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Lui & Lei

Vittoria a Barcellona


di lasfinge
08.09.2022    |    200    |    0 9.0
"Si volta verso di lei, si baciano intensamente, il sapore dell'arrivederci, dell'addio, dell'Australia..."
Questo racconto è di fatto la seconda parte del cuckold di Vittoria, si consiglia di leggerli in sequenza.

Vittoria sale sul taxi guardando Antonio allontanarsi. Chiude un attimo gli occhi, sa che da quel momento cambia la serata, Miguel la guarda determinato.
Lei si sente fragile, come ogni volta con lui, le spiace che domani parta per l'Australia, prima era solo sesso, duro e violento a volte, con un master come lui. Poi si è sempre più sentita travolgere dai sentimenti. All'inizio era ferita dalla richiesta da parte sua di presentargli qualcuno con cui lei avrebbe dovuto far coppia nei prossimi mesi. 'Sarà l'unico che potrà averti fino al mio ritorno, ma si dovrà umiliare davanti a me'. Così le aveva detto a letto un paio di settimane prima, e lei aveva scelto Antonio.
Si rimette il rossetto, Vittoria, sa che durerà poco, ma è quasi un tic per calmarsi. Era bagnatissima mentre Antonio succhiava Miguel. Avrebbe voluto farlo lei, invece aveva dovuto anche accettare che fosse l'altra ragazza a farlo venire di nuovo poco dopo. Sa cosa la aspetta ora, sa anche che se non lo soddisferà dovrà ordinare ad Antonio di farsi inculare da lui.
Pensieri che si sommano mentre il taxi arriva all hotel. Nessuno nella Hall tranne il portiere di notte. Arrossisce nel fare quei dodici passi con la mano di Miguel sul culo e la gonna alzata. Mentre attendono l'ascensore un dito è deciso dentro di lei, una falange nel culo penetra fastidiosa nel segnare un campo di proprietà.
Dentro l'ascensore schiaccia il pulsante del quarto piano e si gira a baciarlo avida. Un limone intenso come quello degli adolescenti al molo della nave di fine vacanze. Salta su di lui, con le gambe intorno ai suoi fianchi, sollevata dalla sua possente mano e la schiena contro la parete dell'ascensore. Il dito entra ora lungo e profondo. Lei si sente leggera e protetta da questo ragazzo possente che la tiene su con una mano, che sa che la porterà all'inferno e in paradiso più volte nelle prossime ore.
La stanza 402 è proprio a fianco Dell'ascensore. Ci mette due e tre tentativi a passare la chiave sul sensore mentre lui le lecca il seno che ormai è esposto alla sua vista fuori dall abito.
Son finalmente dentro la stanza, la porta si chiude alle loro spalle, il letto dista 5 o 6 passi nel corridoio, le cade una scarpa lungo il tragitto.
Si sente posata sul letto, girata, si ritrova all'improvviso appoggiata a quattro zampe, una scarpa sola, il vestito spostato, il culo all'aria mentre lui le sfila le mutandine per mettergliele in bocca. Sente il suo sapore forte, se lo aspettava, ricorda come a Siviglia lui l'avesse inculata duramente mentre stringeva le mutandine coi denti.
La lingua di lui sostituisce il dito. La sente affondare in lei, leccarla profondamente. Vittoria trema, sente montare un orgasmo, trema al pensiero di come quel cazzo tra poco la prenderà.
Viene, grida sopita dalle mutandine. Grida sapendo che aveva chiesto una stanza insonorizzata perché quello che sta succedendo lo conosceva già, eppure è come se fosse unico e nuovo.
Lui solleva la testa, sente che si sfila la cintura e i pantaloni. Non deve voltarsi per sapere che ha il cazzo duro, più di quando prima scopava la bocca di Antonio o della spagnola.
Sente contemporaneamente il dolore e il rumore sordo della sculacciata che gli infligge sulla natica destra e che la fa tremare ancora, anche per prepararsi alla seconda altrettanto forte che le causa una piccola lacrima.
Ora il cazzo di Miguel si avvicina al suo culo. Sente la sua mano che lo indirizza all'interno e stringe forte le mutandine, sa che vuole entrare deciso. Lo fa rapidamente infatti, troppo per uno che tiene a lei, volutamente per farle mancare il fiato. Si sente quasi mancare, come a Siviglia, quando sente il pube di lui appoggiarsi al suo culo. Si adagia un attimo e poi comincia a spingere avanti e indietro, sembra accelerare dopo i primi tre colpi, ma così sembrerebbe che i primi li ha dati piano. Le cedono le braccia, resta solo col culo sollevato mentre le mani stringono le lenzuola. Adora provare dolore con lui dentro, si sente tirata indietro dalle mani che la stringono sui fianchi e che guidano il movimento di Miguel. Son colpi decisi, sobbalza. Tiene mentalmente il conto fino a 16 quando sente il dolore diventare di nuovo piacere, sciogliersi. Sente girare la testa, sussurra 'sono tua' mentre i suoi colpi procedono incuranti delle sue parole.
Conosce ormai a memoria le sue sensazioni vicino all'orgasmo. Se ne accorge perché rallenta lievemente il ritmo e affonda il colpo ancora di più, come a prendersi il suo tempo. É il segnale della fine. Urla anche Miguel mentre le viene dentro. Un colpo, due colpi, tre colpi di fiotti caldi che la riempiono. Lui lievemente appoggiato al suo culo mentre resta dentro ancora un po'. Si appoggia e si sdraia su di lei. La bacia sul collo che lei sente sudatissimo. E si corica di lato, accompagnando il movimento di lei. Pian piano si sfila. La schiena sudata di Vittoria si adagia sul petto altrettanto umido di lui. Sdraiati in un mare di sudore, per l'ultima volta per parecchio tempo.
Si addormentano così, lui con una mano sul seno di lei, Vittoria avvolta da quel braccio nel vestito sgualcito, le mutandine li a fianco a pochi centimetri dal viso.
Non ha ancora riaperto gli occhi quando sente che il cazzo di Miguel dietro di lei si sta ingrossando. Sente la luce del sole che entra dalle finestre, ieri sera non aveva certo pensato ad abbassare le serrande, guarda l'orologio sul comodino che indica le 8.35. Si gira per baciare il suo Miguel. Sembra quasi una prosecuzione della notte anziché un risveglio.
Scende coi baci sul petto. Adora guadagnare centimetro dopo centimetro la destinazione del suo cazzo, che inizia a tastare con la mano. Ieri sera aveva una grandissima invidia di chi lo aveva potuto succhiare, ma faceva parte del gioco pattuito che lei si limitasse.
Finalmente arriva a leccarlo. Intenso dei loro sapori di stanotte. Lo sente rilassarsi mentre lei va su e giù. Pensa che non solo è bagnata ora, ma che lo era anche quando ha realizzato svegliandosi che tra poco lo avrebbero fatto.
È un pompino dolce, si dedica alla sua cappella, con un ritmo tranquillo, colpi di lingua leggera, la mano di lui le accarezza i capelli.
Quando si rialza, vede che Miguel la sta guardando sorridendo, gli scivola dentro con facilità, Miguel accompagna il movimento con una mano tra il fianco e il culo. L'altra scivola ad accarezzarle una caviglia. Si sente illuminata dal sole, che fa capolino proprio posandosi sul suo viso, sul suo collo, sul suo seno.
Gli sussurra 'mi mancherai'. Hai un sostituto - replica lui - vedrai che i mesi passeranno in fretta '.
' Son stata abbastanza brava stanotte? Direi che ha fatto abbastanza per meritarmi no? '.
' non vuoi vedere se si fa inculare? Se resiste come te stanotte? '
' dai già farci sesso pensando a quando gli sei venuto in bocca sarà più difficile, come faccio se proprio diventa anche lui la tua troia? '
' va bene, ma non scordarti mai che la mia troia sei tu', replica Miguel mettendole le mani sui fianchi e iniziando a pomparla duro da sotto. I colpi fan saltare Vittoria, trattiene il fiato i primi due, poi grida, grida forte, mentre si sente quasi rimbalzare su quel cazzo che la spinge da sotto a ritmo folle. Lo guarda, Miguel é concentrato nello sforzo fisico, lei si aggrappa al suo collo per reggere i colpi, si accascia a fianco al suo viso mentre lui la scopa fino a quando Miguel non viene, forte, dentro, il respiro affannato. Si volta verso di lei, si baciano intensamente, il sapore dell'arrivederci, dell'addio, dell'Australia. Suonano alla porta, Vittoria però ha bisogno di un paio di minuti per riprendersi, Antonio può attendere ancora un po'.
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