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Lui & Lei

Roby e la professoressa Sonia - 1


di sweetshy82
28.05.2023    |    5.379    |    0 9.3
"La situazione era imbarazzante, Roby si ritrovò nel bel mezzo di una lite famigliare, non era certo quello che si aspettava venendo qui..."
Roby è un ragazzo di 18 anni al quarto anno di scuola, frequenta il liceo classico.
Non è tra i più bravi della classe ma nemmeno l'ultimo, ne tra i più popolari: è un ragazzo praticamente come tanti.
Ha sempre praticato sport, specialmente palestra e pallavolo che gli hanno scolpito un fisico niente male.
La natura, poi, gli ha dato un organo riproduttivo al di sopra della media.
Purtroppo la sua vita è stata già segnata dalla perdita del padre 4 anni fa, in un incidente sul lavoro.
Vive con la madre che si chiama Luana di 45 anni, una donna castana chiara, occhi azzurri, alta 1,60, corpo normale con una terza di seno.
Lui è il secondo figlio di tre: ha due sorelle, la più grande Michela ha 25 anni, capelli neri, occhi scuri, alta 1,70, snella e terzo di seno; la più piccola, Alice ha 17 anni, assomiglia alla mamma, capelli castani chiari, alta 1,60, snella e una seconda di seno.
Roby e Michela hanno preso molto dal padre, infatti da quando purtroppo non c'è più, Luana in lui rivede in molti aspetti sia fisici che caratteriali di suo marito.
Il suo rapporto con le donne della famiglia si può dire ottimo: con la madre e la sorella più piccola tutto procede nei migliori dei modi; con Michela, la sorella più grande, il rapporto è invece di amore e odio.
La mancanza di un fratello l'ha colmata con l'amicizia d'infanzia di Francesco, suo vicino di casa e di un anno più piccolo.
Francesco è figlio unico e vive con la madre, Serena di 48 anni, divorziata da dieci anni.
Serena è mora, alta 1,70, carne nei punti giusti ma, soprattutto, una quinta di seno: lei è stata ed è tuttora per Roby il suo sogno erotico, la prima e le successive seghe avevano lei come oggetto del desiderio.
Quest'anno si trovano ad frequentare la stessa classe in quanto, Roby, è stato bocciato l'ultimo anno per via delle cattive amicizie fatte al di fuori della scuola; dopo la morte del padre, Roby si è chiuso sempre di più in se stesso, è caduto man mano in depressione che lo hanno fatto cadere nell'uso prima di droghe leggere per poi passare a quelle un pò più
pesanti; tutto questo lo ha portato a frequentare amicizie non vere e cattive che hanno influito sull'ultimo anno scolastico.
Aveva allontanato anche Francesco, che ha fatto di tutto per aiutarlo ma senza riuscirci.
La svolta è stata una notte di fine giugno, Roby era uscito come di solito con i suoi amici sballati; lo erano anche quella sera, erano strafatti e anche un pò ubriachi, ma nonostante ciò si misero in auto in quelle condizioni.
Uscirono fuori strada, Roby vide la morte in faccia, la sua vita gli trascorse tutta d'avanti, finirono in ospedale, per fortuna non ci fu nessun morto ma solo feriti.
Dopo quel giorno promise a lui e a sua madre, che avrebbe cambiato vita e sarebbe ritornato il ragazzo di prima.
La vita di Roby di prima, non ha mai avuto eventi particolarmente interessanti fino al drammatico incidente del padre.
Era un ragazzo come tanti, un paio di anni fa aveva avuto una storia con una ragazza, ma la relazione era durata solo l'estate che hanno passato insieme; finite le vacanze estive la loro relazione finì.
Quella fu per lui la prima relazione e, toltosi finalmente il peso della verginità, ebbe altre storie a catena subito dopo che gli permisero di accumulare una discreta esperienza nel sesso.
Questo è un quadro generale della vita di Roby e di alcune figure importanti che lo accompagnano.
Come già detto prima, Roby dovrà affrontare il quarto anno di scuola e, in questo periodo, vivrà varie esperienze che non penserà mai che potessero succedere.
Dopo l'incidente, Roby recuperò il rapporto di amicizia con Francesco e riuscì ad intossicarsi.
Arrivò settembre e iniziò la scuola.
La maggior parte dei professori non credeva nel suo cambiamento e non aveva un occhio di riguardo nei suoi confronti.
Il professore di italiano e storia andò in pensione e non si sapeva chi lo avrebbe sostituito.
Alla quarta ora del primo giorno, entrò in classe la nuova professoressa: Sonia di 48 anni, capelli neri, alta 1,75, una quarta di seno e carne nei punti giusti.
Sonia fu informata dal preside della storia di Roby e ne prese subito a cuore; con il passare dei giorni, lo incoraggiava e lo stimolava, era sempre gentile e dolce con lui.
La professoressa Sonia divenne subito la preferita di Roby, voleva andare bene nelle sue materie per non deluderla.
Un giorno, la prof. Sonia disse:
- Ragazzi, invece di assegnarvi i normali compiti, per questi primi giorni di scuola ho pensato di assegnarvi una ricerca da fare a casa. Non è un argomento molto complesso. Dovreste poterlo completare in pochi giorni. Non c'è una data di consegna massima, ma prima lo fate meglio è. Se vi impegnate in 2-3 giorni potete finirla.
Roby voleva fare una buona figura con lei e pensò di mettersi subito di impego ed essere uno dei primi a completare la ricerca.
Così fece, si impegnò molto e ci riuscì.
Il giorno dopo, appena la prof. entrò in aula, Roby gli consegnò la ricerca:
-Professoressa ho completato la ricerca che ci ha assegnato
-Bene Roby, poggiala pure qui, la guarderò oggi stesso
La mattina dopo, Roby stava per entrare a scuola e vide la professoressa Sonia vicino al cancello che lo salutava e gli faceva segno di avvicinarsi.
Roby si avvicino e la salutò:
-Buongiorno professoressa Sonia, voleva dirmi qualcosa?
-Buongiorno Roby, si, volevo dirti che ho letto la tua ricerca e sono rimasta piacevolmente colpita. E' davvero ottima, si vede che ti sei impegnato molto.
Roby pensò: "Wow, non pensavo di essere andati così bene, sono contentissimo che sia rimasta colpita dalla mia ricerca.
-Si, è un argomento che mi interessa molto. Ammetto che l'ho fatta davvero con piacere.
La prof. sorrise compiaciuta:
-Mi fa piacere che ti interessino questi argomenti. Non è facile trovare ragazzi appassionati di umanistica.
-Sono sempre stato attratto dai grandi scrittori e le loro opere.
-Se sei davvero interessato, posso proporti per dei corsi di studio più approfonditi rispetto a quelli che facciamo qui in classe.
Roby pensò: "Mmmm, Fare altri corsi anche dopo le lezioni non mi va proprio. In realtà a me piace più lei che la materia vera e propria. Che scusa mi invento adesso per uscirne?"
-Ho parlato con la preside per attivare dei corsi aggiuntivi per i più volenterosi. Ma lei mi ha detto che non ci sono abbastanza studenti interessati perché possa attivare un corso simile. Effettivamente al momento tu saresti l'unico.
"Qui la situazione si mette male. Io non ho nessuna voglia di fare nessun corso. Come faccio a dirglielo senza farla rimanere male?" pensò Roby.
-Potrei farti dei corsi privati a casa mia. A scuola senza l'autorizzazione della preside non posso. Ma a casa mia non dovrebbero esserci problemi. Ho tanti libri che sono sicura ti interesserebbero. E potrei aiutarti a migliorare la tua formazione per l'accesso all'università.
Il viso di Roby si illuminò di colpo: "Andare a casa sua solo con lei? L'idea non è male..."
-Non hai detto una parola Roby. Cosa ne pensi? Per te andrebbe bene o ti mette a disagio studiare a casa di una tua insegnante?
Balbettando un po, Roby rispose:
-No, no, credo che vada bene, penso si possa fare.
-Ottimo. Mi fa sempre piacere aiutare gli studenti più volenterosi. Questo è l'indirizzo di casa mia. Possiamo incontrarci dopo le lezioni, o se preferisci anche nel weekend.
-Grazi prof. verrò il prima possibile.
La salutò ed entrò in classe.
"Non sono sicuro sia stata la scelta migliore. Non ho nessuna voglia di passare altro tempo a studiare. Però l'idea di stare a casa solo con lei mi provoca una certa eccitazione" pensò.
Passò la mattinata e il pomeriggio raggiunse la casa della professoressa.
Roby bussò alla porta e ad aprire la porta si presentò un signore sulla cinquantina dalla faccia non molto rassicurante.
-Chi diavolo sei tu? Che vuoi?
-Ehm, forse ho sbagliato indirizzo, cercavo la professoressa Sonia.
Lo sguardo dell'uomo si incupii ulteriormente e con una mano afferra il braccio di Roby.
- E cosa vorresti da mia moglie?
"Oddio questo ora mi picchia, non sapevo fosse sposata e soprattutto con un energumeno del genere e suo alito puzza pure di alcol" pensava Roby.
-Antonio lascia subito quel ragazzo, è un mio alunno.
-Adesso ti porto queste mezze seghe pure qui in casa mia? Non ti basta sopportarli a scuola? Che cie è venuto a fare qui?
-E' uno dei miei studenti migliori. E' venuto a studiare. Ma è una cosa che tu di certo non puoi comprendere. L'unica cosa che sai fare è bere birra e stare davanti alla tv o stare tutto il giorno fuori con i tuoi amici.
La situazione era imbarazzante, Roby si ritrovò nel bel mezzo di una lite famigliare, non era certo quello che si aspettava venendo qui.
-Ecco brava! Meglio uscire che starmene qui a sentire le tue continue lamentele.
Il marito lasciò il braccio di Roby e se ne andò di casa dandogli una spallata.
-Mi dispiace davvero Roby. Non avrei mai voluto assistessi a una scena del genere. In genere è sempre fuori a quest'ora. Speravo non lo incontrassi.
-Nessun problema, signora Sonia. Mi spiace se ho causato questo litigio. Se vuole me ne vado.
-Oh no. Non ti preoccupare. Tu non c'entri niente. Se non fosse stato per te avremmo comunque litigato per qualche altra cosa. Ormai è così tutti i giorni. La scuola è l'unico posto dove mi sento veramente in pace con me stessa. Siete voi studenti la mia vera famiglia, non quell'individuo. Vieni, entra pure.
E così Roby entrò in casa e si accomodò.
-Scusa ancora per ciò che è successo. Posso offriti qualcosa da bere?
-No, sto bene così grazie.
-Ok, non perdiamo altro tempo allora. Sei qui per espandere i confini della tuo sapere dopotutto. Ho recuperato dalla mia libreria una raccolta di testi che sono certa ti interesseranno. Alcuni di questi autori li riconoscerai sicuramente, ne ho parlato anche in classe.
Sonia prese un grosso malloppo di libri e li appoggiò sul tavolo davanti a Roby che rimase un po sbalordito dalla quantità dei libri.
-Puoi iniziare a leggere questi. E poi mi dici cosa ne pensi.
"Porc..in che cosa mi sono cacciato? Che idea del cazzo ho avuto ad accettare di venire qui. Che cosa mi aspettavo?" pensò ma disse:
-Ok, va bene prof. non vedo l'ora.
-Leggi pure con calma, puoi restare tutto il tempo che vuoi. Tanto io ho parecchie faccende domestiche da sbrigare.
Sonia diede un amorevole carezza sulla spalla del ragazzo e poi si allontanò da quella stanza.
"Sono fottuto. Che idiota sono stato ad accettare di venire qui. Questo è perché ragiono con l'uccello e non con la testa. Ormai sono dentro, leggiamo per un po' e poi per la prossima volta cercherò una scusa".
Roby inizio a leggere controvoglia alcuni saggi, finché dopo circa un paio d'ore Sonia tornò; aveva un vestitino corto blu e scollato.
-Come va la lettura?
-Stavo per chiamarla, si sta facendo ora che torni a casa.
-Certo, ma prima vuoi parlarmi un po di ciò che hai letto finora? mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
Sonia prese una sedia e si sedette accanto a Roby.
-si, certamente prof.
"Mi sembra si essere ad un'interrogazione"
Roby iniziò a raccontare le sue impressioni su quello che aveva letto, provò anche a scrivere alcuni appunti su ciò che stava esponendo, ma la penna sembrò essersi scaricata, non scriveva più.
-Aspetta Roby, sono piene di penne, ne ho sicuramente una nella borsa.
Nel piegarsi a cercare la penna, Sonia non si rese conto che il vestito era un pò corto, il suo culo era completamente alla vista di Roby.
"Oh porc..Ho il suo culo in bella vista proprio davanti al mio naso. Devo cercare di non pensarci. O finirò con l'avere un'erezione".
-Ma dove l'avrò messa? Giurerei che fosse qui.
-Ehm.. prof. non importa davvero.
-Eccola, trovata.
Sonia si sedette di nuovo accanto a Roby e gli diede la penna.
-Allora mi stai dicendo?
Roby era ancora eccitato dall'accaduto, e non riusciva più a concentrarsi attentamente. Il suo sguardo adesso cadeva continuamente sull'abbondante seno della professoressa.
Le parole iniziarono a incagliarsi in bocca. Mentre lo ascoltava, Sonia iniziò a giocherellare con la propria collana, e questo non faceva che peggiorare la situazione. Ormai nella mente del ragazzo c'erano sono solo le sue grosse tette.
-Ti vedo distratto Roby, qualcosa non va?
-No no prof, sono solo un pò stanco.
-Hai ragione, scusami. Ti sto facendo fare tardi. Vai pure, Roby. Continueremo la prossima volta. Torna pure quando vuoi. Mi fa sempre piacere accoglierti.
Così Roby prese le sue cose la salutò e uscì.
"Non riuscivo più a distogliere lo sguardo dal suo seno. Se fossi rimasto ancora un minuto se ne sarebbe accorta. A casa si veste molto più scollata rispetto a scuola. Le si vede tutto. Non sono neanche riuscito a inventarmi una scusa per evitare di tornarci. Va beh, vorrà dire che ci tornerò ancora un'altra volta. Ma poi basta meglio chiuderla subito qui" pensò Roby mentre tornava a casa.
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