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Lui & Lei

la minorenne


di amolafi
26.11.2014    |    28.480    |    0 9.3
"Sentii che stavo venendo e con la mano cercai di ritrarla per venire in un fazzoletto ma lei mi respinse e continuò a pompare fino a farmi venire nella sua..."
Mancavano poco più di due settimane alla partenza per il servizio di leva quando Claudio mi disse che una collega della sua ragazza, Ornella, mi aveva visto in fotografia e mi voleva conoscere. Chiesi che tipo fosse e Claudio mi rispose che l'aveva vista solo un paio di volte, che non era una gran figa ma non era neanche da buttare e che l'impressione che ne aveva avuto era di una puttanella. Mi bastava.
La domenica pomeriggio, dopo le presentazioni le avevamo portate al Sayonara (locale di Sesto S/G in voga alla fine degli anni '60 e inizio anni '70 dove su comodi divanetti in un'atmosfera semibuia si ascoltava musica stereo). appena salita in macchina Ornella aveva slacciato il cappotto e dallo specchietto avevo visto che la camicia bianca che indossava era abbondantemente slacciata e si vedevano un bel paio di tette senza reggiseno, girandomi nel fare manovra per parcheggiare avevo anche visto la corta mini che indossava. Dopo aver preso posto e scambiato qualche frase la invitai a ballare un lento. Giusto per non perdere tempo l'avevo abbracciata sui fianchi annullando le distanze e lei mi aveva messo le braccia al collo e la testa sulla mia spalla. Accarezzavo la sua schiena e attraverso il sottile tessuto della camicia sentivo il calore della sua pelle, ci volle un attimo perché mi diventasse duro, la strinsi ancora di più per farglielo sentire e lei, a sua volta, cominciò a spingere il proprio bacino contro il mio muovendolo al ritmo della musica. Le baciai il collo e il lobo dell'orecchio, poi cercai la sua bocca e trovai subito la sua lingua. Incoraggiato da quella reazione cominciai a scendere con le mani e a palparle le natiche mentre lei sempre più eccitata mi baciava furiosamente.
Dopo qualche brano ci sedemmo sul divanetto e, nella penombra, continuammo a baciarci con grande intensità mentre con la mano mi ero infilato nella sua camicia e le palpavo le tette, quando scesi lungo il fianco e infilai la mano tra le sue gambe le aprì spontaneamente per farmi entrare meglio, scostate le mutande trovai il pelo e infilai un dito nella fessura umida mentre lei mi massaggiava il cazzo da sopra i pantaloni. Dovetti fermarla più volte per evitare di venire dentro le mutande mentre lei sembrava godesse in continuazione.
Quando uscimmo dal locale era già buio e, avendo solo la mia Mini decidemmo di andare in camporella in quattro mettendo come separé un plaid bloccato dai vetri del finestrino anteriore.
Sentii che Claudio e la sua ragazza stavano trafficando dietro a anche noi cominciammo a baciarci con ancora maggiore intensità, le slacciai la camicia denudandole il seno e cominciai a leccarglielo e succhiarglielo e poi le abbassai le mutande per "lavorare" meglio mentre lei mi aveva aperto la patta e me lo aveva tirato fuori cominciando un lento su e giù. Volevo fare l'amore e glie lo dissi ma mi rispose che in quella posizione eravamo troppo sacrificati e lo avremmo fatto quando saremmo stati più comodi, poi si chinò e me lo prese in bocca cominciando a succhiarlo e fare su e giù. Sentii che stavo venendo e con la mano cercai di ritrarla per venire in un fazzoletto ma lei mi respinse e continuò a pompare fino a farmi venire nella sua bocca e bevendo tutto.
Il sabato seguente (penultimo giorno prima della partenza) uscimmo e in camporella cercai di fare l'amore ma mi dovetti accontentare di un altro pompino.
"L'amore lo facciamo domani pomeriggio nel mio lettino. Tutte le domeniche i miei escono e vanno a ballare a Milano con i loro amici e non tornano prima delle sette. Ti aspetto verso le tre."
Dopo essermi accertato che la strada fosse libera telefonandole da una cabina, salii le scale di corsa e dietro la porta socchiusa la trovai in mutande e reggiseno e con una leggera vestaglietta. In un attimo mi spogliai anch'io e ci infilammo nel suo lettino abbracciandoci forte e baciandoci furiosamente. Aprì le gambe e feci per infilarmi in mezzo per metterglielo dentro ma le sue mani sulle mie spalle mi mandarono giù fino a trovarmi con la faccia davanti al suo pube, voleva essere leccata ma io non aveva mai avuto un'esperienza del genere, era la prima volta ma feci finta di niente e dopo averle aperto l'ostrica cominciai a leccarla come un cagnolino mentre le sue mani mi guidavano su e giù. Non l'avevo mai fatto ma mi piaceva, il suo sapore dolce mi eccitava da matti e cercavo di non appoggiarmi al letto con il cazzo perché sentivo che sarei venuto in quel modo. Mi fece sdraiare e mi venne sopra prendendomelo in bocca e cominciando a pompare, stavo per venire e cercai di fermarla ma lei continuò e venni nella sua bocca che continuava a tormentarmi.
Il tempo di prendere un caffè e ricominciammo il nostro gioco, me lo leccò e succhio ancora un poco e poi mi fece salire sopra di lei spalancando le gambe per prendermi. La pompai a lungo stringendola forte fino quasi a soffocarla e quando venni mi volle prendere con la bocca continuando a leccarmelo fino a quando, dopo essersi ammosciato, si riprese e mi tirò ancora sopra di lei. Spingevo con più forza e più a fondo che potevo ma, mentre lei sembrava in un orgasmo continuo, io non riuscivo a venire. Si girò e si mise in ginocchio e glie lo misi da dietro prendendola per i fianchi e cominciando a spingere mentre lei si allargava le natiche mostrandomi il suo culetto rosa che io ignorai. Quando venni eravamo tutti e due sfiniti.
Uscimmo dalla casa uno alla volta e scendemmo sulla strada a prendere un po' di aria fresca e mentre fumavamo una sigaretta mi chiese:
"Ma il mio culetto non ti è piaciuto? Pensavo che, magari, ci volessi giocare e invece niente."
La sera partii per Napoli e dalla stazione le telefonai per dirla che stavo partendo e salutarla ma ricevetti solo una sfilza di offese per non averglielo detto prima ed essermi "approfittato" di lei senza dirle che stavo partendo per il servizio di leva."
Seppi in seguito da Claudio che la ragazza aveva 17 anni. Alla faccia delle minorenni...
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