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Sculacciato!


di apbsxmi
29.11.2014    |    20.353    |    5 5.9
"La apre e come è dentro ed ha chiuso la porta, questa volta sono io che da dietro la abbraccio palpandole le tette ed appoggiando il cazzo duro sulle sue..."
Avevo 30 anni, ero senza una donna fissa; una storia con una donna mi durava dai tre ai cinque mesi, ma come mi capitala la possibilità di fare sesso, che fossero donne o uomini, ne approfittavo immediatamente.
Mi ero appena lasciato con una ragazza, che conosco una donna di 40 anni, si chiama Elisabetta, alta, bionda, ben fatta, belle gambe e belle tette. La conoscenza avviene all'inaugurazione di una mostra di quadri organizzata da un mio amico, il quale, sapendo che ero tornato single da qualche giorno e sapendo della mia bisessualità, ha deciso di inserirmi nella lista degli invitati e quando me lo ha comunicato, mi ha detto “guarda che a queste inaugurazioni si viene sempre via con qualcosa... una figa o un cazzo... qualcosa combini”.
Il sabato alle 19:30 sono fra i primi ad arrivare; l'inaugurazione ufficiale è alle 20:00 ma non mi piace arrivare in ritardo. Saluto il mio amico il quale mi dice di accomodarmi al buffet per prendere un aperitivo nell'attesa che arrivi l'ora dell'inaugurazione; il pittore arriva dopo circa cinque mi jti dal mio arrivo ed io sono in pratica l'unico invitato arrivato al momento. Il mio amico mi presenta il pittore che si dimostra subito interessato a me, ma per la mia parte … posteriore, ma la cosa si interrompe prima di iniziare perché iniziano ad arrivare gli ospiti per cui il pittore mi lascia per salutare i nuovi arrivati, ma prima di allontanarsi mi dice “non scappare, dopo voglio parlarti ancora”.
Non conosco nessuno per cui mi metto un po' a girovagare nell'atrio della galleria d'arte dove si teneva la mostra e vedo che c'è questa bella donna, appunto lei: Elisabetta.
Elisabetta sarà un nome di donne che nella mia vita si ripresenterà più volte ed ogni volta con enorme piacere. Mi avvicino e la saluto con un cenno della mano e lei risponde ed allora le chiedo se anche lei è lì per l'inaugurazione e mi risponde affermativamente dicendomi che il pittore è un suo amico da parecchi anni, era amico del suo ex marito e quando erano ancora assieme spesso il pittore era a casa loro a pranzo o a cena. Non aggiunge altro ma capisco che dovrebbe aggiungere qualcosa, oltre al pranzo ed alla cena. Parliamo del più e del meno ed arriva il momento dell'inaugurazione della mostra; il pittore illustra opera per opera quello che presenta, spiegando le logiche che lo hanno condotto a completare quell'opera o quell'altra. Elisabetta ed io siamo sempre vicini, in pratica passiamo tutta la sera assieme ed alla fine della serata, lei va a salutare il pittore, vedo che lo bacia sulla guancia e mi sembra che gli dica qualcosa nell'orecchio. Lei si stacca ed io mi avvicino per salutare anch'io il pittore; mentre incrocio Elisabetta lei mi dice “ti aspetto nell'atrio”. Vado a salutare il pittore che mi stringe la mano e me la trattiene più del dovuto, mi guarda negli occhi e mi dice “spero ti sia piaciuta la serata e che tu non ti sia annoiato. MI farebbe molto piacere rivederti presto”. Rispondo con le solite frasi di circostanza, poi mi giro e raggiungo Elisabetta nell'atrio. Come arrivo lei mi mette il suo braccio sotto il mio e mi dice “ti andrebbe di venire a casa mia? Abito a cinque minuti a piedi da qui... sono sola in casa...”. Ovviamente un invito da non rifiutare!
Ci incamminiamo a braccetto fino al portone di casa sua che in effetti è a meno di cinque minuti. Apre il portone, entriamo, andiamo all'ascensore, chiudiamo le porte e lei preme il pulsante per il piano. Come l'ascensore parte lei mi abbraccia e mi bacia cacciandomi la lingua in bocca con forza e mentre mi bacia con una mano mi accarezza il cazzo che è diventato duro sotto i pantaloni, e con l'altra mi palpa con forza le chiappe. L'ascensore si ferma al piano, ci stacchiamo; apro le porte e lei esce e si dirige subito alla porta del suo appartamento. La apre e come è dentro ed ha chiuso la porta, questa volta sono io che da dietro la abbraccio palpandole le tette ed appoggiando il cazzo duro sulle sue chiappe sode e mimando l'inculata. Lei gradisce, si gira, mi ribacia in bocca, mi trascina in sala poi mi dice “ora ti stai lì fermo e guarda”; si porta dall'altra parte della sala, accende lo stereo, posizione un LP e lo fa partire. Come inizia la musica lei parte con uno strip tease da professionista. Si sfila la giacca del tailleur e la butta su una poltroncina, poi passa alla gonna e quando la gonna scende mi vengono messe in mostra le belle gambe fasciate da calze sostenute da un reggicalze nero. Lo spogliarello continua senza sosta: rimane in reggiseno, reggicalze e mutandine, completino tutto nero. Mi sto toccando il cazzo che mi sta per esplodere nelle mutande. Lei mi fa cenno di no e mi dice di aver pazienza. Si toglie il reggicalze (le calze erano già volate via prima), quindi il reggiseno ed appaiono due magnifiche tette almeno una 4° abbondante, belle sode e ritte, con i capezzoli inturgiditi, segno che è eccitata.
Si toglie con movimenti molto eccitanti le mutandine ed appare la figa circondata da pelo biondo: è sempre eccitante vedere il pelo biondo. Si passa le dita nella figa e vedo che ha le dita bagnate. Mi guarda, mi sorride e mi dice “ora tocca a te!” io la guardo con fare interrogativo e lei continua “ora fai tu lo strip per me”. Mi sento goffo ma anch'io mi spoglio di tutto, lasciando per ultimo le mutande anche se il cazzo durissimo ormai faceva già capolino. Ora sono completamente nudo.
Elisabetta sposta una sedia si siede e mi fa cenno di avvicinarmi; presumo che voglia farmi un pompino ma come sono vicino a lei, con una mossa repentina mi fa cadere con la pancia sulle sue gambe, mi torce un braccio dietro la schiena, quindi inizia a darmi dei sonori sculaccioni. Non ero preparato a questo per cui faccio qualche scatto e tento di scalciare ma non ci riesco. Lei mi dice di non agitarmi perché altrimenti è peggio e poi alla fine avrò un bel premio.
Ero già stato sculacciato quando avevo 16 anni... era stata una mia cugina di 18 anni... a quell'epoca ero ospite per quindici giorni d'estate dei miei zii, i genitori di mia cugina, che avevo una casa sul Lago Maggiore. Quel pomeriggio i genitori sono usciti per andare a fare una gita in barca sul lago ed hanno lasciato a casa me con le loro tre figlie: una di 18 anni, una di 16 ed una di 13 anni. Dopo una ventina di minuti che gli zii erano andati via, io ero in salotto a leggere con mia cugina che leggeva una rivista femminile. Di scatto mia cugina appoggia la rivista, si alza e viene verso di me, mi afferra con forza, lei si siede su una sedia lì vicino e mi ribalta sulle sue gambe con il culetto all'aria. Rimango sbigottito ma dopo un attimo mi sento bloccare le caviglie ed i polsi. Erano arrivate le sorelle a dare manforte a mia cugina. Lei mi ha abbassato i pantaloncini e le mutandine mettendo a nudo il mio culetto; è rimasta qualche secondo a rimirare, poi mi ha accarezzato le chiappe e immediatamente dopo ha iniziato a sculacciarmi con vigore. Mi bruciavano le chiappe e ad un certo punto mi sono messo a piangere; mia cugina di 13 anni che mi teneva i polsi ha detto “guarda come piange Claudio, dai, dai ancora, che mi piace vedere come piange” e sua sorella sempre più forte. Ormai non avevo più nemmeno la forza di reagire e quindi stavo subendo e piangendo. Mia cugina si ferma, e le sorelle mi lasciano andare; la sorella più piccola è arrivata dietro anche lei per vedere il mio culetto rosso. Avevo il cazzo che era diventato durissimo e premeva fra le gambe di mia cugina. Lei a quel punto ha detto alle sorelle “adesso vediamo il buchetto di questo maschietto” e con un colpo repentino mi ha spalancato le chiappe mettendo bene in vista il mio buchetto. Lei mi ha messo un dito nel buchetto ed anche l sorelle hanno voluto farlo, poi le ha fatte andare via, mi ha fatto rimettere in piedi e mi ha obbligato a farmi una sega davanti a lei; quando stavo per venire lei mi ha preso in bocca il cazzo e si è bevuta tutta la sborra … per non sporcare per terra, è stata la sua scusa... ma ora il mio culo mi sta bruciando parecchio...
Elisabetta sta accelerando ed il ricordo della sculacciata da parte di mia cugina è svanito, sostituito dal bruciore di questa nuova sculacciata. Anche questa volta sto piangendo dal bruciore ma il cazzo è duro come il marmo. Elisabetta si ferma e mi accarezza le chiappe che sono in fiamme; me le accarezza per un paio di minuti poi riprende la sculacciata. Io sto piangendo e non mi sono accorto che nel frattempo vi era una presenza nella stanza. Quando realizzo vedo che è arrivato il pittore che sta guardando la scena con un sorriso di compiacimento. Elisabetta smette la sculacciata; il pittore si avvicina. Elisabetta mi spalanca le chiappe e mette in mostra il mio buchetto dietro. Il pittore si avvicina per vederlo meglio, poi sento qualcosa di umido e capisco che il pittore mi sta leccando il culo. Mentre il pittore mi lecca il culo, Elisabetta porta la sua mano destra, quella che fino a poco prima mi aveva sculacciato, sotto la mia pancia, afferra il mio cazzo duro ed inizia a segarmelo. Il pittore intanto si è spogliato di tutto, viene davanti a me con il suo cazzo in tiro, me lo spinge fra le labbra ed io apro la bocca ed inizio a succhiarlo, anzi più precisamente è lui che inizia scoparmi la bocca. Mentre sto facendo il pompino, un dito di Elisabetta sta sondando il mio buchetto ed è penetrato in profondità. Il primo dito è seguito da un secondo e poi da un terzo il mio buchetto è bene aperto. Il pittore si toglie dalla mia bocca e mi viene dietro; Elisabetta riapre le mie chiappe e sento la cappella del pittore appoggiarsi sul mio buchetto. Le sua mani afferrano i miei fianchi e dopo un attimo un colpo secco e mi è tutto nel culo. Il mio scatto in avanti è bloccato da Elisabetta che mi tiene saldamente sulle sue ginocchia. Il pittore mi sta inculando alla grande ed io ho il cazzo duro con una voglia di sborrare enorme ma non riesco a toccarmi anche se sento che sto per schizzare ed in effetti, come parte il primo schizzo del pittore nel mio culo, anch'io schizzo sul pavimento. Il pittore mi dà ancora qualche colpo poi mi si accascia addosso.
Un paio di minuti e ci alziamo tutti e tre.
Elisabetta va verso la camera da letto e noi la seguiamo; appena arrivati ci buttiamo sul letto ed Elisabetta ed il pittore si baciano in bocca per un paio di minuti. Il mio cazzo è ancora duro così Elisabetta dice al pittore di mettersi alla pecorina, gli apre le chiappe, gli lecca il buco del culo poi mi dice “inculalo”. Appoggio la mia cappella al suo buco, lo afferro saldamente per le chiappe e gli restituisco il piacere: un colpo secco e gli sono tutto dentro il culo. Lo sto inculando con vigore. Elisabetta è rimasta a vedere da vicino la penetrazione e quando sono stato tutto dentro il culo del pittore, si è alzata dal letto ed è sparita dalla mia vista. Mentre sto inculando il pittore, sento qualcosa di duro contro il mio buchetto ed un attimo dopo sono ancora infilato tutto: è Elisabetta che si è messa uno strap on ed ora sta inculando me mentre io inculo il pittore. Lei mi abbraccia da dietro e con movimenti precisi dei suoi fianchi mi sta inculando magistralmente. Sborro abbondantemente nel culo del pittore ma il trattamento da dietro di Elisabetta mi fa rimanere duro dentro il culo del pittore. Lei mi incita a continuare ad incularlo ed io continuo; lei viene abbracciandomi forte. Sento le mie chiappe che si bagnano dei suoi umori. Intanto il pittore si sta segando ed anche lui ha un altro orgasmo e viene sul letto. Gli spasmi dello sfintere del pittore sul mio cazzo mi portano ad avere un altro orgasmo ma penso di fare uno schizzetto: ormai mi sono svuotato completamente.
Il pittore si lascia cadere a pancia sotto sul letto, io casco sul pittore con il mio cazzo che si sta rimpicciolendo ed esce dal culo del pittore, Elisabetta sempre ben piantata nel mio culo, addosso a me. Tutti con il fiatone. Elisabetta si toglie da me e si alza in piedi, io mi sollevo dal pittore ed il pittore si gira rimanendo sdraiato sul letto. Ci guardiamo con un sorriso sulle labbra; siamo troppo affaticati per proferire parola ma i nostri sguardi parlano più delle parole.
Elisabetta va in cucina a preparare un caffè: ci vuole proprio. Il pittore ed io la seguiamo ed il pittore ne approfitta per tastarmi il culo mentre cammino nudo. Parliamo ma non so di cosa...
Il caffè è pronto ed Elisabetta ci fa spostare in sala. Ci sediamo e beviamo il nostro caffè.
Elisabetta si alza, il pittore anche ed allora mi alzo anch'io; il pittore va a sedersi su una sedia vicino allo stereo, Elisabetta ed io ci avviciniamo; quando sono abbastanza vicino al pittore, Elisabetta da dietro mi spinge con forza la schiena ed io casco con la pancia sulle gambe del pittore e con il culo all'aria. Lo scatto del pittore è immediato come quello di Elisabetta. Vengo bloccato.
Il pittore mi accarezza le chiappe e si complimenta per quanto sono belle rotonde e sode ma le carezze durano poco infatti si abbatte il primo sculaccione che mi fa sobbalzare. Poi arriva il secondo, quindi su istigazione di Elisabetta, il pittore accelera la sculacciata ed i dolore diventa insopportabile. Mi bruciano parecchio le chiappe ed inizia a piangere; mentre inizio a piangere sento qualcosa di duro che spinge sulla mia pancia: è il cazzo del pittore che ha preso ancora vigore, eccitato dalla sculacciata.
Sto piangendo parecchio e non ho più nemmeno la forza o la voglia di reagire per cui Elisabetta mi lascia andare ed il pittore anche; sono aiutato da Elisabetta a rimettermi in piedi ma la posizione eretta dura un paio di passi perché arrivato al tavolo della sala vengo fatto piegare a 90° ed il pittore è subito dietro di me. Non aspetta un secondo e mi infila con forza il suo cazzo nel mio buchetto che nel frattempo era stato messo in mostra dalla solerte Elisabetta che mi aveva aperto le chiappe. L'inculata non dura molto ed il pittore viene nel mio culo ma non sento gli schizzi, sento solo le vibrazioni del suo cazzo.
Ci riprendiamo tutti ed Elisabetta ci offre il suo bagno per farci una doccia, così uno alla volta ne approfittiamo.
Il primo è il pittore così rimango solo con Elisabetta; appena il pittore si è chiuso nella doccia, spingo Elisabetta con la faccia contro il muro, la immobilizzo con il braccio sinistro ed inizia a sculacciarla con vigore. Lei scalcia ma dopo un attimo vendo che inizia a gemere di piacere, così rallento le sculacciate fino a fermarmi e le infilo la mano destra in mezzo alle gambe da dietro arrivando alla figa che è un lago. Come le infilo due dita dentro, viene come una fontana.
Il pittore esce dal bagno e vado io, poi andrà Elisabetta.
Il pittore è il primo ad andare via ed io rimango ancora qualche minuto con Elisabetta, la quale, prima di lasciarmi andare mi ha strappato la promesse per un altro incontro.
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