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Gay & Bisex

Un connubio di sensazioni


di Thefab
21.12.2019    |    6.478    |    4 9.1
"Con Vesim voglio godermi tutto..."
Sono di nuovo fidanzato, per la seconda volta in vita mia. Dopo l’esperienza con Damiano, che risale ormai ad un paio di anni fa, sto insieme a Vesim. E’ una cosa molto strana, perché poi io sono effettivamente innamorato di un’altra persona ma con lui sto bene. E’ tenero, è dolce, è ingenuo.
Quando stiamo insieme, riesco finalmente a staccare la testa dagli altri pensieri, mi isolo e sono felice. Stiamo vivendo la classica storia tra ragazzini, fatta di baci, di passioni, di scoperte.
Ci incontriamo sempre con più frequenza, praticamente sempre nei giorni in cui non abbiamo allenamento. Anche quando siamo con la squadra, cerchiamo quei piccoli momenti di intimità che ci uniscono, cercando di non farci vedere dagli altri.
Ad esempio, durante le trasferte, capita spesso che ci mettiamo seduti vicino e ci tocchiamo la mano, ci sfioriamo le dita.
Ad oggi non siamo mai andati oltre le seghe, e io inizio ad avere una voglia tremenda di proseguire il nostro rapporto intimo. Un pomeriggio di metà settembre vado da lui, in bicicletta. Il tempo ancora lo permette, fa piuttosto caldo. Non ha casa libera e quindi so che sarà difficile fare qualcosa.
Eppure, ho una voglia tremenda. E’ da stamattina che mi sono svegliato col cazzo durissimo e con il corpo di Vesim in testa. Cerco di allontanare il pensiero, provando a perdermi nelle piccole, semplici cose insieme a lui. Il caffè, le chiacchiere, il giro per negozi, la passeggiata. Ma non riesco a scacciare il pensiero. Ho il cazzo che preme fortissimo nei pantaloni, lo voglio ad ogni costo.
Gli domando se ha un orario preciso per tornare a casa ma sembra poter rimanere un po' più del solito, così lo conduco verso la spiaggia. Essendo ormai settembre inoltrato, i vari stabilimenti stanno sistemando la roba, ripulendo, mettendo apposta e si avviano alla chiusura.
A quest’ora, col buio che sta scendendo, sono tutti chiusi e non gira praticamente nessuno in spiaggia. Lo porto in mezzo alle cabine di uno chalet, ci guardiamo attorno, non c’è nessuno. Iniziamo a pomiciare, lo poggio spalle al muro, metto le mani attorno alle sue spalle e lo bacio.
Ci baciamo con passione, io ho sempre più desiderio di sborrare. Alzo il ginocchio, glielo punto sul pacco e inizio a strusciare. E’ duro anche lui, proseguo con quel gesto mentre continuiamo a baciarci.
In questo frangente, mi viene in mente di farmi fare un pompino da Vesim. Fino a questo momento, non siamo mai andati oltre la sega, anche se lui, in più occasioni, ha avvicinato il viso al mio cazzo, salvo poi non avere mai il coraggio di andare oltre. Ma Vesim è altamente plasmabile, so di potergli fare qualunque cosa abbia voglia di provare.
Smetto di strusciare il ginocchio sul suo pacco gonfio e mi slaccio la cordicella dei pantaloncini, di quelli tipicamente estivi, molto leggeri. Me li abbasso, poi faccio lo stesso con le mutande.
Ho il cazzo durissimo, tutto ricurvo verso l’alto, sul punto di esplodere.
Senza dire niente, metto le mani sulle spalle di Vesim e lo inizio a spingere verso il basso. Inizialmente mi fa un po' di resistenza, poi si lascia convincere dalla mia insistenza. Si inginocchia ai miei piedi, gli inizio a strusciare il cazzo sul viso. Lui ha la faccia tutta goduta, è anche piuttosto buffo.
Fa dei versi strani mentre lo odora, si inebria del profumo del mio cazzo. Gli ordino di leccarlo, obbedisce. Sento la sua lingua bagnata assaggiare tutta la mia asta, è una sensazione fantastica e ho un brivido intenso di piacere.
Il solo fatto che qualcuno potrebbe passare a vedermi col culo nudo mentre mi faccio succhiare il cazzo, mi eccita oltremodo. Senza usare alcuna forma di violenza, afferro Vesim per la testa. Inizio ad accarezzargli i capelli, mentre lui continua a leccarmi l’asta. Gli dico di occuparsi anche dei coglioni e inizia a ciucciarmeli. Io ansimo, comincio lentamente a muovere il bacino, sto godendo ancor prima di iniziare il vero pompino.
Quando lo ritengo giusto, gli chiedo di prendermelo in bocca. E’ il primo bocchino della vita di Vesim e so che non sarà tecnicamente perfetto ma è la sola sensazione di essere il suo sverginatore orale a eccitarmi. Come previsto, lo prende in bocca e si muove goffamente. Non ci sa molto fare e io, con pazienza, cerco di spiegargli come voglio essere succhiato.
Vesim è un ragazzo che sembra poco sveglio, ma che invece apprende molto in fretta. E’ così a scuola, nel calcio e, evidentemente, anche nel sesso. Più passano i minuti, e più il suo pompino diventa gradevole e eseguito con tecnica migliore.
Sto godendo, sento la sua bocca stringere la presa sul mio cazzo, la pelle che scorre avanti e indietro nella sua stretta mentre la lingua del mio ragazzo, seppur a momenti alterni, me lo insaliva tutto. Comincio sempre più ad ansimare, sono incapace di trattenermi e mi libero da ogni freno. Gli prendo la testa con maggior foga, comincio a venire violentemente avanti e indietro col bacino, gli sto scopando la bocca. Vesim è tutto rosso, come un peperone, fa anche fatica a respirare ma gli piace da morire quello che sta facendo. Io sborro, schizzo all’impazzata nella sua bocca e mi lascio andare ad un piccolo urletto di piacere.
Rimango col cazzo nella sua bocca per diversi secondi, lo svuoto da ogni goccia, aspetto che perda vigore e poi lo tiro fuori. Ho il fiatone per l’orgasmo molto intenso, lui è ancora rosso e tossisce. Ha ingoiato tutta la mia sborra, io lo bacio e ne assaporo il gusto.
Ora ho voglia di ricambiare il favore, lo faccio alzare in piedi e lo metto nuovamente contro il muro della cabina. Poi gli slaccio i jeans corti, glieli abbasso assieme alle mutande. Il suo cazzo è durissimo. Mi accuccio, avvicino il viso e ha un odore veramente forte. Che Vesim non fosse un mostro di igiene me n’ero accorto da tempo, eppure questo suo odore intenso di uomo mi eccita. Probabilmente mi distoglie il pensiero sul fatto che sia più piccolo di me di due anni e mi riporta alla mente uomini più adulti, che in fondo preferisco.
Lo accolgo nella mia bocca, gli farò un pompino perfetto, usando tutti i miei trucchi. Ho esperienza da vendere nel ciucciare cazzi e voglio farlo godere come non mai, sapendo che tanto sborrerà presto. Affondo il movimento, comincio a leccare e ciucciare contemporaneamente.
Vesim sta godendo ma è ancora frenato, non vuole lasciarsi andare del tutto. Alzo un momento lo sguardo, senza smettere di ciucciare e lui ha un sorriso soddisfatto in faccia ed è ancora tutto rosso. Sorride e ansima piano, cercando di non farsi sentire neanche da me. Lo afferro per quei meravigliosi chiapponi carnosi che ha, inizio a palpargli forte la carne, mi fanno impazzire.
Proprio in quel preciso istante, decido di volerlo scopare, quanto prima. Sono prettamente passivo, amo farmi dominare, sentire il cazzo del mio partner dentro di me ma non in questo momento. Con Vesim voglio godermi tutto.
Mentre faccio questi ragionamenti, senza smettere di succhiargli il cazzo e strizzargli quei meravigliosi chiapponi, Vesim giunge all’orgasmo. Contrae i muscoli, piega un po' le ginocchia, lancia un piccolo urletto e mi sborra in bocca. E’ il ragazzo che sborra di più di quelli con cui sono stato, è un fiume di sperma ogni volta. Un po' la mando giù, altra la lascio cadere sulla pavimentazione dello stabilimento. Ci risistemiamo, ci baciamo un’ultima volta e poi torniamo verso la mia bici.
Nei giorni seguenti, il nostro rapporto si stringe ancora di più. Mi invita a mangiare a casa sua, mi presenta i genitori, chiaramente come amico e compagno di squadra. Qualche volta mi fa salire anche quando c’è il fratello più piccolo, evitiamo di fare roba ma nei momenti in cui il ragazzino è distratto ci diamo qualche bacio. Io, però, continuo ad avere in testa l’idea di scoparci, di farci tutto e gliene inizio a parlare. Lui è veramente ingenuo, a volte se ne esce fuori con delle risposte che mi lasciano spiazzato, ma è anche questo un lato che mi piace di lui. Riesco a plasmarlo abbastanza facilmente e lo convinco a venire a casa mia il pomeriggio seguente.
L’indomani, sono in fibrillazione. Mi sono masturbato per provare ad alleviare la tensione e la voglia ma non ha avuto grossi effetti. Lo aspetto con ansia e lui è puntualissimo, come sempre. Sfruttando la bella giornata, è arrivato in bicicletta ma si è vestito troppo pesante ed ha sudato. Considerando che già di suo non è pulitissimo, vi lascio immaginare la mia sensazione. Anche perché, ho voglia di farci di tutto e di più e ho bisogno che sia pulito.
Quando entra, io indosso gli occhiali da vista. Di solito non li porto mai quando esco, solo in casa quando studio o sto al computer. Siccome ero davanti allo schermo del mio pc quando è arrivato, mi sono dimenticato di mettere le lenti a contatto. Mi vede per la prima volta con gli occhiali e sorride. Gli chiedo se debba togliermeli ma dice che lo eccito in quel modo e decido di tenerli.
Lo invito a fare una doccia, visto che è sudato, ma inizialmente rifiuta e allora glielo dico in modo chiaro: lo voglio pulito, è troppo sudato.
A questo punto, mi asseconda. Lo accompagno in bagno, lui si spoglia nudo ed entra nella doccia. Potrei seguirlo ma non mi va di bagnarmi, gli dico di lasciare la porta della cabina aperta perché mi eccita guardarlo. Lui è un po' imbarazzato ma esegue. Lo osservo mentre si insapona e si sciacqua, Vesim mi sorride e c’è un simpatico scambio di battute. Verso la fine, mi tiro anche fuori il cazzo, è bello duro. Glielo mostro mentre il suo è ancora moscio, forse per l’imbarazzo di avere gli occhi addosso. Quando si è ben lavato, gli passo il mio accappatoio, poi lo prendo per il braccio e lo porto in camera mia. Ci sediamo sul letto, lui mi sorride imbarazzato mentre cerca di asciugarsi i capelli alla buona con il cappuccio del mio accappatoio. Iniziamo a giocare, io gli arruffo la testa, gli salgo sopra e, dopo alcuni minuti di scherzi, lo bacio.
Pomiciamo molto intensamente e intanto gli apro l’accappatoio, mettendolo completamente a nudo. Lui mi sfila i pantaloncini e le mutande, lasciandomi in maglietta e calzini. Ho voglia di scoparlo e oggi farò di tutto per riuscirci.
Gli lecco tutto, per questo lo volevo pulito. Esploro ogni centimetro del suo corpo con la mia lingua, in alcuni casi alternando la leccata con qualche bacio. Sto a lungo sui suoi piedi, poi arrivo al culo. Non si aspetto che sto per infilarci la lingua, inizialmente mi fa un po' di resistenza, poi pian piano si scioglie e mi lascia agire.
Nonostante si sia appena fatto la doccia, il culo non è pulitissimo però non mi blocco, continuo a leccare e ci metto anche un dito per farmi strada. Capisco subito che il compito sarà duro, il buchetto è molto stretto, probabilmente non è mai andato oltre un dito dentro, semmai lo abbia provato.
L’unica maniera per potervi riuscire è aiutarmi con qualche lubrificante, così mi alzo un momento e in un comodino in cui tengo i miei oggetti personali, riesco a ritrovare un tubetto di acqua gel che usavo nel periodo in cui mi prostituivo.
Ne metto un po' sulla mano e proseguo a sditalinargli il culo. Le cose sembrano andare meglio. In ogni caso, tengo il tubetto a pochi centimetri da me, per poi lubrificare anche il mio cazzo se e quando sarà il momento.
Vesim, che inizialmente era molto bloccato e preoccupato per quello che gli stavo facendo, sta iniziando a gradire. Ha allargato le cosce e ha steso la testa all’indietro, rimanendo un po' sollevato col bacino per agevolarmi il compito. Ogni tanto si lascia andare a dei respiri più profondi, che mi fanno capire quanto stia godendo.
“Ti voglio scopare” gli sussurro con voce tremante.
“No, ti prego” risponde lui ma non è assolutamente convinto, quindi decido di procedere lo stesso.
“E invece si” gli dico nuovamente, mentre mi sto spalmando l’acqua gel sul cazzo.
Me lo tocco un po', faccio in modo di lubrificarlo bene, poi mi posiziono a missionaria, sopra di lui.
Punto il cazzo in direzione del suo buco, so già che gli farò male ma è inevitabile. Spingo dentro solo la punta e già lo vedo con i denti digrignati.
“Resisti, amore” gli dico, passandogli una mano sul volo con dolcezza.
Spingo dentro un altro pezzetto di cazzo e lui sbarra gli occhi. So di avere un cazzo abbastanza grande e per uno che probabilmente non è neanche abituato a toccarsi da solo, può essere traumatica come priva volta. Più che muovermi, lo tengo dentro, ne avrò infilato poco meno di metà e sto cercando di farlo abituare. Rimango in quella posizione per un po', facendo solo lentamente avanti e indietro ma è palese che gli faccia male.
Gli dico nuovamente di resistere, lui è tutto rosso in faccia e ha un’espressione di pura sofferenza. Continuo a incitarlo, a tranquillizzarlo, dicendogli che è normale ed è così per tutti. Intanto spingo ancora un po' più dentro il mio cazzo, superando la metà della lunghezza. Lui fa un urlo di dolore, alza gli occhi al cielo e mi chiede di fermarmi ma non lo ascolto.
Lo accarezzo nuovamente, gli dico di mordere qualcosa, tipo il cuscino, perché tra non molto lo spingerò tutto dentro. Vesim esegue, inizia a mordicchiare il mio cuscino, girando la testa verso destra. Io ne approfitto e con un colpo secco lo penetro. Sento la carne quasi squarciarsi, il mio pene affonda e lui è in lacrime. Si sente i mugugni di sofferenza ma prova a resistere.
Lo cerco di tranquillizzare, gli faccio presente che pian piano arriverà anche la parte bella ma lui è in sofferenza totale. Mi muovo, inizio a scoparlo e mi accorgo che non gli sta piacendo affatto, il pene gli si è ammosciato e continua a lacrimare.
Il dolore prosegue per alcuni minuti, periodo nel quale io tento di rimanere col cazzo duro anche se ovviamente non riesco a spingere come vorrei. Poi, inizia pian piano a rilassarsi e ne approfitto. Aumento il ritmo e inizio a chiavarlo come mi piace. Mi muovo sopra di lui, inizio ad ansimare e glielo spingo dentro e fuori. Vesim ha di nuovo il cazzo durissimo, gli preme sulla pancia. Smette di mordere il cuscino, anche se ha un’espressione lievemente di sofferenza, il piacere comincia a farsi largo. Comincia ad ansimare anche lui. In poco tempo, iniziamo un vero concerto di ansimate e urla che rimbombano per tutta la stanza (e mi creeranno un simpatico siparietto del quale parlerò nel prossimo capitolo).
Vesim mi afferra le chiappe, inizia ad accarezzarmele, poi si avvinghia attorno a me con le gambe. Sento i suoi piedi sul culo e impazzisco. Lui li struscia, io spingo e urlo, siamo un bagno di sudore in un mare di sensazioni e godimenti. Gli infilo la lingua in bocca, iniziamo a pomiciare fortissimo, a volte facciamo anche lingua contro lingua come fossimo due cani, siamo in apnea. Io sono ansimante, inizio a non farcela più e mi stanno cedendo le braccia ma non posso cambiare posizione perché rischio che, tirandolo fuori dal suo culo, poi sia necessario rifare tutta la preparazione.
Sento giungere l’orgasmo, inizio a dare colpi secchi, smetto di baciarlo, alzo lo sguardo al cielo e urlo di piacere per poi svuotarmi totalmente all’interno del suo culo. Faccio uscire tutte le gocce, poi comincio a muovermi sempre più lentamente. Ci guardiamo con amore, occhi negli occhi, poi lo bacio. Quando mi tolgo da lui, ho il cazzo sporco di sangue e anche il mio accappatoio, che abbiamo usato come copriletto, ha delle macchie. Mi vado rapidamente a sciacquare, poi torno e Vesim è preoccupato per il sangue che esce dal suo sedere. Pensa ci sia da andare in ospedale e la sta facendo tragica.
Lo calmo e poi gli dico che ora è il suo turno. E’ emozionato, gli trema il cuore. E’ la sua prima volta da attivo. Lo lascio steso, poi gli salgo sopra e mi impalo il cazzo dentro. L’operazione è molto più immediata di quella fatta con lui. E’ dentro di me, inizio a saltellare, ormai sono veramente abituato e so come muovermi. Vesim gode, mi guarda con un sorriso compiaciuto e ha la bocca aperta, io invece sono scatenato, rantolo di piacere, mi muovo sempre più veloce. Ogni tanto mi avvicino e lo bacio, poi riprendo a urlare.
Gli poggio le mani sul petto, inizio quasi a graffiarglielo. A questo punto, mi viene in mente di provare una nuova posizione. Mi fermo un momento e mi stendo affianco al letto, schiena a terra e gambe sollevate a novanta gradi. Vesim lo faccio posizionare in piedi, tra le mie gambe. Gli sto offrendo il mio sedere, lui deve solo piegare leggermente le ginocchia e penetrarmi.
Seppur con qualche difficoltà nel coordinare i movimenti, riesce nell’impresa tutt’altro che epica e comincia a fottermi. E’ la prima volta che provo questa posizione. L’ho vista in un paio di video porno durante le mie furiose seghe giornaliere e finalmente la sto provando.
Sento il suo cazzo entrare e uscire dal mio culo. E’ un avanti e indietro libidinoso, soprattutto quando, dopo averlo spinto tutto dentro, cambia il movimento e va in direzione opposta. Quel cambio di direzione mi scatena.
Vesim, purtroppo, è agli sgoccioli, era già eccitatissimo durante la parte da passivo, ora so che sta per venire. Dà altri 5-6 colpi, poi urla di piacere, sorride, mi guarda, mi urla che mi ama e mi schizza tutto nel culo.
Passiamo il resto del pomeriggio sul letto, a baciarci, a coccolarci, a dirci frasi dolci. Ho preso la sua verginità e il suo cuore ma dentro di me so che, presto, lo ferirò…
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