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Gay & Bisex

L'ultima volta con Manuel


di Thefab
01.12.2019    |    5.702    |    3 9.1
"Ce lo prendiamo in bocca a vicenda, io sono sopra di lui..."
So che alcuni di voi non amano le premesse e nell’ultimo capitolo ho cercato di farla più breve possibile. Stavolta, però, è doverosa. Sarà un capitolo un po' intermedio, dove ci sarà meno sesso e più considerazioni. Sono consapevole che potrebbe non essere apprezzato ma è fondamentale per lo sviluppo della storia. Chi mi sta seguendo dall’inizio, sono sicuro che capirà. Chi invece mi legge saltuariamente e magari è interessato alle parti sul sesso, forse è meglio se questa parte la salta.
Nei giorni seguenti, mi sono buttato a capofitto nella mia nuova realtà. Ho perso totalmente il contatto con la mia vita. Mi sono allontanato dai miei amici, a casa sono sfuggito a sguardi e attenzioni.
Juan mi ha trovato clienti, ogni giorno, poi mi sono messo anche per conto mio, in modo da non dovergli dare alcuna percentuale. E’ diventata una droga.
Più avevo soldi e più volevo soldi. Ho cominciato perfino a farmi piacere quegli squallidi incontri. Sono stato circa 3 settimane di totale perdizione, dove ho avuto tanti rapporti sessuali senza rendermi conto dei rischi che correvo e della brutta piega che la mia vita stava prendendo. Solo in alcuni momenti, quando ero solo in camera, magari al buio, piangevo e chiedevo aiuto, chiedevo di aiutarmi a trovare la forza per uscirne.
Ne sono uscito abbastanza in fretta e definitivamente. E’ successo in seguito ad uno spiacevole incontro. Uno dei miei “clienti” si è fatto improvvisamente violento, non ha rispettato gli accordi, ha abusato di me e non mi ha pagato. Ho capito che era un rischio che avrei corso altre innumerevoli volte, ho guardato in faccia la realtà e mi sono reso conto che stavo perdendo tutto.
Avevo messo in secondo piano gli amici, anzi, li avevo praticamente cancellati dalla mia vita, compreso Manu. Lui, ormai, si era fidanzato con quella ragazza e io l’avevo completamente messo da parte, come se ormai, non dandomi più il suo cazzo, non mi servisse più.
Avevo tanti soldi, era vero. Mi ero comprato un cellulare, vestiti nuovi, videogiochi. Ma non ero contento. Valeva la pena rischiare la mia incolumità, il mio futuro, la mia salute e la mia reputazione per un qualcosa che non mi rendeva neanche felice? Fino a quel momento, Juan mi aveva manovrato, come un burattino. Ogni volta che avevo avuto un dubbio, un pentimento, un’incertezza, lui sapeva sempre che tasti toccare e come farmi tornare su quella che considerava la retta via.
Gli ho comunicato la mia decisione, lui ha fatto storie ma mi sono mostrato irremovibile. Successivamente l’ho cancellato da tutti i miei contatti, dai social, da qualunque cosa mi riguarda. E’ un capitolo della mia vita che non voglio mai più far riaprire.
Grazie a questa decisione, di riprendere in fretta in mano la mia vita, mi convinco anche di tornare a giocare a calcio. Già, perché Juan mi aveva detto di non riprendere gli allenamenti. Mi avrebbero tolto tempo al lavoro, mi avrebbero stancato e avrei rischiato di farmi male, compromettendo gli affari. Ero intenzionato a dargli retta e avevo comunicato ad alcuni miei compagni che non mi sarei ripresentato per la nuova stagione, ormai alle porte. E invece eccomi.
Sono passato alla Juniores, stavolta senza possibilità di ripensamento, visto il limite di età, e gli allenamenti sono più numerosi e più duri. Calcisticamente parlando, sarà una bellissima stagione. L’allenatore mi ha preso sotto la sua ala protettiva e mi ha aiutato a migliorare tanto. Inizialmente giocavo poco, poi ho trovato sempre più spazio. Sono cresciuto fisicamente, mentalmente, tatticamente e tecnicamente.
Quello che, purtroppo, proprio non va, è il mio rapporto con i compagni di squadra. Ci provo, cerco di essere spensierato, scherzoso, sorridente. Ma mi hanno etichettato, per tutti sono “il frocio”.
Le battute le accetto, anche se a volte sono pesanti. Il problema è che spesso non si fermano alle battute, vengo palpato, vengo molestato. Ho la sensazione che tanti di loro abbiano gli occhi su di me ma mi sento attratto da pochi e, i pochi che mi attraggono, sono tra quelli che si espongono meno nei miei confronti. Spesso, per me, le situazioni che si vengono a creare nello spogliatoio, sono molto imbarazzanti. Vengo preso in giro per tutto, a volte mi toccano in modo anche molto spinto, specialmente sotto le docce. I momenti peggiori sono durante le trasferte o quando vengo riaccompagnato a casa. Nel pulmino e in macchina mi palpano in modo sempre più deciso.
Sono triste, mi sento indifeso. L’allenatore se ne accorge e inizia a prestare attenzione a tutto. Punisce chi sgarra e, pian piano, la situazione migliora.
Sempre in questo periodo, mi innamoro. È un amore innocente, è un amore quasi da colpo di fulmine. Inizia una lunghissima epopea con questa persona. Non posso parlare di lui, gli ho fatto una promessa, visto che è su questo sito e mi legge. Posso solo dire che non ho mai amato nessuno in questo modo, anche se gliene ho fatte passare di tutti i colori. La nostra storia è iniziata molto più avanti, per svariati motivi che non posso dirvi. Abbiamo fatto sesso migliaia di volte, ci siamo presi, ci siamo lasciati.
Le scorie di quei giorni passati a prostituirmi hanno fatto aumentare i fantasmi attorno a me. Non mi fido di me stesso, non vedo mai la luce in fondo ai tunnel, di conseguenza mi vado a complicare la vita e mi nego le cose facili.
Passano i giorni, sono preso dal calcio, sopporto le prese in giro e le molestie, mi sfascio la testa per la persona che amo.
Intanto, sto ricostruendo il mio rapporto di amicizia con Manuel. Non è facile, abbiamo scopato per mesi e mesi, poi l’ho allontanato durante quel brutto periodo e lui si è fidanzato con quella ragazza con cui pomiciò alla festa. Hanno fatto l’amore, lui è convinto sia stata la sua prima volta, in realtà ha perso la verginità con me.
E’ un pomeriggio di Novembre, io sono a casa da solo. Oggi non ho allenamento, sto pensando alla persona che amo. Avrei bisogno di stare con lui, so che basterebbe un messaggio, anche solo uno squillo per vederlo, ma sono troppo orgoglioso e testardo, non lo faccio.
Ho già in mente di passare l’intero tempo a mia disposizione, prima del ritorno dei miei genitori, a giocare al computer. Improvvisamente sento il suono di un messaggio, è di Manuel. E’ disperato, ha litigato fortemente con la sua ragazza, ha bisogno di una spalla su cui piangere.
Non ho voglia di ascoltarlo, una parte di me, quella gelosa e possessiva di tutto ciò che mi appartiene, detesta questa sua storia. So che dovrei essere felice per uno dei miei migliori amici, ma non riesco a farlo. Vorrei dirgli che ho un impegno e che non posso andare da lui, ma sembra davvero a pezzi.
Non so che scusa inventare, mi fa anche tenerezza, quindi cambio idea. Mi vesto, in fretta e furia, vado alla fermata degli autobus e aspetto il mio. In circa mezzora, tra attesa e viaggio, sono sotto casa di Manuel.
Salgo, lui è a casa da solo. E’ un rottame, sta malissimo. Non si fa alcun problema e si mostra in lacrime. Io non so come comportarmi, gli do una pacca, poi andiamo in camera sua.
Mi faccio raccontare tutto, la storia mi sembra subito una stupidaggine, non vedo alcun motivo per renderla una tragedia. Parlo io con la sua ragazza, me la passa al telefono, chiariamo la cosa e li aiuto a fare pace. Manuel è felice, siamo vicini, mi abbraccia.
Siamo entrambi seduti sul bordo del letto, improvvisamente ci stacchiamo dall’abbraccio e ci ritroviamo con le facce a pochi centimetri. Viene spontaneo, ci baciamo. E’ un gesto ricercato in simultanea da entrambi. E’ il nostro primo bacio, mai è successo niente di simile in tanti mesi di sesso insieme. Non ci stacchiamo più, me lo assaporo fino all’ultimo secondo.
Per un momento, mi isolo da tutto, metto da parte i miei problemi, quel bacio mi fa stare bene.
“Voglio fare l’amore con te” mi sussurra Manuel. Già, fare l’amore. Glielo chiesi io, una sola volta. Prima di quella maledetta festa di pochi mesi prima. Non accadde, continuammo a scopare come amanti, come porci, come animali, certo non a fare l’amore.
Oggi me lo chiede lui, nonostante sia fidanzato, nonostante io ami un’altra persona, anche se lui non lo sa e mai dovrà saperlo. Mi faccio prendere dal momento e gli dico che è quello che volevo fare da tempo. Ci spogliamo, senza alcuna fretta, l’un con l’altro. In poco tempo siamo nudi, come ci siamo visti tantissime volte ma stavolta è diverso.
Riprendiamo quel tenero bacio e intanto le nostre mani esplorano i rispettivi corpi. Accarezzo le sue spalle, lui fa lo stesso con la mia schiena. Ho voglia di assaporare tutto il suo corpo e quindi inizio a leccarlo. Gli passo la lingua sul viso, sul collo, sulle spalle, sul petto, sui capezzoli, sulla pancia, le cosce, i piedi e poi risalgo, fino al cazzo. Lo prendo in bocca, lo succhio, lo lecco. Manuel sta godendo e mi chiede di metterci a 69.
Lui non mi ha mai succhiato il pisello, stavolta lo fa. Ce lo prendiamo in bocca a vicenda, io sono sopra di lui. Non è bravo ma apprezzo il gesto, sento un po' la sua lingua muoversi, cerca il giusto movimento. Il calore della sua bocca e la sensazione di umido della sua saliva mi creano comunque un sussulto. Prendo a succhiare più forte, più a fondo, più con foga, il suo enorme cazzone dai peli rossi.
Manuel, intanto, mi ha infilato un dito nel culo, poi ci sposta la lingua. Mi sta leccando il buchino, io impazzisco. Smetto di fargli il pompino e inizio a rantolare di piacere. Va avanti per un po', lecca tutto attorno e ogni tanto spinge dentro la lingua, mi piace tantissimo.
Ora sento che è il momento, mi posiziono e mi impalo il suo cazzone tra le chiappe. Inizio a muovermi lentamente, intanto cerco la sua bocca e riprendo il tenero bacio di prima. Intanto mi chiava, le sue enormi palle succose mi sbattono sulle chiappe, il rumore rimbomba per la stanza. E’ fantastico, è uno di quei cazzi che vorrei sempre nel mio culo.
Mi muovo, faccio dei piccoli cerchi con il culo ruotando il movimento. Ormai sono diventato bravo, sono una vera troietta a letto e so muovermi. Manuel gradisce, la sua faccia è una maschera totale di piacere, la mia anche. Ci guardiamo, siamo a 5 centimetri l’uno dal viso dell’altro e ci ansimiamo in faccia. Lui allunga una mano, mi accarezza una guancia, io gli lecco le labbra, lui risponde tirando fuori la lingua.
Ci scappa qualche “ti amo” ma sappiamo che è il momento e nessuno dei due lo pensa. Non gli diamo alcun peso e non gliene daremo nemmeno dopo. Cambiamo posizione dopo 7-8 minuti di cavalcata da parte mia. Stavolta è lui a venirmi sopra, io alzo le gambe e gliele metto attorno al collo, lui mi inizia a scopare. Dà colpi decisi ma senza mai rompere quell’atmosfera romantica che si è creata. Non smettiamo mai di baciarci, di coccolarci, di dirci cose dolce.
Cambiamo nuovamente posizione, mettendoci di fianco, io di spalle a lui. Ce l’ho dietro e intanto mi accarezza tutto il corpo. Quando voglio la sua bocca, mi basta girare il collo in sua direzione. E’ fantastico. Non so quanto dura, ma avrei voluto non finisse mai.
Siamo ormai prossimi all’orgasmo, lui mi sta anche segando il pisello da un paio di minuti. E’ un godimento pazzesco. Smetto anche di baciarlo e inizio solo a urlare di piacere, come amo fare. Sborro per primo, gli imbratto tutta la mano, sporco le lenzuola. Lui prende a spingere di più, mi sborra poco dopo in culo, si svuota per bene, me lo riempie. Restiamo così. Il suo cazzo è ancora dentro di me, ha una mano sul mio fianco, siamo crollati.
Non diciamo nulla, c’è imbarazzo. Lui è fidanzato, io ho i miei problemi. Probabilmente è a queste due cose che pensiamo in quel lungo momento di silenzio. Poi mi sposto, sto per andare verso il bagno a sciacquarmi. Manu mi prende per il braccio, ci baciamo ancora.
Sarà la nostra ultima volta, concordata. E sarà la volta più bella di tutte quelle che abbiamo consumato insieme. Manuel rimane, ad oggi, uno dei miei più grandi amici. E’ una persona su cui poter sempre fare affidamento, è un buono, un sincero. E’ felicemente fidanzato e col tempo ho iniziato a essere felice per lui, ora sono contentissimo.
Nei prossimi racconti tornerò a parlare delle mie normali vicende sessuali. Fino a questo momento ho sempre fatto in modo di basarmi interamente sulla realtà, ora per forza di cose, dovrò iniziare a omettere qualcosa perché, come detto, non posso parlare della mia attuale storia d’amore.
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