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PRIMA ESPERIENZA SOFT


di Nolimits666
11.08.2023    |    44.498    |    27 9.5
"Iniziai timidamente a massaggiare la gamba, più precisamente gli stinchi..."
Sono stato sempre un ragazzo precoce. Ho manifestato interesse per il sesso sin da giovanissimo, anche se prima di capire cosa fosse ho impiegato un pò di tempo; diciamo che la curiosità mi ha preceduto.

In estate, sono cresciuto prevalentemente con mia madre, divorziata (i miei genitori erano sempre in giro per lavoro). All'epoca -avevo... Beh ero veramente giovane- era una donna di media bellezza: 41 anni, alta 1,67, terza abbondante di seno, con un sedere molto pronunciato, fisico snello, capelli neri, occhi neri.

Durante l'estate, era abitudine comune, stare in casa in canottiera e slip bianco (per me) reggiseno e slip bianchi per lei sotto un leggero abitino con bretelle. Dopo pranzo, spesso io facevo i compiti e lei si distendeva sul letto per leggere i settimanali di gossip e varietà. Erano gli anni in cui andava di moda Novella 2000, Evatremila, Scoop ecc.

Devo ammettere che ai miei ormoni, non dispiaceva affatto vedere mia madre in slip e reggiseno distesa sul letto. Provavo una sensazione di estremo piacere nel vederla in biancheria, anche se non capivo che si trattasse di pulsioni sessuali nel senso che non sapevo si chiamassero così

Un giorno (credo fosse luglio) mia madre mi chiamò dalla sua stanza dicendo: «Roby, puoi venire un attimo qua?»

Ero molto felice del fatto che chiamandomi mi avesse dato la possibilità di vederla da vicino in slip e reggiseno. Arrivato in stanza esclamai «Eccomi mamy, dimmi».

Ovviamente entrando in stanza mentre lei leggeva il più noto giornale di gossip italiano, gli occhi ma caddero sulla parte di corpo che oggi chiameremmo figa, celata com'era da qualche millimetro di stoffa bianca.

Lei disse: «Ascolta, mi mettereresti della crema doposole"? .

Risposi: «Ma non so se lo so fare, comunque dimmi dov'è che ci provo»

E lei " E' nell'armadietto del bagno, si chiama Rilastil».

Andai in bagno con una leggera agitazione, dovuta al fatto che avevo visto da vicino mia madre in biancheria. Cercai la crema e ritornati in camera. La visione questa volta era migliore della precedente. Mia madre stava leggendo il settimanale, ma aveva tirato su le ginocchia. In pratica si vedeva in maniera perfetta la forma delle labbrone della figa compressa dallo slip, mentre qualche ciuffo di pelo nero usciva dai rispettivi bordi.

Quella visione mi pose in evidente stato di eccitazione, mal celabile tramite il mio semplice pantaloncino ma non ancora notato da mia madre intenta a leggere. A mo’ di scusa dissi: "Vado in bagno, torno subito". Ero imbarazzatissimo, cercavo di calmarmi perché avevo paura di essere visto in queste condizioni. Non che avessi un cazzo grande, ma sicuramente si vedeva sotto il pantaloncino che mi fosse diventato duro. Non che capissi molto cosa volesse dire avere il cazzo duro ma mi sentivo come fuoriluogo.

Tirai lo sciacquone per simulare che stessi facendo pipiì e tornai in stanza. La trovai con le ginocchia alzate, ma con le gambe più serrate e quasi tirai un sospiro di sollievo.

Mi avvicinai dicendo: «E' questa la crema?».
E lei: «Si è questa. Passamela sulle gambe. Grazie». Iniziai timidamente a massaggiare la gamba, più precisamente gli stinchi. Il cuore batteva a mille era bellissimo vederle la figa nello slip. Ai miei occhi sembrava enorme, con i peli neri che uscivano dai bordi.
Ad un certo punto mi disse : «Si ma la crema devi spalmarla eh, non strofinarla solo lì»

Io non capivo nulla, all'improvviso le gambe si schiusero maggiormente e vidi nitidamente la forma della figa. La mia faccia era a 1 metro un metro e 20. Provai un’ eccitazione devastante nel vedere chiaramente le labbra della figa che mi sembrava gonfissima (era la prima volta che ne vedevo una dal vivo). Non riuscivo più a nascondere l'eccitazione il mio cazzo si era gonfiato, mi sentivo il viso rossissimo ed il cuore che impazzava. Il tutto mentre mia madre continuava a leggere il suo settimanale.

All'improvviso mi afferrò la mano piena di crema e me la portò verso l'interno coscia della sua gamba sinistra guardandomi, nel mentre del massaggio, fisso in faccia e divaricando totalmente l'altra.

Aggiunse: «Cosi devi passarla, devi fare così.»
Continuava a fissarmi in faccia mentre io ero rossissimo e non sapevo cosa dire, mi sentivo un automa. All'improvviso notai che il suo slip bianco riportava quelle che sembravano "gocce di pipì" ma che scoprii col tempo, molto tempo dopo, trattarsi di sbroda da eccitazione. Convinto che fosse pipi' quella visione mi estasiava, nel silenzio più assoluto.

Silenzio rotto dalla sua esclamazione: «Mettilmela pure sui piedi».

E così iniziai a mettere per la prima volta le mani sui piedi liscissimi e smaltati di rosso.

Stavo per sborrare (termine appreso molto tempo dopo) nello slippino a quella vista. Il cuore andava a centomila. Mi era venuta un' estrema voglia di baciarli, annusarli, toccarli: ero in una tempesta ormonale senza alcun appiglio.

Oramai, non capivo più nulla. Sentivo un' eccitazione enorme, un odore nuovo nella stanza (che poi capii tempo dopo essere l'odore del sesso). Non so se a voi sia mai capitato di rimanere ipnotizzati da qualcosa: io mettevo questa crema e continuavo a fissare tra le cosce di mia madre la quale proseguiva nel leggere il giornale con le ginocchia alte.

Talvolta, le allargava un po' di più tanto da vedersi proprio il forellino dal quale ero uscito qualche anno prima ed ogni volta che questo accadeva il mio cuore accelerava tantissimo.

Questa situazione durò diversi minuti sino a quando nel fare per aggiustarsi con le due mani i bordi dello slip, finì col farli aderire ancor di più alla fica tanto che lo slip letteralmente affondò nella vulva stonfa rimanendovi appiccicata.

A quella visione, anche un inesperto come me non potè resistere tanto dall' essere travolta da una primissima violenta polluzione a causa della quale il mio pantaloncino verde divenne verde scuro.

Mia madre la notò, sorrise ed esclamò: «Basta, va bene così. Puoi riporre la crema nell' armadietto». Io, sfinito e confuso da quella sensanzione mai provata prima corsi in bagno a fare la pipì per poi cambiarmi ed uscire con gli amici.
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