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Lui & Lei

Un giro in collina


di Membro VIP di Annunci69.it nonnasexy67
20.07.2022    |    9.761    |    10 9.5
"Sentiamo il rumore di un’auto che sta arrivando e mi sposto come a far finta di bere alla fontana, l’auto si ferma nella stessa piazzola una persona anziana..."
Mi è sempre piaciuto posare per le foto, da giovane non ero così intraprendente anche se non nego che una volta in vacanza con le amiche in Grecia ci divertimmo a scattarci le foto coi seni al vento, tutte eravamo piene di ormoni e con dei seni gonfi e i capezzoli sempre duri, mi eccitava vedere le mie amiche sugli scogli a seno nudo.
Mi ero sempre limitata a posare per pose e intimo sexy sempre dentro casa, ma quando mio marito mi propose di uscire vestita sexy che saremmo andati a fare foto all’aperto non mi dispiacque, presi una borsa e ci riposi due completini, delle calze e poi in una busta un paio di scarpe con tacchi.
Partimmo e raggiungemmo una pineta dove nelle vicinanze spesso venivano a fare le scampagnate le famiglie, così dopo avermi infilato le scarpe con i tacchi mi comincio a mettere in pose, mentre mio marito scatta io mi faccio più intraprendente e mostro quando le cosce fino all’inguine facendo intravedere lo slip trasparente, quando fingendo la fuoriuscita di un seno, quando l’altro e quando tutti e due.
Risaliamo in auto per raggiungere un posto panoramico posizionandomi in prossimità di cartelli stradali o usufruendo del guarda rail, mentre mi esponevo mostrandomi vedo sbucare da una stradina laterale che neppure avevamo notato una jeep con un signore alla guida che subito mi guardava e per quanto abbia provato a coprirmi lui mi aveva vista bene coi seni nudi mezza scosciata.
Frena e si fissa a guardami mentre mio marito mi invita ad attraversare la strada e salire in auto per andarcene di corsa, io provo a sbrigarmi ma con i tacchi sono alquanto scoordinata e quasi cado sull’asfalto, ma riesco a raggiungere l’auto quando ci si affianca il signore che mi guarda per bene ed esclama che bella tettona.
Partiamo subito e ci mettiamo a ridere, mi ha beccata in pieno a seni nudi dico e mio marito mi chiede se mi ero imbarazzata, gli rispondo subito che non lo ero affatto e che la cosa era anche carina, e con un pizzico di eccitazione, raggiungemmo poi un altro posto che si trovava in una specie di passo collinare di fianco alla strada una staccionata che delimitava il bosco alle spalle e una panchina con una fontanella.
Posto incantevole per qualche scatto e mi rimetto in posa, comincio a mostrare le cosce velate dalle calze nere cercando di far vedere il contrasto del colore delle cosce, poi mi sfilo lo slip e li tiro a mio marito che continuava a scattare foto.
Sentiamo il rumore di un’auto che sta arrivando e mi sposto come a far finta di bere alla fontana, l’auto si ferma nella stessa piazzola una persona anziana come passeggero e poi vediamo scendere un uomo che viene dritto verso la fontanella, non mi ero resa conto che per far finta di bere mostravo un seno e lui con gli occhi incantati lo fissavano, quando me ne sono accorta, lui sorride senza dire nulla, non mi copro e fingendo ancora di bere faccio sgocciolare un rivolo d’acqua dal mento fino alla camicetta che si stava bagnando.
Lui fissava il mio seno e guardava mio marito che faceva l’indifferente ad una decina di metri, vedo che allunga la mano verso la fontana ma la poggia sul mio seno guarda verso mio marito e mi stringe il seno per 3 volte poi la toglie e mi strizza l’occhiolino, tiro su il busto dando le spalle a mio marito e lui continuando a guardarmi si accuccia a bere un po' di acqua, poi si solleva e sento uscire un verso dalla sua bocca di compiacimento e poi si allontana e risale in auto e parte.
Esibirmi in maniera provocatoria mi era capitato di farlo sempre con il compiacimento di mio marito ma in sua presenza mi entusiasmava di più, sia le foto che gli incontri casuali mi avevano eccitata molto, e anche mio marito lo era.
Non ci eravamo resi conto dell’orario e ci era venuto un certo languorino, così strada facendo cercammo un posto dove poter mangiare un boccone, finimmo per arrivare in un ristorantino dove c’erano alcuni pulmini di ditte e qualche moto fuori, entrammo che quasi tutti avevano consumato il pasto.
Ci sedemmo in un tavolo, ordinammo e mentre aspettavamo le pietanze, via via si alzavano quasi tutti e andavano via, eravamo rimasti noi, in un tavolo di fianco un ragazzo di una ditta e alle spalle di mio marito un altro che dal simbolo sulla camicia era del Enel che stava sempre con il cellulare in mano.
Tra la prima e la seconda portata mi alzo e vado in bagno, c’era un solo bagno e non so come mai nonostante avessi chiuso mentre avevo la gonna sollevata e arrotolata fino alla vita senza appoggiarmi alla tazza, la mia attenzione viene attirata verso la porta che vedo aprirsi e comparire l’impiegato dell’energia elettrica, mi squadra tutta mentre sto espletando la pipì.
Lo guardo stupita e lui mi dice scusi ma non era chiusa bene, ma non si affretta a richiudere, anzi tergiversa e si sofferma a guardare, io insisto e lo invito ad uscire e lui dispiaciuto e senza togliere lo sguardo dal mio ventre con molta calma richiude.
Mi do una pulita e mi ricompongo, poi apro la porta e lui era li ad aspettare, mi guarda e mi dice, belle le calze ma non ho visto le mutandine, io da civettuola gli sorrido e gli dico certo che non le hai viste non le porto, mi volto e lui mi stampa la mano sulla chiappa destra.
Proseguo e mi dirigo verso il tavolo e noto che era andato via il signore nel tavolo di fianco al nostro, mi sbrigo a raccontargli a mio marito quello che era accaduto e subito gli brillarono gli occhi, non aveva potuto vedere chi fosse il tizio visto che sedeva alle sue spalle.
Quando ci servono il contorno vedo tornare l’operaio che si va a sedere e chiede al proprietario del locale di portargli un caffè e un amaro, mi continua a guardare e fa uscire la lingua passandosela sulla parte superiore del labro e ogni tanto mi continua a fare lo stesso gesto.
Appena gli viene portato il caffè si alza e si siede nella sedia di fianco per guardarmi meglio, mentre io continuo a mangiare senza malizia, cerco di ignorarlo ma allo stesso tempo lo vado a cercare, con la testa mi fa un cenno che non capivo, solo quando lo rifà con anche un cenno degli occhi ad indicare sotto il tavolo, intuisco.
Mi scosto anche io leggermente con la sedia da lasciare più visibile la visuale avendo mio marito davanti che mi sorride capendo cosa accadeva ma senza voltarsi e facendosi vedere distratto,
Divarico le gambe e con una mano comincio a far salire la gonna fino quasi all’inguine le chiudo e le riapro, il tizio guarda e fa scivolare il sedere sempre più sulla punta della seggiola per abbassarsi e come se si rilassasse tiene in mano il bicchierino con l’amaro.
Mannaggia vorrei toccarmela ma non voglio sembrare troppo scostumata e intraprendente, mi limito a giocare con le gambe, aprendole e chiudendole e lui non si perde un gesto di quello che vede sotto il tavolo.
Mio marito mi fa un cenno con le sopraciglie, si alza e si dirige nel corridoio che porta all’ingresso facendosi sentire mi dice che va ad ordinare due caffè e amari visto che il gestore non si affaccia.
Rimango in silenzio e anche l’operaio poi portandosi la mano sulla camicia mima di scollarla e poi con entrambe le mani mima come avesse i seni di una donna come se li stringesse, sorrido ho capito bene che vorrebbe vedermi i seni.
Va bene, mi porto una mano sui bottoni della camicetta slaccio il più alto con lentezza, penso che tanto non gliele mostrerò farò finta di interrompere quando torna mio marito, il secondo lo sbottono perdo tempo ad aprire poco alla volta la scollatura, intravedo il nero del reggiseno e glielo mostro ma non arrivo ai capezzoli.
Lui si sta passando la mano sui pantaloni e non riesco a scorgere la patta ma so che è proprio li sopra, sento i passi di mio marito che sta tornando e mi ricompongo, e anche lui si ricompone sulla sedia.
Si risiede mio marito e lui si alza, noto il gonfiore ai pantaloni, va verso il bagno e appena passato la prima porta si volta a guardarmi, lo vedo armeggiare ma non so cosa sta facendo, poi spunta qualche cosa si è voltato e vedo il suo arnese dritto ed eccitato, se lo era tirato fuori e divertito lo stringeva roteandolo, e con l’altra mano mi faceva cenno di raggiungerlo.
Si è tirato indietro quando ci servirono i caffè e gli amari e appena il proprietario del locale tornava alla sua postazione riprese a mostrarsi e invitarmi al bagno, ma appena fino di sorseggiare i caffè e gli amari io e mio marito ci alzammo dirigendoci verso l’uscita, feci in tempo a fargli un cenno di saluto con la mano e gli mandai un bacio.
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