, annuii imbarazzato, ma Alessia era davvero incavolata nera: copredosi i genitali, si voltò dall'altra parte, le braccia conserte e il muso imbronciato.
Noemi le si avvicinò, accarezzandole la coscia: "Dai, non fare la stizzosa, Ale, perdonalo... Potremmo giocare insieme, che dici?"
Mia sorella arricciò il naso, guardando altrove: "No, sono troppo arrabbiata." , e quando Noemi provò ad accarezzarla tra le gambe, lei le scostò la mano bruscamente: " Lasciami stare, non ho più voglia..." mormorò.
Noemi, fingendosi offesa, disse: " E va bene, se non hai più voglia, vuol dire che giocherò un po' con il tuo fratellino..."
"EEEHHH???" esclamammo all'unisono io e Alessia, che per un istante cambiò espressione: sembrava come... non saprei, come... gelosa? Comunque, un istante dopo tornò imbronciata.
"Fai come ti pare, non mi importa..." brontolò.
Noemi allora mi prese per mano, mi fece alzare e poi sedere su letto, per poi allargarmi le gambe come aveva fatto con Alessia. Dopo aver dato una bella occhiata alla mia dotazione tesa al massimo, Noemi esclamò: "Ah, però... hai capito il fratellino, così giovane e con un così bel pisellone!"
Tenendo il mio pisello ben stretto nella mano, Noemi iniziò a smanettarmi, alternando fasi rapide che mi portavano quasi sull'orlo della venuta a fasi più lente, dove smetteva di masturbarmi per passare ai testicoli, leccandoli e mordicchiandoli teneramente. A un certo punto, dopo avermi scoccato uno sguardo appassionato, Noemi aprì la bocca e fece scomparire il mio pisello dentro di lei.
"Ooohhhh..." gemetti. Succhiava divinamente, sapeva farci con i maschi quasi quanto con le ragazze: succhiava, leccava, mordicchiamdomi piano piano il glande, la sua lingua era così morbida e calda... Noemi si sdraiò a pancia in giù, mettendosi comoda, puntellandosi con un gomito mentre l'altra mano impugnava il mio coso. Dal canto suo, Alessia sembrava avere smesso il muso, e lanciava occhiate sempre più frequenti, sempre più desiderose, sempre più eccitate. Noemi sembrava accorgersi del mutamento, e si impegnò ancora di più per stuzzicarla, esibendosi nel più succoso e rumoroso lavoretto di bocca mai visto: insalivava per bene il mio pisello, baciandone la cappella lucida, succhiandolo forte per lasciarselo uscire di bocca con un sonoro schiocco. Fu allora che vibrò il colpo di grazia a mia sorella: "Wow, che pisello... Non sai cosa ti perdi, Ale... Adesso mi bevo tutto il suo nettare, bello caldo e denso..." Sentendola parlare così, il mio pisello ebbe un sussulto nella sua mano. Alessia sembrava combattuta, poi cedette: con uno scatto spinse in là l'amica: "Fammi un po' di spazio, Noemi, voglio partecipare anche io..."
Noemi sorrise trionfante, e si spostò un pochino; Alessia, imbarazzata, mi disse: "T-ti perdono, però... Non dirlo a nessuno, va bene?"
Feci cenno di sì, ormai ero partito. Mia sorella avvicinò le labbra alla punta del mio pisello, le schiuse leggermente e lentamente entrai dentro di lei. Noemi la consigliava: "Brava, così... Usa più saliva..."
Non riuscivo a crederci, Alessia mi stava facendo un pompino... Un po' impacciato, ma estrmamente godurioso. Noemi si godeva beata la scena, accarezzandosi l'inguine, per poi sfilarsi jeans e mutandine, mostrando la sua bella patatina liscia e rosa; si accarezzava lentamente, senza fretta, guardando incantata Alessia mentre mi succhiava. Si avvicinò sempre di più, finchè mi ritrovai entrambe le ragazze intente a succhiarmi, un po' per uno, da brave amiche: Alessia lo faceva timidamente, quasi con pudore, mentre Noemi era più esperta e smaliziata. Per quanto bello ed estasiante fosse quella sensazione, non sarei potuto durare a lungo, anzi, ero stupito dalla mia resistenza. Con voce roca mormorai "Sto per venire...".Sembrava che Alessia e Noemi non aspettassero altro: entrambe presero a sfiorarmi l'asta con i polpastrelli e con le labbra, ma proprio quando stavo per esplodere, Noemi si portò il mio pisello in bocca con una mossa improvvisa, e il mio seme riemì quella umida e tiepida cavità. Alessia sembrava delusa: "Non vale, Noemi, te la sei presa tutta tu. Volevo assaggiarla anche io..." disse lamentosa. Noemi, con la boccuccia piena della mia passione, mi lasciò l'ennesimo sguardo da birichina, e davanti ai miei occhi increduli prese Alessia per le spalle, posò le labbra sulle sue e le passò il mio sperma in bocca.
"Mmmmm..." mugolò mia sorella, rispondendo al bacio. Si limonavano come lesbiche incallite, passandosi e ripassandosi il mio seme...
Che coppia di porcelline, pensai.

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