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Lui & Lei

Un bel pomeriggio di mare...e di sesso.


di SardusPriapus
17.05.2020    |    11.404    |    0 8.9
"Con un dito iniziai a stimolare l’orifizio e poi poggiai il glande..."
Era una giornata bellissima, sole splendente, cielo terso , sul cruscotto 25 gradi.
Gli impegni di lavoro erano stati sbrigati prima del tempo, e il pomeriggio si presentava libero.
Non ci pensai troppo, indossai il costume, un asciugamano nello zaino e direzione mare verso la mia spiaggia, che da troppo tempo non vedevo.
Nel mese di maggio il mare e la campagna sono un mix incantevole di colori, profumi e luci variopinte, che la gente del luogo e i non troppi turisti che in questo periodo affollano la Gallura possono godere e apprezzare in maniera quasi esclusiva.
In dieci minuti arrivai al parcheggio, e il breve sentiero mi portò nella spiaggia principale delle “piscine”, affollata da non più di quindici persone intente a rilassarsi e ad abbronzare i corpi ancora reduci dal pallore invernale. Da lì proseguii sulla mia sinistra, in un sentiero fra le rocce che mi condusse, in pochi minuti, alla spiaggia che considero il mio angolo di paradiso.
Un tappeto di sabbia molto riservato, protetto dai ginepri e dominato da rocce di granito affusolate ora bianche, ora rosa, che svettano sul mare.
Anche se non ufficialmente la spiaggia è frequentata in gran parte da naturisti, amanti della tintarella integrale.
Essendo metà maggio era deserta, tutta a mia disposizione.
Poggiai il telo mare a metà spiaggia, tolsi bermuda e costume e, nudo, mi avvicinai alla battigia, per sondare la temperatura dell’acqua.
Era molto fredda; d’altronde in questo periodo dell’anno l’acqua ha perso tutto il calore accumulato nei mesi caldi.
Decisi quindi di non osare e tornai a sdraiarmi sull’asciugamano. Spalmai un po’ di crema su viso, torace, gambe e anche sul membro, felice di evadere dopo la lunga e fredda stagione invernale.
Il sole tuttavia cominciò a farsi sentire, tant’è che dopo circa mezz’ora, accaldato e perlato di sudore, decisi di andare a fare un bagno. Presi gli occhialini e mi tuffai, dando fondo a delle bracciate ben assestate anche per scaldarmi, perché l’acqua era davvero gelata. Arrivai un po’ al largo, in uno specchio di mare da dove si può ammirare la spiaggia grande delle “piscine”, e vidi che una donna sola stava camminando sul sentiero. Decisi di tornare indietro, perché iniziavo ad avere freddo. Arrivato nel punto dove si tocca, mi apprestai ad uscire dall’acqua mentre alla mia sinistra la donna stava arrivando in spiaggia. La guardai con la coda dell’occhio e notai il suo stupore quando mi vide uscire dall’acqua nudo, con sedere e uccello in bella vista. Dopo un attimo di titubanza si posizionò all’inizio della spiaggia, mentre io mi buttai sul mio asciugamano a peso morto per asciugarmi.
Indossai gli occhiali da sole e la guardai meglio. Era davvero una bella donna, sui quaranta anni, non molto alta, capelli castani alle spalle, corpo formoso ed un seno abbondante, che a fatica veniva contenuto dal triangolo a righe bianche e rosse. Dopo qualche minuto si girò di spalle, e che dire, il culo a mandolino era davvero notevole. Se ne accorse anche il mio uccello, che iniziò a risvegliarsi dopo il freddo patito in acqua.
Si avvicinò anche lei all’acqua e scattò delle foto con lo smartphone; probabilmente era la prima volta che veniva in questa spiaggia. Si spalmò quindi dell’olio abbronzante sul corpo, che risaltò ancor di più la sua bellezza; era proprio una gran figa. Si mise a leggere un libro, ed un paio di volte i nostri sguardi si incrociarono, ma senza alcuna parola. Mi alzai e andai di nuovo a fare un tuffo, anche per placare i bollenti spiriti. Al mio ritorno i nostri sguardi si incrociarono di nuovo e in quel momento lei slacciò il reggiseno, mettendo in mostra due tette enormi . Il mio uccello alla vista ebbe un’erezione immediata che in realtà non mi vergognai di mostrare. Le sorrisi, e lei ricambiò esibendo dei capezzoli turgidi, segno che quella situazione non le dispiaceva.
Qualche minuto più tardi provò di nuovo ad entrare in acqua, ma tornò subito indietro.
Al che dissi: “fredda vero, io ho osato buttarmi ma è gelida”.
“Eh si”, mi rispose avvicinandosi “vorrei tanto fare un bagno in questo posto meraviglioso, ma non ho il coraggio”. “Io comunque sono Rosa, piacere”, e mi allungò la mano per presentarsi anche se il mio sguardo venne rapito dai due seni a pochi cm dai miei occhi.
“Io mi chiamo Marco. E’ la prima volta che vieni qui?”
“Si” disse Rosa, sono in vacanza qualche giorno da un’amica e sto conoscendo un po’ le bellezze del luogo. Ho visto il sentiero alla fine della spiaggia grande e allora per curiosità ho voluto vedere dove portava”.
“E sei rimasta delusa?”, feci io ridendo.
“No anzi, il luogo è favoloso, una bella scoperta. Toglimi una curiosità, ma questa spiaggia è nudista?”
“Non ufficialmente, ma di fatto è frequentata per lo più da naturisti. Però ovviamente se ti dà fastidio rimetto subito il costume”.
No ci mancherebbe, io solitamente amo prendere il sole in topless, per cui nessun problema. Oltretutto hai un gran bel fisico, per cui è un bel vedere”.
“Ti ringrazio, ti offrirei da bere ma ho solo dell’acqua”
“Però ho visto che hai della crema protettiva, quella potresti offrirmela, io ho solo l’olio abbronzante ma rischio di bruciarmi”.
“Certo, però sulla schiena la crema te la spalmo io”
“Se vuoi anche davanti puoi spalmarmela tu” fece lei, ammiccando.
La feci sdraiare sul mio asciugamano e iniziai a cospargere spalle e schiena di crema protettiva. Scesi fino alle gambe, massaggiando le caviglie ed insistendo sulle cosce prima e sul sedere poi. Rosa si stava eccitando, e cogliendomi di sorpresa, tolse la mutandina.
“Cosi sei più comodo, e poi siamo in una spiaggia naturista no?”
La feci quindi girare e le spalmai la crema sulla pancia fino al basso ventre, sfiorando il suo fiore, depilato con una sottile striscia di pelo al centro. Le mani esplorarono i fianchi fino a sfiorare i seni, per poi accarezzare i capezzoli e l’aureola, e provocare un brivido in Rosa, che allungò la mano a cercare il mio uccello, eretto e gonfio. Iniziò a masturbarlo, mentre io mi dedicai a leccare i seni, e a stringerli con veemenza, fino quasi a strizzarli. Mi misi in ginocchio, con il cazzo prima fra le tette e poi in bocca, mentre Rosa leccava l’asta e le palle fin quasi all’orifizio. Stavo quasi per venire, per cui andai ad esplorare la sua fica, grondante di umori e già ampiamente bagnata. La mia lingua si immerse in quel lago, mentre con il dito andai alla ricerca del clitoride. Rosa iniziò a tremare, aveva raggiunto l’orgasmo.
“Scopami, mettilo dentro, ti desidero” e cosi il mio cazzo marmoreo iniziò a stantuffarla con una penetrazione violenta, e le sue gambe appoggiate sulla mia schiena. Anche io stavo per raggiungere l’orgasmo, cosi avvicinai Rosa verso di me e quattro cinque fiotti di sperma raggiunsero il suo seno, prima di colare lentamente verso la figa.
Con i corpi sudati e impanati di sabbia decidemmo allora di buttarci in acqua. Le nostre voglie tuttavia non si erano placate, e Rosa mi deliziò di un pompino che fece immediatamente tornare il cazzo sull’attenti.
Rosa appoggiò le braccia ad una roccia di granito e iniziai a penetrarla da dietro. Con un dito iniziai a stimolare l’orifizio e poi poggiai il glande.
“Fai piano, non sono abituata a prenderlo nel culo, ma oggi ne ho voglia”.
Entrai con delicatezza, fin quando fu tutto dentro, fino alle palle. Con le mani afferrai le tette, mentre Rosa mugolava e si contorceva dal piacere. La mia sborrata non si fece attendere, e fu non meno intensa della prima. Ci adagiammo sfiniti sulla roccia, mentre un uomo attraversava la spiaggia sorridente, probabilmente si era goduto lo spettacolo.
In tutto ciò si era fatto tardi, il pomeriggio era stato parecchio intenso e trasgressivo.
“Stasera alla mia amica racconterò che ho visto una spiaggia bellissima e…..beh il resto magari non lo racconterò nel dettaglio”.
“Domani se vuoi ti faccio conoscere un altro luogo magico, non molto distante da qui, anche quello noto come “le piscine”. Anche li bisogna camminare per un po’, ma la fatica è decisamente ripagata. E si può stare nudi in libertà.
“Molto volentieri, però porta la crema protettiva, sai non vorrei bruciarmi.
E tu sei parecchio bravo a spalmare,..... ed eiaculare!
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