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Gay & Bisex

Appuntamento Al Buio Con Sorpresa


di santoBEVITORE
10.11.2011    |    12.807    |    7 8.9
"A questo punto il copione mi impone di portarmi al fondo del letto… e inizio a leccargli i piedi..."
è un qualsiasi martedì di novembre.
il display dell'autoradio segna le 00:07 e una temperatura esterna di circa 8°.
non c'è molto traffico in superstrada e ancora meno sul viadotto che conduce all'aeroporto, giusto qualche auto e un paio di furgoni. lascio vagare lo sguardo fuori dal finestrino ma in realtà non guardo niente… non riesco a pensare ad altro che al mio appuntamento al buio e la mia mente è occupata ad immaginare le infinite situazioni possibili.
di lui so solo che ha 57 anni, che è separato e vive solo, che è un fumatore e che adora i pompini. solo i pompini.
il mercato ortofrutticolo è deserto a quest'ora, sul viale solo un paio di prostitute, né giovani né belle, passeggiano svestite malgrado il freddo. raggiungo via baracca con facilità, parcheggio e mi incammino.
il palazzo è in sintonia con il quartiere: antico, elegante, residenziale.
Saverio mi ha dato delle indicazioni molto precise:
n°1- fare uno squillo quando sono davanti al portone
dopo pochi secondi sento scattare l'apertura automatica e accedo ad un piccolo pre ingresso disseminato di cassette della posta e di piante. varco un'immensa porta a vetri ed eccomi nell'androne vero e proprio.
l' ascensore (in fondo alle scale, a sinistra) è piuttosto piccolo ma molto pulito e impreziosito da un grosso specchio liberty, entro e schiaccio il bottone relativo al 5° piano.

quando siamo eccitati, quando siamo pervasi dalla curiosità, quando l'immaginazione trae nutrimento dalle aspettative e dal desiderio sessuale… il tempo si contrae e sembra quasi fermarsi. malgrado il buonsenso mi dica che è un normalissimo ascensore, con un normalissimo specchio, che sale ad una velocità normalissima, non mi riconosco nell'immagine riflessa, non riconosco quell'espressione stralunata ed esagitata e non riconosco quel corpo senza sosta, e mi sembra di salire lentamente.
troppo lentamente.
le porte automatiche si aprono su di un pianerottolo buio e silenzioso.
come da accordi vedo che alla mia destra si scorge il debole baluginìo di una candela, posta dietro ad un portone appena socchiuso.
entro e chiudo la porta alle mie spalle.
i miei occhi iniziano ad abituarsi a quella penombra e riesco a scorgere un grande salone e un caminetto; proprio davanti alla porta c'è una sedia con sopra un sacchetto di carta, tutto secondo i piani, tutto come nelle indicazioni.
Saverio è stato molto preciso; devo spogliarmi completamente e lasciare i miei vestiti sulla sedia, poi devo indossare quello che trovo nel sacchetto e raggiungerlo immediatamente nella camera da letto, a sinistra del camino, seconda porta a destra.
mi spoglio frettolosamente, divorato dall'eccitazione e dalla voglia di scoprire cosa e soprattutto CHI mi aspetta.
nel sacchetto c'è un perizoma femminile, nero e con qualche pizzo. noto appena i dettagli e lo indosso… ma c'è troppo poco tessuto e la punta dell'uccello deborda dal minuscolo triangolo sul davanti.
avanzo nel piccolo corridoio e intravedo il bagliore di un'altra fiamma che mi indica la camera da letto.
entro.
a destra del letto c'è un armadio con le ante specchiate, sull'altro lato c'è un cassettone; ci sono alcune candele su di un vassoio di ottone e il loro bagliore disegna i contorni e ammorbidisce le forme. la luce vivida e mobile regala intuizioni ma nega la pienezza dei dettagli.
Saverio è steso sul letto a pancia sotto, completamente nudo.
sembra dormire… sul comodino scorgo la sagoma di un flacone di olio per massaggi.
proprio come aveva detto.
Saverio è un omone di almeno un metro e 85, con le spalle larghe e i fianchi abbondanti, il tipo di uomo che mi fa perdere la testa. e in questo momento è tutto mio.
mi inginocchio di fianco al letto e gli verso un po' di olio sulla schiena.
sto tremando.
sto per toccare questo corpo sconosciuto, sto per entrare in contatto con una incognita perversa che arricchisce le mie fantasie fin da quando ero bambino.
il suo corpo è caldo sotto ai miei palmi, la sua pelle è sorprendentemente liscia, mi è difficile trattenermi… ma devo seguire le indicazioni.
parto dal collo, lo massaggio alla base, risalgo dietro alle orecchie, lo accarezzo, lo sfioro, scendo alle spalle e a stento trattengo un gemito quando sento il fascio dei suoi muscoli che si lasciano impastare.
Saverio fa molto sport, indubbiamente.
la sua schiena è troppo invitante per restare in ginocchio sul tappeto, salgo sul letto e mi metto cavalcioni sulle sue gambe.
percorro tutta la sua schiena con le mani unte, i miei polpastrelli indugiano sulla sua colonna vertebrale, salgo e scendo con le dita su quel corpo possente e disponibile.
fremo.
Saverio continua a fingere di dormire ma si muove.
lentamente incurva la schiena e alza il bacino, offrendomi le sue natiche. gli ungo il sedere con movimenti circolari, le chiappe sono lisce ma intorno al buco c'è una peluria fitta e scura.
due leccate verticali, dall'alto verso al basso.
lo sento gemere e vibrare.
con le dita distendo delicatamente le pieghe del suo orifizio ormai umido, poi ci infilo la punta della lingua e la faccio roteare.
Saverio geme di nuovo, come se stesse sognando, e mi offre ancora di più il suo bel culo da leccare.
sono eccitatissimo, bramo la sua eccitazione, ho voglia di scoprire com'è il suo uccello, ho voglia di leccarlo e succhiarlo, ma gli ordini sono chiari: devo leccargli il culo fino a che sarà LUI a decidere quando voltarsi, e allora affondo la mia lingua nel suo fiore inviolato e gli mangio il culo come un ossesso.
finalmente abbassa il bacino e inizia a voltarsi.
il suo viso resta in ombra ma distinguo chiaramente un torace massiccio e peloso, un bel corpo spesso e definito.
l'uccello è moscio, ma si vede che è bello paffuto. sotto al prepuzio abbondante si scorge la silouette di una cappellona davvero grossa.
a questo punto il copione mi impone di portarmi al fondo del letto… e inizio a leccargli i piedi.
prima la pianta, poi le dita, una per una, poi risalgo verso la caviglia, raggiungo il polpaccio, l'interno coscia.
come una lumaca traccio una scia di saliva senza fine e raggiungo lo scroto; da li la mia lingua risale a leccargli i coglioni, coperti da una fitta peluria rossiccia e brizzolata.
Saverio apre gli occhi, allunga un braccio sul comodino e si accende una sigaretta. per un brevissimo istante scorgo i particolari del suo viso, poi solo il tizzone acceso.
lecco lentamente le sue palle, le prendo in bocca e le suggo avidamente, lecco tutto l'inguine facendo scorrere la lingua intorno alla base del suo uccello… che inizia a gonfiarsi.
con una mano gli afferro il cazzo alla radice e parto a leccarlo sempre più lentamente, dal basso alla cappella, sopra, sotto, sui lati.
Saverio finisce la sua sigaretta e resta in silenzio.
seguendo scrupolosamente le sue indicazioni inizio a sbocchinarlo appena. accolgo quella poderosa cappella fra le labbra e la succhio con passione, aspettando il suo segnale. i minuti passano ed io bramo di avere tutto quel cazzone in bocca, ma devo saper aspettare.
si accende un'altra sigaretta, poi, finalmente, allunga una mano e poggiandomela sulla testa esercita una piccola pressione.
è il segnale.
dischiudo le labbra e accolgo il suo bastone ancora barzotto in bocca. è bellissimo sentire come si appoggia sulla lingua, come mi riempie le guance, come spinge sul palato.
"ciuccia senza fretta" ha detto al telefono, ed io, che voglio essere una troia devota ed obbediente intendo farlo.
mi alzo e mi abbasso sul suo uccello, lo faccio scorrere fra le labbra, sento che si indurisce e che si ingrossa, mi affonda in gola.
saverio batte una mano sul letto, al suo fianco.
è il segnale che aspettavo, cambio posizione e dispongo il mio corpo in senso inverso al suo, di nuovo mi piego sul suo uccello offrendogli la mia schiena.
allunga una mano, sposta di lato il filo che trattiene a malapena il perizoma e senza delicatezza mi infila tutto il dito medio in culo.
vorrei prendere velocità, vorrei lasciarmi andare alla frenesia e succhiarlo con passione, ma devo controllarmi, proseguo ad affondarmi quel cazzone magistrale in gola e ondeggio il bacino per assecondare quel dito esploratore.
restiamo così alcuni minuti, io che pompo adagio la sua fava ormai gonfia e rigida, lui che mi scopa con uno o due dita senza togliermi la mutandina.
Saverio toglie le dita e mi da una piccola spintarella verso il fondo del letto. proprio come stabilito.
mentre si accende la terza sigaretta mi accovaccio fra le sue gambe e finalmente do sfogo alla mia passione.
prendo a succhiarlo vigorosamente e in velocità. è splendido sentire questa pertica calda e pulsante penetrarmi la bocca e assestarsi in gola, è fantastico vedere questa cappellona larga e viola che sparisce nelle mie fauci e ne riesce lucida della mia saliva.
finalmente finisce di fumare e allunga entrambe le mani.
mi prende la testa per le orecchie e mi tiene fermo mentre alza ed abbassa il bacino.
mi scopa in bocca. un po' veloce, un po' lento, un po' delicato e un po' brutale.
tutto il mio universo è concentrato li, in quel semplice rapporto di potere.
lui ha deciso le condizioni, lui ha deciso lo svolgimento, lui dispone del mio corpo e mi scopa in gola come e quanto vuole… io sono un oggetto. il SUO oggetto del desiderio.
"stai fermo"
una voce strana, troppo giovane per appartenere al maschio che ho sentito al telefono, troppo alle mie spalle per essere scaturita da lui, che è davanti a me.
non c'è il tempo per riflettere, per analizzare, per capire.
in un istante sento un cazzo enorme che mi allarga e mi sfonda il culo.
"attento a non mordermi"
queste parole (queste sì dette da Saverio) insieme alla sua presa d'acciaio sulla mia testa mi fanno recuperare la calma.
è entrato qualcuno nella stanza, è evidente.
ha approfittato della mia distrazione, delle mie orecchie tappate, e si è posizionato proprio dietro di me.
ha atteso il momento giusto e me l'ha sbattuto dentro in solo colpo.
ed è grosso, lo sento.
dovrei pensare che Saverio mi ha ingannato, dovrei pensare che questo stronzo che ha insistito mille volte al telefono "ricordati che voglio solo una pompa… non ti scopo, assolutamente non ti scopo", mi ha mentito coinvolgendo un suo amico per aggredirmi, approfittandosi della mia disponibilità e della mia fiducia.
ma non ci riesco.
Saverio è bellissimo, ha un cazzo favoloso e sta per sborrarmi in gola, e dentro di me c'è un cazzo talmente grosso da farmi male… ma non abbastanza da volerlo togliere… anzi!
il maschione allenta la presa e riesco a girare un po' la testa verso l'armadio a specchi.
l'uccellone dietro di me è un ragazzino, non avrà più di 25 anni, è magrolino, più o meno come me, senza un pelo, senza un filo di barba. il tipo di uomo che mai e poi mai mi interesserebbe incontrare, con cui mai e poi mai vorrei scopare… ma sento il suo batacchio eccezionale fendere il mio buchetto, lo sento spingere e spianarsi la strada fra le mie natiche, lo sento grosso e duro che mi scopa a stantuffo, stimolandomi la prostata e regalandomi intensissime ondate di piacere.
un gran cazzo in gola e uno in culo, so di essere stato "preso in giro" ma non posso che essere contento dell'inganno.
i miei due maschi sanno quello che fanno e riempiono a più non posso i miei orifizi ardenti.
"ci sono… ci sonooooooo"
il primo a cedere è quello dietro, sento che le spinte si intensificano… poi affonda dentro me come un forsennato.
"siiii siiiiiiiiiiiii godi godiiiiiiiii"
Saverio aspettava questo momento, aspettava che il ragazzino godesse, aspettava che io fossi travolto da quel trapano che mi sconquassava le carni per esplodermi in gola.
le sue mani forti mi immobilizzano il capo mentre mi conficca il cazzo in fondo alla gola e spruzza tutto il suo seme.
"bevi beviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!"
sborra bollente mi gronda in bocca e mi si riversa dentro.
dietro di me l'altro ancora pompa l'uccello sborrato nel mio sedere.
un minuto, non so, forse due, così, doppiamente infilzato come un girarrosto, uno schizzo in gola e uno in culo.
il primo ad estrarlo è quello dietro… sento qualche rumore, poi per fortuna vedo che butta a terra un preservativo usato ed esce dalla stanza. sento una porta che si chiude.
poi è la volta di Saverio, che tira fuori l'uccello ormai completamente ripulito e senza una parola si volta di fianco, come se volesse dormire.
torno nell'ingresso, mi rivesto, poi la porta, l'ascensore, il portone… e la strada.
è tardi… il traffico è più intenso a quest'ora.
nel tragitto verso casa penso a quanto è appena accaduto.
è successo tutto quello che Saverio aveva disposto… e anche di più.
certo avrei preferito che a scoparmi fosse uno tipo Saverio, maturo, grosso, possente, ma non posso nascondere che sentirmi aperto da quella fava sproporzionata mentre mi spruzzava tutta la sua voglia in bocca è stato magnifico.
la prossima volta devo domandargli se ha qualche altro amico un po' meno giovane.
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