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Lui & Lei

Jasmine 2


di piccololord
02.06.2023    |    3.211    |    2 9.3
"“Ma che fine hai fatto piccola mia? Ero preoccupato per te, non sapevo dove cercarti e tu non hai mai risposto alle mie chiamate ed ai miei messaggi..."
Ero perplesso e questo stato di confusione mentale durò nei giorni successivi in quanto di Jasmine avevo perso le tracce. Non rispondeva al telefono, non rispondeva ai messaggi, non la vedevo in autobus la mattina e tanto meno in ufficio per le pulizie. Ma che strano comportamento continuavo a ripetermi e mi facevo un sacco di paranoie… per fortuna in quel periodo ci fu un carico di lavoro notevole che mi distrasse notevolmente e con soggiorni all’estero frequenti.
Passarono i giorni, le settimane e anche qualche mese finché un giorno….
Tok Tok alla porta. Senza alzare lo sguardo dico di entrare.
“Ciao Ugo” mi sento apostrofare e Jasmine come se niente fosse e senza invito si accomoda sulla sedia di fronte alla scrivania “Ti sono mancata?” Un tuffo al cuore, alzo gli occhi e la vedo nei suoi leggins super attillati e maglietta che tradiva l’assenza di reggiseno. Il mio amico del piano inferiore si risveglia immediatamente – da allora era rimasto a riposo – e inizia a stare stretto nel boxer che lo conteneva.
“Ma che fine hai fatto piccola mia? Ero preoccupato per te, non sapevo dove cercarti e tu non hai mai risposto alle mie chiamate ed ai miei messaggi. Ti sembra il modo di comportarti?”
Sorriso sornione, si alza e mi si avvicina intanto che mi ero alzato dalla sorpresa e mi stampa un bacio sulle labbra. La sua lingua bussa ed io apro la bocca per sentire il sapore della sua lingua che saetta sulla mia. La sua mano artiglia il cavallo dei miei pantaloni e mi sussurra “Sento che ti sono mancata e adesso a lui ci pensiamo subito” Abbassa con rara maestria la cerniera dei pantaloni e slaccia la cintura. In un colpo solo solo i miei pantaloni cadono sulle caviglie e la sua mano morbida e delicata inizia una sega dolcissima. Sospiro profondamente mentre lei si inginocchia e lo imbocca fino alla radice. Succhia con maestria, aspira come un’idrovora mentre la tua testa inizia una danza avanti-indietro.avanti-indietro. Sto varcando la porta del paradiso del piacere, una strada senza ritorno di goduria irrefrenabile, mi porta sulla cima della delizia, sento la sborrata pronta ad eruttare Come si fa a dire di no all’apice di una sborrata incipiente ?
“Dimmi tesoro….e comunque la mia risposta sarà affermativa”
“ mi serve un prestito ma non posso dirti per cosa”
“Di quanto si tratta?”
“ Diecimila euro ma se sarai generoso va bene anche di più”
“ Vanno bene ventimila mia piccola troia?”
Jasmine si alza, sorride, e si mette prona sulla scrivania mettendo a nudo il suo culo e la sua figa.
“Apriti le chiappe che ho voglia di leccarti il culo” La mia lingua sulla sua rosellina bruna, leccate profonde e piene di saliva. Con la punta della lingua cerco di forzare il buchetto grinzoso. Sa di buono, di giovinezza. La sento respirare affannosamente, la voglia prende possesso di quel giovane corpo che inizia a vibrare. Il mio cazzo marmoreo si appoggia al magico ingresso e spingo leggermente la cappella nel pertugio. Jasmine va in affanno, mi dice di spingerlo tutto dentro, di farla godere ma io sto fermo. Cerca di arretrare per incularsi da sola ed io mi allontano senza togliere la cappella dal suo culo.
“ Inculami, ti prego, ne ho voglia”
“ Ne ho voglia anch’io ma…. Se vuoi i ventimila euro devi fare qualcosa di più per me… .”
Gira la testa per guardarmi negli occhi. Uno sguardo duro a palpebre socchiuse
“ Fottimi vecchio porco e ne parliamo, svuota i tuoi coglioni nel mio intestino e poi dimmi cosa vuoi”
“Ne parliamo adesso, nella tua posizione da troia che ti si addice”
“Dimmi cosa vuoi e poi spingi fino in fondo, non ce la faccio più...ho la figa che erutta un fiume di nettare, senti le contrazioni del mio sfintere intorno al tuo cazzo, i capezzoli che mi fanno male...ti prego inculami o meglio ancora scopami e riempimi della tua sborra. La mia figa è tua e potrai sverginarmi come meglio preferisci.”
Ecco le parole che aspettavo
“Voglio tua madre qui e vi darò i ventimila euro, dieci per uno”
Intanto che parlavo avevo sfilato il mio randello dal suo culo e con le dita le accarezzavo le grandi labbra della sua figa glabra
“Va bene ma tu finisci l’opera o mi farai impazzire”
Punto il pene alle porte del paradiso ed inizio a spingere lentamente, molto lentamente.
Jasmine sussulta, si contorce e si dimena urlando di fare piano, mi stai sverginando, mi dice, ma il piacere è più forte del dolore ed arretra con il bacino e si inforca in un sol colpo.
Che cosa divina entrare in quello stretto canale. La vagina avvolge il mio cazzo come un guanto….benedetta gioventù penso mentre una sborrata inonda il suo utero. Faccio fatica a reggermi in piedi, sento le gambe che tremano mentre le ultime gocce si depositano dentro quel corpo stupendo. A mia memoria non ricordo nella mia vita un’eiaculazione così abbondante.
“Ma io non sono ancora venuta “ mi grida lei ed io di rimando mi tiro su le braghe ed esco dall’ufficio senza neanche voltarmi….
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