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Gay & Bisex

Bello, Maschio e un po Coatto.


di Membro VIP di Annunci69.it Grey-Heron
21.02.2021    |    11.027    |    21 9.6
"Un nuovo modello di prostituzione..."


Tarda primavera del 2008, nella capitale. Spesso la notte passavo ore in una video-chat americana che aveva iniziato un percorso di successo dovuto al fatto che bastava iscriversi con un profilo anche farlocco, postare qualche foto, entrare nel sito, accedere a migliaia di web-cams accese da tutto il mondo e guardare uomini, donne, coppie, trav/trans che si mostravano prevalentemente nudi. Il sito era come si suol dire: agratis. Ora purtroppo è cambiato molto. Allora il sito dava molte possibilità di “acchiappo”. Bastava contattare gli utenti locali e “provarci”. Se andava bene ci si incontrava dal vero e si combinava. Ho fatto alcuni incontri interessanti tramite il sito. Ora sono tutti a mettere, cazzi e fighe in cam in cambio di costosi gettoni. Un nuovo modello di prostituzione.

Torniamo a noi! Una notte verso l’una e trenta, stavo passando da una web cam all’altra. Stavo guardando uno che si segava in cam e leggevo i commenti che venivano scritti alla destra del video. Complimenti, fai questo, fai cosi, fai cosò, quanti anni? Le solite cazzate che tutti scrivono alle quali non dava risposte. Poi…appare una striscia che dice “chi di roma ?” evidentemente la domanda era diretta a tutti. In pochi secondi digito la risposta: “io di roma”, “ah ok, vieni in privato” mi segnala.

Qui gli do il nome di Fabio che non è il suo vero nome. Tanto a Roma si chiamano tutti Fabio, Claudio, Flavio e cosi via.

Passo sulla funzione conversazione in privato e scambiamo una serie di messaggi di circostanza e successivamente mi chiede: “ti va di vederci in cam? Niente viso però e soprattutto non posso parlare, di là dormono” Accetto e attivo la webcam.
Si aprono entrambi gli schermi lui su quello più grande, io su quello più ridotto. Intravvedo un uomo che ha l’aria di essere giovane, apparentemente ben proporzionato, indossa una maglietta e sopra una specie di felpa leggera. Colpiscono la mia attenzione dietro di lui una serie di orsacchiotti e pupazzetti allineati su uno scaffale di un armadio-letto tipico della stanza di un bambino. Il tutto in ambiente azzurro. Iniziamo a conversare per iscritto. Una conversazione urbana, senza i soliti sottintesi erotici. Mi dice che non può parlare perché suo figlio è nella stanza accanto a dormire con la madre e mi conferma che lui dorme li al posto del figlio perché con la moglie stà passando un momento difficile. Mi dice di avere una trentina d’anni. Scambiamo altre chiacchiere e rilevo un pacato senso dell’umorismo. Prima di chiudere la conversazione mi chiede di mostrarci gli attrezzi che teniamo tra la gambe. Abbassiamo le web cam insieme e valutiamo la mercanzia che sembra essere di ottima qualità da entrambe le parti. Chiudiamo le cam per passare solo allo scritto ed evitare che magari la moglie svegliandosi si insospettisca. Proseguiamo la conversazione e prima di salutarci mi dice che gli piacerebbe conoscerci. “Sei libero, martedi sera?” mi chiede. Rispondo di si. Ci scambiamo i cellulari e passiamo alla messaggistica sms prima di augurarci la buona notte. Alle tre del mattino circa. Arriva un sms “ E’ stato bello conoscerti, spero in un incontro” Era domenica notte e il lunedi sera ci saremmo accordati per ora e luogo per l’appuntamento del martedi sera. Sarebbe venuto lui da me visto che abitava a circa 30 km fuori dalla capitale. Durante la chattata del lunedi sera mi chiede se mi piace baciare. Non sono il tipo che ficca la lingua in bocca al primo che passa e gli rispondo che lo faccio raramente ma se la bocca è ben curata esiste la possibilità di farlo. Mi risponde “ok”.

Il Fabio mi ha fatto una ottima impressione in chat ma rimane da verificare dal vero se ci si piace. Gli dico come e dove aspettare in zona Corso Francia e lo sarei andato a prendere io in motorino facendogli strada fino sotto casa. Non lo vedo arrivare ma mi telefona che ha sbagliato strada. Mi dice dove si trova. Lo faccio attendere li e lo vado a recuperare. Arriva dalla parte opposta e vedo una vettura identica alla mia. Stessa , marca, stesso colore e a bordo un bel maschio che si fuma una sigaretta. Sembra che abbiamo gli stessi gusti in fatto di vetture. E’ accanto ad un chiosco di fiori come mi aveva già detto di trovarsi. Mi destreggio con lo scooter tra le macchine, passo sull’altro lato e mi accosto a lui che sta con il finestrino abbassato, ascolta la radio e fuma. Mi fermo, tolgo il casco e ci guardiamo negli occhi. Cazzo, che bel volto. Un trentenne, occhi grigio, un bel sorriso come tale è l’espressione del volto. Capelli mori lisci ma lunghetti fino a quasi oltre il collo tirati all’indietro e fermati oltre la fronte da un sottile cerchietto nero (andava di moda allora) e un brillantino molto piccolo, sul lobo sinistro. Una spruzzata di lentiggini sul volto. A completare il quadro di un maschio di periferia, una bella voce di uomo dal tipico accento romanesco e una leggerissima, quasi impercettibile attitudine da coatto ( I romani sanno ciò che intendo). Indossava una camicia grigio e blu. Do una sbirciata veloce alle sue mani (dettaglio di non poco conto per me) che decido subito mi piacciono e trovo sexy. Ci salutiamo, ci diamo la mano. Sono certo che pure lui mi ha valutato e ci sentiamo in sintonia. “Seguimi, dai andiamo da me”.

Lo faccio parcheggiare in una grande piazza circondata di negozi dove i posti macchina al centro della stessa sono piuttosto abbondanti. Parcheggia e lo faccio salire sullo scooter per i prossimi duecento metri. Come tutti i maschi di Roma è abituato al motorino, lo percepisco da come monta e come si posiziona alle mie spalle. Senza toccarmi con le mani sento che scivola verso la mia schiena e inizia a strusciarsi contro il mio fondoschiena e io spingo il sedere verso di lui. Un bel contatto che lancia messaggi. Parcheggio il motorino in strada e raggiungiamo il mio alloggio.

Come entriamo in casa, mi chiudo la porta dietro le spalle. Avevo attrezzato un ampio monolocale con zone giorno e notte adiacenti ma separate da una grande libreria. Lui individua la zona notte, osserva il letto, si gira verso di me e guardandoci negli occhi senza dirci nulla ci avviciniamo sempre di più. Il cuore mi batte veloce, sto pregustando momenti molto erotici insieme a questo bel esemplare di maschio. I nostri volti si toccano, guancia contro guancia. Annuso il suo odore che emana dal collo. Sa di buono. Noto che pure lui fa lo stesso. Ci mettiamo le mani sui fianchi, ci stringiamo sempre di più. Le nostre labbra si cercano. La voglia di baciarci si scatena. E’ il chiaro messaggio che io piaccio a lui e lui a me. Il silenzio, la complicità e la privacy di casa mia aiutano ad abbandonarci in complice tranquillità. Le labbra si cercano, iniziamo a baciarci. Diventano baci sempre più profondi. La sua bocca ha un buon sapore. Il gusto della sigaretta fumata in macchina è appena impercettibile. Affondiamo le lingue nelle nostre bocche, ci scambiamo saliva, incrociamo le lingue. Mi piace mordicchiargli le labbra e lui risponde uguale. Il mio cazzo divenuto duro e da sotto i jeans cerca il suo che è diventato pure molto duro e ben visibile da sotto un pantalone di leggera stoffa. Ci strusciamo i cazzi con forza e con ancora più forza continuiamo a limonare abbracciandoci con tanta voglia e passione. Spingo Fabio verso lo stipite della porta del piccolo corridoio che da sul bagno e lo forzo ad appoggiarcisi di schiena. Io mi metto davanti a lui e con il supporto dietro la sua schiena ci abbandoniamo e succosi lingua in bocca e strusciate infinite di cazzi duri.

Non abbiamo voglia di interrompere tutto questo slinguare, ogni bacio, ogni slinguata è meglio del precedente. Credetemi, solo con due uomini ho goduto di tali succosi baci in vita mia. Ad un tratto il bel Fabio mi trascina in fondo al letto e a sorpresa, si inginocchia davanti a me, mi sbottona i jeans, mi libera il cazzo dalla costrizione del tessuto e se lo mette in bocca abbandonandosi ad una voluttuosa pompa. Mi sorprende la velocità e la maestria di come lo sta facendo. E’ evidente che non è la prima volta, lo sa fare troppo bene. Hai capito il bel Fabio, maschio, borgataro, che sa come cercare e succhiare cazzi. La cosa comunque non mi dispiace, anzi! Sto godendomi la pompa quando suona il mio cellulare. Dallo schermo vedo chi chiama. Si tratta di una cosa di lavoro alla quale devo rispondere. Fabio sembra un po’ contrariato ma accetta di dover fare una pausa. Io mi siedo sul divano ancora con il cazzo duro e umido della sua saliva. La comunicazione si protrae e Fabio diviene impaziente. Decide con una punta di porcaggine di inginocchiarsi davanti a me, di riprendersi il mio cazzo in bocca mentre io continuo a conversare con notevole difficoltà. I giochi continuano.

Dopo la telefonata gli chiedo se vuole infilarsi insieme sotto le lenzuola. Tra baci e lingue in bocca ci spogliamo e ci infiliamo a letto. E’ tutto uno strusciarci nudi, forti abbracci, piccoli morsi, baci profondi, mani che si stringono, dita che si intrecciano, il tutto sembra non aver fine. Decidiamo di riposarci un po’ e vedo che lui forse mi lancia un segnale. Si gira a pancia sotto allargando le braccia in una specie di stato di riposo. Osservo le sue natiche, le accarezzo, sento che Fabio muove il culo. Decido di esplorare più a fondo incontrando la sua disponibilità. Gli salgo sopra steso lungo sopra di lui, appoggio il cazzo duro tra le sue chiappe, gli mordicchio il collo dopo avergli spostato i capelli, lecco il lobo sinistra stuzzicandolo con la lingua e giocando con il brillantino. Soffio alito caldo sopra e dentro l’orecchio stesso procurandogli dei brividi di piacere. Continuo a manipolargli il sedere con il cazzo duro. Mio Dio quanta voglia di scoparlo. “Che dici Fabio? Mi metto un preservativo?” gli sussurro nell’orecchio. “Te lo metto io, ti aiuto a metterlo” mi risponde.
Siamo seduti sulle ginocchia, con i cazzi che svettano per aria. Fabio mi toglie la bustina del preservativo dalle mani, che avevo preso dal cassetto del comodino. Lo tira fuori e con mossa sicura me lo srotola addosso dopo avermi dato ancora una bella leccata carica di saliva. Mi guarda ed esclama: “abbelloo, vacce piano eh? Per tutta risposta gli faccio una carezza sul volto e gli do un bacetto innocente sulla fronte.

Riprendiamo la stessa posizione, lui supino e a gambe larghe, io sopra di lui. Riprendiamo i nostri giochi. Inizio ad inserirmi bene tra le sue chiappe con il cazzo. Con le dita coperte di gel gli lubrifico bene l’ano mentre gli lecco ancora l’orecchio con il brillantino. Fabio accetta le mie attenzioni, dirigo la cappella del mio cazzo verso il suo ano che sento stringersi leggermente. “Rilassati e lasciami entrare, farò piano” gli sussurro e incomincio a spingere forzando il mio ingresso. Fabio ha un piccolo sussulto poi mi accorgo che si è rilassato e mi lascia scivolare piuttosto facilmente dentro di lui. Sento che è caldo dentro e ben accogliente. Gli chiedo se vado bene se posso continuare. Mi risponde, “Si, vaiii!” Incomincio a stantuffare, lui si rilassa sempre di più e io glielo metto al culo bene e senza sforzo. Ci diamo sotto insieme, io affondo il cazzo nelle sue viscere e lui mi accoglie. Non ci posso credere, mi sto scopando un gran bel maschio e lui se la sta godendo tutta. Me lo conferma incitandomi con il suo sexy accento romano per un paio di volte con il mio nome e “ inculami, inculami!” Continuo ad affondare dentro di lui. E’ un paradiso. E mai lo dimenticherò.

Ci godiamo la lunga scopata fino al momento in cui lo avviso che sono prossimo a venire. “Vieni poi vengo io” mi risponde. E schizzo fino a riempire il preservativo standogli dentro. Esco e me lo tolgo. Fabio si gira verso di me è ancora tutto eccitato. Gli afferro il cazzo e lo sego ma quando sente che sta per venire prende in mano lui la situazione e si fa una sborrata magistrale sulla pancia fino al petto. Lo ripulisco con delle salviette e ci stendiamo sotto le lenzuola. Si chiacchiera, vuole sapere un po’ di me e mi racconta di lui. Con la moglie hanno un negozio, sembra che in paese lui sia l’unico a non sapere che la moglie se la fa con uno delle forze dell’ordine. Sembra molto seccato e per lui questo incontro è come una ripicca verso la moglie. Non so se crederci. Ho dei dubbi ma lascio perdere. Mi dà comunque l’impressione del perfetto bisex che lo prende segretamente in culo e anche con piacere data la facilità che gli sono scivolato dentro e poi è ben allenato a fare le pompe. Ma non mi interessa più di tanto. Bacia bene, scopa bene e questo mi basta, ma soprattutto è il tipo insospettabile, maschio, uomo.

Sono passate circa tre ore da quando siamo entrati in casa. Gli chiedo se vuole fare una doccia. “La facciamo insieme” mi risponde. Siamo sotto la doccia, ci insaponiamo, si accarezziamo e riprendiamo e fare a lingua in bocca. Lo spingo verso il muro, l’acqua scroscia sopra di noi. Ci stiamo baciando anzi limonando e allo stesso tempo ci stiamo masturbando a vicenda. I nostri baci sono sempre più profondi e ci stiamo segando con forza. Inutile dire che dopo la prima siamo pronti a cazzo duro, eccitati come i ricci e pronti per la seconda venuta. Infatti arriva il momento. Sentiamo che siamo pronti per la seconda. “Ci sei?” Gli chiedo. “Quasi!” Poi quasi a supplicarmi mi dice “Ora, insieme, insieme”. E insieme esplodiamo in una intensa doppia sborrata tra uomini sotto il getto di acqua calda.

Ci ricomponiamo e dopo esserci rivestiti, mi dice che la domenica successiva mi avrebbe rivisto volentieri se ero disponibile e che mi avrebbe fatto sapere la modalità. E’ l’una di notte. Abbiamo passato quasi cinque ore insieme. Un ultimo abbraccio Lo riaccompagno alla macchina e lo indirizzo per la giusta direzione verso Corso Francia.
Due ore dopo ricevo un sms. “E’ stato bello conoscerti. La mia camicia profuma di te. Buona notte” Durante la settimana mi fa sapere che la domenica mattina avrebbe accompagnato la moglie e il figlio all’aeroporto. Sarebbero andati dai nonni per una settimana. Avrebbe avuto tutta la settimana libera e dopo l’aeroporto ci saremmo potuti vedere se potevo. Certo che si.

Il volo è per le 9,00 del mattino. Già alle 8,40 di domenica, Fabio mi telefona. Sto ancora a letto. Mi dice di essere sull’Aurelia in arrivo dall’aeroporto. Ottimo, si prospetta una mattinata a letto insieme. Gli dico di aspettarmi in un certo luogo e lo vado a prendere con lo scooter.

La prima cosa che facciamo appena entriamo in casa è saltarci addosso e cacciarci la lingua in bocca. Sono ancora baci succosi. Gli dico che mi fa piacere rivederlo. Mi sorride e risponde. “Sono stato bene con te”. Ci mettiamo sotto le lenzuola, nudi, ci abbracciamo e facciamo all’amore. Stavolta assume un atteggiamento attivo, mi coccola e mi par di capire che voglia farlo. Penso che possa essere una bella esperienza farsi scopare dal bel borgataro, maschio e sposato, con quel suo bell’accento romanesco. Mi preparo mentalmente a soccombere. Come se mi avesse capito, mi bacia e mi dice: “Stavolta il preservativo me lo metto io, sono qui per ricambiare, te lo devo”. Passiamo più di due ore a baciarci, a limonare, a spompinarci a vicenda. Nelle pause, parliamo, ci conosciamo meglio e si riprende a fare all’amore.

Sono steso e ho sistemato un cuscino sotto la schiena. Fabio è sopra di me. Mi sono lubrificato e abbiamo lubrificato il preservativo che si è infilato. E’ tanto “bbono” (come si dice a Roma) che merita di essergli sottomesso. Ho accettato di concedermi e di farmi scopare da lui. Non sono abituato a farlo. Ho timore di sentire dolore e di non farcela. Apro le gambe, cerco di rilassarmi. Ci scambiamo baci e le lingue si incrociano. Sento che cerca di farsi strada dentro di me. Lo assecondo respirando profondamente. Sono piuttosto eccitato dall’idea di prenderlo da lui e infatti lentamente il bel Fabio “passa”! La sofferenza iniziale scompare, lui è dentro di me e scopiamo. Sono momenti molto intensi. Decidiamo di raggiungere il finale senza venirmi dentro, ci facciamo comunque due belle schizzate. Dopo di chè ci beviamo dei succhi di frutta e ritorniamo sotto le lenzuola a conversare tra maschi. Sto pensando che sarebbe bello rivederci spesso, fare all’amore e diventare scopamici, ma non ne faccio alcun accenno, non ci conosciamo abbastanza.

Sono le ore dodici e quaranta, siamo insieme da più di quattro ore. E tempo di andare per Fabio. Ho comunque la profonda sensazione che non ci rivedremo più. Prima di uscire per accompagnarlo alla sua vettura e poi fargli strada fino a Corso Francia gli chiedo se posso fargli una foto. Mi sorride e dice “meglio di no, ricordami cosi come sono ora”. Avevo ragione ha tutta l’aria di essere un addio.

Una volta raggiunta la macchina ci salutiamo e mi raccomanda di stare attento, di prestare attenzione su tutto. Gli faccio strada con lo scooter e lui in macchina dietro di me. All’incrocio di Corso Francia mi fermo, lui accosta, ci guardiamo dal finestrino ci scambiamo un saluto con la mano. Lui ingrana e se ne và.

Martedi mattina ricevo un sms. “E’ bello averti conosciuto ma ho deciso di rimanere con mia moglie e la mia famiglia. Ti prego non rispondere a questo messaggio e non cercarmi.”
E’ stato un duro colpo ma me lo aspettavo. Non ho risposto e non ho più cercato Fabio.

In seguito a mente fredda, riflettendoci sopra ho pensato che il bel Fabio fosse a caccia di più avventure. Dopotutto sapeva baciare divinamente, sapeva succhiare il cazzo divinamente e gli sono scivolato dentro senza difficoltà. Il ragazzo aveva esperienza. Consapevole di essere solo e senza la moglie per una settimana intera, quale ottima occasione per andare a caccia in totale libertà? Chissà, forse si, forse no.
Rimane comunque una delle mie più belle avventure, da ricordare per la vita.
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