Zio Marco 4

Mi sveglio con un bacio. Sono un po' sbigottito, è stata una nottata molto intensa quella appena trascorsa. Nudo e sudato mi accorgo che zio Marco, anche lui totalmente svestito, mi cinge con un braccio e mi sorride dolcemente. Ci vuole solo qualche secondo per ricordarmi che mi trovo in un'accogliente casa vacanze. Io e zio abbiamo deciso di trascorrere una settimana di Agosto insieme al mare. I miei genitori sanno che il nostro legame è molto forte e mi hanno sempre consentito di fare di tutto insieme a lui. Adesso che ho vent'anni non devo nemmeno chiedere il permesso. Questa è la nostra prima mattinata qui, ieri siamo arrivati intorno alle due di notte. Non era previsto, ma lungo la strada io e zio ci siamo fermati in autogrill. Mentre mi rinfrescavo in bagno ho notato un paio di camionisti che mi squadravano il culo sorridendomi. Era sera e probabilmente mi avevano scambiato per uno dei tanti frocetti che girano per le stazioni di servizio e fanno a gara per accaparrarsi i loro cazzi maturi. Non ero lì per quel motivo, ma era bastato uno sguardo d'intesa fra me e zio per ritrovarmi nudo nel bagno mentre tre uomini rudi e ultracinquantenni con le fedi al dito mi sbattevano i loro cazzi in bocca. Poi soddisfatti loro avevo dovuto anche accontentare zio, che aveva il cazzo in eruzione, facendomi scopare sul sedile posteriore della macchina.
“Buongiorno cagnetta mia...” mi dice dolcemente.
Sorrido e mi avvinghio a lui. Le sue mani mi stringono con forza le natiche e ricevo un bacio appassionato.
“C'è una bella spiaggia gay qui vicino. Che ne dici?” Mi chiede.
Ovviamente dico che mi va. La raggiungiamo con la macchina di zio e appena sceso mi è subito chiaro che zio non ha proprio intenzione di passare una settimana rilassante. La maggior parte degli uomini sdraiati sulla spiaggia sono nudi e sembra esserci un gran via vai dal bagnasciuga alle dune. Appena arrivati sulla sabbia, senza dire nulla mi sfilo il costume, scoprendo il culetto sodo e il pisello moscio, che non si è ancora ripreso dalla nottata passata, e lancio le mutande al mio uomo. Lui le prende al balzo e mi sorride. Vedo i suoi occhi illuminarsi e ricambio il sorriso.
Zio si sdraia su una stuoia per prendere il sole. Non si toglie il costume ma è evidente che il suo pisello è durissimo mentre mi guarda nudo sotto gli occhi di tutti. Che pervertito! Io cerco di compiacerlo mettendo in mostra il mio fisico: vado in acqua, mi bagno, mi chino il più possibile per esporre il mio buchetto totalmente sfondato. Dopo poco, sotto gli occhi vigili di zio, vengo avvicinato da due ragazzi sui venticinque. Dieci minuti di chiacchierata e scopro che sono fidanzati e vorrebbero un passivo con cui divertirsi. Ad un certo punto uno dei due mi tocca il culo. Sono eccitato, ma sono troppo giovani per i miei gusti, quindi rifiuto e raggiungo zio. Gli propongo un massaggio e lui accetta di buon grado, si gira sulla schiena e lascia che io gli monti a cavalcioni addosso. Inizio a massaggiare la sua schiena ampia e il mio pisello diventa finalmente di nuovo duro. Zio rimane e rimarrà sempre l'uomo che più mi piace al mondo.
“Com'è?” Chiedo.
“Splendido. Continua...” mi dice con voce rilassata.
Continuo come mi chiede zio, poi quando lui è soddisfatto decide di girarsi all'improvviso. Mi fa mettere in ginocchio, si alza e, tirandoselo fuori di colpo, mi infila il cazzo in bocca. Faccio con naturalezza un lungo pompino a zio Marco, senza alcuna inibizione. Il suo pisello grosso mi eccita tanto che con un dito inizio a penetrarmi il buchino. Attiriamo l'attenzione di alcuni uomini, in particolare due che si avvicinano sempre più. Uno dei due avrà circa quarantanni, è molto muscoloso, ha un grosso pisello di marmo che gli sbuca fuori dal costume e una bellissima barba scura. L'altro è un po' più vecchio, stempiato, con un fisico pelosissimo, spalle e pettorali forzuti e una grossa pancia. Quando sono abbastanza vicini e posso vederli bene tirano entrambi fuori gli uccelli duri. Non sono interessati all'orale. Mettono un preservativo, ci conducono dietro una duna poco lontana e mi scopano a turno mentre proseguo il pompino a zio. Mi fottono entrambi con forza e decisione, in silenzio, mentre zio mi da della troia, della cagna, del succhiacazzi. Sono in paradiso. Mentre il quarantenne mi scopa, il panciuto si avvicina e mi distoglie dal pisello di zio. Vengo costretto a leccare le ascelle di quell'uomo maturo, che hanno un sapore e un odore che risvegliano in me tutti gli istinti di troia possibili. Non riesco più a trattenere i mugolii, così faccio rumore. L'uomo, sempre più conscio della mia natura, inizia a sputarmi addosso, prima sul corpo, poi sul viso. Mi ordina di farmi scopare a pancia in su mentre ricevo le sue umiliazioni e io accetto di buon grado. Il quarantenne, insaziabile, continua a darci dentro di reni, mentre io sono coperto dallo sputo del maschio alfa che si è rivelato essere il panciuto. Sono così felice ed arrapato che quasi sbavo mentre imploro più sputi. In cambio ricevo uno schiaffo e il suo piede in faccia. Lecco i piedi del panciuto, ricevo sputi sul corpo, vengo scopato ininterrottamente e zio guarda tutto compiaciuto. Ogni tanto mi sorride e io ricambio il sorriso, profondamente contento. Improvvisamente l'uccello che mi stava impalando viene rimosso e i due uomini mi si ergono sopra. Io stirato a terra sulla sabbia capisco che è il momento fatidico e mi inginocchio. Mi ingozzo dei loro uccelli fino a quando non sono soddisfatti e ricevo come premio fiotti di sborra sul viso e sul corpo. I due uomini se ne vanno soddisfatti e io rimango sfinito e sporco sulla spiaggia.
“Ed è solo la prima mattinata di mare”, dice mio zio.