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Gay & Bisex

GIANPIERO L'AUTISTA (grosso l'autobus, enorme il cazzo)


di santoBEVITORE
30.10.2014    |    11.478    |    13 9.8
"Un istante per liberarsi del preservativo e subito la sua enorme cappella mi punta le labbra, umida e viola, completamente libera dal prepuzio, una..."

Sul profilo dichiara 57 anni, ha detto di chiamarsi Gianpiero.

Nella sua unica foto appare ritratto dalla vita in giù, e indossa solo un paio di slip da supermercato e degli anonimi calzini scuri.
Ma non è stato questo ad interessarmi.
Mi ha scritto che viene da Milano, che ha il cazzo grosso, che è un porco e che guida l'autobus.
e mi è subito venuto duro.
Ci siamo scambiati pochi messaggi, abbastanza da sapere che ha accompagnato una gita di ragazzini in una località qui vicino, che si sta annoiando in un parcheggio, che ha voglia di sborrare...e che mi aspetta sul suo autobus blu, in fondo al parcheggio.

Guido ansioso verso il paese, ogni rallentamento è una pena, ogni semaforo è una tortura... succede ogni volta; come si può spiegare la meravigliosa, eccitante agitazione ammantata di mistero, che precede un incontro erotico con uno sconosciuto ? Non l'ho mai visto, non l'ho ancora toccato, non conosco il suo odore... eppure ci sto già facendo sesso...
Ho iniziato nel momento in cui ho decido di raggiungerlo nel parcheggio.
Faccio sesso con lui mentre sorpasso un vecchietto che non sa guidare, faccio sesso con lui mentre aspetto impaziente all'imbocco di una rotatoria, faccio sesso con lui mentre scorro nervosamente i nomi delle vie cercando quella giusta.

Poi raggiungo il parcheggio, e torno alla realtà.
Un paio di macchine ferme in un angolo, lo spazio immenso e in fondo l'unico autobus.
Blu, naturalmente.
Vedo qualcuno che fuma accanto al portellone, parcheggio e lo raggiungo.

- ciao, Gianpiero ?
- ciao (un mezzo sorriso), sali su.

Giampiero è alto, abbastanza snello, dimostra i suoi 57 ed è abbronzato, indossa una camicia azzurra con stupide righine verticali viola e blu, pantaloni scuri con la piega e mocassini neri, ma quello che salta subito all'occhio sono le grosse catene d'oro e il crocifisso che porta al collo. Ha le mani grandi e mi fa strada lungo il corridoio del grosso pullman. Non è antipatico ma non sembra disposto a perdere tempo in chiacchiere inutili e convenevoli.
Mi fa cenno (davvero grandi, le sue mani) di scendere nel pozzetto delle scale posteriori, dopo il secondo scalino mi fa voltare e mi trovo con la faccia perfettamente all'altezza del suo inguine.
Con infinita naturalezza si sgancia la cintura, sbottona e abbassa i pantaloni. Gli slip sono diversi da quelli della foto ma sono comunque dozzinali. E decisamente gonfi.
Li abbasso e non trattengo un piccolo gemito.
Il suo uccello è barzotto, il glande è completamente coperto dalla pelle del prepuzio ma si intuisce nitidamente che è più largo del cazzo...
è davvero grosso... e deve ancora gonfiare.
Sollevo lo sguardo.
Giampiero finalmente mi regala un sorriso pieno, onesto e pulito...un sorriso davvero dolce...
... poi allunga una mano, mi spinge forte la testa e mi pianta l'uccello in bocca fino al pelo. Un bell'affondo preciso.
Mi afferra le orecchie e mi fa ruotare la tesa tenendomi il cazzo in gola, lo estrae pochi centimetri e lo spinge di nuovo in fondo, continuando a farmi ruotare, poi, quando percepisce che ho compreso il movimento, mi muove con una mano sola, mentre con l'altra mi afferra i capelli e forza gli affondi.

- ci metto tanto a venire...
Non saprei dire se lo dice per scusarsi o per vantarsi, quasi non l'ho sentito; sono rapito dal suo sapore di maschio, dalla sua posizione dominante di maschio, dal suo modo calmo, preciso e determinato da maschio... e dal suo uccello lungo e largo che sento gonfiarsi sulla mia lingua e che non mi ha svelato completamente la cappellona, ancora delicatamente avviluppata nella sua pelle.
Aumento la pressione della labbra e calibro il risucchio, insinuo la lingua, piano piano, spinta dopo spinta, fino a che finalmente sento la sua cappella completamente esposta e la verga durissima.
Mugola... ma non è il suono che voglio.
Voglio farlo impazzire. Questo bel porco e il suo formidabile uccellone meritano di più... e anche io.
Aspetto la sua spinta e mi proietto in avanti spalancando la bocca all'inverosimile... una piccola forzatura... un minuscolo dolore... ed è deepthroat.
Senza fiato, senza riuscire a respirare dal naso, il suo randello conficcato in gola fino all'estremo... soffocamento ed estasi.
Giampiero gode, geme, mi spinge forte la testa e oscilla il bacino avanti e indietro rapido 7... 8 volte, geme e mi blocca, geme e mi fotte brutalmente la gola.
Sono eccitatissimo e quasi senza pensarci mi massaggio l'uccello sotto ai jeans.
- tiralo fuori ! fatti una sega !
Il mio autista non prende pause per darmi ordini e continua a scoparmi la bocca rapidamente, ogni tanto spinge con violenza e si gode il mio annegamento nel deepthroath. Vede che annaspo ma non mollo il cazzo, vede che soffoco ma non smetto di succhiare, nemmeno mentre mi abbasso i pantaloni e mi afferro il cazzo.

La mia bocca è a sua disposizione, entra ed esce dalla mia gola a suo piacimento ed ha un cazzo enorme, appena incurvato verso l'alto, che usa per farmi sentire puttana. Si apre la camicia e mi permette di accarezzarlo. Sono sicuro che sente la mia eccitazione anche attraverso i polpastrelli. I minuti passano ed io esplodo di piacere.

Improvvisamente nel parcheggio sopraggiunge un'auto che va a fermarsi a meno di 10 metri. Ne escono due uomini piuttosto anziani che si mettono a parlare. Esco rapido dal vano delle scale e mi abbasso fra i sedili imbarazzato... e ora che facciamo?
Gianpiero non sembra affatto preoccupato.
- stai tranquillo... con questi vetri non possono vedere dentro...
Mi volto a guardarlo.
In effetti se ne sta proprio davanti al finestrino esibendo senza vergogna la sua magnifica erezione... un cazzo da applausi, ed anche se i due guardano nella nostra direzione non sembrano notare niente.
Probabilmente vedono solo un grosso autobus, non sanno che su quel grosso autobus c'è un uomo con un grosso uccello che in questo momento sta srotolando un preservativo...
...
- Giampiero... ho molta voglia ma non credo di riuscire a prenderlo...
- Shhhhhhhh ! (mi mette un dito sulle labbra mentre con l'altra mano finisce di srotolare) stai buono, mettiti qui (mi indica una coppia di sedili), stai buono
- Davvero... non credo...
- Shhhhhhhhhh non preoccuparti... si capisce da come pompi il cazzo che sei una puttanella e che vuoi solo farti sbattere
- Ma io...
- Shhhhhhh...
Le sue mani sono forti e mi posizionano come vuole, la sua voce è ipnotica... ed io sono davvero una puttanella, insomma, sono qui perché volevo spompinarlo... ma Giampiero ci sa fare, ha una fava da favola ed io voglio solo che mi rompa il culo.
Due secondi per sollevare i glutei, poi sento che si sputa sulla cappella e che l'appoggia.
Sono serviti tre tentativi.
La prima volta, al primo affondo l'ho fermato. Bruciava. Troppo.
Al secondo tentativo è riuscito a scivolare un paio di centimetri, poi l'ho interrotto.
Alla terza manovra ho sentito che mi teneva forte per i fianchi e ho capito che la sua pazienza stava per terminare.
L'ho sentito spingere e farsi strada... un primo strappo bruciante... ho stretto i denti... un altro cedimento... una fitta elettrica... ho chiuso gli occhi e ho aspettato... ho sentito chiaramente avanzare con forza...
un colpo di reni ed era dentro!
Che bello !
- rilassati... non muoverti...
Lentamente muove il bacino e si assesta dentro di me.
Il dolore svanisce, completamente travolto dal piacere.
Gianpiero ci sa fare e con maestria estrae con delicatezza l'uccello per metà, lo fa ruotare allargandomi il buchetto lentamente, quasi con tenerezza, ansima e mi accarezza i capelli...
... poi mi afferra per il collo e affonda totalmente nel mio culo.
Resto senza fiato, con gli occhi sgranati.
Mi trafigge con violenza e spinge al massimo, si gode la mia apnea, lo tira tutto fuori giusto il tempo di sentire che riempio i polmoni... e di nuovo mi infilza brutalmente. Una, due, tre... cento volte, ostinato e furioso. Dentro e fuori, muove i fianchi, affonda e ruota il bacino, lo estrae per metà e lo spinge ancora dentro, più dentro, rallenta, si piega... e ancora giù a spingere forte e veloce, potente e brutale.
E' fantastico.
Si fa strada e conquista ogni centimetro del mio corpo, mi mette le dita in bocca, sugli occhi, mi stringe i capezzoli, mi serra i fianchi, mi stringe le cosce... sono completamente suo, perso nel piacere di essere posseduto da un cazzone così largo e duro, da un maschio così potente e virile.
Come creta nelle sue mani mi lascio rivoltare come preferisce, mi rompe il culo a gambe all'aria, mi sfonda su un fianco e gioisce nel vedere come mi impalo a smorzacandela quando si sdraia nel corridoio fra i sedili.
Getto lo sguardo fuori e intravedo i due signori anziani ancora nel piazzale, occupati ad indicare qualcosa dietro agli alberi... saperli così vicini mentre mi faccio sbattere mi eccita a dismisura... quanto vorrei che venissero qui anche loro a farsi svuotare... ma Giampiero vuole prendermi e cavalcarmi alla pecorina e devo cambiare posizione.
Per almeno un'ora mi faccio farcire di minchia, mi faccio aprire e violare, mi faccio scopare in tutti i modi senza pudore, senza freni, senza limiti, lo accolgo dentro di me concedendomi totalmente alla sua foia violenta... non penso a niente... solo che è un maschio poderoso e che amo sentirmi posseduto in un modo così totalizzante.
Una serie fittissima di colpi in rapida successione, spinti quasi con cattiveria, mi avverte che siamo prossimi all'epilogo:
Gianpiero si stende sulla mia schiena,mi stringe forte fra le braccia e mi sussurra:
- apri bene la bocca... sono pieno...
Il suo uccello fa quasi uno schiocco mentre mi scivola fuori, si alza in piedi e con una mano mi prende per i capelli trascinandomi in ginocchio.
Un istante per liberarsi del preservativo e subito la sua enorme cappella mi punta le labbra, umida e viola, completamente libera dal prepuzio, una minuscola goccia luccica sulla punta.
Sta per dirmi qualcosa ma non gli lascio il tempo, apro le labbra e con un movimento del collo accolgo tutto il cazzo in bocca e senza pausa prendo a pomparlo con vigore, dalla punta alla radice, dritto e preciso, fluidamente, in gola.
Geme il mio autista, ansima compiaciuto e ondeggia il corpo con gli occhi chiusi, tenendosi con un mano ad una fila di sedili, ondeggia sulle ginocchia entrando ed uscendo, scivolando fra le mie labbra... più veloce... sempre più veloce... più veloce... più veloce...
- BEVI TROIAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
La sua manona mi afferra la testa e mi spinge con forza, i suoi spruzzi arrivano subito caldi e possenti, in una pioggia di sborra infinita che mi arde in gola e mi proietta in un abisso di piacere. Schizza senza smettere di scoparmi in bocca, senza smettere di spingermi, ingoio e pompo sfruttando ogni molecola di ossigeno, succhio e bevo obbediente e grato.

Anche moscio e stanco tenere il suo cazzone sulla lingua è un piacere.
Dopo lo schizzo Giampiero è più tenero e mi accarezza i capelli mentre finisco di ripulirgli il glande con la lingua...
- bravo... proprio bravo.... (boffonchia).

Lo sbuffo idraulico del portellone di ingresso, scendiamo e accendiamo entrambi una sigaretta.

Improbabile che torni da queste parti... ma il mio numero l'ha voluto lo stesso.
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