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La mia ragazza e io: pranzo a sorpresa.


di 85bisexcouple
26.08.2015    |    6.517    |    1 9.7
"Senza lubrificazione, i miei tessuti sembrano non voler permettere al grosso cazzo di Domenico di entrare..."
Premessa: come gli altri nostri racconti, quello che state per leggere è una cronaca di una nostra esperienza realmente vissuta. È raccontata in prima persona dal lui della nostra coppia. Per chi non ci conosce, siamo una coppia con lei Padrona e lui schiavo. Nei nostri racconti leggerete cose estreme, a volte disgustose per le persone normali. Se vi danno fastidio i racconti di penetrazioni estreme, scat, pissing, umiliazioni, vi chiediamo di interrompere qui la vostra lettura. Grazie. È un sabato mattina di fine luglio. Anche se vorrei dormire fino a tardi, devo svegliarmi presto e recarmi in azienda per risolvere una bega tecnica che richiede la massima urgenza. Che palle! Cerco di darmi una mossa, ma ho già capito che arriverò a casa solo nel primo pomeriggio. Se mi va bene intorno alle 14. E, difatti, esco dal lavoro per quell'ora e mi metto alla guida per percorrere i trenta chilometri che mi separano da casa. Ho già fatto uno spuntino al bar dell'azienda, quindi avverto Marika con un messaggio di non prepararmi nulla per pranzo. Arrivo a casa e, mentre il cancello si richiude alle mie spalle, Marika esce sulla porta, dietro di lei Davide. Non mi stupisco, Davide è una presenza fissa in casa e so di non sbagliare dicendo che scopa di più lui con la mia donna di quanto faccia io. Lui la fa godere di più e meglio, e la loro complicità ed il loro legame non ha fatto altro che crescere nell'ultimo anno. Entrambi mi salutano con un sorriso ed un cenno della mano mentre parcheggio la macchina in cortile. Con mio stupore, un terzo esce dalla porta: è Domenico. Sono sorpreso! Anche se il giovane di origine calabrese è tornato più volte a giocare con noi dopo il nostro primo incontro nel weekend di San Valentino, ero sempre stato avvertito per tempo da Marika del suo arrivo. Scendo dalla macchina e saluto con un bacio la mia ragazza e i nostri due amici. Marika me spiega che, essendo sola in casa, ha deciso di invitare Davide e Domenico a pranzo, anche per farmi una sorpresa. Ma che,, vista l'ora in cui ho finito di lavorare, loro hanno già pranzato senza di me. Mi è chiaro fin da subito che Marika ha in mente un pomeriggio diverso e impegnativo per me. Infatti, senza perdere troppo tempo, Marika ci porta in salotto e mi intima subito di spogliarmi. In pochi istanti sono nudo. Marika mi fa stendere sul tappeto del salotto e si siede fra le mie gambe. Inizia ad armeggiare con i miei genitali. Ha preso l'abitudine ormai da parecchio tempo di ingabbiarmi pene e testicoli con una stringa da scarpe, di quelle tubolari. Ha imparato, leggendo in rete e seguendo alcuni video, diverse tecniche per legarmi accuratamente i genitali. Questo mi impedisce erezione e orgasmo, dando a lei e solo a lei il potere e l'autorità di sciogliere i nodi e permettermi, se lei lo ritiene opportuno, di raggiungere il massimo godimento. Mentre mi lega, Davide e Domenico si sono spogliati. È quest'ultimo a tendermi una mano e ad aiutarmi a rialzarmi. Non è una cortesia, perché subito mi mette a novanta gradi appoggiato al davanzale di una delle finestre del salotto. Domenico è un ragazzo venticinquenne superdotato. Il suo enorme cazzo misura 25 centimetri e si allarga spaventosamente poco sotto la grossa cappella. È uno di quei cazzi estremamente duri e venosi, un pezzo di carne che a guardarlo trasmette un senso di potenza e soggezione. Me lo punta al culo, senza alcun tipo di preparazione e lubrificazione. Sono abituato ad essere sodomizzato, fistato, spaccato, ma sempre con l'aiuto di abbondante lubrificazione. Domenico mi sta per inculare a secco. La spinta potente e continua dei suoi lombi spinge la sua cappella nel mio sfintere. Il dolore è tremendo. Senza lubrificazione, i miei tessuti sembrano non voler permettere al grosso cazzo di Domenico di entrare. Mi dimeno, ma lui che è ben più massiccio di me riesce facilmente ad avere la meglio e bloccarmi. Spinge e il suo cazzo vince sul mio culo. Entra, e con tre violenti colpi mi infila il cazzo in culo fino ai coglioni. Emetto un grido: "non così! No!". Mi sento lacerato. Marika mi zittisce sprezzante: "Taci, finocchio! Per una volta che non ti ungiamo fai tutti sti versi?". E Davide, il mio migliore amico, ride. Domenico inizia a scoparmi con violenza. Credo di non aver mai subito una sodomizzazione più violenta e dolorosa. Ci da dentro per diversi minuti, poi mi afferra per la nuca e, senza togliermi il cazzo dal culo, mi trascina sul divano. Lui si siede sul divano e io mi ritrovo seduto su Domenico, impalato sul suo cazzo. Continua a scoparmi il culo con violenti colpi di bacino. È un incubo! Davide si avvicina, mi afferra le gambe e me le piega verso la nuca. Domenico me le blocca serrando le sue mani sulle mie cosce, appena sotto il cavo popliteo delle ginocchia. Inizio a intuire... Con il cazzo di Domenico conficcato nelle viscere anche Davide avvicina il sua cazzo al mio culo. Si sputa sulla cappella e inizia a farsi strada. Sto per subire la mia prima doppia penetrazione anale. Non senza fatica, anche la cappella di Davide entra, e subito inizia a chiavarmi. Stringo i denti ma sto davvero soffrendo. È Davide a fare tutto il lavoro, montandomi con foga. Domenico ora non fa altro che tenermi ben saldo e assicurandosi con qualche colpo di bacino che il suo uccello sia tutto conficcato nel mio buco del culo. Marika ride divertita. Ama vedermi soffrire... La eccita essere Padrona del mio corpo e della mia mente. È accanto a noi e si gode lo spettacolo. Mi prende affettuosamente il mento fra le mani, girando il mio viso verso di lei e stampandomi un caldo bacio sulle labbra. Ci guardiamo negli occhi. So che sta vedendo la mia sofferenza... La sua mano si sposta dal mento alla mascella. Pollice e indice, ai lati estremi del mio viso iniziano a premere sulle guance, costringendomi ad aprire la bocca. Marika si schiarisce la gola, poi mi sputa in bocca. Ingoio, mentre lei mi gira verso Davide e lo invita a far lo stesso. Lui annuisce sorridendo, poi si fa più avanti e inizia a farmi colare il suo sputo in bocca. Anche lui si schiarisce, e me ne fa bere altro. "Bevi, bevi..." ridacchia, mentre torna a concentrarsi sul mio culo spaccato. Marika mi lascia il viso e allunga la mano verso i miei genitali e come per colpire una biglia, mi da una schicchera su una palla. Sento un dolore intenso e ho un forte sussulto. "Hey! Cazzo che ficata! Mary, fallo ancora... Ha stretto il culo in un modo incredibile" dice con un tono meravigliato e divertito Davide. "Si è vero! Stringe il culo di brutto! L'ho sentito anchio!" gli fa eco Domenico. La dolorosa schicchera di Marika a una delle mie palle deve avermi fatto involontariamente contrarre i muscoli, e il mio intenso dolore ha regalato ai due ragazzi una sensazione di estremo godimento. Marika mi assesta un altro colpo, ancora più forte. Ho un altro violento sussulto. Davide è infoiato: "Siii... Dai continua..." dice rivolto a lei. Marika inizia quindi ad assestarmi schicchere violentissime ai coglioni, con un ritmo costante, una ogni 5 o 6 secondi. Davide aumenta il ritmo. Questa scopata lo sta entusiasmando. Scopa, ride e suda... I suoi lombi sono sempre più frenetici. Il suo cazzo mi squassa il buco del culo. Io soffro come un cane, mentre lui trattiene il fiato e, infine, esplode con una violenta sborrata nel mio culo... Soddisfatto, Davide mi stura, lasciando il mio culo al cazzo di Domenico. Senza grossi problemi, Domenico mi gira mettendomi a pancia sotto. Mi chiava sempre più violentemente, e ora che il mio culo è già farcito dalla sborra di Davide sento il suo cazzo scorrere meglio e sento un po meno dolore... Pochi minuti e anche Domenico arriva all'orgasmo, sborrandomi nelle viscere. Rimane qualche istante dentro di me, poi si risolleva e sento il suo uccello uscirmi dal culo. "Oh. Cristo!" esclama Domenico. Mi volto è comprendo subito la sua esclamazione. Il suo uccello è per i due terzi completamente smerdato. Di solito Marika mi permette di preparami, ma non oggi, e il fatto di non essermi svuotato e lavato prima ha prrato a questo spiacevole inconveniente. Marika mi fa un cenno. Non ho bisogno di istruzioni. Mi sollevo dolorante dal divano e mi inginocchio ai piedi di Domenico, prendendogli il cazzo in bocca e ripulendoglielo a colpi di leccate dalla merda che gli ho lasciato sull'uccello. Ho subito qualche conato, ma sono abituato a questo tipo di compito. Lo pulisco meticolosamente, leccando via ogni traccia di cacca e succhiando quel grosso cazzo che è ancora abbastanza duro e grosso da riuscire a prenderlo in bocca a fatica. Poi, in ginocchio, aspetto di sapere da Marika cosa mi attende ancora... Lei mi guarda, con la sua superba e stupenda aria di sfida. "Bene, Domenico ci ha portato un regalo... Un nuovo gioco... Tranquillo. È qualcosa che hai già fatto, ma questo lo renderà molto più comodo." mi dice, non rivelandomi di che si tratta. Poi, scoppiando in una divertita risata e rivolgendosi a Davide e Dimenico esclama: "Bhe! Almeno per noi! Ahahahaha!"
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