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L’ascensore del piacere


di Membro VIP di Annunci69.it GiadaLabbraBollenti
27.12.2021    |    7.805    |    19 9.8
"Solo per un istante guarda intensamente gli occhi di Paoletto che cerca di scansarsi, senza la minima intenzione di staccarsi da quel cazzo meraviglioso che..."
Un annuncio messo per gioco ma che fu davvero galeotto. Per circa tre mesi era andato avanti il corteggiamento, fatto di messaggi, foto, video. La temperatura era come il desiderio che ci univa: altissima! L’intimità che si era creata era tale che i desideri e le fantasie non aspettavano altro che essere realizzate. Di questo ero talmente felice che ne avevo parlato anche alle mie amiche, felici anche loro per me.


Il nostro primo incontro fu bellissimo: per una notte intera non ci fu un attimo di tregua. Il suo sapore era sulla mia pelle, dentro il mio corpo. Rimanere abbracciati, con lui che mi teneva da dietro facendomi sentire tutto il suo desiderio di me, era una sensazione fantastica. L’attrazione era alle stelle: per ben 10 volte i suoi schizzi potenti di piacere riempirono le mie labbra, la mia gola avida, la mia fichetta anale apertissima e bagnata, il mio viso, il mio seno, la mia schiena. Un fiume in piena mi aveva travolta.

Erano un paio di giorni che per motivi di lavoro non potevamo vederci ma le nostre telefonate erano sempre più bollenti e piene di desiderio. Paoletto rientrava dagli allenamenti di calcio, quella sera, mentre fuori pioveva a dirotto in questa Napoli sempre piena di luce anche quando il tempo è brutto. Borsa in spalla, jeans che tornivano le gambe muscolose e giubbotto. Entra velocemente nel portone e nota che una ragazza bionda aspettava l’ascensore. Aveva i tacchi alti ed una minigonna strettissima maculata. Gli occhi caddero sulla scollatura generosa che lasciava intravedere il seno piccolo ma estremamente sexy. Le labbra rosa intenso, grosse e lucide esprimevano gran desiderio. Aveva un volto familiare. Un mio messaggio arriva sul suo cellulare e lo distrae: era il video che mi ritraeva mentre facevamo l’amore qualche giorno prima. Il suo Cazzone divenne immediatamente di marmo tanto che i jeans attillati non riuscivano a coprire tanta generosa emozione. E la ragazza bionda inchiodò subito i suoi occhi sul suo pacco con l’espressione tipica di chi ha l’acquolina in bocca.

Arriva l’ascensore ed entrano.
Ovviamente per educazione fa entrare lei e poi la segue.
“Che piano?” Chiede lui.
“Ultimo” sibila lei con voce quasi strozzata.
Parte l’ascensore e gli occhi di Paoletto sono incollati allo schermo del cellulare mentre gli occhi della bionda sono incollati al suo pacco durissimo. Lui tiene lo schermo quasi nascosto e muto per non destare sospetti ma la bionda aveva capito chiaramente tutto: così, improvvisamente, ferma l’ascensore ed in una frazione di secondo la ragazza si inginocchia davanti a Paoletto, sbottona i jeans ed inizia come una indemoniata un fantastico pompino.
“No, no, no ma che sta facendo?” protesta Paoletto colto di sorpresa dalla voracità della biondina, “Non posso, sono impegnato…”.
La ragazza non si scompone minimamente, continua a succhiare avidamente quel Cazzone durissimo e dritto con il solo obiettivo di farlo esplodere della sua gola e poter bere fino all’ultima goccia il suo succo buonissimo.

Solo per un istante guarda intensamente gli occhi di Paoletto che cerca di scansarsi, senza la minima intenzione di staccarsi da quel cazzo meraviglioso che sembrava gradire tantissimo il servizio. A Paoletto non rimaneva che godersi la situazione bizzarra mentre sentiva quella lingua bollente che continuava senza sosta a girare intorno alla cappella gonfia mentre le labbra andavano su e giù per l’asta fino a soffocare quando raggiungeva le palle. Era una strana estasi, quella che stava vivendo il povero Paoletto, paralizzato dal piacere, con la mente divisa tra il pensiero dei miei pompini che l’avevano letteralmente stregato, e le sensazioni paradisiache di questa misteriosa bionda che continuava a succhiare avidamente il suo Cazzone. Lei mugolava come una cagna in calore, deliziata da tanto durevole piacere. Il desiderio di esplodere diventa sempre più forte, la foga della biondina sempre crescente, i sospiri sempre più intensi, il ritmo sempre più forsennato. Il suo prezioso seme che, solo qualche ora prima, aveva invaso la mia pancia, stava per inondare quella bocca caldissima che voleva ingoiarlo a tutti i costi. Paoletto non voleva proprio, sembrava che stesse tradendo il suo amore ma più si scansava più quelle labbra vogliose di sperma aumentavano il ritmo fino a quando il corpo sembrava dissociarsi dalla sua mente. Era intrappolato da questo bucchino infinito e meraviglioso e non poteva far altro che arrendersi a tanta voluttà.

Uno schizzo violentissimo arrivò dritto nella gola della biondina che finalmente sazia, iniziò a gustarsi tutto il sapore del seme di Paoletto che continuò a schizzare copiosamente nella sua bocca attenta a non sprecare neanche una goccia.
Un mugolio di piacere misto a soddisfazione fece ripartire l’ascensore mentre Paoletto e la biondina si ricomponevano. Nessuno disse una parola fino a che, arrivati al piano, la porta si apre e, con sua grande sorpresa, Paoletto vide me.

La sorpresa fu ancora più grande quando mi vide salutare affettuosamente la biondina: ecco chi era!
Baciai la mia amica per prendere un po’ del seme di Paoletto custodito gelosamente nella sua bocca, ed accarezzai Paoletto pietrificato.
“Beh, non ci fai entrare?” dissi con fare divertito.
“Lei è la mia amica Lucia. Le ho parlato talmente tanto di te che non abbiamo resistito e abbiamo organizzato questo regalo per te. L’avevi già vista in un video che ti aveva eccitato tanto e volevo fartela provare…”.
L’atmosfera si è finalmente sciolta e la tensione svanisce in una fragorosa risata collettiva rotta solo dalla frase di Paoletto “Siete due puttane!”.
È proprio mentre sta per aprire la porta di casa, un rumore di tacchi si avvicina: era l’altra mia amica, Serena, che da tempo mi implorava di farle assaggiare quel Cazzone meraviglioso di Paoletto che tanto avevo decantato.
“Mi volete far morire d’infarto?” disse timidamente Paoletto.
Fece appena in tempo a chiudere la porta che Serena e Lucia si erano già inginocchiate ai piedi di Paolo, mentre io lo bacio appassionatamente: in poche frazioni di secondo era di nuovo duro come il marmo per la gioia di tutte noi.

“E fatemi posare almeno la borsa” protesta Paoletto ma nessuna gli da ascolto.
Lucia e Serena si erano baciate per passarsi il suo seme che era già nella mia bocca vogliosa di far godere Paoletto ancora e ancora.
“M facit asci pazz accussì” e mentre le due bionde lavoravano insieme il Cazzone di Paoletto succhiandolo avidamente e litigandosi ogni centimetro della sua pelle, io baciavo e leccavo questo maschio napoletano che mi aveva stregata. Sentivo i brividi del suo piacere ad ogni leccata delle mie amiche sul suo cazzo, e lo guardavo intensamente per carpire tutte le sue espressioni del volto. Sentii le vibrazioni del suo corpo ed il suo respiro profondo mentre leccavo il suo collo e capii che il suo seme, ancora una volta, era esploso. Lucia e Serena si contendevano ogni goccia del suo nettare, ripulendolo in pochissimi secondi e continuando imperterrite a succhiare quel cazzo dritto, sempre duro come il marmo.

Non resistevamo più. Appagata la “gola” volevamo appagare la “pancia”. Senza che Paoletto potesse fare nulla, le mie mani presero il suo membro per infilarlo nella mia fichetta vogliosa di essere riempita. Lo sentivo durissimo come non mai mentre ad ogni colpo, sempre più forte e ritmato, vedevo con la coda dell’occhio le mie amiche leccargli i capezzoli, il collo e l’asta ogni volta che usciva dal mio culetto prima di riaffondare dentro, fino in fondo. Il suo ansimare mi face capire che il momento era arrivato: abbracciandomi da dietro e baciandoci, ancora una volta, sono stata farcita dal suo nettare bianco e bollente. Gli schizzi forti, mi arrivarono dritti fino nella pancia.

Giusto il tempo di toglierlo da me che le due bionde si erano catapultate a pulire il Cazzone ingoiando ogni goccia rimasta e facendolo rimanere ancora duro.
“Ci metti incinte pure a noi però eh…”.
Paoletto prese prima Lucia e poi Serena per riempire di sborra le loro pance. L’intesa era perfetta: io già piena di lui lo baciavo dolcemente avvertendo tutto il suo piacere quando arrivava al culmine prima di esplodere dentro alle mie amiche. Brividi lunghi e profondi del maschio da monta che si sposavano benissimo con le urla di piacere delle cagnette di turno che volevano farsi ingravidare.
Continuammo così fino all’alba.
Mi addomentai con lui dentro di me e mi svegliai nella stessa posizione.
Con Paoletto sempre duro che mi abbracciava tenendomi stretta stretta a se. Le mie amiche, intanto, erano andate via. Piene e soddisfatte: ancora sentivano il sapore del suo seme meraviglioso.

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