Racconti Erotici > Gay & Bisex > Muscoli, Canne, Incensi, Candele e Calze a Rete.
Gay & Bisex

Muscoli, Canne, Incensi, Candele e Calze a Rete.


di Membro VIP di Annunci69.it Grey-Heron
05.11.2020    |    5.379    |    8 8.5
"Gli mando un sms e mi dice di salire..."


Sto guardando delle foto e qualche video che feci durante alcune seratine giocose; a dire il vero non si trattava di serate ma notti fonde. Mi ritornano alla mente bei ricordi e belle sensazioni provate. Tra le emozioni, una in particolare che non fa parte del mio bagaglio emotivo ma alla quale ho dovuto come dire ”soccombere” e che ammetto è risultata essere una eccitante trasgressione ma che non ho proponimento di ripetere.

Alcuni anni orsono mi ero appena iscritto a questo bel sito. Le feste di Natale erano imminenti. Una sera molto tardi dopo la mezzanotte prima di coricarmi accesi il PC per curiosare cosa stesse accadendo qui; vedere chi fosse entrato nel mio profilo, dare un’occhiata ad altri profili e magari leggere un racconto o due oppure guardare qualche zozzo video amatoriale che trovo molto più coinvolgente di pornazzi commerciali. Ad un tratto arrivò un avviso di posta.

Apro e leggo : “Ciao, bel profilo il tuo. Sto cercando qualcuno che venga da me per divertirci insieme”. Verifico il suo profilo. Si tratta di un maschio che visto di spalle mostra la testa completamente rasata, spalle larghe e bacino stretto e un bel culo. Di fronte i pettorali ben formati e nell’ultima foto il cazzo a riposo ma che pende bene in basso e di promettenti dimensioni. Inutile stare a farla tanto lunga; a tutti piace smanettare un bell’uccello e le dimensioni sono importanti. Poiché le premesse sono buone rispondo: “Pure il tuo profilo attira, tu di dove?” Mi dice dove vive e mi chiede se voglio andare da lui. Sono piuttosto titubante ad accettare. Vive a circa trenta kilometri. Gli scrivo che sono le ore 01,40 di notte e fuori la nebbia della pianura padana la sta facendo da padrona. Lui sente che sono indeciso ma forse percepisce anche che sotto sotto potrei essere pronto per fare qualche maialata tra maschi. Il suo prossimo messaggio è convincente: “Dai vieni da me, ci metti circa 40 minuti, per strada non c’è nessuno, ti devi fare una doccia qui e poi ci divertiamo con la complicità della notte”.

Sto mettendo in moto la macchina. Mancano pochi minuti alle 2:00 di notte. Sicuramente la vicina di casa curiosa come al solito, si sarà svegliata dalla mia messa in moto e molto probabilmente starà a sbirciare da dietro le persiane. La mando affettuosamente affanculo e nella mia mente penso che la stronza dovrebbe dormire invece di farsi i cazzi miei. Ma alla fine delle fiera è pure una brava donna e spesso mi rifila dei pesci surgelati, pescati dal marito sul bilancione che hanno dalle parti della foce del fiume.

La nebbia è fitta ma si guida bene comunque. Non c’è un’anima per strada. Solo io insieme al mio uccello barzotto in attesa di fare cose tra maschi. Trovo quest’attesa molto eccitante mentre guido attraverso campagne di vite e frutteti nascosti dalla fitta nebbia. La visibilità è molto ridotta e solo le righe bianche della strada mi fanno da guida mentre la radio notturna mi fa compagnia. Mi immagino cosa faremo e come si svolgerà il tutto.

Considerando che la sua foto principale sul sito dava di spalle ne deduco che abbia voluto lanciare il messaggio sulla disponibilità del suo lato B. La mia fantasia si mette a correre e me lo immagino davanti a me di spalle come in foto, io che lo faccio piegare in avanti a novanta gradi e mi pregusto il mio ingresso scivolando dentro di lui. Il mio uccello si sta muovendo. Tengo la sinistra sul volante, porto la mano destra oltre l’elastico della tuta felpata e lo raggiungo facilmente. Non ho messo le mutande apposta. Con pollice e indice abbasso la pelle del prepuzio molto lentamente e lo scappello. Questo movimento me lo fa divenire bello duro. Tra le dita si spandono alcune gocce di liquido pre-spermatico che mi porto alle labbra e che lecco con libidine. La fava si fa veramente dura e non vedo l’ora di arrivare.

Mi addentro alla città addormentata e poiché sono l’unica vettura in movimento ne approfitto, faccio un paio di manovre non permesse che mi facilitano comunque la ricerca del parcheggio sotto casa sua. Di lui ho sia l’indirizzo che il cellulare che mi ha dato prima di chiudere la messaggistica. Gli mando un sms e mi dice di salire. Da il tiro e salgo i soli due piani di una palazzina rinnovata di fresco e ben tenuta. La porta è aperta, busso, entro e lui mi saluta stando in piedi davanti a me. Indossa soltanto il pantalone di una tuta grigio il resto è nudo. Come da foto, spalle larghe, bel torace depilato, braccia forti come le mani, la testa rasata completamente come il resto del corpo. Ha una quarantina d’anni forse quarantacinque e dintorni. Circa dieci cm più basso di me.

Ci eravamo già presentati sul sito ma lo rifacciamo. Qui lo chiamo Nick che sta per Nicola. Ha una stretta di mano decisa. Mi chiede cosa voglio da bere e mi fa vedere alcune bottiglie di liquori. Lui ha già un bicchiere di vodka tonica. Io prendo solo acqua tonica poiché al ritorno devo guidare. Ma è una scusa. Sono in casa di uno sconosciuto e non voglio correre rischi. Meglio essere chiari di mente a scanso di problemi.

L’appartamento, praticamente un grande ambiente, è ricavato da un ampio e alto sottotetto. La zona notte è comodamente raggiungibile da una scala e provvisto di bagno con doccia e guardaroba. Mi accompagna di sopra , mi da un asciugamano grande, mi dice di fare una doccia e di scendere in salotto. Mentre parla si toglie il pantalone della tuta e rimane completamente nudo. “Pure tu dopo la doccia rimani nudo e scendi, staremo nudi insieme”. Non me lo faccio ripetere; mi tolgo le scarpe e mi libero della felpa col cappuccio e il pantalone della tuta e dei calzini. Il cazzo è mezzo barzotto con intenzioni di svettamento. Lui mi squadra bene e vedo che pure il suo si muove. Ok ci siamo, promette bene. Mi avvio al bagno per la doccia e noto in fondo al letto una cassapanca.

Ho qualche farfalla che si muove tra lo stomaco e la gola e mi produce un senso di eccitamento, una anticipazione di come potrebbe svolgersi questo incontro ma allo stesso tempo mi genera un'impressione di timore. Dopotutto sono nel bagno di uno sconosciuto che potrebbe anche avere intenzioni poco pacifiche. Timore, eccitamento, voglia di sesso, ambiente sconosciuto. Elementi che messi insieme fanno venire quasi un groppo alla gola. Cerco di non pensarci, chiudo gli occhi e nudo sotto la doccia lascio scorrere l’acqua calda e rilassante su di me.

Dopo la doccia, ben asciutto e con il cazzo mezzo in tiro scendo la scala totalmente nudo come richiesto. Sotto i piedi, il legno dei gradini sembra tiepido ma è un effetto del dopo doccia e del caldo tepore del riscaldamento acceso in casa. Sotto il soppalco dove è ricavato l’angolo cucina, Nick mi aspetta pure lui nudo, impegnato a riempirsi il bicchiere con una buona dose di vodka. A me ha versato solo acqua tonica. “Mi fa piacere che hai accettato di farti la doccia senza opporre resistenza. Grazie. Mi piace la gente pulita e purtroppo non tutti lo sono.” Gli rispondo in modo affermativo e che condivido la sua opinione. Parliamo del più e del meno per qualche minuto, ci tastiamo esplorandoci le palle a vicenda e già che ci siamo ci tiriamo un poco i cazzi che iniziano a drizzarsi. Il mio si era già scappellato da se mentre il suo lo scopro io lentamente. Un bell’arnese pure lui. Ottimo. Ci manipoliamo ancora un poco i coglioni massaggiandoli a vicenda insieme. “Dai, vieni sul divano” mi dice.

Tutto l’ambiente è in penombra con luci soffuse. Il divano di pelle scura è molto ampio con la seduta profonda. Sembra studiato apposta per starci distesi bene anche con più persone. Immagino che esso sia testimone di grandi porcate, forse di qualche orgia. Le pareti di casa sono rosse con inserti bianchi, un grande tappeto a terra sulle tonalità del rosso e bordeaux in varie sfumature. Le travi di legno scuro sul soffitto sono imponenti e solide. Davanti al divano su un mobile basso è sistemato in posizione strategica uno schermo tv di grandi dimensioni che proietta un video con un trio di maschi. Un bel pornazzo adatto alla situazione ma senza volume poichè la musica proviene da uno stereo li accanto. Nick ha sistemato alcuni punti luce raso-terra e alcune lampade traforate portacandela di stile mediorientale. Sta bruciando incenso di ottima qualità e la musica è un misto di chill-out, lounge e soft jazz. Ne ha ottenuto un ambiente piuttosto galeotto adatto a incontri . Un ambiente per un maschio quarantenne nel pieno delle sue voglie erotiche che si è creato uno spazio adatto per fare sesso. Effetto notturno riuscito molto bene. Forse di giorno alla luce del sole e finestre aperte l’ambiente è molto diverso.

Ci sediamo quasi sdraiati sul profondo divano a gambe larghe entrambi davanti al pornazzo. Gli attori si sbocchinano. Io mi massaggio il cazzo e vedo che pure Nik se lo sta ravanando. “Gran bella cappella che hai, esattamente come nei tuoi video in Annunci” mi dice. “Perché non me la succhi ora?” gli chiedo. Nik si abbassa su di me, inizia ad annusare tutta la zona inguinale profondamente, mi tocca le palle, le massaggia, le strizza. Il mio cazzo parte in quarta. Sento il suo alito caldo soffiare sul mio giocattolo e mi eccito sempre di più. Uno degli attori porno sta segandosi mentre uno degli altri due sta succhiando la nerchia al terzo. Io metto le mani sulla testa rasata di Nick e la spingo giù verso di me. “Dai Nick, sbocchinami come fa lui li.” Nick obbedisce e inizia a succhiarmi il cazzo. E’ una bella succhiata voluttuosa e lunga. Ci sa fare. Decido che pure io mi divertirò a ciucciargli la fava stasera. Ha pure lui un bel cazzo e mi piacciono i suoi muscoli. E’ ben in forma il tipo. Pure le gambe, sia le cosce che i polpacci sono ben sviluppati. Mi chiedo che lavoro faccia. Sicuramente un lavoro manuale che lo tiene tonico, infatti me lo conferma più tardi. E’ la serata o meglio, la nottata giusta per fare cose porche tra maschi in questo periodo natalizio; notte silenziosa e nebbiosa. Solo in questo momento noto che in casa ci sono luci e decorazioni festive e che preso dall’eccitamento al mio arrivo non avevo notato.

Nick molla il mio uccello, si mette in ginocchio davanti a me, mi allarga le gambe e in posizione sottomessa mi afferra il cazzo con le labbra e rirende a succhiarmi. Poi allunga una mano nel cassetto sotto la tv, tira fuori una boccetta di popper, fa due tiri e riprende a ciucciarmi segandosi. Rifiuto l’offerta di popper ringraziando ma senza dirgli che sono contrario alla sua assunzione. Anche i tre in video si stanno facendo le pompe a turno. Io butto la testa indietro sullo schienale, chiudo gli occhi, allungo le gambe e inizio e gemere perché il Nick ci sa veramente fare mentre io sto godendomi il pompino.
Il profumo di incenso invade tutta la stanza. Le candele emanano giochi di luce tra i fori dei portacandele disegnando geometrie giallognole sulle pareti rosse. Il fatto che Nick si sia messo in posizione di sottomissione mi porta a considerare che gli piaccia assumere ruoli di asservimento.

“Mi piace sbatterti il cazzo in faccia” gli dico in modo perentorio. Lo faccio accovacciare sul tappeto, mi alzo in piedi, allargo molto le gambe fino a portare cazzo e palle all’altezza del suo viso. Prendo a sbattergli il cazzo duro in faccia mentre gli tengo le mani sulla testa rasata. Poi inizio a sfregargli le palle sul volto e riprendo a sbattergli forte forte il cazzo in faccia. Lui sembra apprezzare mentre mi guarda. A me piace moltissimo questo gioco. “Dai fattelo sbattere sul muso, sentilo, bello duro” continuo a ripetergli.

Dopo un certo numero di sbattute in faccia, Nick mi chiede una pausa. Vorrebbe spruzzare del profumo sui nostri corpi. Mi descrive il prodotto che lui acquista tramite una amica che più tardi mi racconta essere una sua scopamica con la quale chiava durante giochi particolari. Mi eccita ulteriormente sentire che scopa anche con una donna. Dice che si tratta di un profumo molto pronunciato ma allo stesso tempo molto delicato, piuttosto dolciastro e inebriante. Mi assicura che è perfetto per annusarsi a vicenda mentre si fa sesso. Tira fuori dal solito cassetto sotto la tv un boccetta spray stretta e lunga dalla forma elegante. Me ne spruzza un pò su un polso. Io annuso. Ha ragione è un profumo femminile, molto persistente ma allo stesso tempo delicato. Lascia un aroma misterioso, indecifrabile. Ne somministra alcuni piccolissimi spruzzi sul collo, nei pressi delle ascelle dalle parti dell’inguine e sui polsi e dietro le ginocchia di entrambi. Il profumo si espande sulla nostra pelle e nell’aria.

I bicchieri sono vuoti. Nick si alza e mi invita verso la cucina. Fà molto sexy camminare nudi in casa a cazzi duri. Mi sto rilassando e sono tranquillizzato dal fatto che Nick si stia comportando bene e si viene a creare una bella complicità tra uomini. Lui si prepara un’altra vodka e una tonica per me.. Dopo un paio di sorsi, lo spingo appoggiandolo di spalle al frigorifero, gli faccio allargare le gambe e mi sistemo in piedi davanti a lui. Inizio ad annusare il profumo che sale fino dalla sua gola e lui fa lo stesso. Continuando ad annusare scendo per poi leccargli i capezzoli e mordicchiarli. Il profumo è intenso ma allo stesso tempo delicato. Lui sta godendo ad essere mordicchiato. Mi inginocchio per essere all’altezza del suo inguine con la mia faccia dove affondo il naso annusando il profumo zuccheroso e penetrante. E’ una sensazione favolosa. Non resisto e mentre gioco stringendo e accarezzando le sue palle belle gonfie, apro la bocca e accolgo il suo cazzo che freme di voglia. Mi dedico ad una profonda succhiata inebriato dalla fragranza che abbiamo addosso, dall’effluvio di incenso che pervade la stanza e dal sapore di cazzo in bocca.

Mi alzo e faccio girare Nick verso il frigorifero dandomi le spalle e allargando le gambe. Mi posiziono dietro di lui e inizio a strusciare il mio cazzo tra le sue natiche che tengo leggermente divaricate. Gli passo la cappella su e giù sul buco del culo, lo abbraccio leccandogli il collo mentre il profumo della boccetta riempie le narici ad entrambi. Siamo tornati sul divano, io quasi steso a gambe larghe e cazzo dritto e lui in piedi davanti a me che mi osserva dimenandosi seguendo la musica. Ancheggia imitando le movenze si una lap-dancer. Non è proprio un movenza da maschio ma ammetto che mi eccita osservare il fisico da maschione che mi balla davanti come fosse una bella fica. Due modi di essere in un unico corpo. Solo ora mi accorgo che ha la pelle abbronzata rispetto alla mia. Sicuramente l’effetto di lampade abbronzanti. E’ decisamente un bel maschio e in questo momento balla come fosse una bella fica davanti al suo uomo.

Lo osservo e sto al gioco. Lo vedo ravanare nel solito cassetto sotto la tv. Tira fuori due cock-ring, uno di pelle con le borchie e uno di lattice nero e spesso. Anche se abbiamo i cazzi duri e non necessitiamo di tali strumenti, mi dice : “ Mettiamoceli e strusciamoci i cazzi insieme”. Nick si infila quello di lattice nero e subito dopo si abbassa su di me che sto steso sul divano infilandomi quello di pelle con le borchie. Me lo stringe fino a farmi sentire intrappolato. Il cazzo si ingrossa ancora di più e noto che la grossa vena bluastra sulla parte superiore del mio uccello è molto più evidente. Pure la mia cappellona a fungo sembra gonfiarsi di più, diventando ancora più lucida e scura del solito. La cosa mi eccita parecchio. Nick mi afferra per una mano alzandomi in piedi verso di lui. Ora i nostri cazzi sono uno di fronte all’altro e belli turgidi. Iniziamo opera di sfregamento cazzo contro cazzo seguendo la musica. Ci abbracciamo annusandoci. Ci stringiamo, ci strusciamo i pettorali, ci scaldiamo la pelle a vicenda. I nostri cazzi premono uno sopra all’altro fino ad essere quasi doloranti e costretti nei cockring. Trovo eccitante da matti la dolorosa stretta del mio. Pure i testicoli ne risentono. Dei tre attori nel video porno non ce ne frega niente e continuiamo il nostro gioco.

“Che ne dici di un 69?” gli chiedo. “Certo, come no” mi risponde, “ma prima togliamo questi”. E mi sfila delicatamente il cock-ring dopo essersi tolto il suo. E’ liberatorio e rilassante liberarsene. Siamo stesi sul divano, lui sotto e io sopra a69. Mi sta leccando il buco del culo (cosa che adoro farmi fare ma che non faccio) dopo aver preso tra le labbra il mio cazzo. Mi da delle lunghe lappate mentre io mi riempio la bocca del suo uccello che succhio con soddisfazione. Glielo scappello con le labbra e poi faccio in modo di tirare su la pelle fino a ricoprirglielo per poi scoprirlo ancora e via cosi. Percepisco che gli piace come a me piace farmi leccare il buco del culo. Niente di più bello di due maschi insieme che si procurano godimento reciproco con tutta calma.

Dopo il 69 con la gola secca è necessario riempire i bicchieri. Vodka-tonica per lui, acqua per me. I tre del video porno ora sono parecchi, cinque o sei o sette o forse di più. Uno sopra all’altro, un’orgia. Dalla cucina Nick porta un involucro e delle cartine oltre ai drink. Mi dice che gli va di farsi una canna, che vuole rilassarsi ancora di più e che gli farà piacere se pure io vorrò dare qualche tiro. Poiché avevo rifiutato il popper mi sembra scortese rifiutare qualche tiro di erba. Lo osservo mentre se ne rolla una di canne. Dopo averla accesa ne facciamo alcuni tiri in compagnia. L’ultima l’ho fumata almeno trent’anni fa. Quelle poche aspirate che sto facendo qui ora insieme a Nick mi riportano alla mente bei ricordi; ero un ragazzotto in giro per il mondo e di roba buona allora ne girava in abbondanza. Le tirate fanno effetto dopo alcuni minuti. Nick mi sta succhiando ancora il cazzo. Si è messo di traverso a me in ginocchio sul divano sul quale sto steso. In quella posizione mi è facile infilargli un dito in culo che sento gradisce. Una senso di pace e tranquillità ci pervade entrambi. Rilassamento totale. La fragranza del costoso profumo che abbiamo sulla pelle si confonde con l’aroma dell’erba fumata, mescolato all’essenza di incenso che brucia. Il mio sguardo osserva geometrie di luce gialla che si muovono lentamente sulle pareti rosse e bianche. Sono, anzi siamo in decadente abbandono. La musica è soft.

Sarà l'effetto della canna che non fumavo da anni a portarmi davanti agli occhi ben nitida in tutti i suoi dettagli la scena di un quadro al olio del 1800. Incorniciato in una ricca cornice dorata rappresentava l'interno di una fumeria ai tempi della guerra dell'oppio in Cina. Lascive cinesine seminude preparavano il fumo agli ufficiali francesi pure loro in decadente abbandono. Un'opera orientalista di rara fattura appesa su una parete dove lavoravo tempo addietro.

“Ti va se mi metto un paio di calze nere per ballare per te?” Quasi senza accorgermene gli rispondo “Si dai, mettile e balla per me, porca!”. Chi avrà letto il mio profilo sa che trav e trans mi mettono a disagio e ciò si verifica tutt’ora. Forse l’ambiente, forse il fumo, forse il fatto che Nick è comunque un bel maschio insospettabile, forse queste tre condizioni tutte insieme mi hanno fatto accettare la sua proposta. Dopotutto si tratta solo di provare una cosa nuova. Nick sale su in zona letto e attraverso la ringhiera del soppalco lo vedo cercare nella cassapanca. Dopo pochi minuti scende indossando un paio di calze nere a rete autoreggenti e una mutandina rossa di pizzo certamente non adatta a contenere il suo uccello ma più giusta per ospitare una fica. Vedere Nick davanti a me comportandosi da maschio con la voce da maschio e con i muscoli da maschio, indossando calze a rete e costumino ha risvegliato in me un interesse libidinoso abbastanza per compiacermi di stare li con lui. “Ora cambio musica” esclama. Lo fa e si piazza davanti a me osservandomi. “Balla per me porca” gli ripeto anzi glielo ordino. La musica è adatta all’occasione. Nick inizia a muoversi e a dimenarsi, a sculettare e a prodigarsi in una gestualità succinta e provocante. Un misto di maschio/femmina. Io ero il suo spettatore. In altra occasione lo avrei mandato affanculo, ma ora mi attraeva essere parte di questa trasgressione tra uomini.

Dopo un paio di brani ballati per me, Nick riprende il suo comportamento maschile anche se intrappolato nelle calze a rete nere e nella mutandina rossa. Ammetto che provo una sorta di eccitamento interiore osservandolo. Si serve ancora una dose di vodka tonic e ghiaccio. La prepara e ritorna da me sul divano. Mi si siede quasi disteso accanto e conversiamo come fossimo amici di vecchia data. Mi racconta che la sua scopamica lo visita spesso qui in questa casa. Amano fare giochi di ruolo e lei gli ha procurato molti articoli che lui indossa quando fanno sesso insieme. Lei lo vuole anche così. Calze e mutandine di vari colori, scarpe con tacchi alti, ha anche un paio di boa di struzzo e alcuni oggetti feticisti nella cassapanca. Mi racconta che quando i giochi tra di loro iniziano è lei a comandare, a dirigere le attività poi lentamente lui prende il sopravvento, si libera di tutto ciò che indossa fino a prendere in mano la situazione di maschio dominante. Mi racconta queste cose in tutta tranquillità, da vero maschio attivo e con voce molto calda e maschile. Lo osservo ascoltando attentamente. Non mi da fastidio che stia indossando calze a rete e mutandine da donna mentre parla. E’ semplicemente Nick.

Ora sono io che mi attizzo osservandolo. Lo faccio stendere sul divano, gli allargo le gambe muscolose fasciate nelle calze a rete nere mentre mi inginocchio davanti a lui sul tappeto rosso bordeaux. Affondo la testa nel suo inguine e con le labbra gioco con il suo cazzo mezzo moscio nascosto sotto la sottile mutandina rossa. Le mie labbra lo stanno eccitando e sento il cazzo che si muove sempre di più. Butto gli occhi in alto e noto che Nick si sta mordicchiando le labbra mentre si pizzica i capezzoli allungando le gambe sempre di più. Continuo a titillargli l’uccello sotto il pizzo che non tarda ad ingrossarsi, indurirsi ed esplodere fuori dalle mutandine rosse. Lo afferro con le labbra e gli dedico un succoso pompino. Sto succhiando il cazzo ad un maschio in calze a rete come fosse la cosa più normale. Nick afferra la bottiglietta di popper che aveva posato li nei paraggi, ne aspira un lungo tiro per narice e si lascia andare godendosi il mio pompino.
Passato l’effetto popper, e dopo che gli ho leccato anche sotto le ascelle, Nick mi dice che gli piacerebbe vedermi indossare un paio di calze per poi strusciarci insieme davanti allo specchio che tiene in camera. Mi vede un poco perplesso. Mi conferma che rimarrà una cosa tra noi maschi e di prenderla solo come un gioco. E che davanti allo specchio si verrà a scatenare un gioco libidinoso da tenere segreto tra noi e che mi piacerà eccome. Il bastardo sa come essere convincente. Decido che sia una cosa da provare nella vita e che non faccio male a nessuno. Un’altra esperienza.

Mi prende per mano e andiamo su per le scale in camera da letto. Dalla cassapanca tra le tante cose tira fuori calze di vari colori e mi dice di scegliere. Le voglio bianche che risaltano sulle sue nere. Le indosso e francamente inizio a sentirmi un poco troia. Nick mi osserva e sorride. Mi stanno perfettamente fino alla parte alta della coscia e si reggono su da sole. Cosa nuova per me. Nick ha aperto un’anta del guardaroba che rivela un grande specchio. Mi vedo con un paio di calze bianche addosso molto femminili ovviamente che fanno contrasto con il mio fisico di uomo. Nick è accanto a me in rosso e nero, ci osserviamo mentre i nostri cazzi al massimo della eccitazione svettano per aria. Lui mi bacia il collo e la gola annusando il costoso profumo che ha sulla pelle e pure io ricambio. “ Dovresti indossare pure tu una mutandina, prendi questa” e me ne allunga una di pizzo bianca come le calze. La indosso e trovo la cosa stramaledettamente eccitante. E’ talmente striminzita che non può contenere il mio cazzo duro e infoiato, ma fa lo stesso. Sento che dietro diventa quasi una stringa che si insinua tra le mie chiappe. Nick mi stringe da dietro. Siamo in piedi davanti allo specchio. Mi struscia il cazzo esploso dalla mutandina sulle natiche e me lo fa sentire sul buco del culo. E’ caldo, duro, nodoso. Me lo spinge sempre più forte. Io osservo i nostri riflessi nello specchio. Poi è lui che si piazza davanti a me di schiena e io ripeto ciò che mi faceva lui. Poi ci giriamo faccia a faccia. Ci stringiamo, ci abbracciamo, ci pizzichiamo i capezzoli, ci strusciamo i cazzi e ci annusiamo. Tiriamo su di naso, il profumo speciale che ancora si sente molto nitido ed è inebriante. Continuiamo a stringerci, ad abbracciarci ad accarezzarci. Ma non sentiamo la necessità di fare a lingua in bocca o di baciarci in alcun modo. Gli chiedo se siamo perversi. “No” mi risponde. “Siamo uomini anche se indossiamo calze a rete. E quando tutto sarà finito saremo gli stessi di prima”.

Ci mettiamo di profilo davanti allo specchio. Lui in piedi e io in ginocchio davanti a lui. Abbiamo deciso di spompinarci e vicenda per un po’ mentre ci guardiamo allo specchio. Siamo magnifici. Maschi ben fatti in calze a rete e mutandine minuscole. Poi è lui ad abbassarsi davanti a me in piedi per darmi una bella succhiata di cazzo. Sembra di guardare un film porno. Il gran finale? Si è deciso di segarci a vicenda uno di fronte all’altro fino a venire e sborrarci addosso, o meglio, sborrarci sui cazzi e imbrattandoci le mutandine.

Io ci do dentro e pure lui. Ci seghiamo a lungo osservandoci allo specchio, I nostri cazzi quasi ci sono. Lo avviso che sto sentendo la sborra salirmi dal fondo delle viscere. Pure per lui è lo stesso. Dai…ora…siiii…insieme ! Densi fiotti di sperma calda e appiccicosa eruttano da entrambi più o meno allo stesso tempo. Io su di lui, lui si di me. Sborra cola da tutte le parti, con le dita facciamo in modo di impregnarne le mutandine bianche e rosse. Nick le conserverà, belle ricche dei nostri umori. Mi ha detto che le indosseremo la prossima volta così…sporche come stanno.

Salgo in macchina che sono le 7:10 del mattino. Ormai è giorno. La nebbia sempre fitta. Anche se il mondo si sta svegliando non c’è quasi nessuno per strada. Ovviamente! E’ domenica. Guido per le strade della pianura. Passo davanti alla chiesetta di campagna che ho descritto in un altro mio racconto (Che Accade in quel Motel?) che qualcuno ha addobbato di luci natalizie e me ne torno a casa. Mi annuso i polsi che ancora sanno di Nick.

Con lui cii siamo rivisti successivamente. Una volta abbiamo indossato le stesse mutandine intrise di sborra essiccata per poi riempirle ancora di caldo sperma, scambiandocele subito così bagnate com'erano. In queste occasioni ha accettato sia di farsi fotografare che filmare mentre mi lavora di bocca. Ma sono cose che tengo solo per me. Siamo entrati in confidenza. Gli ho manifestato il desiderio di stare a guardare lui e la sua donna scopare o fare altre cose di loro gradimento. Io me ne starei nudo seduto a distanza segandomi e godendomi la scena. Sempre che siano interessati a farsi guardare. “Penso che la cosa possa essere fattibile” mi ha risposto “ ad un patto però, che lei non si tocca, perchè se solo ti permetti di toccarla te ne pentiresti”. Ma questa è un’altra storia.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Muscoli, Canne, Incensi, Candele e Calze a Rete.:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni