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Gay & Bisex

Il ragazzo della mia migliore amica [pt.4]


di alchest
28.03.2013    |    13.642    |    3 9.5
""Tira piano fuori la lingua e sentine il gusto" Me lo poggiava sulla lingua un secondo e lo toglieva, facendomi venire una voglia incredibile..."
La storia è similvera,suddivisa in più parti. Sono successe alcune cose, altre sono la mia fantasia.. Ovviamente non dico quali e non metto nomi veri;)

"Ti prego posso toglierla?" "Non ancora, sai come funziona il gioco.. stai zitto adesso ancora qualcuno sente le voci".
Già, perché da dove eravamo, i minimi rumori echeggiavano moltissimo pur essendo ben nascosti. Conoscevo ormai benissimo quel posto, mi ci portava spesso... L'odore di cantina è inconfondibile, dopotutto.
La scena si ripeteva: Luca mi diceva che voleva giocare, mi bendava e mi portava dove voleva [il più delle volte in cantina] e mi portava qualcuno a cui succhiarlo. Spesso era il vicino di casa oppure qualche collega di lavoro. Non erano molti, se ne alternavano due o tre e il gioco era semplice: arrivati al posto che Luca decideva, dovevo semplicemente lavorare di bocca, bendato, senza fiatare o gemere, così anche per l'uomo. Solo nel momento in cui raggiungevano l'orgasmo potevano togliermi la benda e venire dove meglio preferivano. E anche quella sera fu così.
Erano le 17 nemmeno, qualcuno suonò al campanello e Luca, prima di aprire, con la benda in mano mi disse "Dai, cominciamo". Andò ad aprire la porta, ma prima di aprirla si assicurò che avessi coperto gli occhi; quindi, messa la benda, aprì la porta.
"Tutto bene?" "Sisi, stanco da lavoro.. oggi ci hanno massacrato" e mentre io ero là seduto, bendato, in attesa, loro parlavano del loro lavoro, si presero un grappino probabilmente e continuarono il discorso per una decina di minuti. "Ormai ha imparato a comportarsi eh.. sta zitto e buono" "Era ora. Che poi ci volesse tanto.."
Parlavano di me, ovviamente. Le prime volte mi rompevo parecchio le palle perché, ci stavo al gioco, ma stavano a parlare senza contare che io ero là bendato in silenzio a girarmi i pollici, così li incitavo con frasi del tipo 'Dai muovetevi' e loro si incazzavano tantissimo. Erano 2mesi che questi episodi accadevano, da quella volta in cui Luca mi aveva 'marchiato' , ma lui non era mai intervenuto. Non mi aveva mai sfiorato né da bendato né in qualunque altra situazione. E la cosa mi infastidiva moltissimo, ma allo stesso tempo mi teneva legato a lui. Forse avevo capito male quando mi disse che ero diventato suo. Forse voleva dire che ero diventato il suo giocattolo, ma perché far usare un giocattolo solo agli altri? Non glielo chiesi mai. Avevo aspettato così tanto un minimo interesse da parte sua, che forse toccando il discorso gli avrei fatto cambiare idea. Continuai quindi a non parlarne mai, rimanendo nel dubbio.
"Andiamo?" disse Luca al suo amico "Si dai che ho voglia, prendilo" gli rispose. La mano
di Luca mi afferrò il braccio. Oramai avevo imparato a sistemare la benda in modo da poter vedere in basso, le scale della cantina erano strettissime e non potevo rischiare certo di caderci. Uscimmo di casa, chiuse la porta e mi fece scendere i soliti ventuno scalini, girando a destra, entrando in un corridoio, al fine c'era uno stanzino dove si accatastavano vecchi mobili. Ci mettevamo sempre lì, dove una luce d'emergenza rendeva poca visuale e la piccola stanza era quella che creava meno eco nella cantina. Io mi inginocchiavo, contro il muro e il suo amico cominciava a toccarsi, a tirarmi i capelli e a giocare con le mie labbra per eccitarsi. Poi sentivo la bottega aprirsi e il gioco cominciava. E intendo il mio gioco, quello in cui dovevo capire chi fosse di fronte a me. Dalla voce sembrava Emilian, il suo collega rumeno. Tirò fuori il cazzo e, tenendomi fermo dalla fronte appoggiò la cappella sulle labbra. "Tira piano fuori la lingua e sentine il gusto" Me lo poggiava sulla lingua un secondo e lo toglieva, facendomi venire una voglia incredibile.. Era Emilian.
"Guarda come si dimena la troia" rideva con Luca, di quanto avessi voglia del suo cazzo "Continua a non darglielo.." rispondeva lo stronzo, che ogni volta stava solo lì a guardare. Me lo spinse in gola e cominciò a venire, facendomi ingoiare. Ma come sempre fa Emilian, continuò. Gli piaceva tantissimo avere almeno 3 o 4 orgasmi, forse perché non durava molto. All'ultimo orgasmo, mi tolse la benda e mi disse "Apri bene la bocca, voglio farci canestro" e, allontanandosi un poco cercò di mirarmi la bocca. Questo mi fece capire quanto io per loro fossi solo un gioco e la cosa mi piaceva moltissimo.
Tornammo in casa, io mi diedi una sciacquata per cambiarmi la maglia schizzata e sporca del muro della cantina, mentre loro in salotto continuavano a parlare di lavoro. Li raggiunsi, lavato e cambiato. Feci un sorriso a Luca e lui mi rispose con un occhiolino. "Fatti una partita se vuoi, io tra un pò mi unisco".
Dopo circa un quarto d'ora, il suo collega andò via salutandomi con la mano, Luca quindi si unii a me nella partita. La serata si svolse come al solito, giocammo fino alle 19, quando la cucina mi chiamava per preparare la cena. Quella sera, però, provai a toccare il discorso con la scusa che cucinando gli avrei dato le spalle. "Luca senti..posso chiederti una cosa?" "Dimmi" con un pò di titubanza, provai a fargli una domanda il meno invadente possibile, senza fare parola su quella sera in bagno. "Senti, ma posso chiederti perché quando giochiamo io, te e qualche tuo amico, tu non intervieni mai?" "Perché a me non piacciono i maschi"
Non ebbi nemmeno il tempo di avere imbarazzo o tensione, mi rispose subito di getto come se avesse la risposta pronta. E con la faccia tranquilla, mi guardava accendendosi una sigaretta. "Te l'ho sempre detto no? A me piacciono le donne, Ale, non posso farci nulla.." "Va bene, capisco"
Deluso mi rimisi a cucinare e, per sciogliere l'imbarazzo che evidentemente solo io provavo, dopo due minuti feci la prima domanda scema che mi venne in mente "Dov'è il coperchio di questa pentola?" "Sempre sopra, ale" "Ah si, scusami..." Tornò tutto normale, per me. Per lui lo era sempre stato.
La settimana dopo, però, feci una scelta: provai io a proporgli il gioco della settimana. Così andai da lui, un giorno in cui non dovevamo vederci, suonai il campanello e lui mi fece entrare. "Che ci fai qua?" mi chiese "Volevo proporti io un gioco, se posso" "Sarebbe?" "Che ne dici se giovedì invito Fabio ed Edo qui? E lo facciamo qui, senza bende" Finalmente lo spiazzai. Quella volta non aveva la risposta pronta, ci pensò un pò su ma poco dopo rispose "Ok.. organizza tu". Sorridente, gli diedi un bacio sulla guancia e tornai a casa. Scrissi subito a Edo e Fabio, loro lavorano molto quindi prima gli avrei scritto e prima avrei potuto organizzare. Ovviamente a Fabio raccontai una palla, lui non sapeva che io avessi questo rapporto con Luca ed Edo. La sera stessa, entrambi accettarono.
Arrivò il Giovedì, andai da Luca in anticipo e parlammo un pò del più e del meno. Suonò il citofono e un sorriso mi si stampò in viso. Presi la mano di Luca, la baciai, ed andai ad aprire. Era Edo, che si accomodò sul divano, ma nel mentre suonò anche Fabio. Salì in casa, vide Edo e si presentò, salutò Luca e mi chiese "Beh come mai sta rimpatriata? Partita a quattro?" "Sul culo di Alessio!" gli rispose Edo, senza troppe chiacchiere. "Che? Cazzo dici?" gli rispose Fabio, che probabilmente non voleva esporsi davanti a Luca ed Edo "Stai tranquillo, Fabio.. Edo e Luca sanno di me e non si fanno problemi... Con Edo mi sono divertito come con te, tranquillo...." e dicendoglielo, mi avvicinai a lui, che stava sul divano al fianco di Edo e, inginocchiandomi, comincio a toccarlo sorridendogli.
Luca si alzò per sistemarsi meglio, girato verso noi tre per godersi la scena come sempre. Edo subito cominciò a sbottonarsi i pantaloni, Fabio era un attimo titubante invece. "Sta storia non deve uscire da qua, sia chiaro" disse guardando me e Luca. "Tranquillo dai, lascialo lavorare" gli rispose Luca.
Fintamente scocciato dalla situazione, aprì anche lui il pantalone e mi fece fare. Cominciai così ad abbasare i pantaloni a lui ed Edo, sentendo i loro cazzi dall'intimo. Fabio aveva il suo solito boxer americano super eccitante, così cominciai da lui. Tastai il boxer, baciandogli l'addome che in quei pochi mesi si era definito. Edo mi massaggiava la testa e Fabio tirò indietro la testa lasciandosi scivolare verso di me. Gli tirai giù le mutande e cominciai a succhiare, ma Edo, solito impaziente, si alzò tirando fuori il cazzo e mettendomici sopra la mano per segarlo. E così, mi alternavo tra i due, succhiando a uno e segando l'altro; Fabio si alzò tirandomi la testa indietro dai capelli e mi scopò forte la gola, dando ogni tanto spazio al cazzo di Edo.
E lì azionai il mio piano...La prima volta che ebbi un rapporto con Fabio mi disse che puntava al mio culo, così mentre glielo succhiavo, cominciai a tirar giù il pantalone mentre lo guardavo negli occhi e lui capì cosa volevo che facesse. Così mentre succhiavo, mi spinse di nuovo la testa contro il suo cazzo per piegarsi a toccarmi il culo. "Hey hey, non toccargli il culo" gli disse Luca. Ecco la reazione che volevo! E mentre Fabio teneva la mano nel pantalone cominciai a muovere i fianchi per invogliarlo. "Perché no? E' qui che mi chiama, non posso non prendermelo" "Il culo di Ale è mio, non toccarlo" gli rispose Luca, "Allora prenditelo" lo interruppi io. Ma Luca, titubante, stette al suo posto. "Dai che ti vuole" dissi a Fabio girandomi verso di lui.
E seguiì il mio invito: si staccò dalla mia bocca lasciando possesso ad Edo che, sedendosi sul divano, si prese un bel pompino. Intanto Fabio, mi calò i pantaloni e cominciò a lubrificarmi il buco con la saliva. Luca mi guardava malissimo e io, gli sorridevo. Ma quando Fabio fece per puntarmi il cazzo, Luca si alzò. Aprì il frigo e si prese una birra. Il bastardo aveva capito il mio gioco e mi stuzzicava a sua volta.
Fabio stava per entrare, ma io volevo Luca, così feci qualche movimento col bacino e gli dissi "Sbattimelo". Fabio prese quindi a schiaffeggiarmi le chiappe con l'ucello. Cazzo, faceva male.
Continuavo a succhiarlo ad Edo che si lasciava lavorare senza aprire bocca, ma Luca stava sempre lì zitto a sorseggiare la sua birra. Così mi girai verso Fabio e gli dissi "Dai, entra. fammi tuo", mi rigirai a succhiare e sentii un tonfo. Mi schiacciò la testa sul cazzo di Edo e sentii piantare il cazzo dietro, senza entrare. Ci sputò sopra e passò le dita entrando nel buco per dilatarlo. Feci un lamento alzando la testa. Vicino a me Luca non c'era e Fabio si sedette accanto ad Edo prendendomi la testa per farselo succhiare. Dietro di me c'era Luca che stava riprendendo possesso del suo giocattolo. Entrò con violenza, facendomi urlare. "Stai zitto, bastardo." mi disse scopandomi con forza. Non avevo la possibilità di succhiarlo ad Edo e Fabio, sentivo troppo male quindi mi concentrai su Luca. Fabio ed Edo si segavano guardando la scena.
Provai a segarmi per sentire meno dolore ma Luca mi bloccò la mano. "Devi soffrire" mi disse, ma in realtà stavo cominciando ad abituarmi al dolore. Ripresi così a succhiarlo a Fabio, segando Edo. Luca, vedendomi quasi abituato, uscii per posizionarsi meglio, si alzò prendendomi per le spalle e rientrò con forza. Ripresi così ad urlare. O era la violenza del momento, o aveva un arnese enorme, sta di fatto che non riuscivo ad abituarmi ancora. Mi prese per la gola avvicinandosi all'orecchio e mi disse "Ti piace prendermi per il culo, eh?" e continuò a scoparmi, spingendomi la testa sull'inguine di Edo che si stava segando. Sentivo l'odore del suo cazzo e vedevo il prepuzio bagnatissimo, probabilmente stava per venire. Infatti, poco dopo avvicinò il cazzo alla bocca e schizzò senza avvertire, venendomi sul viso. Aprì la bocca per prendere quelle poche gocce e Fabio si unii, tenendo una gamba sul divano come appoggio si chinò su di me avvicinando il cazzo alla mia bocca. Allungai la lingua, lui venne un pò sulla mia bocca e un pò sul cazzo di Edo che ancora lì barzotto. Li ripulii entrambi, preso dal momento d'eccitazione riuscii ad abituarmi al cazzo di Luca che ancora sbatteva forte.
Si alzò un pò sulle gambe, forse stava per venire anche lui. Tenne dentro solo la cappella, facendo dei piccoli affondi e gemeva come un maiale. Uscii e rientrò due o tre volte, e all'ultima affondò tutto il cazzo dentro di me, scivolandomi addosso. Avevo il suo peso sulla schiena, la sua testa vicino alla mia e il suo respiro affannato mi faceva eccitare moltissimo, tanto che venni senza toccarmi. Il mio orgasmo mi facevi stringere il culo e a lui piaceva perché, ritmicamente ai miei schizzi, lui gemeva. Avevo appena soddisfatto l'uomo dei miei sogni, ce l'avevo fatta. Avevo tre uomini bellissimi davanti a me, il loro seme in bocca e le loro facce soddisfatte mi facevano sentire fiero. Si alzarono assieme, andando a sciacquarsi in bagno senza far parola. Quando uscirono, andai io. Mi feci una doccia e nel mentre, sentii Edo e Fabio andare via.
Luca entrò in bagno, ancora mezzo nudo e mi disse "Ce l'hai fatta, sei stato bravo" e mi sorrise. Gli sorrisi anche io, imbarazzato. Lo guardai, bellissimo come sempre ed entrò in doccia con me. "Mettiti da questa parte" mi disse, sdraiandosi con la schiena davanti a me. "Fammi un massaggio, ne ho bisogno". Lo massaggiai, lo insaponai e lo risciacquai. Per la prima volta, vidi il suo cazzo in erezione ed era veramente grosso. "Posso?" gli chiesi, tenendolo in mano. "Ormai, sì.."
Si fece fare una pompa e fu bellissimo. Mi venne in bocca, rilassato nella vasca.
Finito di lavarci, ci rivestimmo e tornammo a giocare prima di cominciare a preparare cena.

Dopo quella volta, non successe più nulla. Ma non ne fui triste, né gli chiesi spiegazioni. Avevo avuto la possibilità di condividere intimità con lui ed ero stato indimenticabile ed irripetibile.
Anche se comunque, ogni tanto quando nessuno ci vede, mi pizzica il culo.
Non ho più fatto nulla nemmeno con Fabio, Edo o i suoi colleghi. Tutto è tornato come niente fosse successo, ma ogni volta che guardo Luca negli occhi io ne cado preda. E lui, che ormai conosce i miei sguardi, sguazza divertito in questa situazione.



Questa era l'ultima parte del racconto. Grazie a tutti del supporto e dei voti altissimi che hanno superato le mie aspettative.
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