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Gay & Bisex

SERATA IN GINOCCHIO (storia di Glory Holes)


di santoBEVITORE
07.08.2012    |    15.997    |    7 8.9
"La struttura del capannone industriale funge da cassa di risonanza per la musica che esce fuori dagli altoparlanti al bar, il suono si diffonde in ogni..."
agosto. un caldo bestiale.
tutti gli amici sono in vacanza, chi al mare, chi in montagna... chi semplicemente in giro.
anche il locale è piuttosto deserto tenendo conto che è sabato e che molti domani non lavorano.
al bar c'è Davide, che appena mi vede si avvicina
"che serata di merda... davvero... ci sono 4 gatti... che palle"
forse si è sfogato con poco, forse nota il mio sguardo che silenziosamente dice "davide, non vengo qui per farmi deprimere dal barista" fatto sta che cambia subito atteggiamento e sorridendo mi domanda: "ti porto il solito"?

anche il giardino per fumatori è piuttosto desolato; poche persone sedute ai tavolini, tutti distratti, tutti annoiati, tutti vinti dall'afa.
scolo mezzo bicchiere e fumo un paio di sigarette mentre con lo sguardo osservo tutto intorno e saluto qualche conoscente.
non mi va di mettermi a chiacchierare "del niente" con persone che conosco a malapena.
non voglio discutere dell'ultimo video di madonna.
non voglio parlare dell'ultima canzone di mariah carey.
non voglio perdermi in un pour parler infinito e senza senso... solo per noia.
con un sorso finisco il drink e torno al bar a fare il pieno.

nei corridoi c'è poco movimento, un paio di persone in piedi con gli occhi fissi sui video porno, due giovincelli che ridacchiano appoggiati ad un angolo, un 50enne tarchiato e barbuto che cammina su e giù senza darsi pace, ... pochi altri.
se non fosse per le auto che ho trovato nel parcheggio direi che ci siamo solo noi... invece... mi sa che la maggior parte sono nella darkroom.
ma a me la darkroom non piace.

nel locale hanno aggiunto da poco una fila di cabine con il glory hole, il buco nella parete.
ce ne sono altre, nella zona video, una di fianco all'altra, queste invece sono state fatte in mezzo a due corridoi paralleli e sono state costruite in modo che si alternino: ogni camerino con l'ingresso sul corridoio di destra ha un buco in condivisione con un camerino che si affaccia sul corridoio opposto; in pratica non è possibile vedere chi entra nell'altra cabina.
c'è indubbiamente qualcosa di eccitante in questo tipo di incontro alla cieca... ma ho sempre preferito vedere le persone che spompino.
ho preso diversi bei cazzi nei glory hole con i video porno... ma ho sempre visto chi entrava nel camerino. ho scelto e mi sono fatto scegliere.
mi appoggio sullo stipite della porta di una cabina, mezzo fuori e mezzo dentro, un occhio al corridoio e uno al foro nel divisorio di legno. non si distingue molto, solo il chiarore azzurrino riflesso da un faretto nell'altro passaggio parallelo.
finalmente l'alcol raggiunge il cervello e lentamente mi sento scogliere.
ruoto e distendo il collo, fletto le spalle e inarco la schiena... mi sto rilassando.

la struttura del capannone industriale funge da cassa di risonanza per la musica che esce fuori dagli altoparlanti al bar, il suono si diffonde in ogni angolo acquistando un leggero eco di ritardo che rende ogni canzone più psichedelica.
ipnotica.
sto appoggiato, batto il tempo con il piede, sorseggio il drink.
nei primi 5 minuti vedo passare solo i due ragazzotti (subito fiondati in darkroom), un paio di conoscenti con cui non potrei mai fare del sesso e un altro tipo, decisamente molto maturo, molto alto e molto snello, che non mi ha degnato di uno sguardo.
sto appoggiato, batto il tempo con il piede, sorseggio il drink.
dalla darkroom esce il 50enne barbuto.
è davvero interessante, massiccio e sodo, vestito semplicemente, senza orpelli.
mi guarda per qualche secondo e sparisce.
sto appoggiato, batto il tempo con il piede, sorseggio il mio drink.
meno di un minuto ed ecco riapparire il tipo con la barba.
mi guarda per qualche secondo, sembra indeciso.
lo guardo, immobile.
un istante e lo vedo sparire nella darkroom, dopo due secondi torna indietro e mi guarda (si aspetta che lo segua la dentro ?) poi si tuffa di nuovo nelle tenebre.
che noia gli uomini indecisi.
passano un paio di minuti ed ecco che riappare. prima mi fissa qualche secondo, poi cammina su e giù per il corridoio gettando un'occhiata di sbieco all'interno del mio camerino (evidentemente verso il glory hole) infine se ne va.
tengo d'occhio il bagliore azzurrino che appare dal buco.
rumore di passi, il buco si oscura, sento una porta sbattere.
è lui, sicuramente è lui. ha fatto il giro ed è entrato nell'altra cabina.
non muovo un muscolo. non riesco a distogliere lo sguardo dall'ovale buio incorniciato dal glory hole.
rumori... una fibbia che si apre? una cerniera lampo che si abbassa?
dal buco vedo apparire una cappella larga e squadrata, parzialmente avvolta nel suo prepuzio.
l'eccitazione sale a duemila, una scossa di adrenalina che parte dalla nuca e raggiunge la pianta dei piedi.
immediatamente mi aumenta la salivazione.
in un istante entro nel camerino, chiudo la porta e prendo l'uccello in mano.
lui lo spinge ancora più verso di me e realizzo che è meno tozzo di quanto avessi immaginato: non è solo largo,
è anche discretamente lungo.
lo scappello piano e distinguo chiaramente il suo gemito aldilà della parete.
mi inginocchio e con la punta della lingua vado a dischiudere l'uretra di questo bel cazzo.
immediatamente vengo ricompensato con una gocciolina densa e saporita.
apro le labbra e faccio scivolare tutto il cazzo in bocca, piano piano, tutto dentro, poi fuori... ancora dentro.
il cazzo è abbastanza rigido ma ad ogni imboccata sento che prende vigore e diventa d'acciaio.
lui geme e si schiaccia completamente contro il divisorio, offrendomi tutto il cazzo che riesce a darmi, ed io lo accolgo con devozione in fondo alla gola, poi inizia a muoversi avanti e indietro.
resto con la faccia completamente schiacciata contro la parete di legno, le labbra disperatamente protese verso l'altra cabina, mentre lui muove il bacino con una lentezza esasperante e mi fotte la bocca. vorrei poterlo toccare, allungare le mani e stringere fra i palmi il suo torace, stringergli i capezzoli... ma non posso... in questo momento io sono la mia bocca, lui ha bisogno di questo e di nient'altro... e devo ammettere che è bellissimo sentire che vengo usato, che sono solo un buco morbido e umido che esiste solo per donare piacere e per essere farcito di sborra.
si ferma, lasciandomi tutto l'uccello piantato in bocca.
oscillo la testa e faccio mulinellare la lingua, delicatamente lo tiro fuori e lo prendo in mano.
è davvero un gran bel cazzo, largo e durissimo, nella penombra del camerino vedo le sue vene pulsare furiosamente.
ho voglia. ho sete. voglio sentirlo godere.
inizio a pomparlo velocemente, alternando pompate regolari ad affondi intensi e decisi, il suo abbondante liquido prespermatico si mischia alla mia saliva e forma un fantastico lubrificante naturale che trasforma il suo cazzo in un missile di carne calda che mi scopa in gola. è stupendo.
aumento il ritmo e sento il 50enne che mugola in preda al piacere.
allargo a dismisura la bocca e intensifico gli affondi sulla sua minchia stupenda.
prima sento un piccolo grido, poi capisco che recupera il controllo e torna a muovere i fianchi per penetrare le mie labbra.
sbatte sul legno del divisorio e mi elargisce il suo uccellone con arroganza, spingendolo a dismisura dentro la mia trachea.
ho la bocca completamente piena di saliva ma non posso assolutamente interrompere questo pompino, non posso fermare questo torello scatenato che si sta sfogando su di me... dentro me.
non posso e non voglio, perché sto godendo come un pazzo.
sono una troia, una grandissima troia, anche lui, dall'altra parte, lo sa... e mi usa come si usa una troia.
e io godo.
"si... siii... siiiiiiiii"
in un crescendo che parte in un sussurro e prorompe in un grido quasi sofferto sento la sua verga che si scuote, in pochi secondi si tende e si irrigidisce in modo inaudito, raggiunge una rigidità che mai avrei potuto immaginare.
pochi affondi, poi il primo spruzzo.
un fiotto caldo e denso esplode nella mia bocca, poi un altro e un altro ancora, la lingua vortica e annega nel suo liquido seminale, inspiro dal naso e lascio che i suoi coglioni si svuotino completamente schizzando tutta la sua sborra nella mia gola.
come si può descrivere questo momento, il momento del suo orgasmo, il momento della magia?
il momento della ricompensa.
non lo vedo ma è come se lo vedessi, è come se sentissi il calore della sua pelle, come se vedessi il sudore che scivola sul suo petto, come se lo stessi guardando negli occhi mentre mi farcisce di crema bollente.
dopo l'ultimo spruzzo continua ad ondeggiare ancora un po' fra le mie labbra.
lo lecco con cura e lo ripulisco attentamente, ingoio tutto, fino all'ultima goccia.
nessuna smanceria, nessuna parola, nel buio quasi totale si tira su i pantaloni ed esce.
nel buco torna la luce azzurrina. dalla mia posizione a terra riesco a scorgere una porzione del corridoio sul lato opposto.
sto ancora raccogliendo le ultime tracce di sperma dal labbro superiore con l'indice... e già penso che ne voglio ancora, che ho bisogno di cazzo, che sono nato per essere usato come una puttana.
è vietato, ma chiuso qui dentro non mi vede nessuno... mi accendo una sigaretta.

ogni tanto getto un'occhiata attraverso il buco e vedo le poche persone camminare oltre. non è facile distinguere bene i soggetti.
proprio quando sto per spegnere la sigaretta ed alzarmi in piedi sento un rumore, mi volto e vedo che qualcuno sta tentando di entrare nel mio camerino, o forse vuole solo verificare che ci sia qualcuno dentro.
la maniglia si alza si abbassa un paio di volte. sento una leggera pressione sulla porta, poi dei passi che si allontanano.
trattengo il respiro... mormoro qualcosa che nemmeno io capisco, una preghiera, una formula magica... un desiderio... e guardo attraverso il buco.
qualcuno entra rapido nell'altra cabina. la velocità e la penombra mi hanno impedito di vedere bene chi è, ma sembra molto, molto alto... e se fosse il signore anziano di prima ?
ad occhio e croce dovrebbe avere 60, 65 anni... e anche fisicamente non sembrava proprio un granché... però...
però io sono qui in ginocchio, ho ancora in bocca il fantastico sapore del maschio che ho appena svuotato e ne voglio ancora.
ne voglio ancora, quindi... perché no?
appoggio il viso al glory hole, schiudo le labbra e faccio spuntare la lingua.
sento le sue dita. l'indice, il medio, l'anulare... me li offre e li lecco, me li infila in bocca e li succhio.
"troia..."
ha una voce acuta e nasale, un po' gracchiante... sgradevole nel complesso... eppure eccitante.
toglie la mano... lo immagino divertito nel vedere la mia lingua completamente distesa alla ricerca di carne da leccare, nel sentire che ansito e mugolo come un bimbo che ha bisogno del suo ciuccio.
sono attimi indescrivibili. attimi in cui non sai se è più la speranza di sentire un bell'uccello che mi si appoggia sulle labbra o il terrore di sentire la sua zip che si chiude e la porta che sbatte.
con il cazzo duro nei pantaloni mi avvolgo su me stesso e annego nelle domande:
vuole farsi spompinare? ha voglia di godere nella mia bocca di troia? oppure non gli va, preferisce un approccio meno diretto? resterà? se ne andrà?
un tempo indefinibile, poi finalmente sento qualcosa che mi sfiora la punta della lingua.
apro la bocca.
il suo uccello è ancora morbido e sembra piuttosto sottile... ma decisamente lungo.
all'inizio mi fa quasi senso, una biscia morta, liscia, insensibile, ma non mi arrendo.
lui non si muove, tiene solo l'uccello molliccio tutto spinto verso di me.
diamogli una possibilità.
con una mano gli afferro l'uccello stringendolo delicatamente ma con decisione alla radice, poi inizio a muovere il collo ritmicamente tentennando appena la testa. in pratica gli massaggio il cazzo con la lingua, le labbra, il palato e le guance.
dentro e fuori, pausa. dentro e fuori, pausa. dentro e fuori, pausa.
un piccolo sussulto, quasi impercettibile, me lo sono immaginato?
aumento di una frazione infinitesimale la pressione alla base del serpente e torno a spingermelo fra le labbra.
un altro sussulto... più forte, più intenso.
allora ci sono delle speranze... e la curiosità di vedere come può diventare questo lungo cazzo maturo mi acceca in un istante di pura e semplice eccitazione.
mi sistemo meglio sulle ginocchia e passo rapidamente su tutta la sua verga, dal punto in cui spunta dalla parete fino alla punta della cappella e viceversa.
freme... ma è ancora moscio.
lo stringo di nuovo e inizio a pomparlo fluidamente, sincronizzandomi con la musica diffusa in tutto il locale.
avanti e indietro... dentro e fuori... un minuto... forse due... non mi arrendo.
poco a poco sento che si gonfia... e si distende !
è quasi una tortura da quanto è lento... ma è innegabile che questa biscia sta assumendo turgore, acquista volume e rigidità, si riempie.
oltre ogni aspettativa mi trovo in bocca un cazzo lunghissimo e ben teso, forse un po' sottile, ma davvero lungo ben oltre la media e leggermente ricurvo all'insù.
lo lecco e lo pompo eccitatissimo dalla sorpresa e dall'idea di avere un altro bel cazzo in bocca dopo nemmeno 10 minuti che il prima ha schizzato.
il vecchio sbatte l'uccello contro la parete ed io lo accolgo in gola. è bellissimo.
poi si ferma e dice qualcosa.
non sento, avvicino l'orecchio al foro
"vieni in questa cabina, ti voglio scopare"
la sua voce è davvero sgradevole... ma il suo cazzone lungo mi piace... e mi piace sapere che ha voglia di fottermi.
senza dire nulla mi alzo in piedi e mi abbasso i pantaloni; mi sputo sulla mano, la passo sul culo e appoggio le natiche al glory hole.
sento le sue dita... sento la sorpresa nei suoi polpastrelli.
poi un dito si fa strada ed entra dentro di me. prepotente. affondato fino in fondo.
lo tira fuori. lo sento sputare, poi di nuovo pressioni intorno al buchetto... e mi ritrovo indice e medio totalmente conficcati nel culo.
per qualche secondo gioca con le dita, poi le toglie.
sento che sta scartando un profilattico... intuisco che sta per scoparmi e mi insalivo di nuovo il buco, poi torno a posizionarmi allargandomi l'orifizio con le dita.
non so quanto duri l'attesa... ma mi sento bruciare di libidine immaginando che quest'uomo poco attraente sta per sbattermelo dentro.
prima sento la punta che si appoggia sulle natiche e cerca il varco, si posiziona al centro... e poi lo infila dentro, deciso ma lento, dritto e scorrevole... un lunghissimo bastone che apre un varco e si assesta nel mio corpo.
"aaaaaaaaah"
non trattengo un gridolino.
un paio di affondi simili al primo, lunghi e controllati, poi il mio cazzutissimo anziano si trasforma.
colpi rapidi e spinte lunghe, come un coniglio, lo spilungone attacca a fottermi meccanicamente... velocemente, incessantemente.
dentro, più dentro, più dentro... sempre più dentro.
tengo le chiappe ben premute contro il divisorio e cerco di non muovermi... lui continua a trombarmi con fare animalesco e ruota il bacino per affondarmi il cazzo in tutto l'intestino. ogni tanto da qualche colpetto più forte e nella penombra del mio cubicolo vedo accendersi una miriade di lucine. sono in estasi... travolto dall'impeto del suo membro.
il rumore del suo corpo che sbatte sul legno riecheggia tutto intorno e a momenti addirittura copre la musica.
"mmmmmmmmmmmmmmm godo"
rallenta il ritmo, muove ancora i fianchi e assesta ancora qualche spinta ben piantata, poi lo estrae.
con i jeans alle caviglie ruoto su me stesso e sbircio dal foro.
nella semioscurità vedo che si sfila il preservativo e lo getta nel cestino, poi allunga una mano verso una salvietta.
protendo la lingua e gemo, sperando che si accorga e capisca.
sento che appoggia la sua cappella umida e me la spinge fra le labbra.
il sapore della sua sborra è una bomba all'idrogeno che mi scoppia in testa, le tempie pulsano e chiudo gli occhi.
aspiro ogni traccia del godimento dal suo cazzo che è ancora duro e lungo... devo ammettere che non avrei mai immaginato che potesse nascondere un bigolo così interessante.
suggo fino all'ultima goccia... poi sento che inizia ad afflosciarsi.
se ne va mormorando un "grazie".

ancora a terra, con il fiatone, allungo un braccio a tastoni alla ricerca del mio drink.
un lungo sorso che mischia la sborra al campari... lo spritz non è mai stato così buono. butto tutto giù.
di nuovo sento chiudersi la porta dello stanzino accanto... si sarà sparsa la voce che c'è una troia che vuota le palle a tutti ?
purtroppo non ho visto chi è entrato perché stavo appoggiando il bicchiere e temevo di rovesciarlo... ma non importa.
devo ammetterlo.
non importa chi sia entrato nel camerino, non importa com'è o quanti anni ha.
quello che importa davvero è che abbia le palle piene e che voglia regalarmi tutto il suo latte.
in questo momento non conta nient'altro. non sento nessun altro bisogno se non questo.
nel buio sento qualche rumore... aspetto e non succede niente.
poi una scintilla... e nel buio vedo che qualcuno accende una sigaretta.
il lampo dura un istante... non abbastanza per afferrare i dettagli ma a sufficienza per capire che si tratta di qualcuno che non conosco.
dal lieve bagliore che gli illumina il viso quando aspira non gli darei più di 45 anni... ma è davvero difficile dirlo.
resto in silenzio ad osservarlo, a guardarlo (si fa per dire con quel buio) fumare.
lui sa che c'è qualcuno nel camerino accanto... e certo immaginerà che lo sto guardando.
tira un'altra boccata, seguo con gli occhi il tizzone della sigaretta e vedo che la mano va ad appoggiarsi in mezzo alle gambe.
è tutto in ombra... ma il flebile luccichio arancione sembra disegnare la sagoma di un palo dritto e solido.
la tentazione è troppo forte... infilo il braccio nel glory hole e allungo la mano verso quell'ombra...
... e gli afferro l'uccello.
splendidamente eretto, perfettamente dritto e cilindrico, massiccio e pulsante. un gran bel cazzo.
nel silenzio lo avvolgo bene con le dita e lo scappello.
lui continua a fumare senza fare niente.
lo masturbo prima piano, poi un po' più veloce, poi rallento di nuovo.
vorrei leccarmi il palmo e segarlo umido della mia saliva ma temo che se lascerò la presa perderò la possibilità di goderlo ancora, quindi proseguo con la mano asciutta.
non mi è mai successo di mettermi a masturbare qualcuno così, attraverso una fessura nella parete.
a dire il vero non credo mi sia mai successo nemmeno di masturbare qualcuno così a lungo senza avventarmi sul suo cazzo.
sono completamente rapito dal mistero di questo uomo avvolto nell'ombra... e dal tronco di carne pulsante che stringo in mano.
passano alcuni minuti: lui continua a fumare... io continuo a segarlo.
si muove. si alza. perdo la presa.
ritraggo il braccio e guardo dal buco giusto in tempo per vedere che getta la cicca per terra.
e ora che farà? uscirà?
non ho ancora finito di immaginarmi il peggio che vedo sbucare la sua asta puntando dritta verso di me.
e l'accolgo fra le labbra. immediatamente.
ha un odore forte, di sudore e di urina... di maschio.
"apri bene la bocca"
un imperativo dall'altra parte della parete.
spalanco le fauci e torno ad affondarmelo in gola.
lui si muove invitandomi a fare altrettanto, non vuole che stia immobile a farmi scopare la bocca, vuole sentirmi andare incontro al suo bel tronco venoso e possente, vuole aggiungere la mia spinta alla sua per fottermi al meglio, per entrarmi dentro il più possibile.
e io lo assecondo completamente.
ha un ritmo tutto suo il tipo, a momenti più rapido, a momenti più delicato... ma è facile da seguire e in pochi secondi mi ritrovo a ballare sulla sua cappella in una perfetta coreografia fatta di affondi e di risucchi, di spinte e di rotazioni.
"ora fermo"
ancora un tono che non consente obiezioni.
blocco la testa e lo sento spingere la cappella verso la trachea, ritrarla per 2 centimetri e poi affondarla ancora e ancora.
in pratica mi sta scopando in fondo alla gola senza mai tirarlo fuori.
sono in apnea e cerco di stare fermo... ma la mia resistenza ha un limite.
mi stacco e respiro.
"eddai cazzo! apri la bocca! apri quel cazzo di bocca!"
inspiro e torno a spalancare le labbra.
lo infila ancora fino in fondo e riprende a spingermi tutta la cappella in gola, impedendomi di respirare, stantuffando all'impazzata la sua nerchia come una trivella impazzita.
faccio fatica, le ginocchia cominciano a farmi male per la posizione innaturale troppo a lungo tenuta... patisco la mancanza di ossigeno ma non mi stacco e non smetto di assecondare morbidamente ogni suo affondo.
so che non morirò qui, adesso, so che posso staccarmi quando voglio e tornare a respirare... ma so anche che non voglio staccarmi, che voglio vincere questa sfida, che voglio che questo stronzo sconosciuto nascosto dalle tenebre sia orgoglioso di me.e continuo a pompare in apnea.
finalmente lo toglie e mi lascia il tempo di respirare.
il rumore dei miei ansiti si allarga intorno a me... chissà in quanti mi hanno sentito, ma questa è una questione fra noi due, io e questo cazzone.
"bravo"
sta sorridendo... lo sento... sono sicuro che l'ha detto sorridendo.
è incredibile come un complimento, una semplice, singola, banale parola possa cambiare l'umore di un momento.
tutta la carica ansiosa, tutta l'emergenza e la brutalità si stemperano in un flusso energetico nuovo, più sereno.
è contento di me... è contento della mia bocca... ora so che mi appartiene... e lo sa anche lui.
nuovamente ondeggia i fianchi e torna a trombarmi in bocca, questa volta compiendo affondi ed estrazioni più lunghe e con un ritmo più sostenuto.
"non ti fermare..."
la sua voce è diversa... rotta dall'eccitazione
"non ti fermare"
il movimento del suo uccello e quello della mia testa si sommano in una partitura perfetta.
dentro e fuori... il suo cazzo mi gonfia le guance, mi spinge il palato, mi pressa la lingua.
"non ti fermareeeee!"
apro la bocca più che posso e non smetto di muovere il collo fino a che...
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH"
un grido disumano e un forte colpo sulla parete... e poi una fontana di sborra si riversa nella mia gola.
non si ferma, continua a pompare e io lo seguo, ad un certo punto estrae quasi completamente il cazzo, giusto il tempo di far colare qualche goccia del suo sperma sul mio mento... e poi lo caccia ancora e ancora dentro, continuando a pompare e a farsi pompare.
tanta sborra calda, saporita, davvero tanta.
famelicamente aspiro, lecco e bevo tutto e lui mi lascia fare limitandosi ad accompagnare la mia deglutizione con morbidi ondeggiamenti del bacino.
l'ho prosciugato.
nel buio si riveste ed esce fuori.

la serata è ancora lunga.
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