Il primo giorno d'estate

I pioppi intorno alla piscina ondeggiavano sinuosamente come ispirati dal ritmo latino che le casse riverberavano nell'aria del primo giorno d'estate. Le signore nell'acqua avevano gli occhi fissi sull'istruttrice che indicava loro i movimenti da compiere. Alma
le osservava da lontano come se quella vita che si agitava dinanzi ai suoi occhi equorei non fosse vita. La sua vita. Non aveva voglia di tuffarsi. Il sole era troppo aggressivo sulla sua pelle di luna. Chiudeva gli occhi distesa sul lettino e tentava di fare tutto al minimo. Di economizzare le energie. Di distillare il sudore in ogni goccia che le imperlava la fronte. Rorida. Un refolo di vento, come una carezza delicata su tutto il corpo, la fece sobbalzare. Guardò. Guardò intorno. Tutti erano intenti in qualcosa. Solo per lei arrivò distintamente un'energia. Una sagoma bianca. Di lontano si faceva sempre più prossima. Un ragazzo incedeva come a rallentatore. La camicia di lino bianco gli scopriva il petto già abbronzato e ricoperto di peli fulvi. I pantaloni sabbia gli si appiccicavano alle gambe nervose e sudate trattenendosi sulla pelle. I capelli biondi, spettinati dal vento ondeggiavano come glicini sul suo viso di diafano vichingo. Gli occhi di entrambi sapevano di acqua frizzante. Turchesi.
Come faceva Andy ad essere lì? Come l'aveva trovata? A volte i telefoni fanno scherzi strani. La geolocalizzazione ancora di più. Si riconobbero tra tutti. Non si erano mai visti ma avevano chattato da giorni. Sul sito d'incontri si erano solo presentati e poi si erano trasferiti nell'intimità meno accessibile dei loro rispettivi account social.
"Ciao! Mi stavi aspettando?" chiese lui.
"Sì" rispose semplicemente lei.
Si sedettero ai bordi della piscina. Soli. Con il mondo attorno, ignaro dell'intreccio sensuoso che stava per scatenarsi.
Si calarono lentamente dalla scaletta cigolante e l'acqua li accolse come in un abbraccio tiepido. Si appoggiarono al bordo di marmo. Gli sguardi erano calamitati e gli occhi sbiaditi di entrambi contenevano insieme l'inferno di fiamme e il paradiso di nuvole. Alma si voltò dandogli le spalle, i flussi del depuratore sott'acqua creavano un vigoroso effetto idromassaggio sul pube. Si sollevò in punta di piedi appoggiandosi al petto di lui. Andy le aprì del gambe da dietro e incurante di ciò che succedesse attorno a loro la posizionò all'altezza in cui il ribollire dell'acqua stimolasse il clitoride. Con le dita lo sentì sporgente e duro come un mirtillo. Le spostò il costume e la penetrò con fermezza e vigore. Alma ondeggiava come un'alga. Riversò all'indietro la testa appoggiandola alla spalla di lui che si alzava e si abbassava visibilmente a pelo d'acqua. La musica cambiò all'improvviso. I balli di gruppo erano in agguato. Dai lettini si tuffarono tutti come invasati con la voglia di ballare mentre Alma ed Andy rilasciavano i propri umori tra le onde artificiali che la sirena della piscina aveva appena preannunciato. Rimasero abbracciati per tutto il tempo. Prima di guadagnare i locali delle rispettive docce e lanciando un'occhiata alla massa informe che galleggiava goffamente al suono di reggaeton in una immensa orgia di inconsapevole nullezza.