La notizia del giorno

658 interventi
4 anni fa
Singolo
Puglia, Bari
Qui dal 14.08.2016 -
Quotato da skantevern,
Quotato da Linguacce,
Ci lascia Kirk Douglas 103 anni... oibò
Beh, direi che è una dipartita accettabile. Sia per l'età raggiunta che per la vita che ha avuto.
E vulevo vere' ca faceva pure storie!
(cit.)
https://images.app.goo.gl/Yrvfoy9UouE82m3e6
Un personaggio. Ha avuto una vita intensa. Una prece.

4 anni fa
Coppia
Marche,
Qui dal 04.09.2016 -
Quotato da skantevern,
Quotato da Linguacce,
Ci lascia Kirk Douglas 103 anni... oibò
Beh, direi che è una dipartita accettabile. Sia per l'età raggiunta che per la vita che ha avuto.
Volevo fare la sapientona 😂😉😂😂

4 anni fa
Coppia
Marche,
Qui dal 04.09.2016 -
#maiunagioia

4 anni fa
Singolo
Lombardia,
Qui dal 14.01.2020 -
Corona virus 14 casi in Lombardia. Altro che scambi e giochini vari, qui ci ritroviamo tutti chiusi in casa a farci delle grandi pippe e prendere c... i di gomma. 😭 😭

4 anni fa
Singolo
Lombardia,
Qui dal 14.01.2020 -
Quotato da Mabell,
Quotato da Pric57,
Corona virus 14 casi in Lombardia. Altro che scambi e giochini vari, qui ci ritroviamo tutti chiusi in casa a farci delle grandi pippe e prendere c... i di gomma. 😭 😭
2 anche a Padova ma c'è una cura efficace, non serve allarmarsi.
sarebbe?

4 anni fa
Singolo
Lombardia,
Qui dal 14.01.2020 -
Quotato da skantevern,
Quotato da Mabell,
2 anche a Padova ma c'è una cura efficace, non serve allarmarsi.
Al momento non ci sono né cure, né vaccini. Ci sono degli antivirali e l'assistenza medica in terapia intensiva.
Altrimenti rimane la prevenzione: lavarsi le mani, disinfettare le superfici che potrebbero essere contaminate, minimizzare gli assembramenti.
Essere casti e puri : 😄 😄 😋

4 anni fa
Coppia
Trentino,
Qui dal 23.07.2019 -
Il ministero della Salute della Romania ha disposto la quarantena obbligatoria di 14 giorni per tutti coloro che entrano nel paese arrivando da Lombardia e Veneto, le due regioni italiane maggiormente colpite dalla diffusione del nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). La quarantena, si legge nel comunicato del ministero, è stata decisa a causa del grande flusso di persone che c’è tra i due paesi, sia sulle rotte terrestri che aeree, cosa che rende la Romania «un paese più esposto ai casi di contagio».
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Ma 'sti screanzati chi si penseranno di essere? Padroni a casa loro? 😮 razzisti!

4 anni fa
Singolo
Lombardia,
Qui dal 14.01.2020 -
Quotato da FurioMagda,
Il ministero della Salute della Romania ha disposto la quarantena obbligatoria di 14 giorni per tutti coloro che entrano nel paese arrivando da Lombardia e Veneto, le due regioni italiane maggiormente colpite dalla diffusione del nuovo coronavirus (S [...]
il problema è che ci sono in Lombardia e Veneto un casino di badanti rumene, probabilmente è di loro che hanno paura

4 anni fa
Singolo
Sicilia, Messina
CERTIFICATO

Qui dal 29.07.2016 -
Sette volte in cui l'influenza è stata letale
Articolo tratto da Focus
11 GENNAIO 2018 | CHIARA PALMERINI
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La Spagnola uccise, cento anni fa, il cinque per cento della popolazione del pianeta. Ma non è stata l'unica volta nella storia in cui una pandemia di influenza ha fatto milioni di morti.
Quest’anno ricorre il centenario dell’influenza più letale della storia recente. La Spagnola, tra il 1918 e il 1920, uccise secondo le stime oltre 100 milioni di persone: all’epoca erano il 5 per cento degli abitanti del pianeta.
 

VIRUS MUTANTI. Che cosa accadde quella volta? Il virus dell’influenza cambia leggermente ogni anno, e le piccole mutazioni nelle proteine sulla sua superficie non vengono riconosciute dai nostri anticorpi: è il motivo per cui l’influenza colpisce più volte nel corso della vita. Ma ogni tanto capita che le mutazioni cui va incontro il virus siano più importanti, oppure che un nuovo virus emerga dall’ibridazione di due diversi ceppi che hanno infettato uno stesso ospite.
In questo caso, il sistema immunitario delle persone è impreparato: i contagi si diffondono molto più rapidamente e capita che a morire di influenza siano anche persone giovani e sane. Chi sopravvive acquista immunità contro quel virus, che a sua volta diventa uno di quelli “normali” in circolazione nell’influenza stagionale. Fino a quando di nuovo non capita che ne emerga un altro così diverso da poter scatenare una pandemia. Oltre che con la Spagnola, è successo altre volte in passato.
 
Nel 1510 è documentato il primo caso di quella che si pensa possa essere stata una pandemia di influenza. In tutta Europa si riportano casi di una malattia con febbre, tosse, oppressione al petto. Non sappiamo di quale virus si trattasse e sul numero di morti si possono solo fare speculazioni, ma è probabile che sia trattato di un contagio importante, per l’epoca.
 
Al 1889-90 si fa risalire la prima pandemia globale, che si diffuse anche grazie ai mezzi di trasporto moderni: treni e navi. I primi casi si verificarono in Russia, a San Pietroburgo, e dopo poco più di due mesi ci fu il picco negli Stati Uniti: morì a causa dell’influenza un milione di persone. Fu probabilmente provocata dal virus H3N8, forse collegato a quello (H3N2) che imperversa ora in diversi paesi europei (Italia esclusa).
 
Nel 1957-58, quarant’anni dopo la Spagnola, è stata la volta dell’influenza asiatica. In quel caso il virus influenzale che provocò la pandemia era l’H2N2, una ricombinazione (probabilmente avvenuta in un maiale) del virus della Spagnola con un altro virus di influenza aviaria. I morti furono più di un milione: a essere contagiati furono soprattutto i più giovani, nati dopo il 1918, e quindi non dotati di almeno una certa immunità al virus emergente.
 
Dieci anni dopo, nel 1968-69, si diffuse l’influenza di Hong Kong. I primi casi furono probabilmente in Cina, ma dato il regime di segretezza nel paese le notizie dei contagi apparvero solo quando il virus arrivò a Hong Kong. Anche in questo caso, il virus della pandemia precedente era ormai diventato uno dei “normali” virus in circolazione, ma ne era emerso uno più aggressivo dall’ibridazione con un ceppo presente negli uccelli: è il virus H3N2 che è ancora in circolazione e domina la stagione influenzale attuale in diversi paesi europei.
 
L’influenza rossa apparve in Russia nel novembre 1977: era un virus del tipo H1N1 praticamente identico a uno già circolato negli anni Cinquanta. Si pensa che il virus sia sfuggito nell’ambiente da esperimenti di laboratorio per un vaccino. Le persone più giovani non avevano alcuna immunità, per cui provocò molti contagi, ma gli effetti non furono gravi.
 
Il 2009 è stato l’anno dell’influenza suina, provocata da un virus del sottotipo H1N1, che fino quel momento provocava la malattia solo nei maiali. È apparsa per la prima volta in Messico, ma ormai circola regolarmente tra i normali virus influenzali, tanto da essere compreso anche nel vaccino di quest’anno. Le morti in eccesso per la pandemia del 2009 furono 300-400mila.

4 anni fa
Singolo
Puglia, Taranto
CERTIFICATO

Qui dal 10.04.2019 -
Pompoir, la via del super orgasmo. Trucchi ed esercizi.

Abilità sessuale antica ed elitaria, il pompoir è l'arte di potenziare l'orgasmo attraverso il controllo dei muscoli pelvici

Pompoir: un nome evocativo per una pratica sessuale d’elite, riservata solo ad amanti attenti ed allenati. Parlando per sinonimi si dice milking, la mungitura del pene. Tecnicamente è una sfumatura del sesso tantrico, che presuppone una certa tonicità del pavimento pelvico femminile. Praticamente invece, è l’ultima frontiera dell’orgasmo, il non plus-ultra della goduria sessuale.

È un trucchetto che le donne conoscono fin dall’antichità. Il termine deriva dal tamil, idioma dell'India meridionale. Ne parlano testi del XVI secolo, descrivendo la kabazza come la capacità di contrarre la vagina al punto di imprigionare il pene in una morsa indissolubile di piacere. Il marito di una donna con una tale abilità non la cambierebbe per la più bella regina dei Tre Mondi, garantisce l’autore dello scritto. Lo confermano studi orientali che descrivono il Singapore Kiss, lo straordinario talento delle concubine più esperte dell’ars amatoria.

Fondamentalmente si tratta di saper contrarre e rilassare i muscoli vaginali, in modo da controllare l’orgasmo e gestire l’eccitazione del partner in maniera esemplare. È la versione avanzata degli esercizi di Kegel, la ginnastica che fa bene all’amore e che rinforza l’apparato genitale lavorando sulla tonicità dei muscoli pelvici. Il pompoir aggiunge però agonismo ed immaginazione, per arrivare ad acquisire diverse abilità: squezze, twist, milk, lock, grip the penis.

Oltre la concentrazione, è fondamentale la pratica. Con pochi mesi di allenamento costante (un’ora al giorno), ogni donna può imparare - sostiene Denise Costa, sex expert autrice di un testo guida sul pompoir. Per il training si possono utilizzare vibratori e geshia-balls, ma il partner è certamente la migliore cavia.

I giochi amorosi che il pompoir - o pompoirismo - permette di realizzare sono straordinari già nella tassonomia: succhiare il pene; riverginarsi - contrarre i muscoli vaginali con tale forza da rendere difficile la penetrazione; mungere, con una contrazione ritmica e progressiva; massaggiare, arpeggiare ed ammanettare; ghigliottina - 'mordere' il pene con una contrazione forte e decisa; espellere, spingere via il pene senza aiutarsi con le mai.

La coppia non deve muoversi; il trucco funziona se si resta fermi il più possibile, concentrando tutte le forze sui muscoli circumvaginali. I benefici per la salute e per l'orgasmo sono indiscutibili, assicurano; pompoir per credere.


4 anni fa
Singolo
Sicilia, Messina
CERTIFICATO

Qui dal 29.07.2016 -
Incontrarsi in gruppo ai tempi del coronavirus: i migliori programmi per le videochiamate di gruppo
Il coronavirus ha rispolverato le care e vecchie videochiamate di gruppo. Introdotte più di dieci anni fa da Skype e FaceTime, stanno tornando prepotentemente di moda oggi dopo che l’emergenza sanitaria sta costringendo migliaia di persone in isolamento o in quarantena a casa per cercare di contenere il contagio. Dalle classi che si ritrovano su Skype per aggirare la sospensione delle lezioni nelle scuole, al meeting della grande azienda che ricorre alla videochiamata per fare il punto della situazione, arrivando perfino alla laurea 2.0. La commissione di laurea collegata a distanza con il candidato che viene proclamato dottore direttamente all’interno della propria abitazione. Uno stravolgimento delle nostre abitudini che però fa intravedere l’unico lato positivo di questa epidemia: l’impulso fortissimo che ha dato allo smart working.  
Lavorare nella propria abitazione, come molti lavoratori autonomi sanno bene, può essere difficile e faticoso, ma ha tanti vantaggi in termini di flessibilità e di gestione del proprio tempo.  Perfino la pubblica amministrazione ha dovuto arrendersi all’evidenza: meglio lavorare da casa e ridurre al minimo i contatti con gli altri. Per questo motivo abbiamo deciso di realizzare una piccola guida ai migliori programmi di videochiamate di gruppo, cercando di trovare i punti di forza a seconda delle tue esigenze.  

Skype
Skype
La soluzione più conosciuta ed utilizzata al mondo. Comprata da Microsoft nel 2011 è probabilmente lo strumento migliore per fare videochiamate singole, vista la ricca dotazione di funzionalità: dalle chat integrate, alla condivisione dello schermo, dal traduttore istantaneo alla possibilità di condividere reaction, GIF e perfino la tua posizione. Ma Skype è indicata anche per le videochiamate di gruppo: basta premere su «Nuova chat», scegliere la voce Nuova chat di gruppo e aggiungere i contatti desiderati. Bonus: puoi creare una chiamata anche con i contatti che non sono iscritti al servizio. Con la modalità Riunione, il programma crea una sorta di stanza che puoi raggiungere dall’esterno semplicemente cliccando su un link.

WhatsApp
WhatsApp
L'alternativa migliore se il gruppo di partecipanti è ristretto. Puoi chiamare fino ad un massimo di 4 persone ed ha due grandi vantaggi: la popolarità di WhatsApp - quindi vai a colpo sicuro, sapendo che al 99% il tuo contatto avrà l’app installata sul telefono - e la crittografia end-to-end che ti mette al riparo da occhi indiscreti. Per il resto puoi aggiungere filtri, condividere foto, video, GIF e ogni altra funzionalità abilitata per le chat tradizionali.

Google Duo
Google Duo
L’app di Big G è perfetta se vuoi uno strumento versatile collegato al tuo numero di telefono. C’è la modalità Luce Scarsa che ti permette di chiamare anche in condizioni di illuminazione ridotta o la messaggistica video, per lasciare un video-messaggio all’amico o al collega che non ha risposto. Puoi chiamare fino ad 8 persone contemporaneamente e ha dalla sua la peculiarità di essere una componente della suite di servizi Google pre-installata, per cui è presente di default su tutti gli smartphone Android. Google Duo è indicata per i più giovani, che vogliono un’app nuova e alternativa per tenersi in contatto tra loro.  

Cisco WebEx
Cisco WebEx
La soluzione più conosciuta a livello aziendale per imbastire videoconferenze e riunioni virtuali sfruttando la solida infrastruttura Cisco che ti assicura videochiamate dall’ottima qualità audio e video. Normalmente non la consiglieremmo perché a pagamento, ma dopo il boom di richieste l’azienda ha esteso il periodo di prova gratuita a 90 giorni  trasformandosi nell’alternativa ideale per questi giorni di isolamento a casa: puoi raggiungere fino a 100 partecipanti, collegamenti anche attraverso la linea telefonica e senza limiti di tempo. L’alternativa più completa e professionale in circolazione.  

Google Hangouts Meet
Google Hangouts Meet
Quel che resta del vecchio Hangout è pensato per le aziende, ma anche Google, vista l’emergenza Coronavirus, ha deciso di mettere a disposizione il servizio in forma gratuita per chi utilizza G Suite o G Suite for Education. Puoi parlare con più di 250 persone in contemporanea, registrare le riunioni e archiviarle e avere un collegamento streaming per un massimo di 100 mila persone. La soluzione perfetta per scuole e università che vogliono sfruttare questo strumento per la didattica a distanza.  

Messenger
Messenger
L’altra soluzione preferita dai più giovani è Messenger che ti consente di chiamare fino a 50 persone contemporaneamente. C’è la possibilità di aggiungere altri utenti e trasformare una chiamata singola in una conversazione di gruppo e inserire filtri ed effetti come se tu fossi su Instagram.  

FaceTime
FaceTime
La soluzione preferita dagli utenti Apple e disponibile su tutti i dispositivi della mela: dal Mac all’iPhone fino all’Apple Watch. Puoi aggiungere fino a 32 partecipanti, avere una qualità media superiore e la possibilità di aggiungere Memoji ed effetti nel corso della chiamata, oltre a scattare le LivePhotos, in modo tale da avere un ricordo della telefonata. 

4 anni fa
Singolo
Sicilia, Messina
CERTIFICATO

Qui dal 29.07.2016 -
"Posso uscire?"
“Posso lavorare?"
Tutto quello che c'è da sapere nel paese chiuso per coronavirus
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I provvedimenti firmati dal premier Giuseppe Conte per il nord e ora estesi a tutta Italia sono già in vigore ma l’operatività è ancora indefinita. Le informazioni non sono chiare neanche a chi è incaricato dei controlli. Ecco alcuni degli interrogativi che i cittadini si pongono da ieri sera
di ALESSANDRA ZINITI
09 marzo 2020
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Le limitazioni previste dai due decreti firmati sabato notte dal premier Giuseppe Conte per la Lombardia e le 14 province del nord, ora estesi a tutta Italia sono già in vigore. Tanti i dubbi interpretativi. Ecco una guida su alcuni degli interrogativi che i cittadini si pongono.
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Dove valgono le restrizioni?
In Lombardia e in altre 14 province di Piemonte, Emilia, Veneto e Marche Piemonte. Dalla mattina del 10 marzo anche nel resto d'Italia.
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Chi vive in Emilia Romagna è bloccato in zona rossa?
No, non esistono più le zone rosse come quelle degli undici Comuni del Lodigiano e di Vò in Veneto. E' stata istituita una zona arancione con l'intera Lombardia e 14 province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini in Emilia Romagna , Pesaro e Urbino nelle Marche, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli in Piemonte, Padova, Treviso e Venezia in Veneto. Ci sono limitazioni agli spostamenti ma non c'è un divieto assoluto come era per le zone rosse.
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È possibile entrare e uscire?
Sì, per motivi di salute o di lavoro. E basta un'autocertificazione.I pendolari possono continuare ad andare al lavoro?
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Gli spostamenti in entrata e in uscita, ma anche all'interno della zone arancione, sono consentiti solo per motivi di lavoro, motivi di salute comprovati da un certificato medico, dunque
per una visita o una terapia e per stato di necessità, come ad esempio ci si potrà muovere in assenza di farmaci o generi alimentari. Le giustificazioni degli spostamenti potranno
essere attestate con autodichiarazione attraverso la compilazione di moduli fornite dalle forze di polizia incaricate dei controlli.
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Le merci si fermano?
No, anche i corrieri possono viaggiare. Nessuno stop per i 68 mila frontalieri
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Le merci e la logistica si fermano?
No, le merci non si fermano e i lavoratori, almeno quelli che non possono usare lo smart working da casa, potranno muoversi seppure per lo stretto necessario, in modo da non bloccare fabbriche e impianti. Verrà dunque assicurato il normale rifornimento di ogni genere di esercizi commerciali. Sono regolarmente aperti gli uffici pubblici. Nessuna restrizione per i quasi 70mila frontalieri che si recano ogni giorno in Svizzera. Basterà indicare l'azienda per la quale si presta l'opera.
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Si può andare a cena fuori?
Per bar e ristoranti coprifuoco alle 18, centri commerciali fermi nel weekend
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Ma la sera si può andare al ristorante?
Oltre a pub, discoteche, centri di aggregazione, sale giochi e sale scommesse, resteranno chiusi anche cinema, teatri, musei, palestre, piscine, centri benessere e centri termali ma anche bar e ristoranti potranno rimanere aperti soltanto dalle 6 alle 18 e a condizione che garantiscano la distanza di sicurezza minima di un metro tra i clienti. Se verranno riscontrate violazioni le attività verranno chiuse. Fermi nei weekend i centri commerciali. Chiusi anche tutti gli impianti sciistici.
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Quando riaprono le scuole?
Lezioni sospese fino al 3 aprile e niente riunioni di organi collegiali Sospesi anche corsi universitari e professionali, master e attività formative tranne che per i corsi di medicina e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie. Tutte le istituzioni scolastiche sono invitate a fornire le attività didattiche online. Vengono sospese anche le riunioni degli organi collegiali delle scuole in presenza.
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Che succede ai concorsi?
Vanno avanti ma solo per i medici. Alt anche agli esami per la patente
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Che fine fanno i concorsi già banditi?
Si fermano tutti, concorsi pubblici e selezione in aziende private. In quest'ultimo caso però il colloquio potrà avvenire solo per via telematica. Anche in questo caso fanno eccezione concorsi, esami di Stato e di abilitazione alle professioni di medico, sanitarie e della protezione civile. E saltano anche gli esami per il conseguimento delle patenti nelle sedi delle motorizzazioni civili. A chi ha il foglio rosa verranno prorogati i termini.
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Ci saranno posti di blocco?
Sì, ai caselli e sulle strade principali Verifiche anche in porti e aeroporti
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Aeroporti e stazioni sono aperti?
Sì, come le autostrade. I controlli sugli spostamenti sono affidati alle forze di polizia con posti di blocco ai caselli e sulla viabilità principale. Saranno loro ad acquisire le autodichiarazioni che giustificano i movimenti. Analoghi controlli anche per chi viaggia in treno. Nelle stazioni saranno istituiti i termoscan. L'autocertificazione sarà chiesta anche ai viaggiatori in arrivo e partenza negli aeroporti. A Venezia i passeggeri delle navi di crociera potranno sbarcare solo per rientrare a casa.
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Si viene puniti subito?
Informare è compito dei prefetti e il primo livello sarà la moral suasion
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Chi controlla quello che avviene nella zona arancione?
Sono i prefetti gli incaricati del monitoraggio dell'attuazione di tutte le misure previste. La prima indicazione alle forze dell'ordine sarà quella di informare i cittadini delle conseguenze a cui andranno incontro in caso di violazione delle norme. Sarà loro compito anche uniformare le prescrizioni. I prefetti dovranno convocare immediatamente, anche da remoto, i comitati per l'ordine e la sicurezza per decidere tutte le misure di coordinamento e dei controlli delle autodichiarazioni.
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Quali sono i rischi?
Multa di 206 euro, 3 mesi di arresto Va peggio a chi elude la quarantena
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Che succede a chi non rispetta le limitazioni?
Stando al decreto la violazione delle prescrizioni è punita con l'arresto fino a tre mesi e l'ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall'articolo 650 del codice penale sull'inosservanza di un provvedimento di un'autorità. Ma pene più gravi possono essere comminate per chi adotterà comportamenti, come ad esempio la fuga dalla quarantena per i positivi, che possono configurare il reato di delitto colposo contro la salute pubblica.
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Si può andare a ballare?
No, per pub e disco c'è la serrata Sospesi spettacoli, meeting ed eventi
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Si può andare al cinema e a teatro?
No, è stato deciso lo stop per qualsiasi tipo di manifestazione pubblica e privata su tutto il territorio nazionale. Fermati gli eventi a cinema e teatro, le attività di pub, scuole di ballo, discoteche, sale scommesse, giochi e bingo, chiusi i musei, istituti e qualsiasi altro luogo di cultura. E sospesi congressi, riunioni, meeting ed eventi sociali, a cominciare da quelli che riguardano i medici, il personale sanitario e il personale impiegato in servizi di pubblica utilità o essenziali.
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E i bar sono in funzione?
Restano aperti, come i negozi Ma dev'esserci un metro di distanza
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Negozi e centri commerciali sono aperti?
Sì. Per tutte le altre attività che restano aperte, i gestori dovranno garantire il rispetto della distanza interpersonale minima di un metro. Chi non la rispetterà si vedrà chiudere l'attività. Accessi contingentati per garantire le distanze in tutti i negozi e gli esercizi commerciali così come nei supermercati per evitare assembramenti.
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È possibile fare sport?
Gare e partite vietate al pubblico. Moto consentito negli spazi aperti
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Si può andare a correre o a nuotare?
Sì, anche se di fatto si ferma lo sport agonistico aperto al pubblico in impianti pubblici e privati. Competizioni ed eventi di ogni disciplina potranno svolgersi ma solo a porte chiuse, così come gli allenamenti degli atleti agonisti. Si potrà invece continuare a fare sport "di base" o attività motorie all'aperto o in palestre, piscine e centri sportivi ma solo in quelli dove le condizioni logistiche consentano il rispetto della distanza di sicurezza nelle sale e negli spogliatoi.
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Come fare a visitare i malati?
Necessaria un'autorizzazione ad hoc. E in pronto soccorso si va da soli
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Si può accompagnare qualcuno in pronto soccorso?
No, chi porta un parente o un amico in ospedale deve stare fuori, a meno che i medici non gli diano il permesso. La misura arriva dopo quella che aveva molto limitato le visite in reparto. Ma ora si dispone anche lo stop ai visitatori nelle strutture dedicate agli anziani, cioè quelle di lungodegenza, riabilitative, residenziali per non autosifficienti e non, rsa, hospice. L'accesso è consentito solo su espressa indicazione della direzione sanitaria.
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Che fare con 37,5 ° di febbre?
Uscire di casa è molto sconsigliato e il divieto è assoluto per i contagiati
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Se si ha solo un po' di febbre si può uscire?
A chi ha i sintomi di un'infezione respiratoria e febbre sopra i 37,5 ° è raccomandato fortemente di restare a casa. Bisogna limitare al massimo i contatti sociali e chiamare il medico per esporgli la situazione. Se invece si rientra da una delle aree del mondo a rischio indicate dall'Oms bisogna avvertire la Asl. Chi infine è in quarantena obbligatoria perché è stato a contatto con un malato o è positivo al test ma non ha sintomi, o li ha blandi, ha il divieto assoluto di muoversi da casa.
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È possibile sposarsi?
Sì, ma niente invitati: solo i testimoni Messe sospese, confessioni all'aperto
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Chi ha già fissato il matrimonio può sposarsi?
Le chiese e i luoghi di culto restano aperti dove possono essere garantite le distanze di sicurezza, ma la Cei ha deciso di sospendere la celebrazione delle messe fino al 3 aprile e anche le confessioni andranno fatte a distanza di sicurezza. Non sarà possibile neppure celebrare cerimonie per matrimoni e funerali. Per i defunti è prevista solo una preghiera al cimitero, mentre per le nozze già fissate verranno celebrate civilmente soltanto alla presenza dei testimoni e del pubblico funzionario.

4 anni fa
Singolo
Sicilia, Messina
CERTIFICATO

Qui dal 29.07.2016 -
Coronavirus, niente passeggiate, sì al cibo a casa: cosa si può fare e cosa è vietato
L’autocertificazione deve essere compilata anche per gli spostamenti a piedi. Sarà possibile andare al supermercato ma gli ingressi dovranno essere contingentati e si dovrà tenere sempre la distanza di almeno un metro tra le persone
di Fiorenza Sarzanini
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Coronavirus, niente passeggiate, sì al cibo a casa: cosa si può fare e cosa è vietato
Ci sono nuove restrizioni per combattere l’avanzata del coronavirus e dunque anche i comportamenti individuali saranno ulteriormente limitati. «Rimanete a casa», è questa la parola d’ordine. Per muoversi, anche a piedi, sarà sempre necessario avere il modulo dell’autocertificazione e giustificare il motivo dello spostamento. I controlli delle forze dell’ordine potranno essere effettuati anche successivamente. Ecco tutto quello che si potrà e non si potrà fare fino al 25 marzo. Chi non rispetta le disposizioni può essere denunciato in base all’articolo 650 del codice penale e per reati legati alla tutela della salute pubblica.
Il modulo di autocertificazione
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L’autocertificazione deve essere compilata anche per gli spostamenti a piedi. Se si tratta di spostamenti fissi (ad esempio per il lavoro o per l’assistenza a un familiare malato) si può utilizzare sempre lo stesso indicando le cadenze. Se invece si tratta di spostamenti diversi bisogna compilarne uno ogni volta.
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Posso fare la spesa
Sarà possibile andare al supermercato ma gli ingressi dovranno essere contingentati e si dovrà tenere sempre la distanza di almeno un metro tra le persone. Saranno chiusi i mercati.
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Farmaci e medici
Si potrà andare in farmacia e nelle parafarmacie. Si può uscire per andare dal medico, fare analisi ed altri esami diagnostici. Non si può entrare nelle sale d’attesa dei pronto soccorso, nelle case di riposo per anziani e negli hospice a meno che non ci siano gravi motivi.
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Figli e familiari malati
Si può uscire per assistere un familiare malato e se i genitori sono separati si potrà andare a prendere i figli. In questo caso si potrà anche andare fuori del proprio Comune di residenza ma sempre giustificando lo spostamento.
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Lo shopping
Non si potranno fare acquisiti perché tutti i negozi al dettaglio — ad eccezione di quelli di «pubblica utilità» — saranno chiusi. Chiusi i centri commerciali che dovranno però consentire l’accesso ai supermercati interni.
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Fumo e benzina
Si potrà andare dal tabaccaio e fare benzina perché i distributori saranno aperti.
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Meccanici e ferramenta
Se ho un problema alla macchina o al ciclomotore posso andare dal meccanico ma solo se ho esigenze urgenti. Si potranno comprare lampadine e altri articoli di ferramenta.
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Bar e ristoranti
Saranno chiusi così come i pub, le gelaterie e le pasticcerie. Sono aperti i bar negli ospedali purché garantiscano la distanza di sicurezza.
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Consegne a casa
Sarà possibile ordinare cibo a domicilio, ma chi effettua la consegna dovrà mantenere la distanza di un metro e garantire le norme igienico-sanitarie per confezionamento e trasporto.
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Gli autogrill
Se viaggio in autostrada o nelle strade a scorrimento veloce posso andare nelle aree di servizio per comprare alimenti e bevande.
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Stazioni e aeroporti
Posso prendere il treno e l’aereo se ho un giustificato motivo per il viaggio. All’interno delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti i bar possono rimanere aperti garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
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Sport
Gli sport motori al parco e da soli non sono vietati ma la disposizione è di rimanere a casa e dunque si chiede di evitare qualsiasi spostamento. Si può utilizzare la bicicletta per gli spostamenti necessari ma è comunque sconsigliato anche per il rischio di incidenti.
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Passeggiate con il cane
Non si può uscire per andare a passeggiare. È consentito portare a spasso il cane ma solo nelle vicinanze della propria abitazione e comunque per un tempo limitato.
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Gli uffici
Posso andare in ufficio ma solo se non è possibile praticare lo smart working.
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I giornali
Si possono acquistare giornali e riviste. Le edicole rimarranno aperte per garantire il diritto all’informazione.
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Mezzi pubblici
Posso utilizzare i mezzi pubblici, ma adesso saranno le amministrazioni locali a dover stabilire eventuali limitazioni che dovranno poi essere comunicate ai cittadini.
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Raccomandate e soldi
Banche e uffici pubblici sono aperti ma si potrà entrare scaglionati e mantenendo la distanza di un metro dagli impiegati.
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Gli assembramenti
Sono vietati gli assembramenti: quindi anche all’aperto bisogna mantenere la distanza di sicurezza.
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Feste e cene
È vietato andare a trovare amici e familiari a meno che non ci siano gravi motivi; e comunque, nel caso, bisogna mantenere la distanza di sicurezza e utilizzare guanti e mascherine. Vietate cene e feste anche a casa e qualsiasi tipo di assembramento sia al chiuso sia all’aperto.
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I centri estetici
Dovranno essere chiusi i parrucchieri e i centri di estetica.
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Eventi e scuole
Rimangono chiusi teatri, cinema, musei, scuole e università.
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I luoghi di culto
Le chiese e tutti gli altri luoghi di culto sono aperti ma è vietato celebrare matrimoni e funerali.
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Seconde case
Gli spostamenti per turismo sono vietati. Soltanto in caso di grave emergenza (perdite di gas o di acqua) si può andare in una casa diversa da quella di residenza o domicilio.

4 anni fa
Singola
Lombardia,
Qui dal 05.01.2018 -
non ci sto più capendo una beata

4 anni fa
Singolo
Puglia, Bari
Qui dal 14.08.2016 -
Ma jogging e passeggiata sportiva mi sembrano concesse.
È cambiato qualcosa?

4 anni fa
Trans/Trav
Veneto, Rovigo
Qui dal 19.03.2019 -
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Gli impatti psicologici della quarantena
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Gli impatti psicologici della quarantena e come prevenirli
È la prima volta che nella storia della Repubblica italiana viene adottata una misura di tale portata, che ha e avrà grosse conseguenze non solo sull’economia del Paese, ma anche sulla vita sociale dei cittadini italiani
17 marzo 2020
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Da inizio marzo, il governo ha approvato una serie di provvedimenti per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus in Italia. Una delle misure più restrittive, imposta su tutto il territorio nazionale, riguarda gli spostamenti delle persone: senza una valida ragione, giustificata da motivi di lavoro  o per ragioni di salute o per altre necessità, è richiesto e necessario restare a casa.
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È la prima volta che nella storia della Repubblica italiana viene adottata una misura di tale portata, che ha – e avrà – grosse conseguenze non solo sull’economia del Paese, ma anche sulla vita sociale dei cittadini italiani.
In particolare, che cosa dicono gli scienziati a proposito degli impatti psicologici di questa forma di semi-isolamento sulle popolazioni colpite dal coronavirus? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla questione, che oltre all’Italia e alla Cina, ormai sta coinvolgendo diversi Paesi europei, come la Spagna.
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Un cambio di stile di vita e la paura
"L’impatto più grosso è che ci viene chiesto un radicale cambiamento dello stile di vita quotidiano, dove ci viene chiesto paradossalmente non di fare più cose, come la società moderna ci ha abituati a fare, generando il cosiddetto “stress per le tante cose da fare”, ma di non fare, di “restare a casa”", ha spiegato a Pagella Politica Gianluca Castelnuovo, professore ordinario di Psicologia clinica all’Università Cattolica di Milano.
Tutto questo può avere delle conseguenze sul piano psicologico per le persone, a cominciare dal nostro rapporto con la paura.
"In questo contesto di incertezza e di preoccupazione, la paura può essere funzionale, perché si può trasformare in attivazione e maggiore attenzione, per esempio per rispettare i protocolli di igiene, come lavarsi le mani e indossare i dispositivi di protezione individuale", ha chiarito Castelnuovo. "I problemi possono però verificarsi in quelle persone che hanno maggiori difficoltà a gestire l’ansia, in cui questo stato può diventare disfunzionale".
Che cosa ci dicono a proposito i precedenti della Sars e di altre epidemie?
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Quali sono i precedenti…
Il 26 febbraio scorso, la prestigiosa rivista scientifica The Lancet ha pubblicato uno studio, realizzato da sette ricercatori del Dipartimento di psicologia medica dell’università britannica King’s College di Londra, dedicato proprio agli impatti psicologici della quarantena da coronavirus, suggerendo alcuni accorgimenti da prendere.
Seguendo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), gli scienziati non hanno condotto un vero e proprio esperimento, che avrebbe richiesto tempi più lunghi, ma hanno fatto una panoramica della letteratura scientifica (quella che in gergo specialistico si chiama review) in materia di quarantena per trarre delle conclusioni applicabili alla pandemia da Covid-19.
In totale, i ricercatori hanno trovato sul tema 3.166 pubblicazioni scientifiche, da cui hanno selezionato oltre 20 studi, condotti in dieci Paesi diversi – dalla Cina al Canada, passando per la Liberia e il Senegal – e dedicati alle misure di quarantena messe in campo dal 2003 in poi per contrastare la diffusione di malattie come la Sars, l’Ebola o l’influenza pandemica H1N1.
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… e che cosa ci dicono
Chiariamo subito che questi precedenti sono basati su numeri più ristretti a quelli di cui sentiamo parlare in questi giorni (lo studio più grande usa un campione di oltre 6.200 persone, quello più piccolo 10), e non per tutti ci sono dati precisi (per esempio, per alcuni studi non è disponibile sapere la durata dell’isolamento).
In ogni caso, come hanno rilevato i ricercatori su The Lancet, queste ricerche ci permettono di trarre alcune conclusioni utili – pur con alcuni limiti, come vedremo meglio più avanti – per comprendere e ridurre l’impatto psicologico della quarantena forzata sulle persone.
Una ricerca pubblicata nel 2004 ha mostrato che 338 membri di uno staff medico a Taiwan, messi in quarantena durante l’epidemia della Sars, hanno rilevato nei giorni immediatamente successivi alla fine dell’isolamento disturbi acuti da stress e una maggior propensione a vivere stati d’ansia e di insonnia.
Un altro studio, uscito nel 2009 e sempre relativo all’epidemia della Sars, ha evidenziato come in un campione di oltre 500 dipendenti di un ospedale cinese la quarantena abbia aumentato la probabilità di mostrare sintomi da stress post-traumatico. Un’evidenza, questa, raccolta anche da un’altra ricerca, uscita nel 2013, che ha avuto per oggetti i bambini e i loro genitori sottoposti a quarantena o altre misure di isolamento.
Nella popolazioni analizzate dopo giorni di quarantena, "gli studi riportano in generale sintomi psicologici come disturbi emotivi, depressione, stress, disturbi dell’umore, irritabilità, insonnia e segnali di stress post-traumatico", scrivono i ricercatori del King’s College, che hanno anche cercato di capire, dalla letteratura disponibile sul tema, se ci fossero delle caratteristiche individuali o demografiche che “facilitassero”, in un certo senso, l’insorgere di questi sintomi.
Qui le evidenze raccolte con il metodo scientifico sono ancora meno chiare. Un punto fermo sembra comunque essere che tra i soggetti più colpiti ci siano proprio i medici e gli staff ospedalieri, così come i soggetti in giovane età.
"Un rischio nel futuro prossimo è che passata questa crisi potremmo trovarci molti casi di burnout tra il personale che era in prima linea nel contrastare l’emergenza coronavirus", ha evidenziato Castelnuovo.
Come hanno sottolineato quattro ricercatori cinesi in una lettera pubblicata da The Lancet il 4 marzo scorso, si sa comunque ancora poco sugli impatti psicologici (e fisici) che i periodi di quarantena possono avere sui bambini, che in queste settimane sono costretti a restare in casa, lontani dalla scuola.
Altre fasce della popolazioni più a rischio, come evidenziano i Centers for disease control and prevention statunitensi (Cdc), sono gli anziani, i cittadini con malattie croniche e le persone che già soffrono di disturbi mentali, anche lievi.
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Che cosa peggiora la quarantena
Altre evidenze scientifiche portano a ipotizzare il rafforzamento, sotto quarantena, di diversi stressor, ossia di quegli stimoli esterni che sono fonte di stress. Tra questi, gli stressor più diffusi sono la durata della quarantena, la paura di essersi contagiati (e anche quella di poter contagiare gli altri, in particolare i famigliari), la noia, la frustrazione e l’essere privi di beni necessari, non solo alimentari o per la salute, ma anche immateriali, come quelli legati all’informazione.
"La mancanza di chiarezza, in particolare sui diversi livelli di rischio, ha portato i partecipanti allo studio a temere il peggio", scrivono gli studiosi del King’s College, commentando una ricerca pubblicata nel 2017 e relativa all’epidemia di Ebola in Africa occidentale, scoppiata tra il 2014 e il 2016.
Esistono poi degli stressor che aumentano di molto il rischio di mostrare difficoltà psicologiche una volta finita la quarantena. In particolare, i ricercatori si sono concentrati sul quantificare gli effetti causati dalle perdite economiche e dallo stigma sociale che vivevano i soggetti isolati una volta liberi.
Tra le evidenze scientifiche, risulta per esempio che chi ha livelli di reddito più bassi mostra una necessità di supporto maggiore, sia economico che psicologico, durante e dopo i periodi di quarantena.
"Non vanno inoltre sottovalutati i problemi legati ai disturbi alimentari", ha sottolineato Castelnuovo. "Il rischio in questo periodo di semi-isolamento è quello di badare più alla quantità del cibo, che alla qualità. Questo contesto può essere utile per rigustare il piacere del cibo, mangiando lentamente e a piccole dosi, associandola anche a un po’ di attività fisica, rispettando sempre le regole, dal momento che non viviamo in un regime di coprifuoco".
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Che cosa possiamo fare
Come sottolineano gli stessi ricercatori, la review uscita su The Lancet ha diversi limiti, anche se ad oggi resta la pubblicazione scientifica più dettagliata su questo tema, per lo meno legata alla diffusione del nuovo coronavirus.
Nello specifico, gli studi da cui sono state tratte le evidenze viste sopra sono stati condotti per lo più su un ristretto campione di persone, e in pochi casi c’è stato un confronto diretto tra soggetti isolati e soggetti non isolati.
In ogni caso, questa review fornisce una base scientifica a quello che già il buon senso sembra suggerire: i periodi di quarantena possono avere effetti psicologici profondi e duraturi, soprattutto sulle fasce della popolazione più deboli.
Secondo i ricercatori, è possibile rendere i periodi di isolamento "più tollerabili per il maggior numero di persone possibile", seguendo una serie di accorgimenti.
Una delle misure necessarie da adottare da parte di un governo è quella di spiegare con chiarezza che cosa sta succedendo, garantendo una comunicazione istituzionale trasparente e rinforzando il senso di altruismo nella cittadinanza.
"È necessario però non travolgere i lettori con le notizie angoscianti, ma comunicare le buone notizie, per esempio i casi di persone guarite dopo aver contratto il nuovo coronavirus", ha spiegato Castelnuovo. "Un ulteriore aiuto poi, in un’epoca in cui sono fortemente criticate e demonizzate, può arrivarci dalle tecnologie, che grazie alle videochiamate permettono a chi è isolato di avere un contatto sociale più solido di quello coltivato solo con dei messaggi".
Un discorso diverso vale per chi non vive da solo e magari in questi giorni è obbligato a condividere gli spazi domestici con dei famigliari.
"In questi casi è fondamentale strutturare la giornata, dividere i tempi e gli spazi in base a schemi e ritmi, rassicurando in particolare i bambini", ha sottolineato Castelnuovo. "Questo periodo di semi-isolamento è troppo lungo per essere lasciato al caso, serve organizzazione del proprio tempo, con ampi margini dedicati non a semplici passatempi, ma alle proprie passioni personali e ai propri talenti".
Inoltre, un altro elemento molto importante, che ha un impatto significativo sulla dimensione psicologica dei cittadini, è quello di garantire con facilità l’accesso a beni primari, come quelli alimentari, e a consulenze di supporto psicologico.
Il progetto “Solidarietà digitale”, promosso dal governo per permettere a imprese e associazioni di fornire servizi gratuiti alla cittadinanza, va anche in questa direzione. Sul sito ufficiale dell’iniziativa, è possibile consultare i servizi gratuiti offerti da diverse realtà che si occupano, per esempio, di organizzare colloqui psicologici in videochiamata.
Inoltre, come spiega il Ministero della Salute, "è disponibile un servizio di supporto psicologico per affrontare le emozioni durante il momento difficile di questa emergenza", chiamando il numero verde 800.06.55.10 (attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7).

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Rocco Siffredi e Valentina Nappi LIVE (ieri)
https://www.youtube.com/watch?v=U4If-sHNq7I

4 anni fa
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Sicilia, Messina
CERTIFICATO

Qui dal 29.07.2016 -
Tratto dal : Il sole 24 ore
24 aprile 2020
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FASE 2
Fase 2: dalle fabbriche ai negozi, ai bar ecco il calendario della ripartenza dal 27 aprile al 18 maggio
Il 4 maggio riprendono manifatturiero e costruzioni ma possibili anticipazioni già lunedì. Gli ultimi a riaprire bar e ristoranti.
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Qual è la scaletta per la riapertura dell’Italia che porterà alla fine progressiva della quarantena da coronavirus? Si procederà per gradi con una data chiave già fissata dal Governo: il 4 maggio. Ecco un calendario della cosiddetta “Fase 2” in base a quanto emerso finora. Una decisione che sarà presa nelle prossime ore dall’esecutivo guidato da Giuseppe Conte tenendo conto del parere espresso dalla task force guidata da Vittorio Colao, alla luce delle indicazioni del comitato tecnico-scientifico e sentiti gli enti locali.
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27 aprile: possibili anticipazioni
Lunedì potrebbero ottenere il via libera a una ripresa anticipata alcuni settori con un rischio più basso di contagio secondo le tabelle Inail ma solo per le aziende già in possesso dei protocolli di sicurezza: automotive, moda e componentistica. Le deroghe saranno decise dai ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico anche se l’orientamento del governo sarebbe di non consentire eccezioni.
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4 maggio: fabbriche, cantieri e servizi
Da questa data avranno il via libera alla ripresa le attività con indice di rischio più basso: settore manifatturiero e tessile, costruzioni e commercio all’ingrosso. Obbligatorio il rispetto di nuove misure di sicurezza (turni scaglionati per entrata e uscita, postazioni di lavoro distanziate, misurazione della temperatura all’ingresso).
Per i movimenti dentro il proprio Comune non servirà più l’autocertificazione e saranno consentiti spostamenti tra Comuni della stessa Regione. Resterà il divieto di spostamenti tra Regioni. Su bus, metro, treni, aerei ci sarà un numero limitato di passeggeri con l’utilizzo alternato dei posti. Le nuove regole potrebbero prevedere misurazione della temperatura nelle stazioni e, per evitare ore di punta, tariffe differenziate nelle diverse fasce. Sui mezzi di trasporto pubblico (come in tutti i luoghi chiusi) si userà la mascherina come nei luoghi di lavoro. Si potrà tornare anche a scommettere.
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A partire dal 4 maggio riprenderanno a pieno le loro attività anche i laboratori e le altre attività di ricerca.
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11 maggio: negozi al dettaglio
Possibile riapertura per il commercio al dettaglio con garanzie di protezioni individuali e obbligo di distanziamento tra clienti. Per alcuni esercizi (come abbigliamento e calzature) ci sarà l’obbligo di sanificazione dei prodotti. Anche parrucchieri e centri estetici dovrebbero avere il via libera alla ripresa dell’attività: dovrà essere rispettato il rapporto di uno a uno (un operatore e un cliente) e tutti gli strumenti andranno sterilizzati.
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18 maggio: bar e ristoranti
Bar e ristoranti saranno gli ultimi a poter riaprire. Si ripartirà dal servizio di asporto per tornare alla normale attività in seguito e solo potendo accogliere clienti nel rispetto del distanziamento minimo (per i tavoli almeno due metri). Andranno riviste drasticamente al ribasso le capienze dei locali.
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Date da definire
Cinema, teatro, discoteche, concerti sono «attività di aggregazione» dove più alto è il rischio di trasmissione del virus. Per questo al momento non è possibile indicare una data di ripresa. Unica eccezione i cinema all’aperto che assicurino però posti distanziati. La fase tre - la riapertura totale dell’attività e il ritorno alla normalità - dovrebbe arrivare entro l’anno.


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