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Lui & Lei

Giorni di mare (4a parte)


di Membro VIP di Annunci69.it Grey-Heron
23.09.2020    |    3.308    |    0 4.5
"Quello che stava dietro era di una certa età avanzata con pisello moscio ma sicuramente bravo di lingua..."
Osservare i comportamenti della fauna umana è come guardare un film.

Altro pomeriggio di mare per Piero. Passa davanti all’accampamento di quelli che hanno interrato una mezza dozzina di pali per i tendaggi. Oggi hanno piantato ben sei ombrelloni tutti vicini per ricavare molta ombra. E’ un gruppo di amici e conoscenti almeno una dozzina di persone tutte in pensione probabilmente. Amabili madri e padri di famiglia con figli, nipoti e pronipoti a casa. Gente del posto che sembra ben affiatata e che si conosce sicuramente da quando la pelle era liscia e la gravità non era in grado di mostrarsi sui loro corpi. Le donne sembrano comunque ottime clienti del parrucchiere. A turno arrivano la mattina presto per prendere il posto in attesa che arrivino gli altri con carretti carichi di masserizie, lettini pieghevoli, box frigo, ombrelloni, tavolini pieghevoli, teli e bandiere. Infatti hanno alzato un tubo alto e lo hanno fissato ad uno dei pali per issare alcune bandiere che non stiamo a descrivere. Per farlo, uno di loro si è portato il trapano a batteria da casa. Passano tutto il giorno nudi a discutere, parlare, dormire, a farsi abbondanti mangiate e interminabili partite a carte.

Continuando sul suo cammino, Piero vede una coppia alquanto formosa, lei addormentata sul suo telo sulla sabbia e lui pure piuttosto formoso si ravana il pisello, lisciandoselo con amore.

In questo paradiso non potevano mancare Adamo ed Eva. Passano davanti a Piero diretti a farsi un bagno di mare mano nella mano. Sono bellissimi. La perfezione fisica. Sono giovani forse sui trenta. Lei è bellissima, disegnata con il pennello. Capelli lunghi color castano, belle gambe, bel bacino e fianchi arrotondati al punto giusto. Tette proporzionate e perfette. Una Venere. Lui è un gran bel maschio mediterraneo, moro, barba di tre giorni, espressione sexy del viso, di quelli che ti lasciano senza fiato. Spalle larghe, bacino stretto, pettorali presenti ma non ipersviluppati, pancia piatta e tartaruga naturale, belle gambe perfettamente tornite, due chiappe rotonde e belle sode ma soprattutto un cazzo che moscio arriva e forse supera i fatidici 20cmche solo pochi maschi possono esporre. Una meraviglia. Piero li immagina a letto a fare all’amore e prova un poco di invidia per come la fichetta si farà infilzare dal suo bel maschio.

Sotto l’ombrellone una coppia sta conversando con l’ennesimo Guru. Ha i capelli lunghi legati a crocchia, porta collane di perline di legno, un numero di bracciali su entrambi i polsi, ha tatuaggi un pò ovunque e pure un certo numero di anelli alle dita. E’ molto magro e da l’impressione del sudicio. Si sta intortando la coppia. Forse più tardi o stasera riuscirà ad inserirsi nella coppia e diventare il giocattolo di lei mentre il marito guarda? Magari una cosa Tantrica? Fumi d’incenso? Candele profumate? Suoni di percussioni e corde pizzicate di Vina, il liuto a molto diffuso nella musica carnatica? E se il Santone sotto l’effetto ipnotico di fumi erbacei pizzicasse come le corde di Vina, la fica della lei portandola a convulsi orgasmi tantrici? Chissà…!

Due fascinose dame pure queste nude avanzano verso Piero provenendo in senso opposto. Indossano cappelli di paglia a falde larghe, collane, e bracciali sulla pelle già abbronzata. Donne 50enni belle fascinose, occhialoni, tette perfette sicuramente riviste dal bisturi? Il resto inizia un po’ a cadere ma… con classe.

Piero ama camminare con i piedi nell’acqua salata, sentire la frescura della stessa fino alle caviglie. Indossa soltanto i boxer da spiaggia (oggi sono quelli vecchi, rossi e gialli a fantasia). La canotta scolorita e smunta dal tempo ma molto amata, di un improbabile color erba marcia se l’è tolta già dopo aver parcheggiato la macchina nel parcheggio in culo al mondo, all’inizio del paese, quasi sulla strada comunale.
Piero è molto fiero di sé. Infatti a Gennaio (ora siamo alla terza settimana di agosto) considerando che aveva messo su una decina di chili di troppo (mai successo prima) una valente nutrizionista lo ha riportato al suo peso forma di ottantaquattro chilogrammi, senza sacrifici alimentari, in otto mesi.
Essere costretto in casa causa la merda cinese, alla fine della fiera è tornato utile per seguire una corretta dieta, togliere quella che era diventata una fastidiosa pancetta e rimettersi in forma. Trova appagante stare nudo davanti allo specchio la mattina, radersi con schiuma a pennello alla vecchia maniera e godere della ritrovata forma fisica (non che fosse diventato un bombolone). Farsi una doccia, passarsi una dose di crema sul corpo per ammorbidire la pelle, anche sui piedi, massaggiarseli e accarezzarseli, perché, da quando un bel maschio di Roma gli ha detto che suoi sono piedi molto belli, Piero ha iniziato a curarli per bene. Senza tralasciare il suo giocattolo preferito, che gli fa compagnia da quando lo ha scoperto sin da bambino. Un bel cazzo di godibili dimensioni, da scappellare e bello lucido quando scappellato, con quella vena bluastra che gli da un aspetto virile e nodoso. Piero lo tiene bello rasato, palle incluse, fresco, pulito, morbido al tatto come fosse velluto sia a riposo che sull’attenti. Infatti è con grande soddisfazione che Piero ama stendersi in spiaggia completamente nudo e sentire il caldo alito del dio Sole sulla pelle mitigato da un refolo di brezza portato mare.

Un tizio nudo e alto con i capelli bianchi lunghi e incolti e una ventina di chili di troppo cammina di fianco all’amico, un muscoloso ragazzotto cubano di pelle ambrata in costume nero che gli fascia il culo in modo perfetto e gli evidenzia un considerevole pacco esotico. Che sia una questione di danaro?

Piero continua la sua camminata per raggiungere la seconda parte di arenile. Incrocia un conoscente di lunga data. Si salutano e si fermano per scambiare due chiacchiere. Si aggiornano sulle vicissitudini di altre persone che conoscono entrambi. Il conoscente gli dice di stare con amici e il boyfriend in fondo nella parte gay anzi la definisce frociolandia.

Raggiunge il posto. E’ pieno di ombrelloni. Sotto un triplo tendaggio stanno otto maschi giovani stesi tutti a pancia in giù tutti vicinissimi uno all’altro fino a strusciarsi. E’ una bella sfilza di culi per aria, otto bei culi tondi, freschi, giovani.

Piero apre il suo ombrellone, cerca e trova una pezzo di tronco fra i tanti portati dalle mareggiate invernali che gli farà da cuscino. Fa il bagno, si mangia una pesca, legge il suo libro (un interessante diario di viaggio di mercanti europei verso le Indie nel 1600), beve molta acqua.

Molte persone passeggiano avanti e indietro sulla riva (la Via Crucis). Piero vede due maschi muscolosi che indossano la tipica uniforme gay, cioè muscoli gonfi da palestra, testa rasata, barba, questi due sono anche un poco pelosi ma non troppo. Uno lo conosce tramite altri amici. Questo si accorge di Piero, gli fa un cenno della mano e viene verso di lui. Solite chiacchiere di routine. Si parla del fatto che la spiaggia sia strapiena. Piero e il tipo barbuto e muscoloso si salutano e ogn’uno per la sua strada.

Una signora sola, cammina sulla via del ritorno. E’ alta, indossa un grande cappello di paglia con falde molto larghe che coprono quasi tutto il viso. Sembra che sti cappelli vadano molto tra le signore quest’anno. Indossa una tunica chiara molto ampia e vaporosa sotto la quale si intravvede uno striminzito costumino. Porta una borsa a tracolla e incede con passo deciso. Molto femminile come personaggio. Piero la osserva bene ma qualcosa non torna. Le gambe, le braccia tendono ad essere magre ma muscolose, le mani certamente non da femmina gentile ma piuttosto grandi come quelle di un maschio. Qualcuno passandole vicino le rivolge un saluto e lei risponde come si conoscessero bene. La voce grossa tradisce.

In mare un gruppo di amici gioca con un enorme unicorno gonfiabile che ha la funzione di galleggiante o salvagente già visto in altri giorni, lo si vede da molto lontano. Il grosso unicorno, continua a galleggiare tra le onde con un carico pesante che gli sta a cavalcioni. Anzi oggi c’è ne un altro di questi cosi di plastica che galleggia circondato di maschi nudi a mollo ma non riesce a riconoscere che bestia sia. Altri umani gli saltellano attorno, schiamazzando come adolescenti un poco sciocchi tirandosi un pallone.

Tre maschi totalmente nudi arrivano da nord e passeggiano in direzione della Staccionata del Ricordo o dei Sospiri o del Pianto (decidete voi) parlando tra di loro. Due, si potrebbe dire, sono di alcun interesse per Piero ma il terzo è un bellissimo biondo, di quelli che si vedono in certi pornazzi americani. Di lui si notano subito i pettorali, la tartaruga, e scendendo giù, un gran bel cazzo di rilevanti proporzioni, gambe tornite e tornando su, un gran bel volto. Insomma il fidanzato che tutti vorrebbero avere accanto al mattino quando suona la sveglia. Esistono ancora le sveglie o sono state soppiantate dal cellulare?

Un africano già visto in zona sta steso pure lui totalmente nudo. Ogni tanto si passa la mano sull’uccello volato dall’Africa fin qui in riviera. In questa zona d’Italia infatti c’è una forte migrazione di uccelli, dalle steppe della Russia fino alle savane d’Africa e viceversa. Ha una bella fava scappellata. Si vocifera che la l’uccello nero piaccia molto alla passera bianca. Si vedono foto qui in A69 che affermano le voci.

Davanti a Piero camminano tenendosi per mano ancora i due maschietti descritti in precedenza, sono giovani e molto belli. Sono estremamente ben fatti e proporzionati. Mori, capelli corti, nessun tatuaggio, ragazzi tipo clean-cut, sempre in costume, camminano abbracciati, spesso si baciucchiano, si fanno tenerezze, si amano…è bello e pulito vederli cosi. Stanno facendo una ulteriore passeggiata. Piero li invidia un po’ (gli ricordano bei tempi) ma è felice per loro.

Altri due tatuatissimi sotto il loro ombrellone hanno piercing alle orecchie e sui capezzoli. Uno ha la barba bianca, sono entrambi pelati in testa e totalmente rasati nel corpo abbronzatissimo. Parlano di campeggi nudisti e come ci si comporta. Uno dei due si alza, si muove, si abbassa in avanti per raccogliere qualche cosa, alzando il culo che rivela un vistoso prolasso.

Sulla sinistra di Piero invece, stanno tre tipi impegnati nei loro discorsi e anche essi hanno notato il prolassato. Ne hanno fatto un commento. Poi, le tre gaie comari continuano impegnate in altri profondi dialoghi. Le tre gaie comari sono sdraiate sui loro teli, sotto il sole. Indossano un costume rosso, uno nero e il terzo, Piero non ricorda di che colore. I tre sono una fotocopia dell’altro. Cinquantenni più o meno. Capelli cortissimi , uno rasato in testa, pelosi sul corpo, abbronzati. Stesso taglio di barba sale e pepe per tutti. La frivola conversazione arriva alle orecchie di Piero distraendolo dalla sua lettura. Oh Madonna…ancora tutti sti immigrati a Pantelleria…
Ma nooo…. Quella è Lampedusa, che cazzo stai a dire Ma sempre isola è…o no? Sta in Sicilia no…? Ah…le isole, io ci andrei in vacanza ”
Ma, la Sardegna è più bella ”
Ci sei mai stata tu? No mai…E allora come fai a dirlo? Dai, andiamoci a fare una vacanza. Eh ma costa molto, c’è da prendere il traghetto Ah…io non ci metto più di mille euro di sicuro
Ma poi ti porti la pasta col sugo in valigia forse ?
Guarda quello la che passa ora…io me lo farei…anche subito Si ma se becchi la perturbazione torni a casa Lui sarebbe un bel fidanzato…dico io
Ma la canzone del F.G. quella che appiccica? Bel tormentone…no? Oh…quanto mi piace lui…ci deve aver una roba la sotto… E la A.A pure lei con il suo tormentone estivo? Intanto quella ha fatto un pacco di soldi… E’ furba…l’ha scritta in tre giorni sta canzone, non se ne può più di sentirla nelle orecchie Guarda…guarda…arriva la prof…oggi si è messa il pace maker al braccio
(Trattasi di uno spesso bracciale metallico tenuto attorno al tricipite portato da uno che passa nel momento)
Madonna…non si può guardare…capelli tinti nero, costume verde acido, grassa Ma…insegna ancora a scuola lei ? Ma quando mai…fa la bidella…è sempre in sauna ! Si…a far la guardarobiera…Ah ah ah !
Ma quanto sei scema tu…! Guarda, il segaiolo arancione se ne va Andrà in pineta a farsi fare un pompino… è infoiato Vacci tu a farglielo daiiii….Ma va là… Chi vuole una caramella, nera o bianca?
Dopo la dotta conversazione, le tre comari si calmano un attimo mentre ciucciano le loro caramelle, poi raccattano le loro cose e lasciano la spiaggia.

Chi ha letto uno dei precedenti racconti, ricorderà di colei che Piero aveva battezzato come la Dama Bianca. Indossava un grande cappello bianco, occhiali bianchi, una collana lunga fino all’ombellico sempre bianca e nient’altro. Eccola che passa davanti a Piero passeggiando a sua volta insieme al marito con la panza da commendatore. Ma stavolta la Dama è tutta in nero. Nero il cappello a falde larghe quasi a nascondere il viso, neri gli occhialoni, nera la collana fatta di biglie grosse come le castagne. Sempre divina lei, con il suo incedere aristocratico quasi distaccato da questa folla plebea.

Ecco che passa ancora una volta il Proboscide. Arriva passeggiando sul bagnasciuga, scuotendo il suo pisellone dondolante. Dietro gli occhiali da sole osserva con occhio clinico chi sta sulla spiaggia anche se questa è la spiaggia dei finocchi.

Decide di fare una ulteriore passeggiata. Piero incrocia quattro donne tessili. Tra i tanti che vagano sul bagnasciuga le nota perché avanzano parlando vivacemente tra di loro e anche perché, indossano costumi di foggia un poco antiquata. Sembrano essere le tipiche massaie del posto. Probabilmente madri di famiglia che sono venute a farsi un giro sin dal lontano primo stabilimento balneare del paese. Fa un po’ moda tra i benpensanti tessili andare a dare un’occhiata in quel posto dove stanno quei zozzoni nudisti e poi…sai…là in fondo ci stanno pure i culattoni. Una passeggiata che per loro diventa il brivido del pomeriggio. E come se non bastasse le quattro donne hanno pure la possibilità di far finta di non vedere quei due finocchi un po’ pancioni, con pelata e folta barba e vistosi braccialetti ai polsi, mentre si baciano sotto il loro ombrellone. Mamma mia…lo fanno davanti a tutti.

Si è fatto sera, molti sono tornati a casa anche se tanti rimangono a godersi gli ultimi raggi di sole. Di ritorno dalla sua passegiata, Piero nota due tizi a quattro gambe uno davanti all’altro. Quello dietro sta leccando il buco del culo di quello che gli sta davanti e allo stesso tempo da sotto lo munge. Sono molto impegnati in questa pratica. Non si può fare a meno di rallentare il passo per vedere bene la scena. I due continuano immersi nella loro goduria. Dopo aver raggiunto di nuovo il suo telo, Piero da abbastanza lontano distingue i due che continuano a stare a quattro zampe. Sembra essere una lunga leccata. Altre persone che passeggiano si soffermano ad osservare. Piero si rialza e ritorna indietro per una altra passeggiata. Passando davanti ai due nota che ora si sono alzati in piedi. Quello che stava dietro era di una certa età avanzata con pisello moscio ma sicuramente bravo di lingua. Invece quello che stava davanti forse sui quaranta/cinquanta aveva ancora il cazzo che svettava per aria. Si sono rimessi a quattro zampe per una ulteriore sessione di leccate di culo. Piero ritorna al suo posto per raccattare le sue cose e lasciare la spiaggia. Si volta verso i due e vede che sono ancora impegnati.

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