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Mille Pini - Parte Sesta


di LovelyL
16.04.2015    |    4.766    |    0 8.7
"Bastava chiedere informazioni in quel negozio riguardo a tuo padre e l'anziano impiegato consegnava le coordinate per arrivare dove ti trovi tu ora..."
Era un vestito.
Perfortuna riuscii a nascondermi nell'armadio.
Nella stanza entrò un ragazzo giovane, alto quanto me, che si diresse subito in bagno dopo aver chiuso a chiave la porta.
''Per un pelo'' respirai profondamente.
Passarono alcuni secondi e poi l'anta dell'armadio si spalancò.
Il ragazzo tentò di bloccarmi ma riuscii a scappare fiondandomi nel bagno e chiudendolo fuori.
-Ehi!? Aspetta! Non voglio farti del male, stai tranquillo!-
Provò a rassicurarmi.
-Apri perfavore-
Piegai lentamente la maniglia lasciandolo entrare.
-Chi sei?-
Mi fissò sbalordito per qualche istante invitandomi poi a sedermi sul suo letto.
Parlammo a lungo e gli spiegai tutto quello che mi era successo.
-Accidenti... mi spiace-
Mi strinse la mano.
-Sai, come ogni cosa, tanto tempo fa questo posto non esisteva. Si dice che un uomo, alcuni anni fa sia venuto fino a qui con un progetto ben chiaro in mente-
Mentre raccontava mi distesi sulle coperte.
-Con l'aiuto di altri uomini decise di costruire questa specie di fortezza. Viaggiò a lungo finché giunse qui, lontano da qualsiasi zona abitata, un luogo speciale rinchiuso in un quadrato di terreno fra le montagne. Incominciò ad abbatere gli alberi e ad alzare le prime mura per poi dedicarsi al castello stesso. Migliaia di stanze, centinaia di corridoi. Una volta terminata l'opera aprì un centro informazioni sotto falso nome nella città in cui vivevi tu, in cui ci si poteva far ''reclutare''. Sembra assurdo, lo so, ma 20 anni fa era tutto più facile-
-Reclutare?- domandai sbigottito.
-Esattamente. Bastava chiedere informazioni in quel negozio riguardo a tuo padre e l'anziano impiegato consegnava le coordinate per arrivare dove ti trovi tu ora. Sul treno, l'unico modo per raggiungere questo appezzamento, si avrebbe incontrato un uomo, colui che ha il compito di decidere se si è i candidati ideali per diventare ''reclute''. Ovviamente con te la situazione è degenerata , di certo non era quella la tecnica che veniva applicata solitamente-
''Voleva dire che quel posto l'aveva creato mio... padre?'' pensai tra me e me.
-Senti, tu riposati. Io ora mi vado a lavare e domattina ti accompagno dal Padrone-
Se ne andò lasciandomi sdraiato nel letto. Da quando avevo messo piede li dentro ero sempre rimasto nudo.
Fra mille pensierei crollai dalla stanchezza.
Dormii profondamente per qualche ora e poi mi risvegliai.
Accanto a me nel letto, c'era quel ragazzo, che mi guardava.
-Cosa c'è?- chiesi stranito.
-Nulla...- e un secondo dopo mi baciò sulle labbra.
La sua lingua si avvinghiò alla mia e poi lui a me.
Un corpo magrissimo e tonico, molto più del mio.
Abituato a quei maschioni ero contento di piacere ad un ragazzino così carino .
-Rilassati- disse incominciando a leccarmi tutto, dal collo fino al pisello già bagnato dal primo bacio.
-Aspetta, cosa fai??-
Senza rispondermi cominciò una lenta e vogliosa pompa, la sua bocca calda e di velluto era davvero una goduria.
''Chissà quanti cazzi ha spompinato...''
Con la lingua mi solleticò la cappella inumidendomela bene.
-Mmh...-
Salì poi su di me a gambe aperte.
Prese il cazzo e se lo fece scorrere lentamente dentro.
-Dio, quanto sei stretto-
Un movimento lento e avvolgente. Continua a fare su e giù muovende il culetto.
-Mi fai godere tantissimo, cazzo-
E gli ficcai la lingua in bocca facendomela succhiare.
-Continua ti prego- mi supplicò mentre afferravo le sue chiappette sode tra le mani e iniziavo a fotterlo velocemente.
Le palle sbattevano facendo quel tipico rumore libidinoso, stava ansimando sempre più forte.
-Sto venendo...-
Gli succhiai un capezzolo mentre glielo spingevo dentro e fuori, il mio cazzo era sempre più bagnato.
-Sto venendo anche io, dai-
Due o tre colpi intensi e gli riempii il buchetto di sperma caldo.
-Sei bello pieno mmmh-
Lui mi schizzò così forte che alcuni getti raggiunsero la bocca.
Ci baciammo di nuovo.
Un po' accaldati, un po' eccitati tornammo a dormire.

La mattina seguente il sole mi svegliò puntandomi i suoi raggi dritti in faccia.
-Ehi, ma quanto abbiamo dormit...-
Nella camera c'erano tre uomini e il ragazzo era sparito.
-Ma che cazzo!?-
Mi misero un cappuccio in testa e uno di loro mi prese in braccio.
-Lasciatemi andare!?-
Mentre mi trasportava non so dove tenendomi sulle spalle, iniziò a giocare con il mio culetto infilandoci il suo grosso dito dentro.
-Ahhh... mmh-
Dopo aver fatto alcune rampe di scale ed essere entrati in una sala, ci fermammo.
Sentii un forte colpo seguito da due o tre schiocchi di dita.
I due uomini mi fecero scendere scoprendomi finalmente il viso.
Quello che vidi... mi lasciò senza parole.
(Continua)


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