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ELISA LA MIA PRIMA SEGRETARIA PARTE 5


di Norman111
12.10.2013    |    20.129    |    3 9.7
"Ah…e sarei io quello che rompe…..."
Il pomeriggio del giorno seguente eravamo di nuovo a chattare,come ormai d’abitudine.

“……’ngiorno capo! “

“….buongiorno bellissima….beh….come hai trascorso la notte…. ? “ chiesi maliziosamente

“….non ho dormito moltissimo…un po’ perché quello scassapalle di Carlo come sai,russa come un dannato…e un po’ perché non ho fatto altro che ripensare a quello che è accaduto ieri sera….”

“….e a cosa hai pensato….”

“…al sig.Renzo…a quello che mi ha fatto….a tu che eri li per guardare quanto fossi brava per te….ogni volta che ci penso mi riviene una voglia Michele….mmmm…..non sai…sto diventando proprio una svergognata….hihihihi…”

“…ehehehhe….e la cosa mi piace molto….”

“….hihihihi….e lo sai che mi ha gia’ scritto un messaggio stamattina per dirmi se voglio incontrarlo di nuovo con i suoi amici….. ? ”

“…e tu cosa gli hai risposto…. ? “

“….beh….come gli avevo già detto…che devo occuparmi un po’ degli esami…che in realtà tu Michele sai che significa riuscire a vederti il piu possibile ….lui mi ha detto di chiamarlo quando posso…se ho bisogno di un po’ di soldini….hihihihi…..ho fatto bene capo ? ”

“….bravissima….a proposito ti sei fatta venire qualche idea per nostro prossimo….incontro ravvicinato…? “

“…si si !....Mercoledi Carlo vuole andare al cinema con Lauretta,Gepy,Alfio e Annaclara….ho pensato che potresti unirti a noi….vista la compagnia…magari si distrae…ed io e te….hihihihi…”

Conoscevo perfettamente quel gruppo di loro amici : degli sfigati allucinanti,che nei limiti del possibile,viste le comuni conoscenze,avevo sempre cercato di evitare di frequentare.
Stavolta pero’ l’occasione sembrava proprio perfetta per riaffondare le mie labbra,e non solo,sul morbido ed irresistibile corpo di Elisa.
Il gruppo di questi quattro soggetti,i cui soli nomi evocavano scene di fantozziana memoria,si sarebbero per una volta rivelati di una qualche utilità.

“….mi sembra un’ottima idea….molto bene….allora cerca di mettere meno cose possibili….visto che molto probabilmente avremo anche poco tempo….” mi affrettai quindi a rispondere

“….ok…agli ordini capo! “

Conoscendo Carlo immaginavo che quella per lui insolita uscita infrasettimanale,fosse dovuta al semplice fatto che spilorcio come era volesse approfittare della tariffa agevolata concessa nelle sale in cinematografiche in quel giorno,cosa di cui ebbi conferma ascoltando i commenti compiaciuti riguardo al “risparmio”,una volta che arrivai all’incontro davanti alla biglietteria quel Mercoledi pomeriggio.

Ebbi anche modo in quel momento di constatare che purtroppo Elisa era ritornata al suo abbigliamento castigato,fatto di un paio di jeans un po’ larghi,una camicetta,un paio di nike,un giaccone trequarti leggero e un foulard beige di cotone intorno al collo.
Quando mi venne incontro per salutarmi con due un bacetti sulle guancie, i suoi occhi si illuminarono per un momento,ma non potei non notare quanto fosse piuttosto accigliata.

Intuii che probabilmente Carlo doveva averla ammorbata in qualche modo e da cio’ il motivo probabilmente per cui anche il suo abbigliamento non era in linea con quello che mi aspettavo.

Il film che avevano scelto di vedere si preannunciava come una mattonata mostruosa,che aveva come tema centrale la storia di una famiglia profuga in Afghanistan.
D’altronde cio’ non mi sorprese piu di tanto,conoscevo bene i gusti di Carlo a riguardo e soprattutto di quei quattro soggetti improbabili dei suoi amici che lo accompagnavano.
Ovviamente feci buon viso a cattivo gioco,mostrando moderato interesse e curiosità per “il capolavoro” cui ci apprestavamo ad assistere.

Entrando nella sala,mi domandai fra me e me,come la vita di Elisa sarebbe potuta essere senza i nostri incontri clandestini…

Come c’era da aspettarsi la sala non era certo gremita di persone,se non per qualche pseudo intellettualoide.

Ci accomodammo in una delle ultime file ed Elisa venne a sedersi alla mia destra.

“….ehi Elisa…ma non ti vuoi mettere vicino a Carlo….? “ chiese Lauretta,la piu scassapalle del gruppo,ad Elisa

“…no…no…stasera non lo reggo proprio….è proprio pesante da questo pomeriggio…” ripose stizzita,confermandomi l’impressione che avevo avuto vedendola appena arrivato

“….ah…e sarei io quello che rompe….si si vabbeh…dai Lauretta siediti qui che ci facciamo quattro chiacchiere…” bofonchio’ lui ironico,facendo il superiore

Gepy e Annaclara presero posto una di fianco all’altra subito dopo Lauretta.

In quella che si preannunciava probabilmente come una serata non esaltante e neanche ottimale per realizzare i nostri propositi,avevo perlomeno Elisa al mio fianco,lontana da Carlo che si trovava dalla parte opposta.

Dopo poco che il film era iniziato,Elisa rivolgendosi ad Annaclara ,che si trovava alla sua destra,si lamento’ della temperatura troppo bassa della sala,ed allungo’ con disinvoltura il suo giaccone sulle sue gambe e in parte sulle mie.

Capii al volo che la zoccoletta aveva qualcosa in mente.
E fortunatamente alla mia sinistra non avevo nessuno seduto,ero l’ultimo di quella fila.

“…hai ragione Elisa…l’aria condizionata è veramente troppo forte…” risposi appoggiando anche il mio di giubbotto sulle gambe insieme a parte del suo

“….hai visto…gli avevo detto che volevo mettermi un maglion…”

“…shhhhh….vi state zittiiiii….che non sento niente…” intervenne subito Carlo richiamandoci a fare silenzio,già tutto preso dalla visione del film

Lei si volto’ verso di lui per fargli una linguaccia ed Annaclara rise di quel breve teatrino tra i due.

Mi limitati per quei primi istanti a seguire,cercando di non addormentarmi,la storia che veniva rappresentata sullo schermo e con la coda dell’occhio notai che Elisa un paio di volte si era voltata velocemente verso Carlo,probabilmente per controllare se lui la guardasse.

Dopo circa dieci minuti,avvertii la mano sinistra di Elisa,coperta dai nostri cappotti,raggiungere lentamente la mia coscia,per poi direzionarsi sopra la patta dei miei pantaloni.

Si volto’ per un istante guardandomi maliziosa e poi riprese a seguire il film,mentre le sue dita avevano iniziato ad accarezzarmi il cazzo,già duro come la pietra per quella sua iniziativa,da sopra i jeans.

Ogni tanto infilava il dito indice tra i bottoni per cercare il contatto con la mia pelle.
All’inizio sembravano timidi tentativi,ma dopo un po’,quando si accorse evidentemente che nè Carlo né tantomeno qualcuno dei suoi amici sfigati,facevano attenzione a noi,inizio’ a cercare di slacciarli.

La cosa per un attimo mi colse di sorpresa,considerato quanto Carlo fosse vicino a noi,ma decisi di lasciarla fare,volevo vedere fino a che punto sarebbe arrivata.

Per la posizione in cui era ed usando una sola mano, l’operazione di slacciare quei bottoni risultava parecchio difficile,e avvertivo in lei una certa frustrazione ogni volta che le sue dolci dita non riuscivano nel tentativo;avrei potuto farlo io,ma preferivo fosse lei a farlo,mi eccitava da morire questa sua ostinazione nel compiacermi e darmi piacere,sempre e ad ad ogni costo.

Dopo circa cinque minuti il primo bottone dei jeans cedette finalmente ai suoi ormai numerosi tentativi di scasso.

Mi guardo’ per un attimo con aria furbetta,evidentemente soddisfatta di aver superato quella prima barriera.

La sua mano scivolo’ subito sotto il bordo dei pantaloni ed inizio’ ad attaccare subito il secondo bottone che slaccio’ stavolta con una certa facilità.
Stessa fine fecero poco dopo il terzo ed il quarto.

Cominciavo ad essere piuttosto agitato,in parte per la piacevolezza delle carezze di Elisa,che non sembrava avere alcuna remora nel proseguire,ed in parte per la presenza di Carlo a neanche 4 metri.

Ogni tanto allungavo il collo nella sua direzione per sincerarmi che continuasse a guardare il film,e fortunatamente nulla sembrava distorglielo dalla visione di quell’opera soporifera.

Improvvisamente avvertii la mano di Elisa sganciare il bottoncino dei boxer ed un istante dopo afferrarmi con decisione il cazzo per tirarlo fuori.
La zoccoletta si apprestava evidentemente a spararmi una sega a pochi metri dal suo ragazzo.

Con la massima disinvoltura possibile,accavallai la gamba destra sulla sinistra e sollevai un poco verso l’alto il giubbotto,al fine di nascondere meglio le sue manovre.

“….uffff…mi sto congelando….Anna….gli dici a Carlo se mi passa il suo giubbotto per favore…? ” disse Elisa sottovoce all’amica che aveva di fianco,completamente ignara di quello che stava accadendo

Carlo infastidito da quell’interruzione allungo il suo giubbotto all’amica e poi questa lo passo ad Elisa che immediatamente lo appoggio tra me e lei all’altezza del petto,rannicchiandosi poi un poco sul fianco sinistro nella mia direzione,per quello che consentiva lo spazio delle poltrone.

“….va meglio cosi…? “ chiese Annaclara

“…si…si…mmm…molto meglio…spero di non addormentarmi! “ gli rispose scherzosa Elisa volgendo poi lo sguardo malizioso per un attimo verso di me

La posizione della mia gamba destra appoggiata sulla sinistra manteneva in tensione i giubbotti e impedeva ogni possibilità di vedere quello che stesse accadendo al di sotto.

Ed Elisa si mise subito al lavoro….

Con il pollice sinistro per qualche minuto si limito’ ad accarezzarmi la cappella gia umida.
Sembrava si divertisse a stuzzicarmi e a spargere quelle prime gocce di sperma intorno alla punta del cazzo.

Poi prese a far scorrere la mano ritmicamente sulla mia verga,dando il via alla sega vera e propria.
Aumentava il ritmo all’improvviso e poi lo rallentava.
Una vera tortura,per quanto piacevole,era infatti veramente dura mantenere il controllo e un contegno in quella situazione.

Il piu preoccupato apparivo io,che non smettevo ogni due secondi di controllare Carlo.
Elisa invece sembrava ormai perfettamente a suo agio.

Seguiva distrattamente il film e poi mi lanciava ogni tanto un’occhiata furbetta,mentre la sua mano continuava a martellarmi il cazzo alacremente.

Non potevo resistere a lungo,cosi dopo circa un quarto d’ora di quegli smaneggiamenti,le appoggiai la mano sulla sua per rallentarne il ritmo,facendole capire che a breve sarei venuto,ed avrei rischiato di inzaccherare tutto,compresa la giacca di Carlo.

Elisa sembro pero’ a quel punto sorprendetemente determinata a portare a termine quello che aveva cominciato,anche in quella situazione cosi rischiosa.
Dopo avermi guardato per qualche secondo,si volto’ in direzione di Annaclara,che in quel momento era allungata sulla destra a parlottare con Gepy,commentando probabilmente il film.
La vidi poi togliersi veleocemente il foulard che aveva intorno al collo ed infilarlo sotto i giacconi,avvolgendomelo sopra ed intorno al cazzo.

Immediatamente la sua mano riprese a scorrere sulla mia verga con decisione.

Ormai era evidente che dovevo arrendermi alla piacevole quanto bizzarra idea di godere in quel cinema di periferia davanti alla visione di improbabili villaggi di profughi Afghani.

Di li a poco dopo furono necessari soltanto non molti altri su e giu della sua mano,per farmi esplodere nel mio godimento,purtroppo,vista la situazione,in assoluto silenzio e a denti stretti.

Elisa se ne accorse e rallento’ il ritmo della sega fino ad arrestarsi.
Per circa un minuto si occupo’ di asciugarmi con cura il cazzo,in realtà po’ alla cieca,con il foulard.
Foulard che poco dopo con estrema disinvoltura rimise intorno al collo,palesemente inzaccherato di macchie umidicce.

Cercai di rimanere il piu possibile controllato e lentamente richiusi i jeans,facendo finta di continuare a seguire il film con attenzione esattamente come fece Elisa,a parte i rapidi sguardi complici che ogni tanto mi lanciava.

Per quanto quella sega si fosse rivelata imprevista ed appagante,nei successivi interminabili 40 minuti di visione la mia mente non faceva che pensare a come avrei potuto sbattermela in quel cinema.
E le opzioni non sembravano davvero molte.

Immerso in quei lussuriosi pensieri,arrivo’,anelato come l’acqua nel deserto,l’intervallo del primo tempo.

Appena si riaccesero le luci in sala Elisa annuncio’ che sarebbe andata alla toilette.
Gli altri non sembravano intenzionati a muoversi,era l’opportunità giusta per rimanere finalmente solo con lei,seppur per pochi minuti;ma proprio quando ero sul punto di annunciare che sarai andato a comprare qualcosa da mangiare,Carlo mi precedette.

“….dai ti accompagno…cosi compro qualcosa da mangiare….voi volete dei popcorn ? “

“….ufff….manco al bagno tranquilla posso andare…” disse evidentemente scocciata allontanandosi mentre Carlo si affrettava a seguirla

In quel pomeriggio purtroppo non ci furono ulteriori occasioni di contatto tra noi.
Elisa durante tutto il secondo tempo,non fece altro che lanciarmi occhiate maliziose e un po’ imbronciate evidentemente per non aver potuto dar seguito a quei piacevolissimi massaggi erotici clandestini concedutimi nel primo tempo,che nella sua mente,dovevano essere il preludio a qualcosa di ben piu sostanzioso.

Sapevamo comunque entrambe che di occasioni per i nostri incontri ce ne sarebbero state certamente altre nell’immediato futuro.
Cosa che avvenne pero’ piu tre mesi dopo.

Obbiettivamente un tempo decisamente piu lungo del previsto,considerate ormai le nostre abitudini,ma dovuto al fatto che Carlo era diventato all’improvviso ancora piu appiccicoso del solito con lei.

Probabilmente la proposta di matrimonio in essere l’aveva caricato di un una nuova ed aumentata carica di possessività nei suoi confronti.
Fatto sta che per tutto quel periodo non potemmo che limitarci alle nostre ormai abitudinarie chiacchierate in chat,evidentemente sempre piu infuocate,data l’astinenza dai nostri incontri a cui eravamo costretti.
Tra l’altro in occasione di quelle chiacchierate Elisa ebbe anche modo di raccontarmi di quanto Carlo avesse cominciato ad insistere nel volere avere un figlio da lei e che nonostante le numerose scuse che lei spesso riusciva abilmente trovare,a volte,suo malgrado,dovesse concedersi a monotone nonchè brevissime sessioni di sesso con lui.

Arrivammo cosi a metà Agosto circa e essendo a conoscenza del fatto che Carlo,per risparmiare,costringesse Elisa a passare sistematicamente tutte le vacanze estive dai suoi in un tristissimo appartamento nelle vicinanze di Ladispoli,in compagnia degli altri numerosi familiari,inviai un messaggio ad Elisa invitando entrambe a trascorrere un weekend con me nel villino che avevo vicino il Circeo.

“….ciao Michele….Elisa mi ha detto del tuo invito….purtroppo questo weekend avevo detto a Gepy ed Annaclara di raggiungerci e mi dispiacerebbe dargli buca…” disse Carlo per telefono,avendomi richiamato subito dopo che Elisa gli aveva riferito del mio invito

Sembrava che anqhe questa volta dovessi desistere e posdatare l’incontro con la mia adorata zoccoletta,ma poi pensai che quei due sfigati di Annaclara e Gepy,potessero essere in qualche modo utili alla ”causa”

Se avessi invitato anche loro,avrebbero potuto fungere da eventuale distrazione per Carlo,cosi da ritagliarmi qualche momento in piu con Elisa.

“…..e che problema c’e’ ?....dai porta anche loro….mi fa piacere….vi aspetto venerdi ” dissi mentendo spudoratamente.

Avere quei due a gironzolare per la mia casa al mare,tutto mi faceva meno che piacere!

Al loro arrivo,nel tardo pomeriggio di Venerdi,gli feci visitare l’abitazione e tutti si innamorano subito del posto.
Elisa non la finiva piu di farmi complimenti.

“….è stupenda Michele….certo che sei proprio in gamba tu…guarda dove passi le vacanze…è un sogno….mica come quella bettola dei tuoi in cui mi porti tu Carlo tutti le estati…che cacchio…! ” disse a Carlo ridendo,mentre passeggiava tra i viottoli fioriti che portavano al grande giardino.

“….se…se….a me non sembra che ti dispiaccia cosi tanto…” rispose lui cercando di parare il colpo in qualche modo

Sembrava che la sua voglia di ripicca nei confronti di Carlo fosse,se possibile,aumentata ancora di piu.
Probabilmente i mesi di mancanza dei nostri incontri clandestini,avevano acuito in lei questo atteggiamento di sfida nei confronti del suo fidanzato,nonché mio amico,Carlo.

L’aspetto particolarmente interessante e vantaggioso che mi aveva spinto all’oneroso acquisto di quella casa,era che si trovava a pochi passi dal mare con un accesso piuttosto agevole ad una piccola spiaggia e ad un moletto che il precedente proprietario aveva fatto costruire dove era ormeggiato un gommone di 8 metri circa,che avevo acquisito insieme all’immobile.

Elisa alla vista dell’imbarcazione sembrava impazzita di gioia e comincio’ far dei piccoli salti come ad una bambina a cui si dona un cesto pieno di dolci.

“….evvai….che belllooooo….si va in barcaaa !!! “

“…ah…io su quel coso non ci salgo manco morto….” replico’ subito Carlo

Conoscendo la sua innata idiosincrasia per l’elemento acquatico e la sua totale incapacità di tenersi a galla neanche fosse a stile cagnolino,non mi sorpresi di quell’uscita.

“….scusaci Michele,ma mi sa che neanche noi siamo molto da barca…” aggiunsero con il loro tono da mummie,i due sfigati Gepy ed Annaclara

Il loro atteggiamento in un altro momento mi avrebbe fatto girare decisamente le palle.
Cazzo erano pur sempre miei ospiti,in un posto che nelle loro vite amorfe si sarebbero solo potuti sognare di visitare,ed ora facevano i difficili ed i lamentosi ??
Ed invece proprio quel loro naturale atteggiamento passivo verso la vita,poteva risultare,e stava risultando,molto utile.
Si sarebbero di certo trovati molto bene in lunghe chiacchierate in casa con Carlo…mentre io avrei potuto intrattenermi indisturbato con Elisa…

“….io sul gommone non ci sono mai stata e voglio andarci uffa!…vorrà dire che Michele mi farà visitare un po’ di calette qui intorno….giusto Michele…? “

“….si e io sto qui da solo….? “ rispose Carlo

“….ma amore dai…ci sono Annaclara e Gepy a farti compagnia….e poi cosi vedo qualche posto nuovo…dai….” insistette Elisa questa volta con tono dolce,dandogli un bacio,avendo probabilmente notato che Carlo si era un po’ stranito

“….e va beneee….pero’ mettiti sempre il salvagente…e tu Michele vai piano mi raccomando…” replico’ alla fine arrendevole lui

“…certo….tranquillo Carlo….” lo rassicurai,scambiandomi poi un fugace sguardo d’intesa con Elisa mentre il gruppetto si rincamminava sul sentiero che riportava a casa.

Dopo una cena di discreta piacevolezza,in cui ebbi modo di scoprire le inaspettate qualità culinarie della mummia Annaclara,che si era gentilmente offerta di fare da cuoca per la serata,poco dopo le 22,Carlo disse che era stanco e che voleva andare a dormire e invito’ Elisa a seguirlo.

Fortunatamente i loro amici fecero lo stesso e mi lasciarono solo in compagnia del mio ben piu piacevole rhum Cubano.
Rimasi una buona mezz’ora a contemplare il cielo stellato,respirando quel piacevole odore di natura mediterranea che quel posto sprigionava e che negli anni di frequentazione avevo imparato ad aprezzare.
Rimuginai un po’ sugli avvenimenti della giornata e sugli scenari possibili della giornata a venire e poi,dopo l’ultimo sorso,andai anche io a letto.

Non avevo pero’ considerato che avevo invitato un russatore professionista!
I racconti di Elisa a riguardo,che mi erano sembrati obbiettivamente esagerati,trovavano ora invece conferma.
Cazzo….Carlo russava davvero come un trombone!
Nonostante fosse nella stanza che si trovava dell’altra parte della casa,sembrava di averlo seduto sul letto.

Mi rigirai nel letto per almeno quaranta minuti,senza riuscire a prendere sonno.
Poi sentii la porta della stanza scricchiolare,mi voltai,e vidi inaspettatamente sull’uscio Elisa che mi guardava divertita e che a gesti mi fece capire che anche lei non riusciva a chiudere occhio.

Aveva indosso un buffo pigiama rosa su cui sembravano essere stampati dei pupazzetti.

La invitai ad entrare e a sedersi sul letto.

“….te l’avevo detto …non mi credevi….! ” disse bisbigliando sulle mie labbra

“….è insopportabile…avevi ragione….” e nel pronunciare quelle parole le sfiorai le labbra con le mie,assaporando di nuovo finalmente la sua bocca

“…ho voglia di farlo Michele…ora….” mi disse sdraiandosi su di me e continuando a baciarmi

“…..Elisa….si puo’ svegliare….aspettiamo domani….è meglio….” le sussurai,cercando di dissuaderla e di essere prudente,per quanto il mio uccello pensasse ormai il contrario,già bello diritto a spingere sul suo morbido ventre

“….mmmm….dai…Michele…tanto non si sveglia…..” insistette sempre piu vogliosa e languida

“….ok……pero’….andiamo di la’….nel bagno del corridoio….vieni….” dissi prendendola per mano e dirigendomi con lei in punta di piedi nel bagno che si trovava lungo il corridoio che collegava la mia stanza con il resto della casa.

Pensai infatti che qualora si fosse svegliato e non l’avesse vista,avrebbe potuto giustificare la sua assenza dicendo di essersi recata in bagno,visto che la loro stanza non ne aveva.

Entrammo e lasciai leggermente socchiusa la porta,per poter sentire se Carlo si fosse mai svegliato dal suo sonno apparentemente profondo.

Immediatamente le nostre bocche si ritrovarno incollate e le nostre lingue a scavare vogliose nella bocca l’una dell’altro.

La afferrai per il culo sollevandola e facendola appoggiare sul lavabo.

“….non vedevo l’ora Michele…non sai quanto…..” disse ansimando

Ed anche io avevo una voglia pazza di farla mia,sapevo pero’ che non sarebbe stato nè facile nè obbiettivamente piacevole rimanere in silenzio mentre me la sbattevo in quel bagno,tra l’altro piuttosto angusto.

“….vuoi che ti scopi eh….che ti sbatto qui nel bagno...mentre il coglione è di la che russa…? “ le dissi subito infoiato come non mai,avendo gia preso a sditalinarla con una mano dentro il pigiama sapendo bene quanto amasse quel linguaggio

“…mmmmmm….si Michele…ti prego….sbattimi forte….”

“….mmmm…certo che ti sbatto….ma dovrai aspettare ancora un po’…..ora fammi sentire la tua bella boccuccia sul mio cazzo….” le sussurai,facendola scendere dal lavabo ed inginocchiare davanti a me

Afferro’ i bordi dei miei boxer tirandoli verso il basso con decisione e la sua bocca avvolse il mio cazzo istantaneamente.
Prese a pompare come un’invasata.
Ogni tanto rallentava il ritmo,lo tirava fuori per fare roteare la sua lingua tutta intorno alla cappella,per poi riprendere subito a ciucciare forte.
Man mano che i minuti passavano,dalla sua bocca presero ad uscire risucchi sempre piu numerosi,sembrava in estasi.
Le ero decisamente mancato e me lo stava dimostrando con tutta se stessa.
Il problema pero’ è che stava diventando anche decisamente rumorosa.

“….Eli….fai piu piano…potrebbe svegliarsi…” le dissi avvicinandomi a lei ed allungando un orecchio verso l’esterno per accertarmi che Carlo fosse ancora nel mondo dei sogni

Si limito’ a guardarmi e a fare un cenno di assenso con la testa,riprendendo poi a spompinarmi questa volta con studiata lentezza e dolcezza,mentre con la mano sinistra aveva iniziato a massaggiarmi le palle.

“….fammi vedere come ti sei infilato in gola il cazzo di quel vecchio panzone….” le sussurai avvicinandomi di nuovo a lei

I suoi occhi si illuminarono di una nuova e morbosa eccitazione.
Quella richiesta aveva probabilmente rievocato i ricordi di quell’incontro di fuoco di piu di di tre mesi prima,in pineta con il fantomatico sig.Renzo

Appoggio’ le mani sulle mie cosce e lentamente prese a spingersi il cazzo a fondo in bocca;centimetro dopo centimetro,determinata come una amazzone,riusci in un paio di minuti nell’intento.
Volse lo sguardo verso di me,in cerca della mia approvazione.

Ero sorpreso dai suo miglioramenti a riguardo,rispetto a l’ultima volta che l’avevo testata su tale pratica nel mio ufficio.
Gli incontri in pineta si stavano evidentemente rivelando particolarmente vantaggiosi anche nell’affinare certe sue abilità.
E non mancai di farglielo notare.

“….mmmm…sei diventata una zoccola ancora piu brava da quanto ti ho messa a battere in pineta…”

Quell’affermazione sembro’ scombussolare ancora di piu i suoi ormoni già impazziti.
Prese il mio uccello a due mani e comincio a segarlo a tutta velocità con sguardo implorante.

Adorava essere zoccola per me.

“….ora ti schizzo in faccia…sei pronta grandissima zoccola…? “ le sussurrai

Si limito’ a rispondermi questa volta con un lungo mugulio.

Chiusi la porta a chiave lentamente,non potevo rischiare che fossimo disturbati proprio in quel momento.
La invitai a sedersi a terra,e dopo aver sollevato la tavola del gabinetto,le feci appoggiare la nuca sul bordo del water.
Si posiziono’ esattamente come le avevo chiesto e rimase ferma con la sguardo nel mio,in attesa che la mia eccitazione finalmente esplodesse.
Volevo avere un preciso obbiettivo da centrare e vederla con la testa appoggiata sulla tavoletta del cesso mi eccitava ancora di piu.

Ero a circa mezzo metro da lei quando dopo pochi altri colpi della mia mano sul cazzo,cedetti ed esplosi in un orgasmo violentissimo.
Le gambe quasi mi mancarono;trattenni a stento l’urlo che stava per uscire dalle mie labbra,sforzandomi di indirizzare la punta della mia verga in direzione del suo viso.

Elisa spalanco’ la bocca e sei violenti schizzi la colpirono in pieno faccia in rapida successione,attraversandola dalla frangetta dei capelli fino al mento.
Una parte dello sperma prese lentamente a colare verso il basso,formando un’ampia chiazza sul bordo della maglietta del suo pigiama.

Mi avvicinai a lei facendola alzare e guidandola davanti allo specchio che si trovava al di sopra del lavabo.
Attaccato col mio corpo dietro al suo,inizai ad accarezzarle il culo,i fianchi e le tette,da sopra il morbido tessuto del pigiama,spossato da quell’incredibile orgasmo ma ancora voglioso di lei.

Lei osservandomi attraverso lo specchio,comincio’ a spalmare languidamente il mio godimento sul suo viso,come fosse una crema abbronzante,raccogliendolo anche da sopra la frangetta,dove si era in parte depositato,portando le dita alla bocca per succhiarle poi con avidità.

Il suo sguardo lussurioso sempre fisso nel mio,mentre le mie mani non smettevano di accarezzarla in ogni dove.

“…scommetto che vorresti andare a dormire cosi…vero ....? ” le chiesi sospirandole nell’orecchio destro,conoscendo bene ormai le sue fantasie

“….mmmm…si…..mi mancava da troppo il tuo sapore….il tuo odore….” replico’ eccitata continuando a succhiarsi voluttuosamente le dita

“…sei sicura Eli….?? “ chiesi un po’ preoccupato dell’ennesima sua ripicca nei confronti del suo ragazzo,ripicca che poteva questa volta rivelarsi decisamente pericolosa

“….si…tanto quello dorme…..sempre…hihihihihi….” mi rispose girandosi poi verso di me e cercando di nuovo le mie labbra

“….sei una pazza….ora è meglio che torni in stanza pero’….esci prima tu….ci si vede domani mattina….e fai attenzione….” mi raccomandai dandole un ultimo bacio.

Lei mi guardo’ con quell’aria da furbetta che ormai conoscevo da tempo e con il volto completante lucido e ancora gocciolante di sperma,mi sorrise uscendo in punta di piedi dal bagno

Rimasi a guardarla allontanarsi incredulo per qualche istante,sperando che Carlo non si svegliasse nella notte e la vedesse cosi,poi anch’io ritornai silenziosamente nella mia stanza.

Il ronfo di Carlo era sempre presente ma fortunatamente l’incontro notturno con la mia dolce Elisa,mi aiuto’ a prendere sonno poco dopo.

La mattina seguente mi svegliai per primo di buon ora,verso le 9,e preparai la colazione per tutti,apparecchiando sulla terrazza che dava sul mare.

Mentre ero intento a inzuppare uno dei miei biscotti preferiti nel caffe e latte,fantasticando sui possibili sviluppi della giornata,vidi arrivare Carlo.

“….buongiono Micheleee….che bella dormitaaa…ahhhhh….ci voleva proprio…grande….hai preparato la colazione…grazie! ” disse stiracchiandosi

“…..ho notato che hai gradito il letto….ammazza quanto russi….e che cazzo…! ” replicai in tono canzonatorio

“…ah mi dispiace….strano non mi capita mai….” disse sbadigliando e versandosi distrattamente del the

Si…al cazzo che non russi!

Evitai ovviamente di replicare e mi accontentai di sincerarmi che non si fosse accorto di nulla.

Mentre scambiavamo due chiacchiere,vidi arrivare dalla cucina Elisa con ancora il pigiama indosso.

“…buongiorno Eli….Elisa…” dissi quasi balbettando appena notai che il suo viso era in gran parte ricoperto da una leggera patina biancastra e metà della frangetta era incollata alla fronte,con quello che sembrava un gel ma che io sapevo in realtà fosse tutt’altro.

La zoccola,ed aggiungerei completamente pazza,non si era neanche lavata il viso.
Mi preparai a quel punto per la scena finale,il conflitto a fuoco che sarebbe scaturito di li a poco,qualora Carlo si fosse accorto della cosa.

Si sedette di fronte a lui e come se niente fosse comincio’ a fare colazione.
Nel frattempo anche Gepy ed Annaclara ci avevano raggiunto.

“….ma ancora col pigiama sei… ? “ disse lui alzando lo sguardo ancora intontito dal sonno verso di lei

“….si amore…siamo in vacanza…ufff…..rilassati dai….giusto Michele ? “

“…ehmm…si si…certo …in vacanza….bisogna rilassarsi…” le replicai,guardandola per un attimo preoccupato

“….ma che ti sei messa in faccia…?? “ prosegui’ Carlo,riferendosi ovviamente a quello che lei aveva sul viso

Mi si gelo’ il sangue.

“…..ah niente…questa notte come al solito non mi hai fatto dormire,cosi mi sono alzata e mi sono fatta una maschera di bellezza per la pelle….cosi sono sempre bella….non sei contento amore… ? ” rispose senza fare una piega Elisa,addentando poi una fetta biscottata

“….si…si…..ma guarda che te la sei messa pure sui capelli…” aggiunse lui notando la frangetta attaccata alla fronte

“….si ma tanto non si rovinano…anzi….non ti volevo svegliare e cosi ho fatto tutto quasi al buio…mi sa che ho fatto un po un pasticcio…hihiihi….” prosegui scherzosa e a suo agio lei

Ero sconvolto e ovviamente anche divertito da quella situazione surreale.
Incredibilmente Carlo non si era accorto che la maschera di bellezza la sua dolce metà se l’era fatta con una massiccia dose di sperma,donatole nella notte dal sottoscritto.

Incredibile quanto fosse rincoglionito.

“….ma come l’hai preparata….? vorrei provarla anche io….” chiese incuriosita Annaclara intervenendo nella conversazione

“….è….è a base d’albume d’uovo…poi ti do gli ingredienti….” rispose distrattamente Elisa

“….allora….oggi gita in gommone…? “ proseguii poi sempre lei,cambiando argomento e accarezzandomi impercettibilmente la coscia destra da sotto il tavolo,senza che nessuno se ne accorgesse

“….te l’ho detto….a me non va,io rimango qui …si sta cosi bene…” rispose subito Carlo che aveva iniziato nel frattempo a sfogliare un quotidiano

“…noi andiamo a fare un po di bird watching…” intervenne Gepy

“….ufff che pallosi……allora andiamo io e te...ok Michele ? “

“….va bene…” le dissi contenendo l’entusiasmo per quella ben lieta novella

“….evvai!!!....si va sul gommoneeee!.....vado a fare una doccia e a mettere il costume….”

“….ok…io intanto scendo a mettere la benzina nel serbatoio….ti aspetto giu al moletto…” risposi alla raggiante Elisa,che saltellante si era già alzata dal tavolo e aveva preso la direzione della camera

Mi aspettava qualche ora di solitudine con la mia porcellina,ne ero piu che entusiasta.
Infilai le ciabatte e invitai Carlo a farmi compagnia in spiaggia mentre preparavo il gommone,tanto per coinvolgerlo un po’.

Una mezz’oretta dopo,mentro ero intento a sistemare la cima dell’ancora,vidi Elisa scendere gli ultimi gradini del sentiero che portavano alla spiaggia.

Indossava un delizioso bikini a striscie larghe bianche e blu,una vistosa fascia bianca elastica le teneva la frangetta alzata e il viso completamente scoperto,ai piedi un paio di zoccoletti con un tacco sorprendemente quasi a spillo.
Ed ovviamente i suoi immancabili occhialetti da vista.
Sulla spalla una borsa di vimini,dove probabilmente aveva messo gli asciugamani ed il necessario per la giornata.

Mi fece un saluto con la mano e si avvicino’ poi a Carlo.
Li sentii confabulare da lontano per un po’.

“…..dai uffa amore….non mi serve….che palleee….” diceva lei di fronte alle evidenti inistenze di lui

Non compresi quale fosse il motivo di quell’ennesimo battibecco,fino a quando non vidi Carlo tirar fuori dalla borsa un tubetto di crema protettiva ed incominciare ad incremare amorevolmente la sua dolce metà sulla schiena,sulle spalle,sul viso e poi sulle gambe.

Operazione che a dire il vero avrei gradito fare io,ma che considerata la giornata in solitudine che ci aspettava,avrei potuto eventualmente ripetere.

Lei rimase ferma arrendevole come una bambola per tutto il tempo guardando con aria sconsolata e divertita nella mia direzione,finchè Carlo non ebbe completato la sua opera.

“….ha la pelle chiara….non vuole mai metterla e poi si brucia…” disse Carlo rivolgendosi a me a voce alta perché potessi sentirlo dalla posizione in cui ero

Mi limitai a fargli un cenno di assenso con la mano.

I due poi si incamminarono poi sul pontile in legno mano nella mano,venendo nella mia direzione,con lui che si preoccupava di sorreggere l’incerto andare di lei su quegli zoccoletti obbiettivamente non proprio adattissimi alla situazione.

“….quelli puoi toglierli Elisa…” dissi allungando una mano verso di lei per farla salire a bordo prendendo le sue calzature

“….falle mettere il salvagente….” si preoccupo’ subito di ricordarmi Carlo

“….ufff…ma è proprio necessario ?? “ protesto’ Elisa

“…certo….la sicurezza è la prima cosa….” replicai facendoglielo indossare ed assecondando strumentalmente le paranoie di Carlo

Mentre glielo allacciavo notai che aveva indossato la collanina con il pendaglio a forma di cuore che Carlo le aveva regalato e che lei aveva indossato la sera del primo incontro con il sig.Renzo.
Il cuoricino andava a finire proprio in mezzo alle coppe del reggiseno di quel delizioso bikini.

“….ok…siamo pronti….ci vediamo nel pomeriggio allora….” dissi accendendo il motore mentre Carlo dava un bacio alla sua dolce metà

“…fate attenzione…mi raccomando non stare troppo al sole e reggiti bene amore….capito…? “

“….siiii….va beneeee….a dopo amore…” replico’ Elisa

Mi allontanai dalla caletta dove ci trovavamo con il motore al minimo,dopo qualche minuto eravamo a qualche centinaio di metri da terra;lanciai un’occhiata in direzione della spiaggia e vidi che Carlo si era nel frattempo seduto sulla sdraio a leggere il giornale.

Virai verso sinistra fino a che non doppiammo il promontorio.
Ormai eravamo completamente fuori dalla sua visuale.

Mi avvicinai ad Elisa baciandola dolcemente e spalmandole un po di crema in eccesso che le era rimasta sul naso.

“…ti è piaciuta la mia maschera di bellezza di questa mattina….?...hihihihi… ” mi chiese biricchina

“….sei pazza….” risposi sorridendole e baciandola ancora

“….hihihihi….hai visto….?...non si è accorto di nulla….hihihihi…” continuando a ridacchiare divertita

“….dove mi porti di bello Michele….? “ prosegui poi curiosa

“….in un bel posto….molto isolato dove c’e’ una piccola grotta….”

“…mmmm….che belloooo…..ma non possiamo andare piu veloci….?....tanto lo scassapalle ora non ci vede….”

“…certo…mettiti a prua e reggiti forte alla cima….la corda che trovi li davanti….”

Elisa prontamente si sposto’ gattonando,dal tubolare di sinistra dove era seduta,fino a ritrovarsi inginocchiata a prua sui cuscini prendisole,con le spalle rivolte verso di me.

Quel costume per quanto piuttosto classico,le donava perfettamente.
E in quella posizione i bordi dello slip scivolarano leggermente in mezzo alle chiappe.

“…Michele….ma questo posso toglierlo ? “ mi chiese riferendosi al giubbotto salvagente

“…certo…basta che ti reggi forte…” le risposi sorridendole complice e facendole capire che avevo acconsentito a quella richiesta di Carlo solo per assecondarlo

Appena la vidi afferrare la cima di prua,diedi finalmente sfogo ai 225 cavalli dell’imbarcazione.
Il mare era increspato da piccole ondine ed il corpo di Elisa comincio’ subito a sobbalzare.

Qualche schizzo d’acqua la colpi’ sul viso e sul corpo,accompagnato ogni volta dai suoi gridolini di divertimento.

Sembrava spassarsela un mondo.
Presi a fare dei piccoli slalom e la cosa sembro’ entusiasmarla parecchio.
Ero decisamente sorpreso del fatto che un giro in gommone potesse farla divertire cosi tanto,ma mi faceva allo stesso tempo enormemente piacere.

Dalla posizione in cui ero potevo tra l’altro godermi la stupenda visione del suo culetto,dato che si trovava praticamente piegata a 90 gradi di fronte a me.

In quel frangente ,nel tratto di mare che stavamo percorrendo,non c’era praticamente nessuno.
Diminuii il gas del motore fino al minimo e raggiunsi Elisa a prua.

“…..siamo arrivati Michele…? “ chiese ansiosa di conoscere la destinazione verso cui ci stavamo dirigendo

“….non ancora…..ma avevo voglia di vedere meglio questo….” e cosi dicendo afferrai il bordo degli slip del suo costume facendolo lentamente scendere fino a metà coscia ed esponendo cosi alla luce del sole il suo irresistibile culo bianco latte

Mi guardo’ maliziosa e divertita da quella mia iniziativa,mordendosi il labbro inferiore.

Baciai dolcemente il suo gluteo sinistro e mi rimisi al comando ripartendo a tutto gas.

Elisa riprese a sobbalzare ad ogni onda che incontravamo ed io mi godevo,già a cazzo drittissimo,la visione della sua meravigliosa fica adornata da quel delizioso ciuffo di peli,e del suo morbido culo,ora in piena vista.

Dopo qualche minuto di navigazione con mia grande sorpresa e piacere,vidi Elisa sfilarsi totalmente gli slip,iniziando poi ad armeggiare con il gancetto del reggiseno.
Era evidente che volesse rimanere completamente nuda.

Prontamente rallentai per qualche secondo l’andatura per permetterle di liberarsi piu comodamente anche di quell’ultimo indumento.
Appena concluse quell’operazione ripose i due pezzi nella borsa e mi lancio’ poi un’occhiata furbetta,seguita da una simpatica linguaccia.

“…tanto Carlo mi ha messo un chilo di crema protettiva…hihihi….” disse divertita,risistemandosi poi nella posizione in cui era ma con le gambe ancora piu allargate.

Apprezzai ancora una volta i progressi nel mettere in mostra sempre con minori timori,il suo lato esibizionistico.

Ogni tanto si girava verso di me,notavo come il viso e il corpo erano ormai in gran parte bagnati dagli spruzzi delle onde.
Vederla cosi,nuda sul gommone,bagnata e col culo all’aria era uno spettacolo fantastico.
Palese era la sua voglia di essere montata al piu presto.

Pochi minuti dopo raggiungemmo la caletta di cui le avevo parlato.
Era una profonda insenatura,quindi ben riparata dal vento,che si spingeva nell’entroterra fino a culminare in una spaccatura nella montagna e poi in una piccola grotta,profonda qualche metro.

Il fondale era piuttosto basso e quindi inaccessabile per i megayachts dei cafonauti che spesso frequentavano la zona.

“….è bellissimo Michele…guardaaaa…si vede il fondooo…guarda quanti pesciii!...” disse tutta presa osservando il fondale e muovendo quel culo fantastico a destra e a manca

A velocità minima raggiunsi l’ingresso della grotta che era in penombra,poi dopo un rapido sguardo all’acqua per farmi un’idea delle correnti,gettai l’ancora di poppa e spensi il motore.

Raggiunsi Elisa a prua mentre era ancora intenta ad osservare con curiosità il fondale,e le afferrai i fianchi con decisione da dietro.

“….ti piace questo posto allora…? “

“….è bellissimo Michele….grazie…” disse sollevandosi e attaccando la schiena al mio petto come una gattina intenta a fare le fusa

Afferrai le punte dei suoi capezzoli con le dita ed iniziai a stuzzicarli delicatamente.

“….mmmm….Michele…..ho una voglia pazza di te….” disse girandosi e cercando poi le mie labbra.

Istantaneamente mi liberai del costume e cominciammo a pomiciare selvaggiamente.

Per i successivi quarantacinque minuti circa,la scopai in tutti i modi possibili,e con tutto l’ardore accumulato in quei tre mesi di astinenza di lei.

I nostri corpi scivolavano uno sull’altro bagnati dal sudore e unti dall’enorme quantità di crema che il paranoico del suo ragazzo le aveva precedentemente spalmato addosso.

“….mmmm….si cosi….dai Michele….mi stai facendo impazzire….sbattimi…sbatti la tua zoccola....forte….cosi….mmmm…..ancora….riempimi…. schizzami tutto dentro…..mettimi incinta……mmmm…” inizio’ a ripetere completamente partita,mentre la scopavo nella classica posizione del missionario,con le sue braccia avvinghiate al mio collo e le gambe intrecciate dietro la mia schiena
Nel concitamento,la catenina che aveva al collo le era finita tra le labbra,donandole un’aria tremendamente erotica.

La porcella fantasticava sempre piu seriamente sulla possibilità che la mettessi incinta alle spalle del suo ragazzo.
La cosa non mi sorprese piu di tanto,piuttosto diede ancora piu vigore agli affondi del mio cazzo e all’intensità della mia eccitazione.

“….mmmm….che zoccola che sei….e poi ti farai schizzare dentro anche dagli amici di quel vecchio panzone…eh….dimmelo zoccola….” dissi ormai decisamente provato ed affannato

“….mmmm….s…si….se lo vuoi Michele….mi faccio schizzare dentro….anc…anche da loro….co…continua…..ti prego….mmmm “

Ormai la mia resistenza era al limite.
Spinsi la mia verga a fondo nella sua fica per un ultima volta e la riempii con tutto il mio godimento.
Le nostre urla rimbalzarono contro i soffitti di quella grotta,creando un simpatico effetto eco.

Ero stremato.
Scivolai al suo fianco e continuammo a baciarci per diversi minuti

Le nostre mani non la smettevano di accarezzare reciprocamente i nostri corpi,sembravamo letteralmente affamati l’uno dell’altro.

Poco dopo mezz’ora da quella breve interruzione,la sua bocca era di nuovo sul mio cazzo.

Accucciata al mio fianco,aveva preso a spompinarmi con tutta la passione di cui era capace.
Il suo culo era in direzione della prua e la mia testa appoggiata alla plancia di comando.

Mentre mi godevo quella meravigliosa fellatio,un riflesso proveniente da un barca a vela, che nel frattempo si era ormeggiata fuori dalla caletta a circa trecento metri da noi,mi acceco’ per qualche istante.

Quando stavo già per maledire l’arrivo di quegli scocciatori,osservando meglio notai che quel riflesso proveniva dalla lente del binocolo di un uomo che si trovava a prua di quell’imbarcazione e lo stava usando per guardare evidentemente nella nostra direzione.

Probabilmente seguiva da un po’ i numeri che stavamo combinando su quel gommone.

“….c’e’ un curioso che ci fa compagnia….ci sta guardando con un binocolo…” le comunicai

Elisa istintivamente fece per voltarsi,ma prontamente glielo impedii,facendo si che proseguisse nella sua opera di spompinamento.

La notizia della presenza di un osservatore sembro’ come immaginavo intensificare immediatamente i risucchi provenienti dalla bocca e l’intensità dei suoi affondi

“….ti piace fargli vedere il culo mentre ciucci….eh zoccola….” le dissi,assecondando l’andirivieni della sua testa sul mio cazzo,tenendole appoggiata la mano destra sul capo,eccitatissimo da quella nuova ed inattesa situazione

Si limito’ ad emettere un lungo mugugno di assenso.

“….perchè non glielo fai vedere meglio ….fagli vedere bene anche la fica….mettiti in ginocchio e allarga bene le gambe…..brava cosi…continua a ciucciare ora…” dissi dopo averla vista spostarsi come da mia richiesta,con il culo all’aria proprio in direzione dello sconosciuto osservatore

Dopo qualche minuto decisi di concedere al nostro osservatore una visione migliore della mia dolce zoccola.

“….vuoi fargli vedere che brava pompinara sei…eh ? “

“….s…si….Michele…” disse sfilandosi lascivamente il cazzo dalla bocca per un attimo,completamente pregno di saliva

Mi alzai in piedi facendola rimanere in ginocchio a che proseguisse nel succhiare la mia verga alacremente.

“….è…è quello Michele ? “ chiese continuando a massaggiarmi lentamente il cazzo e guardando per qualche istante nella direzione della barca a vela

“…si…..dai fagli vedere come sei brava ora….probabilmente avra’ il tuo viso in primo piano con quel binocolo ”

Mi guardo’ maliziosa per un attimo dal basso,afferro’ poi con decisione i miei glutei e autonomamente prese a scoparsi la bocca sul mio cazzo.

“…..cosi….brava….dai cazzo…cosi…dai che sto per schizzare…continua cosi……mmmm….ap….apri….la bocca “ dissi infine appoggiandole la punta del cazzo sulla sua lingua protesa,quando ero ormai giunto al limite

Dopo qualche secondo esplosi tra le sue labbra,regalandole la seconda abbondante dose di sperma della giornata,che Elisa prontamente ingoio’,affrettandosi poi a risucchiare avidamente le ultime gocce che lentamente uscivano ancora dalla cappella.

Sperai altruisticamente tra me e me che per il fortunato spettatore di quella scena,ci fosse una donna ad attenderlo in barca per sfogare l’eccitazione che quella visione doveva avergli sicuramente provocato!

“….Michele mi insegneresti ad andare sott’acqua ?....tanto se aspetto Carlo che ha paura anche di immergersi nella vasca da bagno….hihihihi….” mi chiese qualche minuto dopo, mentre ci sbaciucchiavamo sdraiati sui cuscini prendisole

“…certo….aspetta…prendo le maschere e i boccagli…”

Dopo cinque minuti eravamo in acqua.
Elisa era entusiasta nel poter osservare cosi da vicino la vita delle numerose e curiose creature che abitano il mondo sottomarino.
Adoravo questo suo entusiasmo.

Le insegnai qualche piccolo rudimento di apnea e mi godetti la visione del suo corpo nudo scendere dalla superficie verso il fondo,durante i suoi numerosi ed entusiasti tentativi di eseguire la capriola.

Quando risalimmo sul gommone,notai che l’imbarcazione del guardone era sparita.

“ …..ho preparato questi…spero ti piacciano Michele….” disse tirando fuori dalla borsa due appetitosi panini preparati apposta per me

La mia dolce porcellina,aveva avuto anche la premura di prepararmi qualcosa da mettere sotto i denti.
Una piacevole e gradita sorpresa.

“….forse è il caso che cominciamo a rientrare….” annunciai terminato quel piccolo spuntino,guardando l’orologio e vedendo che si erano ormai fatte quasi le 15

“….di già ?....ufff….ma domani ci torniamo ? ” fece lei con la faccia imbronciata

“….vediamo….oppure potremmo fare anche qualcos’altro…” dissi baciandola dolcemente

Ci rivestimmo,compreso l’inutile salvagente per Elisa,e salpata l’ancora misi in moto per rientrare alla base.

Quando arrivammo Carlo era in spiaggia in compagnia delle due mummie Gepy e Annaclara;vedendoci avvicinare al moletto con il gommone si sbracciarono per salutarci e Carlo ci venne incontro per darmi una mano nell’ormeggio.

“…amore…allora come è andata….?...hai avuto il mal di mare ? “ chiese ad Elisa aiutandola a scendere dal gommone

“….ma nooo…quale mal di mare…siamo stati benissimo….! Michele mi ha portato in un posto bellissimo…mi ha insegnato a scendere sott’acqua e ho visto un sacco di pesci….! ” rispose lei tutta entusiasta

Dopo una doccia rigenerante,rimanemmo in spiaggia fino al tramonto discorrendo del piu e del meno,per quanto gli argomenti delle due mummie sommati a quelli del mio amico Carlo,avessero piu un effetto soporifero che altro.

Si era fatta quasi ora di cena cosi pensai di proporre una mangiata di pesce in un’ottima trattoria che si trovava in paese.

“….ma non è che uno di quei ristoranti sofisticati dove vai tu,dove non si mangia niente e ci fai spendere un mucchio di soldi….? “ protesto’ subito Carlo

“…uffa amore…smettila….Michele conoscerà sicuramente i posti migliori….e poi sempre con questi soldi…che palleeee….” intervenne prontamente Elisa

Mi era ormai chiaro di quanto Carlo,fosse un caso irrecuperabile di apatia e spilorceria.
Riuscii comunque a prenotare il ristorante.

Alle 20.30 ci ritrovammo in veranda per andare in paese.
Elisa era deliziosa.

Indossava un vestitino di lino azzurro leggero a fiorellini rosa,lungo poco sopra il ginocchio,con delle sottili bretelline;ai piedi gli stessi zoccoletti a spillo che aveva messo per venire sul gommone.
Aveva adornato poi le unghie di mani e piedi con un leggero smalto rosa.

Rimasi sorpreso dal fatto che Carlo le avesse concesso di indossare scarpe con un tacco cosi alto;dedussi che probabilmente in quel periodo in cui lui l’aveva messa sotto pressione con le richieste di avere un figlio e di sposarla,avesse deciso di allentare un po’ la corda sull’abbigliamento.

Decidemmo di scendere in paese solo con la mia auto visto e considerato che nel weekend trovare un parcheggio in quel posto era un impresa titanica.

Arrivati al ristorante il cameriere ci fece accomodare al tavolo che aveva riservato per noi,dopo avermi attaccato una pippa infinita

“ …dottore bentornato…dottore come vanno gli affari….”

Elisa ovviamente non manco’ di rimarcare per l’ennesima volta quanto la mia persona e le mie capacità fossero ovunque riconosciute e rispettate.

“…hai visto amore…?....lo conoscono tutti a Michele…”

“ ….si pero’ peccato che non è dottore…” replico’ sarcasticamente lui

“…..ancora co’ sta storie delle lauree…..ma se te sei fuori corso da una vita…..devi lavorareee….”

“….lo studio è importante…ma anche la pratica ha la sua rilevanza…” dissi cercando di bloccare sul nascere un possibile battibecco,mentre ci accomodavano al tavolo

Elisa si sedette di fronte a me,alla mia sinistra Gepy ed Annaclara una di fronte all’altra e in fondo Carlo a capotavola,come da sua abitudine.
Lontano da Elisa in quanto il tavolo era per una parte attaccato al muro.

Il locale era decisamente stracolmo e rumoroso ma i miei commensali sembrarono apprezzare la semplicità di quel posto.
Conoscevo ormai troppo bene i loro limiti di palato e di portafoglio,era del tutto inutile portarli in posti di livello piu elevato.
Solo la mia dolce Elisa,all’oscuro degli altri,stava crescendo molto bene anche sotto questo aspetto grazie alle mie attente cure….

“…..mmmm…sono buonissimi….” disse Elisa al primo assaggio dei suoi spaghetti alle vongole

In quello stesso istante avvertii sul mio polpaccio destro nudo,dato che indossavo un paio di bermuda beige,il morbido piedino destro di Elisa.

Lentamente lo fece salire in mezzo alle mie gambe,fino a raggiungere la patta dei pantaloni e li si installo’ per quasi tutta la cena,tormentando la punta del mio cazzo da sopra i pantaloni,con un abile ed incessante movimento delle dita.

“….vi piace allora questo posto…. ? “ chiesi disinvoltamente scendendo con la mano sinistra ad accarezzare il collo del suo piede,come a guidarla in quelle cosi piacevoli manovre nascoste

“….si…decisamente Michele…finalmente un buon posto dove non si spendono miliardi….”
replico’ Carlo sempre un po polemico

“….guarda che Michele sceglie sempre le cose migliori….io di lui mi fido ciecamente….” rispose Elisa affondando nello stesso momento il suo piede contro la patta dei miei bermuda,cercando il pieno contatto con la consistenza ormai pari alla roccia del mio cazzo

“…Annaclara…mi fai assaggiare un po’ le tue trofie….” prosegui Elisa allungandosi sul tavolo per prendere un assaggio del primo della sua amica

Nel compiere quel gesto,la spallina sinistra del vestito scivolo’ giu,ed ebbi per un istante modo di notare che molto probabilmente non aveva messo il reggiseno.
In effetti su quel tipo di abito cosi leggero non ci sarebbe stato un granchè.

La sua spalla nuda abbronzata,ad eccezione del segno delle bretelline del costume,era decisamente irresistibile.

“….Elisa lo sai che non mi piace che mangi dal piatto degli altri….e poi hai già finito il tuo…ma quanto mangi…??....guarda che ora arriva il secondo… “ si lamento’ Carlo

“….amore…..che palleee che sei….volevo assaggiarne un po’….ho fame….io oggi ho fatto un sacco di sali e scendi per imparare a fare l’apnea…mi sono stancata….mica sono stata in spiaggia tutto il giorno a leggere il giornale…..” replico’ piccata Elisa in uno dei loro ormai consuetudinari battibecchi

Il sali e scendi dell’apnea….piu che altro il sali e scendi del mio cazzo nella tua fica,mia dolce zoccola,pensai compiaciuto.

Dopo cena facemmo una breve passeggiata nella strada principale per poi fermarci in un una sorta di lounge bar davanti alla spiaggia molto carino,dove spesso mi era capitato di passare delle serate in passato.
Vi era un lungo bancone dove venivano preparati i drinks e poi una sorta di tante piccole isole con divanetti,illuminate a lume di candela.

Ci accomodammo in una di queste e chiese agli altri cosa volessero da bere,visto che c’erano parecchie persone ed avremmo dovuto attendere un po’ per il passaggio del cameriere.

“….io vorrei un mojito…non l’ho mai provato….” chiese tutta entusiasta Elisa

“…no…no….quale mojito tu ora ti prendi un bel succo di frutta…basta co’ tutto questo alcool…” intervenne subito Carlo

“…uffa…che pallleee….amoreee…”

“…si anche per noi…due succhi di frutta….” fecero poi Gepy ed Annaclara

Mi avvicinai al bancone del bar imbarazzato nel presentare quelle quattro tristi ordinazioni da colazione,piu che da post cena estivo.
Sconsolato chiesi al barman quattro cocktails alla frutta,tanto per rendere l’ordinazione piu proponibile.

Nell’attesa mi voltai per una rapida panoramica sugli improbabili personaggi che popolavano quel locale.

Ad un tratto notai che sulla spiaggetta stava scendendo da un tender una famiglia composta da marito,moglie e figlia.
La mia attenzione cadde subito sul nome stampato sul tubolare destro di quel piccolo gommoncino.

E lo riconobbi.
Era il tender della barca a vela il cui proprietario nella mattinata si era goduto lo spettacolo delle nostre acrobazie sessuali,attraverso il binocolo.

Era un un uomo alto,di bell’aspetto,apparentemente sulla sessantina.

Si avvicino’ ad un cameriere chiedendogli probabilmente di potersi accomodare ad un tavolo,e questi li accompagno’ all’isoletta di divanetti che si trovava esattamente di fronte alla nostra.

Il barman mi informo’ che i cocktails alla frutta erano pronti e distrattamente gli risposi di portarli al tavolo.
Ero troppo curioso di vedere se avesse visto e riconosciuto Elisa.

Nella mia mente iperrazionale cominciavo a dubitare di cio’,pensando che forse il suo binocolo non avesse ingrandimenti a sufficienza per averla potuta vedere cosi bene in viso da poterla poi riconoscere.

Lo sconosciuto per qualche minuto si limito’ a parlare con la moglie mentre la figlia giochicchiava con il cellulare.

Poi vidi il suo sguardo improvvisamente interessarsi a qualcosa di diverso dalla donna con cui stava parlando.
Guardava sempre piu spesso in direzione del nostro tavolo,fingendo palesemente di essere interessato a quello che la moglie gli stesse dicendo.

Cazzo….l’ha riconosciuta,pensai.

Volsi lo sguardo verso Elisa che fece da lontano un espressione annoiata,mentre sorseggiava il cocktail.
Carlo e gli altri due infatti si erano messi a chiacchierare e non facevano molta attenzione a lei.

Era un’ottima occasione per mettere in azione la mia dolce zoccola.

Presi il telefono e le inviai un messaggio.

“….lo vedi quell’uomo con la camicia bianca a righe rosa seduto al tavolo di fronte al nostro….?....è quello che ti ha guardava oggi.…ti ha riconosciuta…. “

“…davvero Michele….? “ mi rispose avendo letto il messaggio,dopo aver guardato davanti a lei,sorridendomi poi da lontano

“….gli vuoi far vedere quanto sei zoccola….? “ le risposi

“….mmm…si….cosa vuoi che faccia….? ” mi rispose subito vogliosa,digitando veloce sulla tastiera

“….togliti gli slip e fagli vedere la fica….”

Elisa dopo aver letto il messaggio mi guardo’ per un attimo,probabilmente per pensare anche a come fare.
Poi la vidi parlottare con Carlo,dargli un bacio e dirigersi verso il bagno.

Gli occhi dello sconosciuto erano incollati al suo culo,la moglie gli parlava ma
era evidente quanto ormai nella sua mente stessero tornando presumibilmente le immagini delle mattinata.

Poco dopo Elisa torno’ riaccomodandosi sul divano.
Differentemente da prima pero’,lo fece in modo che la sua schiena fosse poggiata piu in basso sullo schienale,con il sedere quasi sul bordo.

Poi disinvoltamente e con studiata lentezza,accavallo’ le gambe facendo passare la destra sopra la sinistra,accocolandosi vicino a Carlo,che si giro’ per dargli un bacio.

Il vestito era quasi tutto su fino alla vita e tutta la coscia destra era ben visibile.
Ma Carlo ero troppo preso dalle sue chiacchiere per farci attenzione.

La vidi poi armeggiare con il cellulare e poco dopo mi arrivo’ un suo messaggio.

“….che dici…ha visto…._? “

“….fagliela vedere meglio….” risposi

A quel punto Elisa cambio’ posizione di nuovo.

Mantenendo il piede sinistro a terra,poggio’ il destro al bordo del tavolino basso che si trovava li di fronte.
Il vestitino scivolo immediatamente fino a metà coscia.
Inizio’ poi a far ciondolare la gamba destra da un parte all’altra,mentre nel frattempo aveva ripreso a sorseggiare il cocktail.

Osservai la reazione dello sconosciuto.
Era palese che il suo sguardo fosse ora sempre piu spesso indirizzato proprio tra le gambe di Elisa.

Ritornai lentamente al tavolo sedendomi di fianco di lei,che vendendomi arrivare si ricompose,sistemandosi meglio sulla poltrona.

“….missione compiuta….” le sussurrai in un orecchio,compiaciuto

Elisa fece una breve risatina e Carlo con la sua proverbiale coda di paglia,si giro’ chiedendoci se lo stavamo prendendo in giro.

“…..ma no amore…” e gli diede un altro bacio.

Era evidente che Elisa avesse mitigato il suo atteggiamento nei confronti di lui,atteggiamento che in passato troppo spesso aveva portato ad inutili quanto futili scontri frontali ed avesse optato per aggiungere un po di dolcezza,di modo evidentemente da cucinarselo meglio…

Dopo una ventina di minuti di chiacchiere,in cui avevo notato piu di una volta come lo sconosciuto ci osservava da lontano,annunciai che sarai andato al bar a prendere un altro cocktail.

“….che esagerato….ma quanto bevi…” rispose Carlo

Mentre attendevo che il barman mi preparasse il drink sentii una persona rivolgersi a me.

“….lei è proprio fortunato ad avere un amante cosi….”

Mi girai alla mia sinistra e vidi al mio fianco lo sconosciuto della barca,anche lui al bancone del bar,intento a farsi preparare qualcosa da bere.

“…ci conosciamo…? “ risposi un po’ fintamente

“….beh non proprio….direi che è piu una conoscenza…di vista…” disse con un sorriso

Sapeva che io sapevo e quindi non aveva senso fingere oltre.

“…piacere Michele…” dissi porgendogli la mano e ricambiando il sorriso

“….piacere…Franco….scommetto che il suo fidanzato non immagina minimamente di cosa sia capace quella bella signorina…”

Da buon osservatore aveva capito che Carlo era il suo fidanzato e aveva di conseguenza inteso della clandestinità del mio rapporto con Elisa.

“….decisamente….ma è bene che non lo sappia mai…visto che è un mio amico….” replicai mentre ci eravamo girati entrambi in direzione di Elisa,appoggiati al bancone,mentre sorseggiavamo i nostri cocktails

“….alla sua amica piace molto farsi vedere….”

“….si….e non solo…” risposi mentre Elisa mi guardava ogni tanto curiosa di sapere cosa stessi dicendo a quell’uomo

Rimanemmo a parlare una quindicina di minuti,durante i quali gli accennai a molte delle piacevoli peripezie erotiche compiute con la mia dolce Elisa alla spalle di Carlo in quei mesi.
Poi ci congedammo con una amichevole stretta di mano.

Quando ritornai al nostro tavolo era evidente che Elisa fosse ansiosa di sapere di cosa avessimo parlato ma ovviamente non era il momento per dirglielo.
Carlo mi chiese se avessi incontrato qualcuno che conoscevo ed io mi limitai a rispondere che era un cliente del lavoro.

Dopo qualche minuto le due mummie Annaclara e Gepy cominciarono a smaniare che volevano tornare a casa e che si era fatto tardi.
Cosi,dato che eravamo scesi con una sola macchina,fui costretto a desistere dal mettere in atto altre idee per eventuali nuovi sviluppi della serata.

Pagammo il conto e andammo a recuperare l’auto al parcheggio per tornare alla villa.

Durante il breve tragitto di ritorno ebbi pero’ una piacevole sorpresa.
Carlo annuncio’ che si sarebbe voluto unire ad Annaclara e Gepy per il secondo giro di bird watching ed ovviamente invito’ anche me ad andare con loro.

“…ti ringrazio Carlo…ma domani preferirei sistemare delle cose qui a casa e sul gommone,visto che erano due anni che non ritornavo…” risposi declinando educatamente l’invito per quella che sapevo con certezza cristallina,sarebbe stata una giornata soporifera.

“….il solito asociale….vabbeh allora amore domani mattina ci svegliamo presto presto e ci facciamo questa bella passeggiatina…” prosegui’ Carlo stringendo a se Elisa

“….uffa amore …ma io voglio dormire domani…sono stanchissima,sono pure gli ultimi giorni di vacanza….dai vai tu….” gli rispose lei dandogli un bacio sulla guancia

“…sei sicura…? ma qui che fai…? Michele ha detto che deve sistemare delle cose…sarà impegnato…”

“….scendo un po’ in spiaggia…e poi se a Michele serve una mano posso aiutarlo…giusto Michele…? ” disse lei appoggiandomi una mano sulla spalla,allungandosi in avanti dal sedile di dietro,dove era seduta

“…certamente…” aggiunsi,già pregustando tra me e me il piacere di quelle ulteriori ore per trascorrere del tempo ancora in solitudine con la mia dolce zoccola

“…ok….a quanto pare allora siamo solo noi tre….io direi a questo punto di partire verso le 7 e di cominciare a riprendere il sentiero di ritorno verso le 16….con un’intera giornata a disposizione faremo di sicuro dei bei avvistamenti…” disse con entusiasmo Carlo,fissando con le due mummie i dettagli della giornata a venire

Ero già decisamente soddisfatto di poterla avere qualche ora tutta per me,figurarsi ora che sapevo che i tre sarebbero stati fuori praticamente l’intera giornata!

La mattina successiva mi svegliai con la piacevole sensazione di aver sognato Elisa intenta a ciucciarmi l’uccello con solerzia.
Aprii gli occhi e mi accorsi che non si trattava affatto di un sogno.
Lei era prorio la’,accucciata di fianco a me,con indosso il suo buffo pigiama con gli orsetti e la sua testa scorreva lentamente su e giu lungo la mia asta.

Lanciai un’occhiata in direzione dell’orologio sveglia alla mia sinistra e mi accorsi che erano da poco passate le sette del mattina.
Evidentemente la piccola porcellina appena Carlo era uscito,si era precipitata nella mia stanza,ansiosa di ricevere la prima dose di seme della giornata.

“…sono usciti poco fa….” mi confermo’ con un sorriso furbetto, e dando poi un lunga passata di lingua intorno alla cappella

Pochi istanti dopo eravamo di nuovi nudi e pronti a fottere come ricci.
Io su di lei nella classica posizione del missionario,che tanto sembrava gradire,avevo ripreso a scoparla con lo stesso ardore della giornata precedente,quando eravamo sul gommone.
Mi faceva impazzire spingerle il cazzo fino in fondo con irruenza e sentire le mie palle sbattere sulla sua morbida fica.
Cosa che ovviamente anche lei gradiva decisamente.

“…mmmm….si…cosi….Michele….mi fai impazzire….mmm…si….sfondami….sbattimi forte….mmmm…”

“…..zoccola….dai che ti spacco la fica…..te la sfondo cazzo…..mmmm…” le risposi sempre piu eccitato e gasato di poter dare finalmente libero sfogo,senza preoccuparmi che qualcuno ci potesse sentire,al mio desiderio di lei

“….mmmm…si…dai Michele…spaccami la fica cosi…..mmmmm….”

“…..vuoi sapere cosi di cosa abbiamo parlato con il signore di ieri sera….quello che ti guardava dalla barca….eh…grandissima zoccola….? “ le chiesi suadente,rallentando il ritmo degli affondi del mio bacino ed avvicinando le mie labbra alle sue

“….mmm….si…dimmelo…ti prego Michele….” mi rispose ormai arsa dal desiderio

Le dissi che il tipo si chiamava Franco,che aveva perfettamente compreso che Carlo fosse il suo ragazzo coglione e che io e lei scopassimo clandestinamente alle sue spalle.
Le riferii anche dei svariati dettagli che gli avevo raccontato riguardo i nostri incontri,degli infiniti pompini da lei praticaticatimi nei nostri piacevoli pomeriggi in ufficio,del fatto che l’avessi portata a battere in pineta.
E soprattutto ci tenni a raccontarle che lui mi aveva chiesto di poterla scopare sulla sua barca quella Domenica,sapevo che lei avrebbe gradito saperlo.

“…..mmm…..so…sono….tua Michele….mmmm….se vuoi mi faccio sbattere anche da lui….da tutti quelli che vuoi….” disse sempre piu eccitata,dopo aver ascoltato quelle mie parole

“….magari un’altra volta zoccola…tanto ho preso il suo biglietto da visita….” replicai,riprendendo a dar vigore ai miei affondi,sollevandole le gambe e appoggiando le sue caviglie sulle mie spalle

“….oddio che belloooo…..mmmm…siiii…cosiiii…tutto in fondo…..sfondami Micheleeeee…..” disse avvinghiando poi le braccia intorno al mio collo e sfogando tutto il suo godimento

Di li a poco la raggiunsi,e numerosi schizzi del mio seme le riempirono il ventre.

Fu quello solo l’inizio di una giornata di passione,letteralmente.
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