Sognare, forse...

“…il membro era lì, ritto trattenuto da due piedini delicati e bellissimi, accarezzato e sfiorato da queste meraviglie…
Una sensazione delicata e piacevolissima, dolce. Un piedino fermo, l’altro si muoveva ritmicamente su e giù fin quando… Driiiiiin…”. Oh, no! La sveglia… in un attimo realizzai che tutto ciò, per quanto bellissimo ed eccitante, era semplicemente stato un sogno, un dolce sogno.
Inizia così una normale giornata: doccia, caffè e via. Si inizia…
Inizia una giornata scandita dai normali impegni, ma a tratti la mente ripensa a quel sogno così eccitante e coinvolgente. Sembrava davvero reale, e le “conseguenze” al risveglio erano di una reale eccitazione.
Il pensiero di quel dolce piedino che muoveva sulla pelle, un' eccitante carezza e un movimento dolcissimo ed erotico nel contempo mi portavano spesso ad una distrazione e ad u pensiero fisso: dovevo rendere quel sogno reale al più presto.
Avevo ancora il numero della ragazza orientale che lavorava nel bar in cui andavo spesso e con la quale già c’erano stati alcuni incontri molto caldi.
La chiamai e ci accordammo per vederci in serata: per tutto il giorno non riuscii a pensare ad altro.

Ecco: è ora dell’appuntamento. Suono il campanello e la porta si apre, mostrando ai miei occhi un ambiente ormai quasi familiare:
penombra, luci soffuse date da lampade coperte di carta di riso rossa, profumo di incensi… Ed ecco lei: vestaglia nera, piedi nudi, capelli raccolti…

Un saluto, un bacio e… mano nella mano verso la cucina, dove aveva preparato una cenetta orientale.
Mangiamo riso, gamberetti, altre pietanze cinesi e poi un po’ di grappa alla rosa… profumatissima.

Eccoci seduti: lei si siede vicina e solleva le gambe, posando i suoi delicati piedini sulle mie gambe. La guardo, le sorrido prendendo tra le mani un piede, iniziando a baciarlo… baciarlo… e non resisto alla tentazione di iniziare a leccare quel meraviglioso piedino.

La mano accarezza la caviglia, e così la bocca… la mano sale alla sua coscia mentre la bocca si dedica all’interno coscia…
Lei allarga delicatamente le gambe, la lingua si fa strada tra le “tenere ali” della sua farfallina, umida e profumata, e la stessa cosa fanno le mie dita…

Lei raggiunge il piacere… Dopo qualche minuto mano nella mano,
lei si alza e mi dice di seguirla in camera.
Mi distendo sul letto: la sua mano mi accarezza lì sotto…
Mi sorride e lo prende con i piedini che prima avevo leccato a lungo… il membro era lì, ritto trattenuto da due piedini delicati e bellissimi, accarezzato e sfiorato da queste meraviglie.
Una sensazione delicata e piacevolissima, dolce. Un piedino fermo, l’altro si muoveva ritmicamente su e giù fin quando… Driiiiiin…”. Oh, no! La sveglia… in un attimo realizzai che tutto ciò, per quanto bellissimo ed eccitante, era semplicemente stato un sogno, un dolce sogno.