La macchina del piacere

Non ho mai amato particolarmente il carsex. Addentrarmi da solo in un luogo buio, con i fari spenti, scrutare negli altri abitacoli per capire se dentro c'è una coppia o meno, ripartire, spostarsi...tutte cose francamente poco eccitanti. Quella domenica sera, però, fu diverso. Lessi un last minute di una coppia di Cividale che indicava con chiarezza orario e luogo. Decisi di recarmi all'appuntamento per vedere che situazione si sarebbe venuta a creare. Il luogo era piuttosto luminoso, benchè appartato, e particolarmente adatto all'esibizionismo della coppia, che si presentò spaccando il minuto. Lei, Simona, una bella donna sui 45 con una terza di seno. Lui, Riccardo, 50enne con un filo di barba. Il loro spettacolo annunciato aveva due spettatori: oltre al sottoscritto, anche un altro ragazzo, 25 anni circa. Confesso che non ero pratico di queste situazioni esibizioniste, quindi scelsi di stare inizialmente in disparte per non turbare la coppia con una certa invadenza. Simona e Riccardo rimasero seduti sui rispettivi sedili per circa dieci minuti a chiacchierare, ogni tanto gettavano uno sguardo fuori dal finestrino, poi tornavano a parlottare. Chissà cosa si dicevano. Probabilmente commentavano il "loro pubblico" e come scaldarlo. Poco dopo decisero di accendere la prima scintilla, lei sbottonò i pantaloni di lui e cominciò a masturbarlo. Ogni tanto Simona ci guardava, poi tornava a concentrarsi sul cazzo del marito, sempre più duro. Passò qualche minuto, poi si chinò su di lui e iniziò a succhiarglielo. Iniziai a eccitarmi, guardai l'altro ragazzo che si toccava e mi sbottonai i pantaloni. Lo tirai fuori e cominciai a masturbarmi lentamente, senza però arrivare all'erezione. Mi segavo e li guardavo, Simona osservò fuori e vide che entrambi ci stavano masturbando col cazzo bene in vista. Continuò per altri 5 minuti, poi toccò a Riccardo infilare una mano sotto la gonna di Simona. Accarezzava e accarezzava...poi le tolse le mutandine e alzò un po' la gonna. Riprese ad accarezzarla, il gioco si spostò sul sedile del passeggero, quello occupato da Simona. L'altro ragazzo decise di spostarsi, e col cazzo in mano proseguì il proprio ruolo di spettatore avvicinandosi all'altro finestrino, quello vicino al sedile della donna. Feci anch'io la stessa cosa, anche perchè da lì si poteva vedere meglio. Il finestrino era abbassato, la coppia alternava baci con lingua a reciproca masturbazione. Dopo qualche altro minuto, arrivò il fatidico momento. Simona allungò la mano fuori dal finestrino per impugnare i nostri cazzi ormai duri. Cominciò con quello del ragazzo più giovane, che del resto si era preso il posto in prima fila. Dopo un minuto impugnò anche il mio. Iniziò a segare entrambi a turno. Mi sentivo terribilmente eccitato, stavo provando un gioco completamente inedito. Una sensazione di trasgressione molto piacevole mi spingeva a continuare. Mentre Riccardo le infilava un dito nella fica, Simona si concentrava esclusivamente sui nostri cazzi. Andammo avanti fino a venire entrambi, e furono sborrate copiose sull'asfalto. Mi diedi una pulita con un kleenex, mi riallacciai i pantaloni, e feci un sospiro. La coppia tornò a chiacchierare, l'altro ragazzo se ne andò. Guardai l'orologio, era ancora presto. Vidi che Simona e Riccardo erano ancora lì, fermi in auto a chiacchierare. Io avevo ancora voglia di sesso. Feci due passi, mi allontanai un po' per vedere la loro reazione. Tornai dopo qualche minuto, e vidi che il loro fuoco non si era spento, stavano ricominciando ad amoreggiare fra loro. Decisi che ci poteva stare un bis, ovviamente se Simona me lo avesse concesso. Fu così che mi riavvicinai alla loro auto, dal lato della donna. Lentamente feci scendere i pantaloni, tirai nuovamente fuori il cazzo e cominciai a toccarmi. Stavolta era come se fossi io a esibirmi per loro. Stavolta Simona accorciò di molto i tempi, del resto era calda a dovere. Mi guardò, strinse le labbra alla vista del mio cazzo duro e aprì lo sportello. Il segnale era chiaro, potevo avvicinarmi e intrufolarmi nell'abitacolo, pur restando in piedi. Non mi feci pregare, avvicinai Simona e le scoprii i seni, cominciai a leccarle i capezzoli, turgidi e meravigliosi. Leccai e leccai, poi infilai la mano sotto la sua gonna, Riccardo tolse la sua e lasciò giocare la mia. Era bagnatissima, le infilai prima un dito, poi due. Lei ansimava e intanto mi impugnava il cazzo masturbandomi. Aumentai il ritmo dell'entrata delle mie dita nella sua fica bagnata, le diedi ancora un colpo di lingua sul capezzolo destro e a un certo punto, sempre con il cazzo duro nella sua mano, le sussurrai all'orecchio: "prendimelo in bocca". Non disse nulla, eseguì e basta. Le presi la testa con una mano e ritmavo i colpi del suo meraviglioso pompino, mentre la sua mano sinistra era impegnata a segare il marito. Ero lì, in piedi, il cazzo perfettamente ad altezza del suo viso. Mi leccò in modo sublime sia l'asta che le palle, lo succhiò fino all'esplosione finale sulle sue tette. E' stata una delle sborrate più belle della mia vita. Mi ricomposi, e prima di andarmene avvicinai la bocca al suo orecchio e le sussurrai una sola parola: "Grazie".