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Lui & Lei

Jole (i miracoli di facebook)


di amolafi
25.08.2015    |    7.531    |    2 9.7
"In seguito faticai non poco per farle capire che se qualcuno avesse saputo quello che stava succedendo tra noi, per me, sarebbero stati guai..."
Avevo circa trentacinque anni, ero sposato ed avevo già un figlio, tutti i venerdì sera mi trovavo al bar con gli amici per organizzare la partitella della domenica mattina e c'era una compagnia di ragazzi e ragazze sui venti/ventidue anni che aveva cominciato a frequentare il locale. Tra loro c'era lei, Jole, una ragazza carina, un po' cicciottella, con la quale avevo cominciato fin da subito a scambiare lunghe occhiate. Poi avevamo cominciato a scambiare qualche battuta ma tutto sembrava finire li.
Una sera che pioveva a dirotto mi chiese se le davo un passaggio verso casa e durante il tragitto avevamo scambiato qualche parola. Il venerdì seguente, anche se non pioveva, mi aveva chiesto di nuovo il passaggio e così altre volte, Una sera, prima di scendere, mi aveva dato un bacio sulla guancia dicendomi che le piacevo perché si vedeva che non ero come i fighetti della sua compagnia. La settimana dopo, mentre guidavo , aveva cominciato a venirmi vicino e fare la gattina, le avevo detto che ero sposato e avevo un figlio e lei mi aveva risposto che lo sapeva ma se un uomo le piaceva non guardava queste cose. Mi fermai in un tratto di strada isolato e cominciammo a baciarci. Mentre la baciavo e lei mi stringeva avevo cominciato a toccarle il seno e poi ero andato giù sulle natiche e infine le avevo messo la mano nelle mutande mentre lei aveva cominciato ad accarezzarmi sulla patta per poi tirarmi fuori il cazzo già duro. In pochi istanti l'avevo spogliata e lei spogliava me fino a trovarci tutti e due completamente nudi a baciarci e strusciarci sui ribaltabili.
Le avevo baciato e succhiato le tette e poi ero sceso giù in mezzo alle gambe ed avevo cominciato a leccarla e a giocare con il clitoride fino a farla venire, poi mi ero tirato su ed era andata giù lei cominciando a farmi un pompino da vera esperta. Quando ero venuto le avevo sborrato in bocca e lei aveva bevuto tutto continuando per un po' a leccarmelo. Era evidente che a nessuno dei due bastava e prendendo fiato per la cavalcata finale ci stavamo fumando una sigaretta.
"Si vede che ci sai fare con le donne, sei proprio l'uomo che stavo cercando. Quando sarò grande vorrei proprio trovare uno come te."
Quel "quando sarò grande" mi incuriosì e le chiesi, non ne avevo la minima idea ma pensavo intorno ai diciotto/venti, quanti anni avesse. Mi si gelò il sangue.
"Faccio i sedici tra due mesi."
Cominciai a pensare a cosa sarebbe successo se ci avessero trovato in quella situazione. Anche se conseziente era pur sempre minorenne, anzi, una bambina. Alla faccia del trucco pesante, del fisico sviluppato e della maestria nel fare i pompini. Dovevo uscire da quella situazione.
Mentre lei continuava a menarmi il cazzo, duro, pensavo a come uscire dal guaio evitando di urtare la sua sensibilità (?).
L'abbracciai forte cominciando a baciarla con tutta la passione che potevo e poi, di colpo, mi staccai, mi misi al posto di guida e partii sparato mentre lei mi chiedeva il perché. Le dissi che avevo visto gente girare intorno alla macchina e per evitare guai era meglio andarsene. Mi fermai sul provinciale e ci rivestimmo.
In seguito faticai non poco per farle capire che se qualcuno avesse saputo quello che stava succedendo tra noi, per me, sarebbero stati guai. Ci vedemmo ancora qualche volta e qualche pompino me l'aveva fatto ma poi tutto era finito.
Tornando dalle ferie ho guardato la posta e Facebook e con grande meraviglia ho trovato, a distanza di più di trent'anni, la sua richiesta di amicizia. Ho accettato scrivendole che mi aveva fatto piacere che si fosse ricordata di me e lei mi ha risposto dicendomi che le ero rimasto sullo stomaco, mi aveva assaggiato ma non era riuscita a mangiarmi.
Ci siamo rivisti. Vicina ai cinquanta, dimagrita, forse troppo, elegante e brillante come allora.
Mentre ci spogliavamo nella camera del motel mi disse che ero stato stupido perché non sarei stato il suo primo uomo e che prima di me aveva già preso molti cazzi, lo disse come l'ho scritto, senza mezzi termini, non mi voleva sposare, voleva solo scopare con un uomo che sapeva il fatto suo. Tra l'altro disse anche che anche ora, quando si presenta l'occasione giusta, le corna al marito le fa volentieri.
Mentre ci baciavamo ci spogliammo a vicenda come quella volta e, come quella volta, cominciai baciando e succhiandole le tette per poi andare giù sui fianchi prima di infilarmi in mezzo alle gambe. Era molto eccitata e le piaceva ma non venne subito come la prima volta, dovetti giocare a lungo con la punta della lingua sul clitoride e leccarle la fessura impregnata dei suoi umori prima di sentirla ansimare e poi irrigidirsi nell'orgasmo. Andò giù lei di testa e cominciò a pompare su e giù, ogni tanto si fermava come per concentrarsi e se lo faceva sparire tutto in gola spingendo con le labbra contro il mio pube.
Mi disse di non venire perché lo voleva dentro e alla mia età avrei potuto avere dei problemi a fare la seconda. Le dissi che in previsione di una battaglia impegnativa ero ricorso alla chimica e tranquillizzata sul dopo continuò a pompare fino a farsi sborrare in bocca.
Mentre fumavamo una sigaretta mi disse che questa volta non avevo scuse per scappare.
Riprese a succhiarmelo e quando ritornò duro mi tirò sopra di lei spalancando le gambe per prenderlo tutto. Cominciai a pompare spingendo con forza e a fondo per farglielo sentire tutto mentre le sue gambe si avvinghiavano dietro i miei fianchi.
"Scommetto che ti piace prenderlo anche nel culetto."
"Si, mi piace, ma prima me lo voglio godere a lungo davanti, mi devi dare anche quello che non mi hai dato allora.
Continuai a pomparla ora lentamente fino a uscire quasi del tutto per poi entrare con forza spingendo fino in fondo fino a quando sentii il suo orgasmo che saliva piano piano per poi esplodere con un abbraccio fortissimo e la sua lingua che spingeva nella mia bocca come se volesse uscire dalla nuca.
Lasciai affievolire la sua tensione e poi le sollevai le gambe e lo puntai contro l'ano cominciando a spingere. Mi aspettavo che mi dicesse di fare adagio e di non farle male ma pur spingendo con forza fino a farlo entrare in un sol colpo non disse niente. Cominciai a spingere con forza e colpi lunghi mentre lei si aggrappava alle mie spalle per tirarsi su e baciarmi, sentivo la sua eccitazione aumentare e cercavo di dare più forza alle spinte dicendole che le volevo spaccare il culo mentre lei mi incitava a spingere più forte per farglielo sentire tutto fino in fondo. Quando venne il suo viso era stravolto e le sue unghie erano piantate nella mia pelle, sembrava spiritata. Venni anch'io quasi contemporaneamente e rimanemmo in quella posizione entrambi stravolti dallo sforzo per molti minuti.
"Ora sono a posto. E' una vita che continuo a pensare a come sarebbe stato scopare con te. E' stato bello, peccato aver perso l'occasione quando eravamo più giovani."
Jole è sposata ed abita in un'altra provincia e continuiamo a sentirci su Facebook ma non penso ci sarà un'altra occasione per incontrarci. Tra i tanti cazzi che ha preso, e continua a prendere, nella sua vita le mancava solo il mio.
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