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Gay & Bisex

L'ultimo briciolo di decenza che se ne va


di Thefab
21.03.2020    |    11.065    |    5 7.7
"Cerco di scacciare il brutto pensiero e mi concentro sull’essere il più sensuale possibile..."
Mi scuso con chi mi legge abitualmente per la lunga assenza ma in questo periodo non ho avuto modo di scrivere nulla per motivi personali che ho spiegato ad alcuni di voi in privato. Spero, ma senza fare promesse, di poter riprendere la saga dei racconti della mia vita con maggiore continuità.
Domani mi vedrò, finalmente, con Alessio per quel famoso appuntamento a casa mia. Non sto più nella pelle, sono curioso di provare il sadomaso con lui. E’ una pratica che non ho mai fatto e mi incuriosisce. In questi giorni ho guardato dei video porno sul tema e l’ho trovati molto eccitanti. Alessio mi ha già avvisato di non rimanerci male se mi tratterà in modo diverso ma sarà per il mantenimento dei classici ruoli di padrone e schiavetto, con quest’ultimo che ovviamente spetterà a me.
Intanto, sto continuando a frequentarmi con Giuseppe, il robusto 56enne che ho rimorchiato in palestra e con cui sto scopando praticamente ogni giorno. Lui è totalmente preso da me e, da quella mattinata trascorsa a casa mia, non perde occasione per passare a svuotarsi. Chiaramente cerco di stare attento a Elena, che negli orari in cui è in casa, potrebbe scoprirmi, però non rinuncio mai ad incontrarmi con Giuseppe. Anche la sera prima dell’appuntamento con Alessio, ho in programma qualcosa con lui.
Mi ha invitato a cena, è la prima volta che ci vediamo in pubblico. Inizialmente ero intenzionato a rifiutare ma ho visto una luce di gioia nei suoi occhi mentre mi formulava l’invito e non sono riuscito a dirgli di no. Mi vesto bene, indosso un jeans beige piuttosto attillato a mettere in risalto le mie chiappette, uno scarponcino dello stesso colore, un maglione a strisce orizzontali nere e grigie con collo a V, cappotto nero lungo, lenti a contatto e frontino in testa, a tenere i miei ormai lunghi capelli biondi. Giuseppe mi porta a Pescara, in un ristorante di pesce. E’ una bella serata, parliamo molto e mi diverto. Con lui ho un bel feeling, anche al di là del sesso. E’ una persona che mi coinvolge.
Dai suoi discorsi, ho il presentimento che si stia innamorando di me. Mi dispiacerebbe fargli del male, non è mia intenzione ma purtroppo finisco sempre per far succedere questo. La cena è ottima e beviamo anche del buon vino, tant’è che alla fine sono abbastanza brillo. In queste condizioni, mi viene spesso voglia di fare l’amore e stasera non è da meno. Già all’uscita del ristorante, inizio a farmi più garibaldino e mi avvicino sempre più a Giuseppe. Lui mi dice di aspettare, perché c’è gente ma io ci sento poco e continuo a stuzzicarlo. Appena arriviamo in auto, gli schiaffo la lingua in bocca e pomiciamo un po'. Porto la mano sul suo pacco, la struscio con energia e sento tutto il vigore del suo cazzo.
Anche stavolta, Giuseppe mi dice di aspettare. Ha intenzione di portarmi in un posto isolato e scoparmi in auto ma io non sono della stessa idea. Gli dico che pretendo un letto perché ho voglia di farlo come si deve. Lui è pensieroso, propone di prendere una camera in un albergo ma non mi sembra una buona idea, dal momento che comunque devo tornare a casa e non ho il permesso per dormire fuori. Alla fine riesco a convincerlo a portarmi da lui. Si raccomanda più volte, non devo fare rumore perché abita nello stesso palazzo in cui vi sono altri famigliari, tra cui gli anziani genitori.
Durante il viaggio ho tutto il tempo il pisello duro, in autostrada me lo tiro anche fuori e me lo accarezzo, per stuzzicare un po' Giuseppe, poi lo rimetto dentro per evitare che si distragga. Arriviamo che sono allo strenuo della resistenza, ho solo voglia di fare sesso e farlo per bene.
Entriamo in gran silenzio nell’appartamento, a me viene da ridere e un paio di volte sono costretto a tenermi a bada per non farlo scoprire. Giuseppe è terrorizzato dalla possibilità che qualcuno possa scoprirci e la cosa lo rende particolarmente buffo. Arriviamo dinanzi al portone e lui per la quindicesima volta in pochi secondi si porta il dito alla bocca e mi fa segno di fare silenzio. Siamo finalmente in casa sua, chiudiamo la porta a doppia mandata.
Sembra intenzionato a farmi fare un tour del suo appartamento ma lo freno subito: non me ne frega nulla, semmai lo vedrò dopo, ora voglio solo scopare. Andiamo in camera da letto e io inizio a spogliarmi senza perdere tempo. Tolgo rapidamente tutto, poggiandolo su una poltrona che fa angolo. Resto soltanto con un paio di calze. Giuseppe, a sua volta, si spoglia e rimane anche lui con i calzini.
E’ ancora agitato, mi avvicino, gli inizio ad accarezzare il petto peloso e lo bacio. Sento la sua lingua attorcigliarsi alla mia, i nostri aliti sanno di vino ma il bacio è appassionante. Mi mette le mani sulla schiena, inizia ad accarezzare dolcemente la mia pelle liscia da ragazzino. Sento un brivido, ho la pelle d’oca per quel delicato tocco. Lentamente, i suoi arti scivolano fino al mio sedere, afferrano le chiappe e le stringono. Mi palpa con foga il sedere mentre il mio cazzo, ormai di acciaio, struscia sul suo. E’ una sensazione meravigliosa.
Senza neanche il bisogno che me lo chieda, scivolo verso il basso e mi inginocchio di fronte a lui. Prendo in bocca il suo cazzo e inizio a ciucciare. Giuseppe ha un fremito, vorrebbe ansimare ma è ancora bloccato dalla paura che qualcuno ci senta. Le sue mani mi afferrano la testa, con una mi tiene fermo, immobile in quella posizione mentre inizia a fare avanti e indietro col bacino e a scoparmi la bocca. Con l’altra mi accarezza i lunghi capelli biondi. Io, dal mio canto, sto impegnandomi al massimo per farlo godere, sto mettendo in pratica tutti i trucchi che ho imparato in questi anni di prime ma intense esperienze.
Dopo circa cinque minuti, Giuseppe inizia a respirare in maniera più affannosa, mi tiene la testa ferma, dà tre o quattro colpi intensi e si svuota completamente nella mia bocca, facendo seguire l’orgasmo con un piccolo urletto, subito strozzato in gola. Io bevo tutto, me la gusto.
Mi rialzo che ho ancora le labbra sporche di sborra, come il maialino che sono passo la lingua a pulirmela. Giuseppe mi poggia le mani sulle spalle, mi da una spinta e mi fa cadere sul letto, poi si tuffa sul mio corpo.
Senza pensarci un attimo, mi sfila le calze e le lancia via, inizia a leccarmi ovunque, è scatenato. Io non sono da meno e inizio lentamente ad ansimare. Lui, ogni tanto, porta la sua mano alla mia bocca per tentare di frenare il mio godimento ma è quasi inutile, sono troppo coinvolto. Mi sta leccando dalla testa ai piedi e io in questi casi impazzisco. Mi farei leccare il corpo tutto il giorno, vado in estasi per una lingua calda che mi spazzola la pelle, specialmente quando passa sui piedi. Anche stavolta, cerco di fargli capire che è proprio là che voglio essere leccato e lui, dopo aver già ispezionato tutto il mio corpo, si sofferma nella zona che mi piace tanto. Mentre passa la lingua tra le dita dei piedi e sulla pianta, io sono in totale follia, godo come un pazzo e prendo a menarmelo a tutta forza. Sto segandomi come un esaltato, quasi a staccarmelo per la violenza, vengo su e giù col bacino, lui allunga le dita e inizia a stimolarmi il buco del culo.
Non resisto più, rovescio la testa e gli occhi all’indietro, quasi come se stessi per svenire e sborro. Provo a trattenere l’urlo, mi esce una sorta di miagolio ridicolo ma molto forte, poi schizzo ovunque.
Sono sfinito, paonazzo, sudato. Resto disteso sul materasso, poggiando la testa sul cuscino fino a che Giuseppe non mi raggiunge e si posiziona al mio fianco.
Iniziamo a baciarci, con passione, con foga, con sentimento. Lui, dopo cinque minuti abbondanti di pomiciata mi sussurra di amarmi. Me lo aspettavo, sono ubriaco e coinvolto, gli rispondo che è lo stesso anche per me.
Il momento di dolcezza prosegue ancora per un po', almeno fino a che il cazzo di Giuseppe non torna in erezione. E’ ora di scopare, quello che sognavo dall’inizio della serata. Gli salgo sopra, senza smettere un attimo di baciarlo, mi posiziono a cavalcioni su di lui. Poggio le mani sul suo petto e inizio a toccarglielo con foga. Intanto, il suo cazzo circospeziona il mio buchetto.
E’ la prima volta che non usiamo il preservativo, mi sono anche dimenticato di portarne uno con me, cosa che solitamente faccio sempre. Lui non dice nulla al riguardo, è ubriaco quasi quanto me oppure semplicemente spera che io non dica nulla. E a mia volta, sono troppo fuori per fare polemiche, ho solo voglia di farmi fottere da quest’omaccione che ormai mi scopa da giorni.
Afferro con la mano il suo cazzo, lo posiziono in direzione del mio buco e lo aiuto a penetrarmi. Con un colpo secco è dentro e inizia a muoversi. Io, inizialmente, rimango quasi fermo, poi mi muovo sempre più rapidamente. Comincio a saltellare sul suo cazzo, come un pazzo. Ho la faccia trasformata in una maschera di piacere, ansimo e respiro in modo affannoso, ogni tanto mi lascio andare ad espressioni grintose. Intanto gli graffio il petto, sono scatenato. Sto godendo sempre più, mentre il mio cazzo saltella su e giù, sbattendo prima sulla mia pancia e poi sulla sua.
Dopo un po', me lo afferro e comincio a segarmi all’impazzata. Il piacere aumenta sempre più, sono in estasi, vorrei farmi scopare in quel modo tutto il giorno. Amo come mi scopa Giuseppe, perché è coinvolto come pochi altri di quelli con cui ho fatto sesso. Tra noi c’è grande alchimia sessuale e io esterno il mio positivismo sussurrandogli ancora una volta che lo amo. Giuseppe mi afferra per i fianchi e ribalta la posiziona. Mi fa mettere a schiena in giù sul materasso, mi alza un po' il bacino e posiziona le mie gambe attorno ai suoi fianchi, poi mi trascina verso di lui e mi penetra di nuovo. Assesta colpi decisi, ha il fiatone e sento che sta per venire. Allo stesso tempo, mi accorgo che a mia volta sto per sborrare.
Il piacere si impossessa di me, inizio a venire contro di lui col bacino, in modo da spingermi il suo cazzo sempre più a fondo. Contemporaneamente mi sego sempre più forte, vado a tutta velocità con la mano e rantolo di piacere, cercando minimamente di trattenermi, anche se ormai perfino Giuseppe mi lascia fare e ha capito che c’è solo voglia e bisogno di godere. Sostituisce la sua mano alla mia, mi afferra il pisello e mi sega. Bastano pochi colpi e schizzo vertiginosamente. Alcuni spruzzi di sborra mi finiscono addirittura sul viso e io, da buona troia quale sono, non ci penso due volte e lecco il tutto.
Giuseppe mi guarda estasiato, mi dice che sono la creatura più meravigliosa che abbia mai visto, che mi ama, che mi vuole con lui e, in quel momento, si svuota totalmente nel mio culo. Siamo stanco morti e io, per un attimo, ho quasi la tentazione di addormentarmi lì da lui. Chiudo gli occhi e mi lascio andare al sonno. Giuseppe, terrorizzato dall’idea di dovermi poi far uscire dal suo appartamento in pieno giorno, mi scuote e mi invita ad andare. Mi faccio una doccia al volo, mi sistemo, mi rivesto e mi faccio riaccompagnare.
Soltanto quando giungo a casa, ancora ubriaco e sfinito per la scopata, mi ricordo che al mattino Alessio sarà da me. Crollo in un sonno profondo, interrotto solo dal rumore della sveglia.
I miei, ormai, hanno rinunciato completamente a convincermi ad andare a scuola. Vado in cucina che sono già usciti tutti, faccio colazione e ho un senso di nausea profondo. Al cellulare, ho trovato messaggi dolci sia di Giuseppe che del mio ragazzo Vesim, che sto trascurando sempre più.
Mi stendo sul letto, rispondo a tutti i messaggi, compreso a quello di Alessio che chiede il via libera per poter venire più tardi e, poi, quasi senza accorgermene, crollo nuovamente.
Il suono del cellulare mi risveglia improvvisamente. E’ Alessio. Rispondo ancora assonnato e rincoglionito. E’ già sotto casa mia. Non mi sono fatto la doccia, non mi sono preparato. Sono in pigiama, con i capelli disastrati e con gli occhiali da vista. Ormai non posso tirarmi indietro, per cui gli vado ad aprire.
So già che mi tratterà male, mi ha avvisato, dicendomi di non rimanerci male ma che farà parte dei giochi sessuali che ha in mente con me. Dovrò essere il suo schiavo e la cosa mi eccita non poco.
Quando entra, noto che indossa uno zaino, che molto probabilmente contiene materiale che ci servirà per divertirci; Alessio mi osserva per un po'. Sono già pronto a subire il suo rimprovero per il fatto che sto in pigiama e che ho gli occhiali e invece, per mia sorpresa, dice che quest’ultimi mi donano tantissimo e che dovrò indossarli sempre quando scoperemo in futuro. Gli ricordo la figura della segretaria porca dei video porno e gli scateno i sensi.
Mi afferra per un braccio, mi tira verso di lui e mi infila la lingua in bocca, con supremazia. Io rispondo, invece, con passione. Sono costretto ad alzarmi un po' sulla punta dei piedi per arrivare a baciarlo, intanto il cazzo mi diventa di marmo e inizia a premere sul tessuto dei pantaloni del mio pigiama. Lui se ne accorge ma, sadicamente, mi mette le mani sulle spalle e, con forza, mi invita a inginocchiarmi. Si toglie le scarpe e mi mette un piede, con tanto di calzino, davanti alla bocca. Me lo strofina sul viso e mi ordina di leccare.
Io eseguo, mi inebrio del suo odore e commetto il primo errore di giornata. Preso dall’eccitazione, porto la mano verso l’interno del mio pigiama. Alessio mi colpisce con un piccolo calcio, non violento ma che mi sbilancia e mi fa perdere l’equilibrio. Rotolo a terra e capisco di non dover fare nulla senza il suo permesso.
Camminando come un cane, mi invita a fargli strada e arriviamo alla mia camera. La scruta per bene, poi mi guarda arrabbiato e mi dice che lui non fa niente in un lettino singolo, peraltro attaccato alla parete e che limita gli spazi. Vuole che andiamo in camera dei miei genitori, cosa a cui inizialmente provo a oppormi. A parte il disagio, in sé e per sé, di scopare sul letto dei miei, ho la certezza che mia madre si accorgerebbe del fatto che ho usato la loro camera e temo di poter anche sporcare.
Tuttavia, Alessio è inflessibile e, con la sua fermezza, mi convince in tempi piuttosto rapidi. Mi invita a spogliarmi completamente nudo, tenendo solo gli occhiali. Io eseguo, lui mi guarda e si massaggia la patta. Mi chiede di ballare per lui, mette della musica sul cellulare.
Mi ricorda quando ballai nudo e ubriaco per quel maledetto porco di Juan, il ragazzo che mi convinse a prostituirmi. Cerco di scacciare il brutto pensiero e mi concentro sull’essere il più sensuale possibile. Intanto, mentre ancheggio e mi muovo da troia, lancio in aria tutti i miei vestiti. In poco tempo, sto ballando completamente nudo di fronte ad Alessio.
Lui si massaggia la patta, se la sbottona, si tira fuori il grosso e venoso cazzo e inizia a segarsi. Mi invita a mettermi sul letto. Mi fa una brutta sensazione sdraiarmi sul materasso dei miei genitori ma eseguo. Mi metto sul bordo, lui si avvicina e mi infila il cazzo in bocca. Comincio a ciucciare con decisione, lui mi tiene per i capelli e mi spinge il cazzo in gola. Lo fa con violenza, mi sta scopando la bocca, mi manca il respiro ma mi piace. Inoltre, di fronte al letto dei miei, vi è un grosso specchio, che mi permette di osservare la scena che mi vede direttamente protagonista.
Dopo qualche minuto, mi fa mettere a pecorina, col culo rivolto verso di lui, che è in piedi ai bordi del materasso. Dal suo zaino, tira fuori una sorta di frustino e mi colpisce il sedere.
Non ci mette tanta forza ma sento comunque dolore, anche perché ho una soglia abbastanza bassa di sopportazione. Lui non si ferma e continua, aumentando gradualmente l’intensità. Il dolore, di conseguenza, cresce ma non so il motivo per cui mi sta piacendo. Ho il pisello che sta per esplodere, mi inizia a gocciolare da solo. Le goccioline di sperma cadono fino al lenzuolo, lo macchiano. Avrei voglia di toccarmi, sborrerei a fiume, non lo faccio.
Intanto Alessio mi sta frustando, a volta anche sulla schiena. Io mi lascio andare a qualche lamento, misto tra dolore e piacere ma in generale sto gradendo.
La seguente pratica vede Alessio legarmi al letto. Inizialmente sono contrario, lui mi incenerisce con lo sguardo: devo fare tutto quello che vuole lui. Gli faccio solo promettere che non farà niente del genere di lasciarmi legato e andare via. Stringe i nodi non troppo forte ma tali da non farmi muovere. Sono steso a pancia in sotto, con le braccia legate ai due bordi del letto e le gambe anche. Alessio mi passa la mano sulla schiena, mi accarezza. Poi si allontana e si spoglia totalmente nudo.
Sono alle sue spalle, quindi non riesco a vedere nulla, avendo anche lo specchio dietro di me. Si stende affianco al mio sedere, inizia a schiaffeggiarlo, con forza sempre maggiore.
Poi arriva al buchino, lo stimola, ci infila dentro un dito e io ho un sussulto di piacere. Mentre mi sditalina, aggiungendo presto anche un secondo dito, con l’altra mano mi schiaffeggia spesso le chiappe. Io godo, inizio ad ansimare.
Alessio si mette alle mie spalle, sopra di me. Mi penetra. Sento il suo enorme cazzo, con preservativo, farsi spazio nel mio culo, sono in paradiso. Inizia a chiavarmi come il toro che è. La sua forza maschia si impossessa di me. I suoi colpi sono decisi, io sto semplicemente impazzendo. Sono scatenato e ansimo, lo supplico di continuare e lui aumenta ancora di più il ritmo. Quella posizione fa si che il mio cazzo, ogni qual volta lui faccia su e giù, vada a strusciare sul materasso e si venga a creare un attrito molto stimolante. Sono già provato per le precedenti pratiche e sborro quasi subito. Ho un orgasmo violento, proprio mentre lui mi sta sfondando il culo. Schizzo tutto il mio seme sul lenzuolo del letto matrimoniale dei miei, creando un’enorme macchia di sborra sopra.
Alessio mi continua a scopare senza alcuna esitazione, non bada a me ma solo a godere lui, mi sta smontando con colpi sempre più decisi. Mi sbatte talmente forte che sbotta praticamente il letto, facendo sbattere la ringhiera sul muro. Non oso immaginare che potranno pensare i vicini, qualora qualcuno di loro sia in casa. Dopo una decina di minuti dal mio orgasmo, anche Alessio capitola e riempie totalmente il suo preservativo.
Senza dire nulla, si alza e va di là. Io resto solo, legato al letto. Passano i minuti e non rientra. Inizio quasi a temere che voglia andar via e lasciarmi in quel modo nonostante la promessa di non farlo. Provo a chiamarlo due volte, alla prima non risponde, alla seconda mi urla di stare zitto, che sta per tornare. Cosa che fa pochi minuti dopo.
Mi scioglie e in mano ha un paio di calze e un paio di mutandine da donna. Quest’ultime le riconosco subito: sono di mia sorella. Le ha prese nel cesto della biancheria sporca. Me le mette davanti al viso e mi ordina di odorarle e leccarle. Io, istintivamente sposto la testa all’indietro e gli dico che non voglio, che sono di mia sorella e mi fa schifo farlo ma lui insiste e si fa più aggressivo. A questo punto, sapendo che devo obbedire ai suoi ordini, avvicino lentamente il viso. Vengo pervaso da un forte odore di figa, la figa di mia sorella. Un po' schifato, tiro fuori la lingua e lentamente la poggio sul tessuto. Alessio mi fa leccare proprio la parte interna dove era poggiata la vagina. Probabilmente ci ha messo tempo perché è stato lì a odorare le mutande da donna che ha trovato nel cesto e ha scelto quelle con l’odore più forte.
Mia sorella le avrà indossate per uscire col fidanzato oppure quando si è masturbata l’ultima volta. Pian piano che lecco, mi abituo a quel sapore e inizia quasi a piacermi la scena. Mi osservo allo specchio. Sono ai bordi del letto, inginocchiato, con gli occhiali e i capelli lunghi che lecco avidamente le mutande sporche di mia sorella. Improvvisamente, mi accorgo che mi sta tornando durissimo. Alessio mi ha in pieno controllo, riesce a farmi fare cose impensabili.
Mi ordina di indossarle, assieme alle calze da donna che ha ancora in mano. Io non faccio un solo cenno di protesta e in pochi istanti ho entrambi gli indumenti addosso. Mi osservo allo specchio, sono praticamente imbarazzante ma allo stesso tempo la situazione mi fa impazzire. Il pisello è più duro del marmo e preme contro il tessuto delle mutandine, imbrattato dall’odore di figa di mia sorella.
Alessio si avvicina al bordo del letto e mi infila nuovamente il suo cazzone in bocca. Nel frattempo gli è già tornato duro e io ciuccio di gusto. Il suo enorme pene mi riempie tutta la bocca ma io ho una voracità fuori dal comune e me lo spingo tutto dentro fino alla gola. Sono quasi senza fiato ma lo spompino a mille, lui sta ansimando e mi tiene per i capelli. Ogni tanto mi colpisce con una delle corde sul sedere e io stringo ancora di più la prese con le mie labbra.
Ad una certa, capisce che se continuiamo così rischia di sborrare prima del tempo e decide di andare avanti con ciò che ha in mente. Mi fa mettere a pecora, sempre sul bordo del letto e mi mette una corda attorno al collo. Ho un po' paura ma mi fido e lo lascio fare. Dopo aver sbottato l’orlo delle mutandine, mi spinge il suo cazzone nel culo, mi penetra e inizia a scoparmi. Mentre mi fotte, ogni tanto tira la corda verso di lui e mi toglie il respiro. La pratica è a me nuova, ne avevo sentito parlare ma non avevo mai avuto né la curiosità e né il coraggio di provarla. Nel momento in cui mi toglie il fiato, sento come la cappella del cazzo che si gonfia e mi dà l’impressione di esplodere di piacere. E’ una sensazione particolare ma che mi fa godere in maniera clamorosa.
Alessio, intanto, sembra scatenato e mi sta sfondando il culo, me lo spinge dentro sempre più forte e le sue palle battono insistentemente sul mio culo. Giro il viso e gli chiedo se possiamo metterci sul letto perché voglio guardare la scena allo specchio. Lui mi infila la lingua in bocca e accetta. Sale anche lui sul materasso e si pone in ginocchio alle mie spalle, che nel frattempo mi sono girato con il viso verso il bordo del letto e, di conseguenza, verso lo specchio.
Alessio riparte a fottermi e io riesco a guardare tutta la scena. Sono talmente in trasporto che esagero anche con il godimento della mia faccia e con le ansimate. Mi guardo e sono trasformato in una maschera di piacere, sono irriconoscibile. Perfino nei momenti in cui lui mi stringe la corda do ancora di più l’impressione di essere una famelica troia, col viso rosso per l’ossigeno che non mi arriva più ma il totale godimento stampato sul volto. E in più ansimo, ansimo tantissimo, rantolo come un maiale ad ogni colpo del suo cazzo all’interno del mio culo. Sono talmente assetato di quel cazzo, che a mia volta vengo indietro col culo per farmelo arrivare ancora più a fondo.
Negli ultimi minuti la scopata diventa animalesca, Alessio smette anche di “strozzarmi”, lascia proprio la corda che rapidamente cade a terra, poi ci rovesciamo di posizione.
Lui si stende a pancia in sotto e io gli salgo sopra, cavalcandolo, sempre con lo sguardo rivolto verso lo specchio. Inizio a saltellare sopra a lui e mi continuo a guardare. Ho il cazzo che sembra sul punto di esplodere, è completamente balzato fuori dalle mutandine e Alessio viene in mio soccorso perché mi invita a segarmi. Non me lo faccio ripetere due volte e, mentre continuo a fottermi il cazzone di Alessio, inizio a masturbarmi. La scena ora è meravigliosa, avrei quasi il desiderio di registrare tutto e riguardarmi ogni volta che mi faccio una sega al mattino. Guardo lo specchio con fare grintoso, ansimo e mi sego il mio grosso pisello, poi sento giungere l’orgasmo e mi guardo trasformarmi ancora di più. Schizzo all’aria, un po' di gocce finiscono sul corpo di Alessio, altre sul letto, qualcuna addirittura a terra. Giunto all’orgasmo, quasi istintivamente, rallento il ritmo, Ale se ne accorge e ribalta nuovamente la posizione. Ora è lui a stare sopra e io steso a pancia in sotto con le gambe poggiate sulle sue spalle. Mi scopa per altri cinque minuti ad un ritmo infernale, passiamo quasi tutto il tempo a pomiciare e poi riempie il secondo preservativo di giornata. Per questa volta abbiamo finito qui. Io sono stremato e ho ridotto il letto dei miei genitori un vero schifo. Non accenno ad alzarmi, sono steso sul materasso con le calze e le mutande da donna. Alessio si sciacqua, si riveste e poi va via, dopo avermi salutato con un fugace bacio e aver radunato la sua attrezzatura.
Il mio unico pensiero, ora, è rimediare a tutto il disordine che ho fatto, prima che tornino i miei!
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