La donna più sexy del sito - 2^ parte

Appena entrai nel locale, la coppia mi scrutò dalla testa ai piedi. Avevano capito che ero io. Era una sorta di incontro al buio, non ci eravamo scambiati foto. Avevamo solo visto le rispettive foto dei nostri corpi pubblicate sul sito.
Mi sorrisero, così mi diressi al loro tavolo. Saluti, presentazioni, poi mi sedetti. Ci misi un paio di secondi a fotografare la situazione: lei era seduta sul divanetto, io optai per sedermi al suo fianco, anziché accomodarmi sulla sedia vuota di fronte a lui. In quella posizione avrei potuto stuzzicarla più facilmente.
Ordinammo del rum, abbinato a cioccolato fondente. Ottimo per rompere il ghiaccio e conoscerci chiacchierando amabilmente. Col passare dei minuti i discorsi si spostarono sul sesso e sulle rispettive esperienze vissute tramite il sito.
Sergio era una persona molto cordiale, alla mano. Eleonora era solare, bellissima e disinibita. A un certo punto tirò fuori lo smartphone, si collegò a un altro sito scambista e mi fece vedere alcune foto di lei nuda: scelse un’immagine, la allargò con le dita, me la mostrò e disse “questa è la mia pussy”.
Il gioco era partito. Tanto che le mie mani già sondavano il suo corpo, infilate sotto la camicetta per accarezzarle la schiena nuda. Per poi riscendere e palpeggiare il fondoschiena. Lei lasciava fare. Sotto il tavolo le sue gambe lunghe si intrecciavano con quelle di Sergio. Decisi di inserire anche le mie nel vortice, ora le gambe di Eleonora, fasciate in un paio di jeans attillati, erano accerchiate dalle mie e da quelle di suo marito.
A un certo punto Eleonora si alzò per andare in bagno. Trascorso un minuto, guardai Sergio e gli dissi: “vado a vedere se ha bisogno d’aiuto”. Lui non fece una piega e rispose: “fai pure, ma non so se ti aprirà”. Era un bagno unico, del resto il locale non era modernissimo, ed era piuttosto angusto. Bussai alla porta, proprio un secondo prima che lei uscisse. Aprì di colpo, feci per entrare ma lei mi fermò con la mano sinistra. La mano destra, invece, la appoggio sul mio cazzo duro per l’eccitazione. Lo massaggiò per qualche secondo e mi disse: “qui non possiamo, fra poco andiamo da qualche altra parte….”.
Tornammo al tavolo, dove ormai era saltata ogni inibizione. Eleonora si sbottonò in parte la camicetta per mostrarmi parte del seno, incurante dello sguardo dei gestori. Io continuavo a massaggiarle la schiena e toccarle il culo spudoratamente. Eravamo caldi al punto giusto. Ci alzammo, pagammo e uscimmo. Lei su un paio di scarpe rosse con tacco 12, statuaria e sexy.
Una volta usciti, Sergio mi chiese: “conosci qualche posto?”. Risposi di sì e feci strada con la mia Golf. Unico problema, sbagliai strada a un incrocio e persi l’orientamento. Rallentai, non ricordavo più dov’era il posto che conoscevo per averci portato una mia ex amante. A un certo punto loro due, su un’Audi station wagon, accelerarono e mi sorpassarono.
Quando vidi la loro auto accelerare pensai: “è finita, si sono stufati per colpa della mia indecisione. Che occasione persa”. Invece no. Alla prima svolta girarono a destra, li seguii e vidi che fecero inversione a U per fermarsi in un parcheggio buio e isolato. Mi affiancai, tirai giù il finestrino, Sergio fece altrettanto e mi disse: “parcheggia un po’ distante, poi vieni qui a piedi e Sali sul sedile posteriore”. Notai che nel frattempo Eleonora si stava togliendo i jeans.
Ero eccitatissimo mentalmente, le mie fantasie stavano prendendo corpo. Posteggiai la mia Golf e li raggiunsi. Salii sul sedile posteriore, Eleonora era lì ad aspettarmi: aveva addosso solo un perizoma e le scarpe rosse col tacco. Semplicemente una gran fica. Suo marito mi disse: “come da accordi”, con lo stesso tono soddisfatto di un agente di commercio che ha appena concluso un affare.
Eleonora era a quattro zampe, la musica dance ad alto volume riempiva l’abitacolo. Mi avvicinai e inizia a baciarla ovunque. La mia lingua leccò ogni centimetro della sua carne, poi mi fermai fra le cosce e le leccai la fica a lungo. Gemeva, si contorceva. Leccavo la fica e le stuzzicavo il buco del culo con un dito. Le piaceva. Avevo il cazzo duro come la pietra, lei se ne accorse e dopo avermi palpeggiato da sopra i pantaloni lo tirò fuori e iniziò a succhiarmelo.
Un pompino meraviglioso, mentre suo marito osservava la scena dallo specchietto retrovisore. A furia di spompinarmi, Eleonora raggiunse un livello di piacere elevato, era bagnatissima. “Ora scopami dai” mi disse con voce sensuale. Si mise a pecorina nella spaziosa station wagon e iniziai a penetrarla da dietro, tenendola per i fianchi. Colpi secchi, decisi. Le sue grida di piacere. Lui che guardava nello specchietto senza battere ciglio, senza nemmeno masturbarsi: gli bastava il ruolo di spettatore.
Andai avanti a scopare Eleonora, che si aggrappava alla maniglia della portiera sinistra. Stavo per esplodere, decisi di scaricare la mia sborra sulla sua schiena inarcata. La stessa schiena che avevo accarezzato al bar durante i giochini spinti di inizio serata. Estrassi il cazzo dalla sua fica calda, feci in tempo a togliere il preservativo e schizzai un getto di sperma potentissimo. “Vieni su di me, dai, la voglio tutta” esclamò mentre godevo e gemevo.
Sergio finalmente diede segno concreto della sua presenza e ci porse delle salviette per ripulirci. Mi godetti i minuti post amplesso continuando ad ammirare le forme perfette di Eleonora. Lei rideva soddisfatta. Arrivò il momento di rivestirsi e salutarsi. Tornai a casa cantando, con la gioia di chi ha appena realizzato una delle sue fantasie.