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L'orgoglio di Elisabeth


di Easytolove
31.10.2021    |    2.875    |    7 9.9
"Dopo essere venuto in un battibaleno, l’entusiasmo giovanile, gli è rimasto duro come la pietra, e mi ha scopato per tre ore..."
(dedicato ad una bellissima donna)

Mi chiamo Elisabeth, ho quasi cinquanta anni, molto, ma molto ben portati.
Fisico tonico e curato, seno e culo duri come il marmo, ventre piatto, quasi nessuna smagliatura.
Due volte alla settimana dalla parrucchiera, estetista e massaggi, ogni tanto anche qualche sauna e bagni termali.
Inutile dire che sono continuamente corteggiata, tutti i maschi mi fanno la ronda, se mi lasciassi andare quasi ogni giorno avrei il mio bel daffare.
Mio marito non è nemmeno troppo geloso, forse si scopa una giovane segretaria della finanziaria dove lavora, ma a me non fa mancare nulla, almeno tre o quattro volte alla settimana mi toglie ogni voglia e prurito.
Ho un debole per i ragazzi giovani, anzi molto giovani.
L’unica vera grande trasgressione, è stata di aver avuto una breve storia con il figlio di una mia amica, diciottenne molto malandrino,durante una breve vacanza in barca un paio di anni fa, siamo rimasti per un giorno intero soli, gli altri erano andati a fare un escursione nell’entroterra.
Tra un bagno e uno scherzo, siamo rimasti nudi, a lui è venuto duro e non ha fatto nulla per nascondere l’erezione, non ho più resistito e senza pensarci troppo mi sono fatta dalla follia.
Dopo essere venuto in un battibaleno, l’entusiasmo giovanile, gli è rimasto duro come la pietra, e mi ha scopato per tre ore.
Lo abbiamo rifatto per qualche altra volta, dopo che siamo tornati a casa, poi l’hanno mandato a studiare all’estero, forse si devono essere accorti di qualcosa, perché la mia amica all’improvviso è diventata scontrosa, e ha chiuso ogni rapporto con un sibilante messaggio nel telefonino,
“sei una grande troia, non ti far mai più rivedere”.
Come ormai da tempo, porto per quindici giorni al mare Giovannino, il mio unico nipotino.
Ormai sono alcuni anni, finora era un bambino, ma ora ne ha tredici, inizia ad essere un ragazzino.
Ci divertiamo molto in quei quindici giorni, gli faccio fare tutte le cose che la madre gli vieta, mangia tutte le porcherie che vuole, si sfonda di videogiochi, non gli piace stare al sole e non lo obbligo, resta in acqua per tutto il tempo che vuole.
Era qualche mese che non lo vedevo, loro abitano in una città lontana, e solitamente con l’auto lo vado a recuperare, e poi raggiungiamo il solito posto nella riviera romagnola.
Quest’anno la visione è stata una mezza sorpresa, è improvvisamente cambiato, ha perso l’aspetto del bambino, per assumere quello del giovane uomo.
Abbracci e baci, è anche cresciuto di almeno venti centimetri, qualche rado pelo gli spunta sotto al naso.
La madre si raccomanda come al solito, non lo devo viziare troppo, non fargli mangiare tutte le schifezze che vuole, a letto presto, e tutta la solita serie di cavolate.
Ride sotto ai baffi, si è fatto furbetto, come sempre ce la intendiamo, siamo complici di marachelle, è il nostro splendido gioco.
Durante il viaggio mi parla della scuola, di una ragazza con cui vorrebbe fidanzarsi, vedo che stranamente non ha più quegli stupidi videogiochi dai quali non si staccava mai.
Mi dice che vorrebbe fare il pugilato, ma come sempre sua madre non vuole, ha paura che si faccia male.
Poi mi chiede, “nonna, ma anche se sono un po’ più grande faremo sempre le cose che abbiamo sempre fatto gli altri anni”?
Dico,”certo cos’è che non dovremmo fare”?
“Allora mi verrai ad insaponare quando farò la doccia, e dormiremo insieme”.
“Certo amore anche se sei un po’ cresciuto sei sempre il mio nipotino”.
“Grande nonna, sei la migliore che mi potesse capitare”.
Tra di me penso, certo che quell’altra, una bigottona che passa più tempo in chiesa che a casa queste cose non te le ha mai fatte fare.
Ma non lo dico.
Andiamo sempre nel solito albergo, la proprietaria, una romagnola tutto pepe ci accoglie con un gran sorriso, come sempre mi bacia, poi lo fa anche con Giovannino, ed esclama,
“ma questo si è fatto un giovanotto, mi sa che è l’ultimo anno che va in vacanza con la nonna, il prossimo ci andrà con la fidanzata!!”
Il primo giorno è di ambientamento , andiamo un poco in spiaggia, sono bianca come un sedano e sto attenta, Giovannino come sempre nuota per un ora, lo osservo e si sta davvero facendo uomo, noto sotto al costume un notevole gonfiore, forse non sarà più il caso che quando si farà la doccia lo vada ad insaponare.
Dopo aver cenato crolliamo la giornata è stata lunga mi addormento alla televisione, lui mentre traffica con il telefonino.
Inizia il primo giorno della nostra vacanza vera.
Fa subito comunella con un gruppetto di ragazzini e ragazzine, anche loro in vacanza con le madri, sono chiassosi stanno gran parte del tempo in acqua, io mi spalmo tutte creme che ho a disposizione e mi rosolo al sole, in topless, ho un minicostume che sposto in continuazione, ogni tanto temo che si veda anche troppo, un giovane bagnino diventa premuroso, il marito di una donnetta tre ombrelloni più lontano mi dardeggia con lo sguardo, e mi chiede un paio di volte se ho bisogno di acqua, “vado a prendere il gelato per mia moglie, per caso anche lei lo vuole”?
Me la rido sotto ai baffi, ogni tanto compare Giovannino, vuole che vada con lui a fare il bagno, mi chiede dei soldi per il videogioco, per il panino, per il gelato.
Mi dice in un orecchio piano, “sei la nonna più bella della spiaggia, che fortuna che ho avuto”.

La vacanza procede tranquilla, Giovannino non è più il bambino che era fino allo scorso anno, si è appiccicato ad una ragazzina con i capelli rossi e ricci, lentigginosa, ma con le forme e le sembianze di una donna matura. Quasi non lo vedo mai, la sera si addormenta quasi di schianto, la doccia la fa da solo, per portarlo un giorno ad uno di quei parchi di divertimento della riviera romagnola ho dovuto insistere, una cosa che fino all’anno prima lo faceva letteralmente impazzire.
Mi rendo conto che questo è stato l’ultimo anno delle nostre vacanze insieme che è l’ultima volta che me lo posso godere in questa dimensione, il prossimo anno sarà un piccolo uomo, chissà dove vorrà andare.
Il penultimo giorno, espletato il rito della colazione, appena arrivati in spiaggia, invece di fiondarsi dai suoi amici, prende un lettino libero dall’ombrellone accanto, e si sdraia lì vicino.
Dopo una mezz’ora in cui lo vedo abbastanza demoralizzato, rompo gli indugi, e gli chiedo come mai oggi abbia deciso di restare vicino alla nonna.
Penso ad una di quelle crisi adolescenziali, e in effetti mi rendo conto che deve essere successo qualcosa,
non insisto con le domande, e gli chiedo se ha voglia di farsi un bel bagno con la nonna.
La giornata scorre rapida e felice, mi sembra di aver ritrovato il Giovannino bambino, ridiamo e scherziamo, mangiamo la pizza rossa del bar della spiaggia, facciamo le sabbiature, le doccette fredde che fanno venire la pelle d’oca. Quando rientriamo nella stanza, belli rosolati dal sole, quest’anno per inseguire la rossa spasimante è stato molto al sole, lo mando a fare la doccia, gli dico “sbrigati che poi la devo fare anche io che siamo in ritardo per la cena”
Dopo un paio di minuti, sento che mi chiama,”nonna puoi venire per favore”!
Entro nel bagno e lui è lì sotto all’acqua con il pisello di fuori, ha un bel ciuffo di peli, mi guarda e mi chiede,
“dai nonna vieni anche tu, come facevamo gli scorsi anni, per l’ultima volta voglio essere insaponato”.
Ho ancora il copricostume colorato, entro anche io nella cabina, l’acqua bagna la stoffa leggera, le mie poppe sode prendono forma sotto al tessuto bagnato.
Metto un po’ di bagnoschiuma in una mano, e lo strofino, sulla schiena sul petto e sulla pancia.
“nonna ma non me lo lavi il pistolino”?
Mentre me lo dice mi prende per un polso e mi guida la mano, forse per la visione delle mie tette
bagnate, forse perché è quello che fantasticava, il pistolino, sta prendendo le forme di un pistolone,
non mi trattengo e glielo dico.
Giovannino, questo non è più un pistolino!”
“sai nonna quando con i miei amici nello spogliatoio della palestra lo tiriamo fuori, sono quello che ce l’ha più grosso”.
“Beato te Giovannino, vedrai che non ti mancheranno mai le fidanzate”.
Mi accorgo che lo sto stringendo, e lui mi guida la mano lungo l’asta, che ora è davvero dura, ce l’ha quasi più grosso di quello di mio marito.
“dai nonnina fammi sburrare, come quando me lo tocco da solo, ma con te è più bello, sono proprio contento di averti detto di insaponarmi il pistolino”.
Improvvisamente schizza, un getto enorme, la giovane età lo condiziona, le prime godute devono essere
formidabili, tutta l’energia sessuale che esplode.
“Brava nonnina brava, ora andiamo nel lettone, che mi devi insegnare come si fa con le ragazze, che ieri con quella ragazza dai capelli rossi, non siamo riusciti a fare niente, e lei è scappata tutta spaventata”.
Dorme come un angioletto, sdraiato qui vicino, gli ho insegnato tutto quello che deve sapere, per lui il sesso non ha più segreti.
Dopo la venuta nella doccia, mi ha scopata per un ora, l’abbiamo fatto in tre posizioni, gli ho fatto vedere come entrare, il giusto ritmo che deve mantenere, cosa deve toccare, alla fine mi ha detto,
“nonna ma è vero che me lo puoi anche baciare”?
L’ho fatto venire con un pompino magistrale, mai mi era riuscito così bene, mi entrava tutto nella gola, alla fine ha di nuovo sborrato, ho ingoiato tutto, il succo del mio nipotino adorato.
Domani torneremo a casa, mi ha giurato che questo resterà per sempre un nostro segreto, so già che questa è stata l’ultima vacanza che abbiamo fatto insieme, noi due da soli, con il mio orgoglio, che da stasera è diventato definitivamente uomo.
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