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Mi sono esibita in un locale ad Amsterdam - fine


di Aramis27
07.09.2010    |    26.462    |    0 7.6
"Era bello grosso e lungo 22 cm; facevo muovere la pelle sul suo glande mentre lo baciavo in bocca poi mi abbassai non resistetti al profumo me lo passai sul..."
Quel filmato dove scopavo con due persone nel locale doveva essere mio a qualunque costo anche se questo voleva voler dire scendere a patti con il diavolo.
Si fece sera, sapevo che Fabio me l’avrebbe fatta pagare cara, ma speravo di cavarmela con una scopata con lui, anche se temevo che stava organizzando di farmi scopare da più persone, voleva umiliarmi per tutte i no che gli avevo rifilato nel corso del tempo.
Curai l’intimo come mi aveva richiesto: un perizoma nero di pizzo e un reggiseno push up sempre nero che conteneva a malapena il mio generoso seno. Indossai poi un vestitino nero di raso con abbondante scollatura che avevo comprato per il matrimonio di mia sorella e che già allora aveva suscitato grande scalpore tra gli invitati. Uno scialle color bianco mi aiutava a coprire quella mise che gridava sesso. Scarpe con tacco alto con lacci da schiava romana davano quel tocco in più che secondo molti mi rendevano irresistibile.
Mi recai all’appuntamento, un ristorante argentino del centro posto carino con un ballatoio dove sono posizionati i tavoli sotto a vista c’era la cucina dove quattro o cinque persone armeggiavano con grossi pezzi di carne. Fabio era già arrivato, mi aspettava seduto al tavolo mentre sorseggiava un bicchiere di vino bianco; quando mi vide rimase a bocca aperta tanto gli piacque il mio abbigliamento anche perché andando verso di lui mi liberai dello scialle; non fu l’unico a notarmi anche dalla cucina sentii un commento pesante “Mira que puta”. Fabio fu molto galante si alzò mi fece il baciamano e mi fece sedere sulla sedia, durante la cena ridemmo e quasi dimenticai il ricatto tanto mi trovavo bene con lui. Bevvi molto perché preferivo non essere lucida; se dovevo fare strane era meglio essere un po’ alticcia. Finì la cena il locale si era svuotato e pensai che forse me la sarei cavata con una scopata con lui in albergo, ma mi illudevo da li a poco sarebbe cominciato l’inferno. Ad un certo punto Fabio mi disse Paghiamo e ce ne andiamo? Arrivò il padrone con il conto un tipo alto molto robusto con un grembiule lercio sporco di unto con un foglietto in mano abbassai la testa per cercare la carta di credito nella mia borsa ma in quello stesso istante vidi Fabio che faceva di si si con la testa e una mano mi prese per i capelli mi tiro via facendomi cadere dalla sedia mi trascinò nel locale e cominciava a farmi scendere le scale. Urlai ma la presa dei capelli era talmente salda che ebbi l’impressione che mi stava staccando la testa, era il proprietario che con il permesso di Fabio mi stava facendo strisciare sulle scale verso la cucina dove tutto il personale era già schierato in attesa del premio della serata.. Mi mise di fronte a sei persone ero ancora stordita e dolorante quando Fabio mi si mise davanti e mi disse ora loro verranno su di te, ma hanno l’ordine di non toccarti neanche con un dito si faranno una bella sega e poi ti verranno addosso come se tu fossi il loro cesso, detto questo mi prese le spalline del vestito e del reggiseno e le tirò giù i miei seni fuoriuscirono in un grido di piacere generale. Cominciarono a masturbarsi, avevano dei bei cazzi grossi, il più vecchio fu il primo a venire, credevo che mi stesse pisciando addosso per quanta sborra ricevetti, mi colpì in piena fronte e presto tutto il liquido cominciò a scivolare sulla mia faccia. Non tardarono gli altri mentre mi insultavano mi venivano in faccia sui capelli sulle tette, quando anche l’ultimo era venuto ero una maschera di sperma, Fabio si avvicinò mi prese per i capelli e mi trascinò al lavabo dove sotto l’acqua giacevano piatti e posate sporche. Non ebbi il tempo che accennare un no che mi mise la testa e mezzo del mio corpo dalle tette in su dentro l’acqua stavo quasi per annegare il bastardo mi teneva sott’acqua con forza e solo quando ebbi degli spasmi mi tirò su. Mi lasciò e caddi a terra cercando di riprendere fiato, mi arrivò in faccia uno strofinaccio che faceva schifo per quanto era unto, mi asciugai alla meglio tira su il vestito e Fabio mi disse di andare. Ormai lo seguivo terrorizzata camminammo un po’ era tornato gentile come se nulla fosse accaduto aveva una sorta di doppia personalità. Arrivammo in una casa aveva le chiavi del pianterreno, aprì ed entrammo in un appartamentino, aveva solo una camera da letto un piccolo angolo cottura e il bagno e prendeva luce dalla sola portafinestra che era chiusa da una pesante tenda rossa. Finalmente disse fabio ora sarai mia. Detto questo mi sbattè al muro e cominciò a baciarmi in bocca poi sul collo, cazzo se ci sapeva fare, ero eccitata mi liberò e lo liberai dei vestiti cercai con le mani il suo cazzo finalmente avevo in mano il suo famoso pene di cui si parlava in ufficio. Era bello grosso e lungo 22 cm; facevo muovere la pelle sul suo glande mentre lo baciavo in bocca poi mi abbassai non resistetti al profumo me lo passai sul viso con il naso gli solleticai la cappella poi piccoli morsi e infine l’ingoio tutto fino alla radice. sentii un rantolo di piacere accompagnato da spinte pelviche sempre più forti. Mi stava scopando la bocca stavo soffocando ero con le labbra a contatto con il suo ventre mentre un rivolo di saliva usciva dal lato della bocca. non mi hanno mai fatto un pompino così... poi si avvicinò al mio viso mi sputò in faccia e mi girò, mi allargò le chiappe sentii un liquido colarmi sulle chiappe e poi urlai per il dolore. Mi aveva penetrato nel culo e si muoveva dentro di me come un ossesso; non ce la facevo a reggere quei ritmi mi stava distruggendo, la fama che aveva era più che giustificata, così gli chiesi di scoparmi. Mi girò mi fece mettere sopra di lui poi mi infilò il cazzo e ricominciò quel ritmo infernale, mi colpiva le tette e la faccia con violenti schiaffi non ce la facevo era un vero toro da monta sopra di lui venni due volte, ma lui non accennava a placarsi, decisi di farlo venire con la bocca. Ci vollero tre quarti d’ora alla fine esausta mi riempi lla faccia di sperma poi con un cucchiaino la raccolse dal mio viso e me la fece ingoiare.
Finito tutto a tentoni raggiunsi il bagno dove mi riassestai non ce la facevo più. Quando tornai in camera Fabio si era già rivestito mi fece indossare l’intimo ,gli chiesi se mi passava il vestito ma lui per tutta risposta tiro via la tenda dalla finestra. Inorridii eravamo all’interno di una vetrina ero esposta in reggiseno e perizoma a tutta Amsterdam. Ora farai la puttana mi disse a te non dovrebbe risultare difficile metterai tutti i profilattici usati in questa terrina quando ne avrai cinquanta avrai pagato il tuo debito e il video sarà tuo. Fabio si mise fuori sul marciapiede a mo di pappone, io invece vestita solo dell’intimo e delle mie scarpe esitante mi avvicinai alla vetrina. Devo dire che attiravo gli sguardi degli uomini dopo neanche un minuto entrò il primo cliente chiusi la tenda lo costrinsi al bidè poi volle un pompino e mi scopò; non fu un grande impegno due minuti in tutto depositai il profilattico nella terrina. Ne seguirono altri tutti brutti grassi ,ma con la bocca riuscivo a portarli al massimo dell’eccitamento e la scopata durava poco. Quattro mi incularono e uno di loro mi lasciò il buchetto dolorante per quanto l’aveva grosso. Alle quattro di notte dopo aver spompinato un vecchio e leccato la fica alla sua giovane compagna raggiunsi il cinquantesimo profilattico, galleggiavano nella terrina in un mare di sperma, fabio entro nella stanza chiuse la tenda aveva in mano un rotolo di banconote –brava sei stata brava – mi prese per i capelli mi fece inginocchiare prese il mio intimo e lo immerse nella terrina stessa fine fece il mio vestito poi mi rovesciò la terrina in testa. Mi rivestii e tornammo in albergo i miei vestiti erano fradici di sperma lo notarono in molti per strada .Fabio prima di salutarmi mi fece vedere che eliminava il file del mio filmato. Una volta a Roma dopo poche settimane mio marito ricevette un dvd girato con me che scopavo nella vetrina finì il mio matrimonio ma non porto rancore a quel bastardo di Fabio perché da quel giorno ho capito quanto mi piace essere trattata da puttana e mio marito non si meritava di avere accanto una che lo cornificava dalla mattina alla sera.
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