La posizione balasana

Si è messa nella posizione concordata.. Si è sistemata da sola la benda sugli occhi, per non vedere, le regole si rispettano. Sente un po' di luce dalle serrande semiabbassate della sua stanza e i pensieri frullano a mille.

La posizione balasana. La chiama così la sua amica Ema, fissata con lo yoga, ma non crede che Ema pensasse che Paola l'avrebbe provata in questo modo. Indossa solo gli autoreggenti, il sedere piegato indietro sulle gambe inginocchiate, la testa schiacciata sul cuscino con le braccia a fianco. Le viene quasi da ridere mentre pensa allo yoga e ad Ema. I pensieri frullano a mille. Sente il respiro vicino di Filippo. I passi in salotto e la porta che si chiude.

Entra in stanza. Ora Paola non sorride più. Si sente oscena e in imbarazzo con il culo in alto, la fica a vista, lei di solito tutta perbene … "come ho acconsentito".

Una sculacciata sul culo, secca e resta li con la mano. Il culo fermo dalla mano mentre vibra il resto del corpo. L'altra mano sull'altra natica. Sente una leccata decisa in mezzo, fica culo, una leccata continua. Si bagna, guance rosse. Vuole essere a un milione di km di distanza, però anche li sotto quei colpi.

Se lo aspettava quando si ferma con la bocca e in pochi istanti si sente il cazzo dentro. Morde il cuscino, non controlla i piedi. E' stato potentissimo l'orgasmo e lui quasi incurante la tiene ferma col culo alzato fino a quando lei non si ferma, e inizia a spingere con decisione.

Il cuscino soffoca la sua voce, i suoi gemiti. Si sente sbattuta, in balia. Soprattutto ora che un dito ben oliato le penetra il culo. Non è uno, son due. Vorrebbe fuggire, li sente contro la membrana sfiorarsi col cazzo che continua a ritmo. Deve scappare, lei non è questo. E allora perché una sua mano è scesa sul clitoride?

E' il momento. Esce prima il cazzo, poi le dita. Poi sente il cazzo che entra dietro. Solo la cappella. Una lacrima negli occhi, il corpo che si irrigidisce. E' quella improvvisa carezza lungo la schiena che passa sul suo sudore a restituirle le sensazioni del suo corpo. Si rilassa un attimo prima che lui inizi a spingere dentro. “Sono piena” si dice tra sé e sé quando è arrivato in fondo. Si sente eterna. Principessa e troia mentre lui le pompa il culo. Sta reggendo una situazione che pensava la travolgesse. Superba nell'esplorare questo suo lato. Indifesa, posseduta eppure padrona di sé stessa.

Ogni affondo si sente preda e cacciatrice. Lui la scopa con foga, e lei pensa che è come se fosse lei a penetrare lui con la sua forza e resistenza. Fino a quando non geme lui. Sente scaricarsi un fiotto, due, tre, lui che si appoggia pesante contro il suo culo. Come pulsa lui, come pulsa lei. Come pulsa il suo culo mentre si riapre. Mentre lui tira su i pantaloni chinati alle gambe e si allontana dalla stanza.

Abbassa le gambe. A stella nel letto come da bimba. Chiude gli occhi sentendo le gocce di sudore nella fronte, mentre la porta si chiude.

E' la lingua di Filippo che parte dal tallone a riportarla nella stanza.