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La mia ragazza ed io. Il massacro di San Valentino.


di 85bisexcouple
25.08.2015    |    14.710    |    0 7.8
"I suoi colpi sono sempre più veloci, i movimenti ampi e violenti..."
Nota: abbiamo inserito questo racconto nella sezione "orge", benché sia inappropriato. Questo racconto parla di BDSM e descrive situazioni estreme che a molti lettori potrebbero dare fastidio. Raccontiamo una nostra esperienza, realmente vissuta. Come negli altri nostri racconti abbiamo cambiato nomi e indicazioni geografiche per motivi di privacy. Se siete sensibili, vi invitiamo a NON LEGGERE questo brano. Grazie a tutti.
Nella vita di una coppia ci sono alcune date che l'uomo non può permettersi assolutamente di dimenticare. Il primo appuntamento, l'anniversario, il compleanno dell'amata, San Valentino. Cena, fiori, regali... Sono occasioni che ogni uomo deve rendere speciali, così che lei si senta speciale. Ogni uomo sa come far felice la propria donna, e sa quale è il prezzo da pagare nel caso in cui ci si dimentichi di tali ricorrenze...
Quest'anno, 2015, San Valentino cade di sabato, e io mi sono premurato di prenotare un tavolo per due in un romantico ristorantino appena fuori provincia. Macchina all'autolavaggio, visita dal barbiere, rasato di tutto punto e vestito come Dio comanda. Ho pensato a tutto. Nella tasca della giacca ho anche un regalo luccicante per Marika.
Usciamo nel tardo pomeriggio con alcuni amici, fra i quali Davide, per un rapido aperitivo. Poi salutiamo e ci dirigiamo verso il ristorante, dove ci attendono per le 20 e trenta.
Nel tragitto ci stuzzichiamo un po', commentando le buffonate alla radio e parlando di cazzate. Mezz'oretta e siamo al ristorante.
Il locale è molto bello e curato. Ci siamo già stati diverse volte e ci torniamo volentieri, anche perché la cucina è ottima. Questa sera il tema della festa degli innamorati è riproposto in ogni cosa, dalle tavole apparecchiate alle rose scarlatte recise nei vasi su ogni tavolo. Uno degli aspetti che più apprezzo di questo locale è che fra i tavoli vi è una certa distanza, e alcuni separé regalano una apprezzabile privacy. Il locale è pieno di coppiette, giovani e più anziani, tutti affettuosamente intenti a parlottare e a mangiare... L'atmosfera è ovattata, quasi stucchevole...
La cena è all'altezza della nomea del locale: tutto ottimo. Le portate si susseguono mentre parlottiamo del più e del meno.
Quando il cameriere ci serve il dolce decido che è il momento di dare il mio regalo a Marika. Le porgo il piccolo pacchetto di carta lilla chiusa da una minuscola coccarda scarlatta a forma di rosa. Lei mi ringrazia, aprendo delicatamente la carta. Dentro c'è un piccolo astuccio vellutato, nero e oro. Il suo viso si illumina aprendolo, mentre i suoi occhi ammirano la vera di diamanti che le ho regalato.
Marika mi ringrazia, sorridendo compiaciuta e stampandomi un bacione sulle labbra. Io l'abbraccio, ricambiando il suo bacio e sussurrandole le due magiche paroline all'orecchio. Quindi l'aiuto ad indossare il suo nuovo anello, e lei osserva i diamanti brillare alla luce soffusa...
"Anche io ti ho fatto un regalo... Due, per l'esattezza" mi sussurra lei con uno sguardo infinitamente malizioso.
"Davvero? Due? Non dovevi..." Le rispondo sorridendo. E attendo il mio regalo...
"Curioso?" Mi stuzzica lei.
"Eh si! Ehehe..." Le rispondo.
Marika apre la sua borsa. Non ho la minima idea di che cosa mi abbia comprato. Nella mia testa si affollano le supposizioni: forse un viaggio? Bho! Non so. Sono impaziente. Invece di tirar fuori dalla borsa il suo regalo per me, Marika ha preso il suo iPhone. Digita sullo schermo e poi si sporge verso di me, per permettermi di vedere. Marika ha aperto le mail. Ne apre una, una corrispondenza, e quindi apre un allegato. Me lo mostra. È la foto di un ragazzo mulatto. Sulla ventina, a grandi linee. Attraente. Dai lineamenti direi sudamericano, amerindo forse. Scruto la mia ragazza con fare interrogativo...
"Chi è?" le domando.
"Si chiama Jimmy. Ha 21 anni ed è di Milano, ma è originario dell'Ecuador". Mi risponde Marika. Penso che ci ho preso con il fatto dell'amerindo... Quindi apre un secondo allegato, un altra foto. La osservo con attenzione e sgrano gli occhi. Jimmy è completamente nudo, e ha un cazzo di dimensioni assurde. Marika mi sorride. Sussurra, per essere certa di non essere sentita da nessun altro:
"28 centimetri... Questo è il primo pezzo del mio regalo per te. Domani viene a casa da noi. Passa Davide a prenderlo in stazione".
Rimango basito. Ci metto un po' a connettere, mentre osservo la foto della bestia, che Marika si è affrettata a zoomare.
"Dai! Non ci credo!" esclamo. "È un fake. L'avrà fatta con Photoshop. È impossibile".
"Credici invece. Ho voluto controllare in webcam su Skype. È tutto vero." Mi rassicura Marika, e aggiunge:
"Mi ci sono voluti mesi per trovarlo. Almeno un centinaio di contatti su tre siti di annunci. Un sacco di cazzari, un sacco di gente che trucca le foto con Photoshop come dicevi tu. Questo invece è vero... A dir la verità ne ho trovati altri di dimensioni simili, ma quasi tutti sono solo etero. Jimmy invece è gay attivo. Va bene per te, amore!"
"Cazzo!..." esclamo, mentre Marika mi mostra un terzo allegato, con un breve video ancor più esplicito della dotazione del ragazzo. Lei sorride, osservando la mia espressione sicuramente stupefatta.
"Aspetta, non è finita" mi dice, e intanto cerca un'altra corrispondenza sulle mail. Quindi apre un altra foto. Un giovane uomo, più o meno mio coetaneo. Carnagione scura, tratti mediterranei.
"Lui?" domando.
"Lui è Domenico. 25 anni."
"Avrei detto 30, 35 anni. Sembra più grande. Di dov'è?"
"Già. Hai ragione, ha l'aria più matura. Lui abita nel basso Piemonte ed è di origini calabresi. Anche lui domani sarà nostro ospite."
"Passa a prenderlo Davide?" domando.
"No no. Arriva con la sua macchina... Gli ho dato l'indirizzo."
"E lui? ..." chiedo incuriosito, alludendo alla dotazione.
"Hihi! Aspettavo che me lo chiedessi. Anche lui controllato su Skype. Lui mi ha mandato un video per mail proprio ben fatto".
Marika apre un altro allegato e me lo mostra, abbassando l'audio al minimo in modo che solo io possa sentire. Vedo Domenico mentre si riprende in modalità selfie. Si presenta e ci saluta, chiamandoci per nome. Quindi abbassa il cellulare col quale sta facendo il video e inquadra i suoi genitali. Il suo cazzo è scuro e grosso, ancora molle. Inizia a masturbarsi e in pochi istanti il suo cazzo diventa duro. Grosso e venoso, lo scappella e lo riprende prima dall'alto, quindi da un lato e infine dal basso, riprendendo in prospettiva le sue palle, il cazzo, il petto ed il viso. Sorride e ci saluta.
Sono di nuovo esterrefatto: un cazzo enorme.
Marika osserva ogni mia reazione. Quindi rompe il silenzio:
"25 centimetri..."
"Non lo metto in dubbio..." rispondo, a dir la verità, abbastanza sconcertato.
"E questi sono i miei regali?" domando.
"Si!" mi sorride Marika "Perché? Vuoi dirmi che non ti piacciono?" E nel pormi la domanda allunga una mano sulla mia patta, sentendo chiaramente il mio cazzo completamente eccitato.
"Ehehe! Ero sicura che ti sarebbero piaciuti..." esclama lei. "Ci sarà anche Davide, ovviamente. Arriveranno prima di pranzo... Ma questa notte sei tutto per me! Ehehe..." aggiunge, infine, prima di darmi un lungo bacio carico di passione.
Concludiamo la nostra serata al ristorante senza parlare oltre del regalo che Marika mi ha preparato per San Valentino e, giunti a casa, ci amiamo come ogni coppia innamorata in questa notte speciale.
È mattino. Marika ha programmato la sveglia per le 9. Ci alziamo entrambi da letto. Ho l'abitudine di prepararmi una ricca colazione, ma Marika mi dice di non mangiare nulla, prendendomi dal frigo solo un paio di yogurt e del succo di frutta.
"Oggi non ingozzarti" mi dice "vorrei evitare incidenti spiacevoli oggi con i ragazzi. Cerca anche di andare in bagno e svuotarti per bene".
Capisco cosa intende, ed annuisco.
Mentre bevo il mio succo di frutta, Marika mi spiega alcuni lavoretti che devo fare prima che arrivino i nostri ospiti. Ascolto, quindi mi appresto a fare quello che mi ha chiesto.
Vado in garage. Marika mi ha chiesto di togliere le nostre macchine e parcheggiarle in cortile, dietro casa. Ho capito che Marika intende utilizzare il garage come sala giochi. Il garage è grande, può ospitare due auto. Su un lato c'è un grande tavolo da lavoro dove sono riposti i miei giocattoli da bricolage. Sulla stessa parete vi è la porta blindata che apre sul corridoio che porta in casa e, tra il banco da lavoro e la basculante, un piccolo lavandino. Non ci sono finestre, ad eccezione di una finestrella a pochi centimetri dal soffito sulla parete opposta al portone. Un paio di anni fa ho fatto installare un basculante automatico: comodo.
Marika mi ha detto di togliere dal garage tutto il superfluo e di lavare accuratamente il pavimento. Attacco un tubo di gomma al rubinetto del lavandino e inizio a lavare il pavimento con il getto. Il pavimento pende verso il centro del garage, dove c'è una grata di scarico. Lo bagno tutto, abbondantemente. Prendo quindi da un angolo il tiraacqua e inizio ad asciugare, tirando l'acqua verso la piccola grata di scarico al centro del pavimento. Il pavimento ora è pulito. Aziono il comando per aprire la basculante ed esco in cortile. Marika mi ha chiesto di portare in garage alcuni dei nostri arredi da giardino, che fuori stagione ricoveriamo in un casotto per gli attrezzi attiguo al muro di cinta della casa. Porto in garage il divano di vimini nero a tre posti, una poltrona e il basso tavolino sempre di vimini. Metto i cuscini ai loro posti e rientro in casa.
Marika mi avverte che circa alle 10 passerà Davide per lasciare in garage alcune cose che ci serviranno nel pomeriggio. Lo aspetto e quando arriva scendo ad accoglierlo. Entra in cortile con il suo monovolume grigio metallizzato. Gli vado incontro, aprendogli la portiera della macchina.
"Ciao Miki! Buongiorno!" mi saluta sorridente, scendendo.
"Ciao Davide! Come va?" ci abbracciamo, baciandoci sulle labbra.
"Bene bene... Mi sono svegliato un po tardi e sono un po di corsa... Ho un po di cose da fare per oggi..." mi spiega, mentre apre il baule posteriore.
"Marika mi ha detto di mettere sta roba in garage..."
"Okkey... Ho già tolto le macchine e fatto pulito..." rispondo, aiutandolo a scaricare un paio di attrezzature un po' pesanti e parzialmente avvolte nel pluriball che non sono ancora riuscito ad identificare.
"Davide, cos'è sta roba?"
"Marika non ti ha detto niente?"
"Ehmmm... A parte che ha reclutato due tipi come regalo di San Valentino non so altro..."
"Ah okkey! Ehehe... È già da tre o quattro mesi che ti sta organizzando questa sorpresa... Questa roba arriva da ebay: una panca scott e una panca piana..."
"Vuole che faccia palestra? Ahaha!"
"No no Miky. Marika ha ben altro in mente... Dai, portiamo tutto in garage..."
Aiuto Davide con le due panche, decisamente pesanti e ben realizzate. Le sistemiamo in mezzo al garage, quindi chiedo a Davide il perché di questo strano acquisto su ebay. Non ottengo una risposta alle mie curiosità, invece mi spiega di dover andare perché già in ritardo. Lo accompagno alla sua macchina. Prima di salire mi da una borsa di plastica con dentro diversi metri di un cordino di nylon spesso mezzo centimetro e almeno una decina di moschettoni d'acciaio.
"Ciao Miky... Ritorno fra un oretta... Ciao!" si congeda Davide.
Nell'attesa vado in bagno, cercando di evacuare come mi ha consigliato Marika a colazione. Poi mi butto sotto la doccia, mi lavo e mi rilasso...
Intanto Marika è in cucina che prepara il pranzo.
Intorno alle 11 e mezza ritorna Davide. Con lui c'e Jimmy, arrivato da Milano con il treno. Marika ed io li facciamo entrare, ci presentiamo al giovane e facciamo accomodare lui e Davide in salotto. Jimmy è un bel ragazzo, alto sull'uno e ottantacinque, prestante. Capelli corti, pelle scura tipica dei sudamericani, un bel sorriso, occhi neri vivacissimi e con un taglio decisamente esotico. Ha una voce sottile ed il suo accento è marcatamente ispanico. Indossa una tuta dell'adidas grigio chiaro e un piumino verde. Le scarpe da ginnastica di pelle bianca hanno lacci colorati verdi, in tinta con il berretto da baseball e con il piumino. Non posso fare a meno di guardargli il pacco, ripensando alle immagini che mi ha mostrato ieri Marika e alle dimensioni del suo pene. Il rigonfiamento è imbarazzante per quanto è grosso. Lui si è accorto del mio sguardo, e mentre raggiungiamo il salotto mi da una pacca sulla spalla:
"Allora sei tu il festeggiato! Ehehe..." mi dice divertito.
"Credo di si..." rispondo, sorridendo imbarazzato.
"Si si Jimmy! È per lui la festa! Ahahah!" commenta Davide, già a suo agio con il giovane sudamericano.
Dopo pochi istanti il telefono di Marika squilla: è Domenico, che puntuale è arrivato con la macchina davanti al cancello di casa, guidato dal TomTom.
"Si, ti apro subito..." cinguetta Marika al telefono. Esco con Marika ad accoglierlo. Domenico è uno splendido ragazzo. Sembra più maturo dei suoi 25 anni. Carnagione scura, capelli neri, alto almeno uno e ottanta. Gli occhiali da vista gli conferisco un aria seria e intellettuale. Ha una bella voce profonda ed un sorriso gentile. Al contrario di Jimmy, ragazzino moderno che sembra uscito da MTV, Domenico è più pacato e discreto. Mocassini scamosciati, pantaloni scuri, camicia azzurra e un golfino, il suo modo di vestire è adulto. Quasi stento a riconoscere in lui il ragazzo visto ieri nel suo video di presentazione. Raggiungiamo Davide e Jimmy che stanno parlottando divertiti in salotto. Entrando in casa riesco ad udire un paio di frasi che si stanno scambiando i due, e comprendo che stanno parlando di me.
Siamo in salotto da qualche minuto. Marika si sta informando su come è andato il viaggio per i due ragazzi, preoccupandosi se Domenico abbia trovato traffico o qualche difficoltà a trovare la nostra casa. Appurato che entrambi hanno fatto buon viaggio, Marika rompe gli induci:
"Okkey. Vi avevo dato dei compiti... Avete i risultati in originale?"
Io rimango perplesso alla domanda di Marika, mentre sia Davide, sia Jimmy, sia Domenico afferrano al volo. Tutti e tre prendono una busta dalle rispettive tasche e le danno a Marika.
"Analisi di settembre e analisi di fine gennaio... Bene... Tutto a posto, direi..." commenta Marika dopo aver letto con attenzioni i risultati delle analisi del sangue dei tre ragazzi, che includono i test per le malattie trasmissibili con i rapporti sessuali.
"Qui ci sono quelle di Miky e le mie... Sono di luglio e di gennaio..." spiega Marika, porgendo i fogli delle nostre analisi e quelli dei tre ragazzi a Domenico. Lui controlla e annuisce, passandoli quindi a Jimmy e, infine, a Davide.
"Visto che siamo tutti sani come pesciolini, se siete d'accordo, non useremo protezioni... Okkey?" chiede Marika.
"Per me d'accordo" risponde Davide.
"Okkey! Eheh! Si cavalca a pelo!" gli fa eco Jimmy, lanciandomi un occhiata.
"Si, d'accordo..." sorride Domenico.
"Bene! È quasi mezzogiorno. Direi che possiamo metterci a tavola! Non aspettativi una grande abbuffata. Ho preparato cose semplici che non ci appesantiscono. Se poi piu tardi ci verrà appetito ho preparato qualche stuzzichino..."
Ci sediamo a tavola. Marika ci serve il pranzo. Vellutata di zucca con orecchiette e burrata. Un piatto di pasta burro e salvia. Null'altro, se non il pane ed i grissini. Ad ognuno Marika ha versato un bicchiere di vino rosso dell'oltrepo, per scioglierci un po', ha detto. Mentre mangiamo chiacchieriamo. Mi trovo subito a mio agio con Domenico. Ci spiega che sta preparando la tesi di laurea in ingegneria e, essendo io stesso ingegnere, mi interesso della sua materia e dell'argomento della sua tesi. Anche Jimmy è uno studente universitario; frequenta i corsi di scienze politiche a Milano ma, ci dice, con scarso interesse e scarsi risultati.
Finito il pasto frugale, torniamo ad accomodarci sui divani per il caffè. Marika torna dalla cucina con il vassoio con i cinque caffè e con tre buste di carta, di quelle che si usano per i regali. Su ognuna c'è un foglietto con il nome. Le porge ai tre ragazzi, che ringraziano.
"Apritele pure..." li invita lei.
Inizio solo ora a realizzare quanto Marika si sia impegnata per organizzare tutto, e sono sbalordito.
Dentro ogni busta Marika ha messo una vestagliola da uomo di raso nero, di quelle lunghe solo fino a mezza coscia; un paio di infradito defonseca, del numero di calzatura esatto di ognuno dei tre; tre cock ring di diverse misure, ancora sigillati ognuno nella propria confezione. I ragazzi ringraziano, commentando il contenuto. Jimmy aggiunge ridendo che non sa se riuscirà a usare il cock ring, tenendo in bella mostra quello più grande. Ridiamo alla sua battuta...
"Ragazzi, io salgo con Miky per prepararmi... E per preparare lui! Ehehe... Voi potete cambiarvi. Davide, per favore, tu che sei di casa accompagnali pure di la. Poi porta anche le bibite e gli stuzzichini che ci sono in cucina. Io e Miky vi raggiungiamo fra una mezz'ora..."
"Ok Marika! Non preoccuparti... Uh, una cosa: dobbiamo darci una rinfrescata?" replica Davide.
"Nel bagno ho messo due spazzolini da denti nuovi per Domenico e Jimmy... Il tuo sai dov'è... Lavatevi pure i denti, ma non è necessario che vi rinfreschiate. Oggi odore e sapore di maschio, non di sapone! Hihihi!"
"Ahahaha! Okkey... A dopo..." ci saluta Davide, mentre io precedo Marika su dalle scale, diretto nella nostra camera.
"Dai spogliati!" mi dice una volta in camera. Ed in pochi secondi sono completamente nudo.
"Hai una vestagliola anche per me?" domando ridacchiando, mentre Marika armeggia in una borsa simile a quella che ha dato ai ragazzi. Mi si avvicina, mettendosi alle mie spalle. Mi abbraccia da dietro e mi porta le mani attorno alle spalle. Ha una ball gag rossa con il laccio nero, e in pochi istanti mi mette la palla di gomma in bocca, stringendomi il laccio di lattice dietro la nuca.
"Per te niente vestaglia. La festa comincia ora... Oggi aprirai bocca solo per succhiare, leccare o ingoiare... Se sei interpellato, rispondi con un cenno della testa. Hai capito?"
Annuisco.
"La tua parola di sicurezza è San Valentino. Ma non la dovrai usare. Okkey?"
Annuisco.
"Bravo! Hai fatto la cacca, come ti avevo chiesto?"
Annuisco.
"Bene... Ora vai in bagno. Fatti un clistere di acqua tiepida. Io mi cambio e ti raggiungo".
Faccio quello che Marika mi ha appena ordinato. Mi svuoto e controllo che l'acqua sia pulita. Ripeto l'operazione, mentre Marika entra in bagno.
La guardo, e ho immediatamente un erezione. Scarpa nera tacco 15, gambe sensualissime, fica perfettamente depilata, un bustino di raso rosso con finiture nere e rosa che contiene a stento il suo seno magnifico. Rossetto rosso fuoco e capelli raccolti a coda. Strafica!
"Dai svuotati... Vediamo se sei pulito..."
Obbedisco, mentre lei controlla.
"Si okkey... Fanne un altro, poi scendiamo..."
Mi preparo un terzo clistere, mentre Marika va in camera e ritorna con la borsa dalla quale ha preso la ball gag.
Mentre sono seduto, Marika mi mette al collo un collare di cuoio rosso, molto alto, con un grosso anello d'acciaio per il guinzaglio. Mi da due polsiere e due cavigliere, sempre di cuoio rosso e con anelli d'acciaio. A una delle due polsiere, attaccato all'anello, c'è un moschettone. Indosso prima le polsiere, poi le cavigliere, e Marika si accerta che siano strette a dovere.
Nel frattempo ho finito di svuotarmi. Lei controlla che sia tutto ok.
Abbassa la tavoletta del vater e ci si siede, posando li accanto la borsa con i suoi arnesi. Mi fa cenno di avvicinarmi... Ha un laccio rosso in mano, tipo stringa. Mi fa divaricare le gambe ed inizia a legarmi i testicoli. Il cappio che stringe intorno alle mie palle non è strettissimo, ma impedirà ai miei testicoli di risalire ritardando o addirittura impedendomi un possibile orgasmo. Dopo averli legati a dovere, lega il laccio alla base del mio cazzo, quindi mi lega anche il cazzo, ingabbiandolo con la stringa fra la base e intorno al cornicione della cappella. Marika ammira il lavoro fatto e sorride soddisfatta.
"Piegati" mi dice, mentre mi fa voltare di spalle.
Mi infila il beccuccio del tubetto di Luan nell'ano e me lo spreme dentro. Prende dalla borsa un cuneo anale abbastanza grosso, e sento che inizia a lavorarmi il culo. Il mio retto lo accetta senza grossi sforzi, mentre sento il mio sfintere stringersi alla base del cuneo. Marika mi da uno schiaffetto su sedere, ridacchiando.
"Ora sei pronto! Ancora una cosa... Metti queste..." dice, porgendomi un perizoma rosso da donna. Lo indosso e mi osservo nello specchio. Sono ridicolo: il cazzo e le palle, legate come un salame, escono da un lato del sottile tessuto trasparente. Anche Marika mi osserva guardandomi riflesso nello specchio. Sorride, prende il suo rossetto rosso fuoco e me lo passa con infinita delicatezza sulle labbra, costrette in una smorfia dal ball gag. Quindi aggancia il moschettone della polsiera destra alla sinistra, legandomi le mani dietro la schiena e infine aggancia quello di un sottile guinzaglio rosso al mio collare e mi conduce fuori dal bagno e giù per le scale, portando sempre con se la borsa con i suoi giochi. Scendo un po' a fatica a causa del cuneo anale, avendo paura che mi scappi, e cammino stringendo il culo mentre Marika mi precede imboccando il corridoio che arriva al garage.
"Woooow!"
"Uhh uhhhh!"
"Bellissima! Marika, sei stupenda! Wow!"
I tre ragazzi ci accolgono con commenti estasiati e applausi rivolti alla mia ragazza. Indossano le vestagliole nere e le ciabatte. Jimmy è seduto sul divanetto con i piedi appoggiati sul tavolino, ma subito li toglie quando entriamo noi, mentre Davide e Domenico stanno armeggiando con i cordini e i moschettoni intorno alla panca scott. Lei si mostra, facendo una breve passerella, girando su se stessa sorridendo sicura della sua travolgente bellezza...
"Grazie grazie... Troppo buoni... Grazie. Anche voi siete stupendi! Ehehe. Ma ora sedetevi pure, lì sul divanetto... Prego, vi mostro il nostro festeggiato. Hihihi"
Mentre Davide e Domenico si siedono sul divano accanto a Jimmy, Marika riprende il guinzaglio e mi conduce davanti al tavolino di vimini posizionato davanti al divano, mostrandomi divertita ai ragazzi. Mi fa voltare di spalle, facendomi piegare per mostrare meglio il cuneo anale piantato nel mio culo e i miei testicoli legati. Quindi mi rimette difronte a loro e mi fa inginocchiare.
"Wow! È perfetto! Marika sei stata grande!" commenta Davide.
"Già! Davvero spettacolare!" aggiunge Jimmy, a cui fa eco Domenico. Marika mi slaccia il ball gag e mi libera la bocca.
"Ahaha! Non avevo notato il rossetto! Ottimo" dice Domenico.
"Eh si... Il nostro Miky oggi è perfetto!" replica Marika.
"Ragazzi, rilassatevi pure... Appoggiate pure i piedi sul tavolino..."
I ragazzi si lasciano andare, e in un attimo il tavolino davanti a me è diventato il loro poggiapiedi. Marika mi afferra la nuca e mi spinge il viso verso i piedi di Domenico, che si trova alla destra. Inizio a succhiargli le dita del piede destro mentre Marika mi ordina di fare un lavoro scrupoloso ed attento. Mentre lei mi controlla, sotto gli occhi dei tre ragazzi, lecco e succhio i piedi di Domenico. Ha piedi grandi, forse un 45, curati e morbidi. Hanno il profumo di cuoio dei mocassini e sono molto puliti. Glieli lecco entrambi, dalla caviglia al tallone, a lingua aperta sulla pianta fino a ritornare alle dita.
"Mmmm... Bravo! Niente solletico... Ehehe..." dice Domenico, soddisfatto dal massaggio che sta ricevendo. Prima il destro, poi il sinistro, succhiandoli finché Marika non mi tira per il collare spostandomi sui piedi di Jimmy. Subito annuso i piedi del giovane sudamericano. Puzzano, hanno l'odore tipico di piedi maschili appena usciti da un paio di scarpe da ginnastica. Anche i piedi di Jimmy sono grandi, credo anche più di quelli di Domenico. Marika mi forza la nuca verso il basso, intimandomi di leccare. Inizio a slinguare il tallone e la pianta del piede destro di Jimmy. Infilo la mia lingua fra le dita e poi inizio a succhiarle, insalivandole e risucchiando la mia saliva. Mentre continuo con il mio lavoro, noto i tatuaggi tribali che coprono la caviglia ed il polpaccio della gamba destra di Jimmy... Gli piacciono le attenzioni che Marika mi ha ordinato di avere per i suoi piedi, ed accompagna il mio lavoro con leggeri mugolii. Finito con il primo piede, inizio con l'altro. Jimmy inizia chiaramente a eccitarsi, mentre il sapore puzzolente dei suoi piedi mi si scioglie in bocca. Si slaccia la vestaglia e la apre. Noto subito alcuni tatuaggi sul petto perfettamente glabro e altri sui fianchi. Ma non sono i tattoo a colpirmi: si afferra il cazzo con una mano. Io ho un sussulto. Il cazzo di Jimmy è davvero enorme, ed è ancora chiaramente flaccido.
"Wow! Che bestia!" Commenta Davide sgranando gli occhi. Anche Domenico guarda il cazzo di Jimmy, poi si slaccia a sua volta la vestaglia e mette in mostra il suo, accarezzandolo lentamente. Un altro cazzo enorme. Sto succhiando con foga le dita del piede sinistro di Jimmy. Lui mi dice alcune parole in spagnolo, velocemente, che non riesco a capire. Poi mi appoggia il piede destro sulla nuca e mi preme la testa verso il basso, forzandomi e prendere in bocca tutte le dita del suo piede. Marika ridacchia divertita e lo lascia fare. Solo quando Jimmy è soddisfatto e smette di spingermi la testa con il piede, Marika mi accompagna sui piedi di Davide. Conosco i piedi di Davide, il loro sapore delicato e pulito. Ho potuto leccarglieli in più occasioni e so quanto lui lo apprezzi. La mia lingua aperta si muove lenta sulle piante e fra le dita. Le succhio, mentre Davide mi accarezza la fronte e la nuca con l'altro piede. Anche lui si è aperto la vestaglia e sta accarezzando dolcemente la sua erezione.
"È bravo a leccare!" sussurra Jimmy rivolto a Davide.
"Oh si... Devi sentire come ti lecca il culo... È bravissimo... Ehehe..." risponde lui.
Dopo qualche minuto Marika ritiene che il mio lavoro sui piedi dei ragazzi è sufficiente. Mi tira indietro, rimettendomi in ginocchio. Chiede quindi a Davide di spostare il tavolino. Lui si alza e mette il leggero tavolo di vimini di lato al divanetto, quindi torna a sedersi. Marika mi riporta davanti ai ragazzi, questa volta in ginocchio ai piedi di Davide.
Marika mi dice di succhiargli il cazzo. Io ubbidisco e mi chino sui suoi genitali, prendendo in bocca l'uccello del mio migliore amico e inizio a succhiarlo dolcemente. Poche profonde succhiate, e Marika mi ritrae tirandomi per il collare.
"Le palle e il culo adesso!" sussurra, spingendomi il viso più in basso. Davide cerca di facilitarmi il compito sedendosi sull'esterno della seduta del divano e sollevando le gambe. Inizio a leccare i suoi testicoli con movimenti lenti e a lingua aperta... Mi ci dedico per un minuto abbondante, poi mi sposto con la bocca sulla sua zona anale. Davide sospira... So quanto gli piace quando gli lecco il buco del culo. Mi impegno per donargli quelle sensazioni, leccandogli l'ano sempre più energicamente e infine succhiandolo e penetrandolo leggermente con la punta della lingua. Il suo sapore è delicato e penetrante. Marika mi lascia fare per un paio di minuti, poi mi sposta sugli attributi di Jimmy. L'uccello di Jimmy è semplicemente incredibile. 28 centimetri di cazzo! Ora che me lo ritrovo davanti, a pochi centimetri dal mio viso, mi rendo conto di quanto sia enorme il suo uccello. Scuro e con la cappella gigantesca color nocciola, l'odore del suo sesso è forte e mi riempie le narici. So che fra poco mi riempirà tutto. Marika sogghigna e mi spinge verso la sua cappella.
"Iniziamo a vedere se ti entra in bocca! Poi toccherà al culo! Ehehe..." commenta lei suscitando una risata generale.
Apro la bocca e, a fatica, lascio entrare la cappella di Jimmy. Ho subito un leggero conato. Il cazzo di Jimmy ha un sapore acre, fortissimo. Non ho mai succhiato un cazzo con un gusto così deciso. Jimmy mi preme la nuca verso il suo sesso, tirandosi con l'altra mano la pelle del cazzo verso il basso. Sento il frenulo scorrermi sulla lingua, mentre la cappella mi occupa tutto il cavo orale. Lo succhio, contrastando per quanto mi è possibile la spinta di Jimmy. Lo spompino e mi rendo conto che forse solo un terzo della lunghezza del suo uccello mi sta entrando in bocca. Mi sono abituato al suo sapore e la mia eccitazione sta crescendo... Continuo a succhiare questo enorme bastone di carne, vellutato e insolitamente più morbido dei cazzi che ho succhiato fino ad ora nella mia vita. Jimmy sta godendo... Inizio a sentire gocce di liquido colare dalla sua cappella nella mia bocca... Marika si rende conto di quanto lui sia vicino all'orgasmo, e mi stoppa. Invita Jimmy a divaricare le gambe, quindi mi ordina di leccare palle e culo anche al giovane ecuadoriano col cazzo da cavallo. Come con Davide, la mia bocca si prende cura dei testicoli di Jimmy. La sua pelle, in generale, ha un odore intenso: le sue palle ancora di più. Quando inizio a leccargli il buco del culo, Jimmy mugola compiaciuto e si sistema per darmi al meglio il suo ano in bocca. Lo lecco e lo succhio, ormai completamente infoiato dai sopori decisamente maschi di questo ragazzo. Gli ficco la lingua dentro il buco del culo facendola vibrare. Lui mi prende per la testa e mi schiaccia forte la faccia fra le sue natiche.
"Avevi ragione" dice, rivolto a Davide "Lecca bene il culo!"
Incitato dai suoi commenti, cerco di dargli il meglio che la mia lingua può offrire al suo buco del culo. Continuo a penetrarlo e ritrarre la lingua, alternando succhiate e leccate a lingua aperta. Vedo il suo uccello svettare sul mio viso, mentre se lo sega lentamente con due mani.
Marika mi ritrae dal culo di Jimmy e mi conduce inginocchiato fra le cosce di Domenico.
"Finalmente il mio turno! Ehehe!" sono le parole di Domenico, che nell'attesa si è liberato della vestaglia ripiegandola con cura ed appoggiandola sul bracciolo del divanetto. Il cazzo di Domenico e di poco più corto rispetto a quello esagerato di Jimmy. Ma noto subito che sotto la cappella si allarga all'inverosimile ed è decisamente più spesso di quello del giovane mulatto. Inizio a succhiarlo... Ha un sapore dolce e la sua pelle è profumata. Vorrei accarezzare il petto villoso di Domenico, ma le mie mani sono ancora saldamente legate dietro la mia schiena. Dei tre cazzi quello di Domenico è sicuramente il più spesso. Chiudo gli occhi e continuo a succhiare, ormai inebriato dal sapore del suo uccello. Sento le mani di Domenico serrarsi sulla mia nuca, con forza. Inizia a pomparmi la bocca con foga... Mi spinge il cazzo fino in gola ma, data la dimensione del suo membro e la posizione in cui mi trovo, non posso cercare di prenderlo fino in fondo. Lui continua a spingere e pompare... Il suo cazzo è diventato ogni secondo più duro. Sento le venature del suo cazzo scorrermi fra le labbra. È durissimo! Mai succhiato un cazzo tanto duro. Marika lo incita a scoparmi la bocca e lui non si fa pregare, ansimando mentre usa la mia testa come una fleshlight per interminabili minuti.
"Okay..." interviene Marika. Ma Domenico la precede:
"Permetti?" Le domanda.
Senza attendere l'intervento di Marika, Domenico si alza dal divanetto e mi afferra per il collare. Con modi abbastanza bruschi, mi fa girare facendomi appoggiare le spalle al divanetto e la nuca sulla seduta. Mi viene sopra e, divaricandomi la bocca con le dita, mi infila i testicoli in bocca. Sento le grosse palle pelose di Domenico sulla mia lingua.
"Ciuccia!" mi dice senza mezzi termini, praticamente seduto sulla mia faccia. Incomincio a succhiarli e leccargli delicatamente le palle... Qualche secondo, poi lui si solleva leggermente e le sue palle escono con un leggero sussulto dalle mie labbra. Me le frega sul viso, sul naso, sulla fronte, sulle labbra. Quindi mi riapre nuovamente la bocca e me le reinfila. Succhio ancora...
"Bravo Domenico! Hai capito esattamente lo spirito della festa. Lo dovete usare come preferite, senza riguardo! Ehehe!" dice Marika, suscitando un sorriso in Domenico.
Ancora qualche secondo e poi mi toglie i suoi coglioni dalla bocca. Si sposta leggermente, con le mani si divarica le natiche e mi mette il buco del culo in bocca.
"Dai! Fammi sentire se sei così bravo a leccare... Cagnetta!" mi apostrofa Domenico.
Incomincio a leccare e succhiare, mentre Domenico si lascia sedere di peso sulla mia bocca. Mentre lo lecco, inizia a muoversi avanti e indietro, fregandomi il suo culo in faccia. Poi ritorna sulla bocca permettendomi ancora di leccargli l'ano peloso.
"Posso permettermi tutto o c'è un limite?" domanda Domenico a Marika.
"Nessun limite. Miky ha una parola di sicurezza. E ha anche l'ordine di non usarla... Quindi puoi fare tutto quello che vuoi" le dice sorridente lei.
Domenico smette di sfregarmi il culo in faccia, torna col buco sulla mia bocca e mi chiede di succhiare. Lo faccio, e dopo pochi istanti Domenico mi scorreggia in bocca.
Marika ride, commentando divertita che l'intraprendenza di Domenico le piace. Anche Jimmy e Davide se la ridono, mentre io respiro dalla bocca la puzza di Domenico. Il ragazzo apparentemente più serio e composto, si sta rivelando fra i tre il più maiale e più intraprendente: il complice ideale per Marika!
Marika mi permette di leccargli il buco del culo ancora per un paio di minuti, quindi interrompe il gioco e mi rimette il ball gag e mi conduce con il guinzaglio verso la panca scott. Mi fa appoggiare con il petto alla panca, mentre i tre ragazzi si radunano intorno. Davide, aiutato da Domenico, mi assicura le cavigliere alla struttura della panca, tendendo i cordini alle cui estremità hanno legato due moschettoni. Marika sgancia il moschettone che serra le polsiere ed i ragazzi mi assicurano anche le braccia alla struttura. Sono immobilizzato a 90 gradi alla panca scott, ma non hanno finito. Davide mi afferra per il collare e fissa l'anello al moschettone di una corda che pende sulla mia testa, legata attorno al meccanismo elettrico della basculante. Su indicazioni di Marika, i ragazzi regolano le tensione delle corde che fissano le polsiere alla panca. Ora sono immobilizzato, le braccia tese verso il basso, il collo trattenuto dal collare obbliga il mio busto in posizione orizzontale, i piedi saldamente fissati alla panca mi costringono a tenere le gambe leggermente divaricate, con il culo esposto e la bocca a disposizione delle fantasie di Marika e dei suoi tre stalloni. Marika controlla che il mio corpo sia ben assicurato alla panca e che le corde non mi lascino alcuna libertà di movimento. È soddisfatta. Porta Jimmy vicino al mio viso. Lui nel frattempo ha calzato il più grande dei cock ring che Marika gli ha messo nella borsa. Il suo cazzo, stretto alla base dall'anello di gomma che gli cinge membro e testicoli, mi sembra più grosso e duro di prima.Lei gli afferra con entrambe le mani il cazzo. Lo sega lentamente, strusciando la cappella di Jimmy sul mio viso. Cerca infine le mie labbra e mi infila la punta dell'enorme arnese in bocca.
"Dai... Succhialo!" mi dice lei, tenendomi una mano sulla nuca, ed aggiunge rivolgendosi al ragazzo mulatto:
"Spingiglielo fino in gola. Voglio vedere se riesce a ingoiarlo tutto! Ehehe!"
Cerco di vincere il riflesso faringeo, e con non poche difficoltà riesco nell'impresa. Il lungo cazzo nero di Jimmy scopare nella mia bocca scivolandomi in gola. Riesco a respirare a fatica. Lui mi afferra la nuca e me lo spinge fino in fondo, finché il mio naso non è completamente schiacciato contro il suo pube. Legato in quella posizione, la mia gola è in linea retta, e sento Marika commentare soddisfatta il lavoro fatto dai ragazzi per immobilizzarmi così sulla panca scott. Mi manca il fiato... Emetto un lamento sordo. Sto quasi soffocando. Jimmy continua a tenermi il cazzo in gola e il viso schiacciato contro il suo pube. Ho un conato, poi un altro, ma lui non molla. È Marika che gli sta intimando di non muoversi, di non liberarmi la gola. Sento vampate di caldo e sono in debito di ossigeno. Ancora conati. Solo ora, dopo molti secondi, Marika consente a Jimmy di togliermi quel suo cazzo enorme dalla gola. Mentre lo sfila, un abbondante rivolo di saliva e bava mi cola dalla bocca formando una piccola pozzanghera sul pavimento. Jimmy mi lascia la cappella in bocca... Marika mi ordina di succhiarlo, di spompinarlo per bene. Pochi attimi, e di nuovo dice a Jimmy di infilarlo tutto.
"Bene!" dice Marika non appena il pube di Jimmy è nuovamente contro il mio naso "Ora chiavagli la gola. Togliglielo solo quando senti che gli manca l'aria".
Jimmy esegue le istruzioni di Marika. I movimenti del suo bacino sono ampi, ma la lunghezza del suo cazzo è tale che la cappella continua a scorrermi in gola senza mai tornarmi in bocca. Cerco un modo per riuscire a rifiatare un poco seguendo il ritmo dei lombi del superdotato sudamericano, ma è difficilissimo. Sento una marea di saliva colarmi dalla bocca, mentre Jimmy sempre più infoiato aumenta il ritmo.
Anche Domenico e Davide hanno indossato i loro cock ring. I loro uccelli hanno un apetto tremendamente aggressivo. Ora osservano e commentano divertiti quanto la mia gola deve essere profonda, e Davide domanda agli altri se il cazzo fuori misura di Jimmy finirà per uscirmi dal culo. Tutti ridono divertiti ai commenti dei ragazzi, e intanto Marika invita Domenico ad occuparsi del mio culo.
Sento qualcuno armeggiare dietro di me con il cuneo anale, e non capisco se si tratta di Marika o di Domenico. Il mio buco del culo ora è libero, ma lo rimane per poco. Sento la cappella di Domenico premermi sull'ano... Incomincia a spingere, e dopo un attimo la sua punta mi è già dentro. Marika lo invita a spingermelo dentro senza troppi complimenti. Domenico, con un solo potente colpo, mi infila il suo cazzo nel culo, fino a far sbattere le sue palle contro le mie natiche. Sento un dolore intenso, lancinante, e mi manca il fiato. Jimmy non smette di chiavarmi la gola, mentre il cazzo di Domenico inizia a muoversi nelle mie viscere, potente e prepotente. Domenico mi ha afferrato i fianchi e li stringe con forza, mentre i suoi lombi spingono il suo grosso uccello duro attraverso i miei sfinteri.
"Chiavalo così! Dai, scopalo... Sfondalo... Più forte!" lo incita Marika, la cui voce ha un tono tremendamente eccitato. Il cazzo di Domenico è dannatamente spesso. Duro, mi sta chiavando il buco del culo con colpi violenti. Il ritmo con il quale Jimmy mi sta scopando la gola è praticamente identico a quello con il quale Domenico mi sfonda il culo. Sono in balia dei due uccelli più grossi che abbia mai visto. Marika e Davide ridacchiano. Non li vedo, ma li sento commentare divertiti e soddisfatti la chiavata che sto subendo. Poi si spostano sul divanetto... Riesco a vederli con la coda dell'occhio, anche se mi riesce difficile vedere qualcosa oltre al cazzo di Jimmy che mi pompa la bocca. Marika si è semi sdraiata sul divanetto e sta offrendo la sua fica a Davide. Lui la abbraccia, la bacia e inizia a palparle i seni, ad accarezzarle le cosce e il sesso... La bocca di Davide cerca i suoi capezzoli, li succhia mentre le sue mani le strizzano le tette... Lentamente scende baciando il ventre di lei, finché le mani di Marika afferrano la nuca di Davide, spingendo la sua bocca sulla fica di lei. Davide inizia a leccarla e massaggiarla. Sento Marika miagolare dal piacere... Davide sa come farla godere con la sua bocca... Ci si dedica per lunghi minuti, poi capisco dai lamenti di Marika che sta godendo. Anche Davide accoglie l'orgasmo di Marika con un suono di soddisfazione, mentre la sua bocca risucchia gli umori caldi e saporiti che lei gli ha appena donato. Davide torna a baciare Marika, un bacio carico di passione e di amore. Poi è lei ad accoccolarsi fra le gambe di lui, e intravedo il cazzo del mio amico sparire fra le labbra della mia ragazza. Marika incomincia a spompinarlo... Solo allora chiudo gli occhi, mentre i due ragazzi continuano sempre più infoiati a spaccarmi in due il corpo.
Il ritmo di Domenico cresce, sempre più intenso, e sento i suoi lombi sbattere con sempre maggior vigore contro le mie natiche. Il suo cazzo durissimo mi pompa sempre più freneticamente il buco del culo, provocandomi intense ondate di dolore e togliendomi letteralmente il fiato. Il poco fiato che ancora riesco a prendere mentre i 28 centimetri di Jimmy mi scorrono tra la bocca e la gola, grondando letteralmente litri di saliva ogni volta che l'asta di carne del giovane mulatto mi scivola fra le labbra per violentarmi la gola.
Marika e Davide stanno scopando a pochi passi da me. Il mio migliore amico mi sta chiavando la ragazza mentre io mi trovo immobilizzato a disposizione di due sconosciuti superdotati. Marika sta cavalcando Davide... Sento lui incitarla, chiamandola porca, ad impalarsi sul suo cazzo... Lei, dopo essere venuta con la fica sulla bocca di lui, si sta facendo chiavare il culo come una forsennata, mentre si sgrilletta la passera penetrandosi con tre dita. E Davide se la gode, mentre le sussurra teneri insulti all'orecchio che lei accoglie con mugolii e mordendosi le labbra.
"Sto per sborrare... Ci sono quasi..." dice ad un tratto Jimmy, ormai al limite.
"No aspetta! Resisti!" le intima Marika, ridestandosi immediatamente dall'estasi che le sta donando la scopata in culo con Davide.
Jimmy mi stura la gola. Il suo cazzo grosso e duro mi esce finalmente dalla bocca. Tossisco e lascio che la saliva mi coli dalla bocca, andando ad aumentare la pozzanghera che si è formata sul pavimento sotto il mio viso. Domenico continua a pompare il mio culo dolorante.
"Anche io ci sono quasi" dice, rivolto a Marika.
"Trattieniti!" le risponde lei.
Anche Domenico mi stura, attendendo nuove istruzioni da Marika...
"35 minuti... Non male ragazzi!" commenta lei, complimentandosi con i nostri nuovi amici.
35 minuti... Tanto è durato il mio supplizio. Credevo di meno, ma mi era sembrato di più...
"Scambiatevi" ordina Marika ai due. "Jimmy, scopalo duro e sborragli in culo. Domenico, tu fatti succhiare ma cerca di non venire. Quando Jimmy avrà finito, voglio che anche tu gli farcisci il culo con la tua sborra".
I due ragazzi accettano le istruzioni di Marika con una battuta e una risata:
"Te lo riempiamo, tuo marito! Ehehe!" ridacchia Jimmy, mentre mi afferra per i fianchi dandomi un sonoro ceffone sul sedere. Marika lo osserva, mentre Jimmy mi punta la cappella sul buco del culo. Inizia a spingere e mi penetra facilmente. Con una spinta decisa mi incula con autorevolezza, ficcandomi tutti i suoi 28 centimetri nelle viscere.
"Tutto in un colpo! Non avevo dubbi! Ahaha!" commenta Davide rivolto a Marika, e lei risponde con un sorriso divertito, quasi sadico.
Jimmy mi appoggia le mani sulle spalle e inizia a chiavarmi il culo. Il suo cazzo è meno spesso di quello di Domenico, e forse meno duro. Ma il suo ritmo è ugualmente incalzante e incredibilmente doloroso. Mi sta scopando con colpi sempre più energici, assestandomi anche qualche sonoro ceffone sulle natiche.
Domenico, nel frattempo, si è spostato davanti al mio viso... Con una mano mi tiene la testa, stringendola senza molti riguardi. Con l'altra si è afferrato il cazzo alla base, e inizia a colpirmi sul mento e sulle guance, schiaffeggiandomi col suo uccello. Poi me lo infila in bocca. Malgrado l'accurato lavaggio comandatomi da Marika prima di cominciare la festa, sento che il cazzo di Domenico non è esattamente pulito. La lunga e violenta scopata ha lasciato tracce che provengono dalle profondità delle mie viscere e ora ne sento chiaramente il sapore in bocca. Anche con la mia bocca Domenico non è molto delicato: fregandosene dei miei mugugni, dei miei lamenti e dei conati, mi caccia completamente il cazzo in gola. Ho ancora più difficoltà a respirare rispetto a quando era Jimmy a fottersi la mia bocca, perché il cazzo di Domenico è tanto più grosso e duro da strozzarmi.
Cerco di resistere, ma è il mio corpo a ribellarsi ed ho un conato così violento da costringere Domenico a ritrarsi completamente. Un copioso fiotto di saliva e umori mi sgorga dalla bocca e finisce sul pavimento. Cerco di rifiatare, respirando affannosamente e con il respiro rotto dalle incessanti pompate del cazzo di Jimmy nel mio culo, ma un risoluto intervento di Marika mette subito fine alla tregua. Afferrando Davide per i fianchi, lei lo porta davanti al mio viso, ed in un attimo mi ritrovo di nuovo con la bocca e la gola ostruiti , questa volta dal cazzo di Davide.
"Succhia questo! Forse è più alla tua portata... Sfigato!" mi apostrofa Marika con un tono sarcastico. E mentre Davide trova subito il suo ritmo per scoparmi la gola, Domenico ride avvicinandosi a Marika.
"Eh si! Questo cazzo non è alla portata di tutti. Ehehehe! Lo vuoi tu, bella?" ammicca Domenico a Marika. Lei ci pensa un attimo, poi lo afferra per l'uccello e lo accompagna verso la panca piana, facendolo sdraiare. In pochi attimi lei gli è sopra, e inizia a cavalcarlo squassandosi la fica con quel cazzo enorme. Li sento ansimare e godere, mentre Domenico provoca Marika dicendole che prendendo un cazzo come il suo la sua fica non sarà più la stessa. Lei ridacchia divertita, aumentando la velocità dei suoi fianchi e mugolando come una gattina.
"Lo vuoi provare in culo? Te la senti?" le chiede Domenico dopo qualche minuto con un tono gentile. Marika non si fa pregare... Accetta la sfida ed afferrando con una mano da dietro la base del cazzo di Domenico si stura la fica, sposta i lombi poco più avanti e inizia a massaggiarsi l'ano con la grossa cappella. Inizia a calarsi su quel grosso cazzo, sodomizzandosi con un leggero lamento.
"Cosa credevi? Mica solo il mio uomo è capace a prenderlo in culo!" Sussurra lei a Domenico, mentre inizia a cavalcarlo. Domenico la incita, e lei lo monta con incredibile vigore, prendendosi nelle viscere l'intero cazzo fino alle palle.
Intanto Jimmy aumenta sempre di più il ritmo, ormai prossimo all'orgasmo. I suoi colpi sono sempre più veloci, i movimenti ampi e violenti. Io non resisto più, e il dolore che percepisco è ormai quasi insopportabile. Cerco di divincolarmi almeno dalla stretta di Davide, che alla fine forse preso da un filo di pena mi toglie il suo cazzo dalla gola. Rifiato finalmente, mentre Jimmy mi pianta con una violenza inaudita i suoi 28 centimetri nel culo, con un ultimo potente colpo.
"Sborro... Sborro cazzo!" esclama con la voce strozzata il giovane latino, mentre le sue mani mi stringono i fianchi. Percepisco il suo uccello pulsare, e capisco che mi sta sborrando nel culo. Anche Davide è quasi arrivato, e si sta menando l'uccello davanti alla mia faccia. Si sega velocemente, e quando alla fine arriva all'orgasmo mi rimette a forza la cappella in bocca, scaricandomi tutta la sua sborra dentro. Assaporo lo sperma di Davide e lo bevo, ancora con il suo cazzo in bocca. Finalmente Jimmy mi stura il culo. È un sollievo per me... Il ragazzo latino si sposta davanti al mio viso chiedendo a Davide di lasciargli la mia bocca e mi mette il suo cazzo dentro, ordinandomi di ripulirlo. Ora lo sento più molle rispetto a quando mi stava chiavando la gola... Mi spreme sulla lingua le ultime gocce di sperma insieme alle tracce di sporco che gli sono rimaste attorno al cornicione della cappella. Jimmy e Davide si danno il 5, lasciandomi ormai stravolto legato alla panca, mentre sento la mia ragazza ansimare e godere della poderosa inculata con Domenico. Anche lui sta per sborrare... Lo dice a lei, e Marika in preda all'eccitazione gli chiede di sborrargli in culo:
"Dai cazzo! Farciscimi il culo di sborra! Mmmm siiii..." ansima lei, mentre Domenico gli esplode dentro...
I tre veri maschi presenti a questa festa hanno goduto, e per qualche secondo regna solo il silenzio, con il respiro affannato di Marika e dei tre ragazzi a far da sottofondo...
"Ohhh... Bene!" dice Marika. "Davide, Jimmy, slegatelo da li e portatelo su questa panca."
I due ragazzi mi slegano. Ho le gambe intorpidite e un bruciore infinito al culo. Mi fanno male anche i testicoli e l'uccello, ridotto ai minimi termini. I ragazzi mi fanno sollevare, ed alzandomi in posizione eretta un lungo fiotto di sperma e di umori mi cola dal buco ormai slabbrato gocciolando sul pavimento. Marika lo nota:
"Giu! Giu in terra. Lecca la sborra di Jimmy dal pavimento. Forza! Fai veloce!" mi ordina.
Crollo praticamente sul pvimento, ed incomincio a leccare le goccie di sborra mista agli umori del mio intestino dal pavimento, mentre Marika si avvicina a me. Mi lascia finire il lavoro, quindi con un leggero strattone mi fa capire ke mi devo sdraiare e girare a faccia in su. Non è difficile capire le sue intenzioni... Non appena sono a schiena a terra, la mia ragazza mi si accovaccia con il culo in faccia, il suo ano sulla mia bocca...
"Apri!" mi ordina.
A bocca aperta, i miei occhi guardano il buco del culo di Marika. Arrossato e bagnato. Lei inizia a spingere e, insieme a un po di aria, la sborra bianca di Domenico fuoriesce dal buco del culo di Marika finendo nella mia bocca. Il sapore salmastro dello sperma del ragazzo mi riempie la bocca e le narici. Lo trangugio, mentre Marika mi sfrega il suo ano in faccia e mi chiede di leccare, ripulendolo da ogni traccia di sborra e di broda. Spinge ancora, ed un altro fiotto di sborra le esce dal culo facendo bolle d'aria e imbrattandomi la bocca... Risucchio ed ingoio ancora, mentre lei si massaggia la vulva con le dita. Si apre le labbra, cercando di nuovo la mia bocca... In un istante inizia a pisciarmi in faccia, riuscendo poi a dirigere il getto nella mia bocca.
"Bevi..." mi sussurra, mentre la sua calda pipì, salata e amarognola, mi riempie.
"Wow! Bella questa! Ehehe!" commenta divertito Domenico, e aggiunge:
"Marika, posso usufruire anch'io di questo servizio? Eheh!".
"Si certo! Potete usarlo tutti e tre!" risponde lei, mentre si alza dalla mia faccia.
"D'accordo..." rispondono i ragazzi praticamente in coro. In un attimo mi si fanno vicini. Domenico si è piazzato sopra di me con i piedi all'altezza dei miei fianchi, e mi guarda dritto negli occhi mentre si tiene l'uccello fra due dita. Davide e Jimmy sono uno alla mia destra e l'altro alla sinistra, anch'essi pronti a urinare.
"Apri la bocca!" mi intima Domenico. La apro, e dopo pochi istanti dal meato urinario dell'uccello di Domenico incomincia a sgorgare un caldo fiotto di piscio che mi bagna la faccia. Devo chiudere gli occhi... Subito corregge la mira nella mia bocca, che si riempie di un liquido caldo e amarissimo. In pochi secondi anche Jimmy e Davide iniziano a pisciarmi in bocca. Tre uomini contemporaneamente mi stanno usando come una latrina... Marika mi ordina di inghiottire la piscia, ma la quantità è talmente abbondante che non faccio in tempo a deglutire tutto. Sento Davide ridere di gusto, mentre il gusto che mi riempie la bocca mi provoca una sensazione di bruciore, ma mi eccita terribilmente.
Marika ora è soddisfatta della prova alla quale mi ha appena sottomesso. Richiede ai ragazzi di portarmi sulla panca piana e di legarmi le mani alle gambe della panca, quindi di legarmi le caviglie alle medesime gambe in modo da costringermi in una posizione piegata che espone, di nuovo, il mio culo ai suoi desideri.
Marika sta cercando nella borsa dei suoi giochi... Tira fuori uno strapon dildo enorme. Informa i ragazzi che è lungo 45 centimetri ed ha una circonferenza di 25. È di silicone morbido, sembra flaccido. È color carne... È un nuovo acquisto di Marika, comprato per questa occasione. Lo indossa, e già appare devastante. È simile, se non identico, all'enorme dildo che ho visto utilizzare in un video dalla mistress Lady Ginga, di cui Marika è ovviamente una fan sfegatata. Lady Ginga riusciva, in questo video, ad infilarlo per l'intera lunghezza nelle viscere di un giovane uomo, sodomizzandolo per alcuni minuti con estrema violenza, finché lui non chiedeva la resa facendo esultare la mistress...
Marika si avvicina suadente e minacciosa al mio sedere. Ha indossato i guanti in lattice e ha un barattolo di lubrificante adatto al fisting. Immerge una mano nel barattolo e inizia a massaggiarmi l'ano.
"Lo avete conciato per bene! Ehehehe! Ha il culo slabbrato! Ahaha! Ma per quanto voi ce lo avete davvero grosso, io ce l'ho più grosso del vostro! Ehehehe" commenta lei, infilandomi con decisione la sua mano destra nel culo. Spinge in profondità, sempre di più, finché un mio lamento non la fa recedere. Mi stura il culo, mostrandomi l'avambraccio ed indicando un punto molto vicino al gomito.
"Fino qui!" dice sorridendomi.
"Ora ti scopo con questo..." aggiunge lubrificando il dildo.
Afferra la punta del gigantesco giocattolo assicurato ai suoi lombi da una mutanda nera dotata di cinghie, e appoggia la grossa cappella artificiale al mio buco. Mi penetra con estrema facilità. Sono già aperto a dismisura e il lubrificante permette al dildo di scorrermi dentro. Marika continua a spingere. Ho un bruciore lancinante e percepisco un fastidio intenso al ventre. Continua a penetrarmi...
"Cazzo! Ma così lo ammazzi! Lo stai impalando!" dice Domenico con tono serio.
"No no... Tranquillo. Dopo tutto gli voglio bene! Mica lo voglio uccidere! Ehehehe! Lo prende tutto, vedrai!" Lo rassicura Marika, la cui voce non nasconde l'eccitazione e una vena di sadismo. Il suo gigantesco strapon si è fatto strada nel mio retto, e grazie al lubrificante ed alle sapienti spinte di Marika ha superato il sigma penetrandomi nel colon. Marika continua a spingere, sottomettendomi alla penetrazione anale più profonda che ho mai subito. Sorride soddisfatta, mentre io serro i denti x il dolore. Non voglio mollare... Non voglio deluderla pronunciando la mia parola di sicurezza. I ragazzi guardano, spettatori attoniti del mio supplizio, mentre i lombi di Marika continuano a spingere...
"Tutto dentro! Fino alle palle! Ahaha!" dichiara soddisfatta Marika, quando tutti e 45 centimetri di silicone mi sono entrati nelle viscere.
"Ora si comincia!..." mi sussurra sorridendo sadica.
Inizia a pomparmi, senza alcun riguardo. I suoi colpi sono terribilmente ampi e potenti. Le grosse palle di silicone del dildo mi sbattono violentemente sul coccige, mentre la morbida verga di silicone esce per i due terzi della sua lunghezza dal mio intestino, per poi rifiondarsi dentro con una forza bestiale. Ad ogni colpo mi manca il fiato. Il dolore che sento è indescrivibile. Marika ride, mentre mi distrugge. Trattengo il respiro, mentre sto grondando sudore, che mi cola dalla fronte negli occhi, facendomeli bruciare anche a causa di tutto il piscio che mi sono preso in faccia pochi minuti fa. I miei muscoli sono tesissimi, stringo sempre di più i denti ma ho voglia di gridare. Dalla mia gola esce un rumore gutturale. Non è un grido, ma un lamento viscerale per il dolore che sto provando. Cerco di resistere...
I movimenti di Marika sono sempre più ampi e violenti. Anche lei sta sudando, ma continua a sorridere. Aumenta il ritmo, ancora più forte... Vuole farmi cedere?
Apro un istante gli occhi. I tre ragazzi continuano a guardare. Domenico mi sembra quasi preoccupato, mentre Davide sogghigna divertito guardando Marika che mi impala.
Non resisto più...
"San Valentino... SAN VALENTINO!" grido, ormai distrutto dal dolore...
Marika si ferma. Lentamente mi stura il culo mentre un copioso fiotto di lubrificante e umori mi cola dal buco slabbrato.
"Pensavo che non cedessi..." mi dice senza guardarmi, mentre si allontana. "Davide slegalo... Portalo a farsi una doccia di sopra..." aggiunge.
Davide fa quello che lei gli a chiesto. Mi aiuta a salire le scale, a fatica, e mi accompagna in bagno. Resto seduto sul vater qualche minuto, mentre dal mio culo colano umori e lubrificante. Poche tracce di sangue, per fortuna. Davide mi aiuta a buttarmi sotto la doccia, poi mi porta slip, pantaloni e maglia di una tuta e mi lascia per raggiungere gli altri di sotto.
Distrutto e dolorante, raggiungo la nostra camera e mi abbandono sul letto. Mi assopisco credo solo per pochi minuti, poi sento la porta della camera aprirsi e Marika e Davide sedersi sul letto accanto a me.
"Come stai amore?" Mi domanda lei.
"Ho male dappertutto. Mi fa male da morire il culo... E anche la mascella..." mi lamento borbottando sommessamente. Entrambi ridacchiano... Davide mi accarezza la testa, guardandomi con affetto. Poi guarda Marika negli occhi, le sorride ed annuisce. Per lei è un segnale:
"Dai alzati e vieni di la. Il tuo San Valentino non è ancora finito! È l'ora del dessert... Ehehe..." dice Marika, spronandomi ad alzarmi. Anche Davide ride, mentre in pochi istanti si denuda nuovamente. Quindi aiuta Marika a spogliarmi con modi sbrigativi. Rimango di nuovo nudo, mentre Marika e Davide mi tirano per le braccia costringendomi, mio malgrado, ad alzarmi. Davide esce per primo dalla camera da letto ed entra spedito in bagno. Marika, dietro di me, mi spinge nella stanza da bagno. In pochi istanti la mia ragazza e il mio migliore amico mi fanno mettere a quattro zampe. Sul mobile del bagno c'è una scatola di guanti usa e getta e un barattolo di lubrificante. Marika calza subito un guanto, solo il sinistro, e quindi si lubrifica abbondantemente la mano e l'avambraccio destro. Inizia a masturbare il mio buco del culo già provato e martoriato, ed in un attimo, violentemente, mi penetra con la mano destra e inizia a fistarmi con energia. Il dolore è intenso e insopportabile. Oggi il mio culo ha già subito troppo... Dalla mia bocca esce un lamento, ma Marika mi zittisce dandomi un sonoro ceffone sulle natiche: "Silenzio, troietta! Non costringermi a rimetterti il bavaglio. La tua bocca ci serve libera... Ehehe!"
Io cerco di trattenere i miei lamenti, faticando non poco, mentre il pugno e l'avambraccio di Marika finiscono il lavoro di demolizione che il mio culo ha subito per tutto il pomeriggio. Anche Davide ha calzato i guanti, a differenza di lei li ha calzati ad entrambe le mani. Poi la osserva. Le sorride:
"Marika... Vado?" le chiede.
"Si... È il momento..." risponde lei.
Mi ritrovo a gattoni, con il braccio della mia fidanzata conficcato energicamente nel culo. Lei ora mi sta pompando lentamente e in profondità... Davide si piazza carponi davanti a me, mettendomi il suo culo in faccia.
"Leccagli il buco del culo!" mi ordina Marika.
Ubbidisco, e inizio a leccare l'ano di Davide. Marika mi afferra con la mano sinistra la nuca, premendomi il viso fra le natiche di Davide. Io continuo a leccare il buco del culo, come mi è stato ordinato...
"Dai, succhialo..." mi dice lui... Lo faccio, mentre Marika aumenta di nuovo il ritmo del suo pugno nelle mie viscere.
"Marika?" sento dire a Davide, che interpella la mia ragazza.
"Si...!" risponde lei. È il via libera che lui stava aspettando.
Marika mi preme il viso sul culo di Davide ancora più forte, e mentre la mia bocca gli massaggia il buco del culo, percepisco la spinta di Davide. Il suo sfintere si dilata e un grosso stronzo mi entra prepotentemente in bocca. Mi scosto bruscamente dal suo culo, e subito Marika mi preme sulla bocca la mano sinistra, impedendomi di sputarlo. Ora capisco il motivo del guanto in lattice... Il cuore mi sta scoppiando nel petto, battendo a 1000.
"Mangiala..." mi sussurra lei, e aggiunge, riferendosi ad una mia vecchia esperienza: "come ti eri mangiato quella del tuo amichetto albanese".
Ubbidiente, completamente sottomesso, mastico e inghiotto la merda di Davide. È calda, amara, di consistenza non omogenea. Mentre la mastico percepisco pezzi più duri, sapori più intensi... Davide si è voltato per godersi lo spettacolo del ragazzo al quale scopa la donna che si sottomette al punto di mangiarsi la sua merda... Marika mi ha spalmato quella che le era rimasta sul guanto su tutto il viso, concentrandosi sul mio naso. Ingoiato il primo boccone, Davide mi rimette il culo in faccia e mi riempie di nuovo la bocca. Assaporo, mastico e ingoio avidamente ogni boccone di merda calda che dal buco del culo di Davide entra direttamente nella mia bocca riempendola, scivolando fra la lingua e il palato. Il mio cazzo, prima ridotto ai minimi termini, è tornato duro come il marmo. Marika si gode l'ennesima sottomissione alla quale mi sta assoggettando, e rincara la dose. Mi stura il buco del culo dal suo pugno, poi si siede sul bordo della vasca e si cosparge di lubrificante il piede destro, il suo adorabile piedino dalle unghie perfettamente curate e smaltate di rosso. Inizia con l'alluce ad accarezzarmi l'ano ormai ridotto ad un buco slabbrato. Spinge, e il suo alluce seguito dalle altre dita mi aprono l'ano. Il suo piede mi penetra dentro, donandomi una nuova sensazione di dolore e sottomissione. Spinge fino a che tutto il piede ed anche il tallone scompaiono nel mio buco del culo, e quello che rimane del mio sfintere spaccato e sanguinante le si stringe intorno alla caviglia. lnizia a fottermi il culo col suo piede destro in modo frenetico e violento. Intanto Davide continua a cacarmi in bocca, lasciandomi il tempo di masticare ed inghiottire la sua merda. Mi riempie la bocca due, tre, quattro volte, ed io con le labbra aperte e la lingua distesa cerco come un affamato il suo buco del culo. Poi Davide si mette accovacciato sulla mia nuca, afferrandomi con energia la fronte. Percepisco il suo sedere sulla mia nuca... Sfrega il suo culo sui miei capelli rasati. Di nuovo spinge, mentre mi forza la testa contro il suo sedere. La merda esce dai suoi sfinteri, lordandomi la testa fino alla fronte. Marika ridacchia soddisfatta:
"Così! Smerdalo tutto! Smerdagli le corna! Ahaha!"
Davide inizia a spalmarmi i suoi escrementi su tutto il capo e sul viso, ridendo divertito.
"Ahaha! Che puzza! Cazzo!" dice lui, continuando la sua opera... Mi lorda tutta la faccia, portando quello che è rimasto delle sue feci sulle mie labbra e spingendomele in bocca.
"Succhia i guanti... Ripuliscili, da bravo..." mi dice lui, mentre mi infila in bocca un dito dopo l'altro per permettermi di portare via e ingoiare le tracce della sua merda ancora rimaste sui guanti in lattice...
Mentre finisco, le gambe iniziano a tremarmi... Poi i miei muscoli si irrigidiscono. Con la bocca sporca e la pancia piena della merda di Davide e con il piede di Marika nel buco del culo, arrivo ad un orgasmo incredibile. Il mio uccello inizia a pulsare e uno, due, tre, quattro, cinque, sei abbondanti schizzi di sborra spessa imbrattano il pavimento.
Marika e Davide vedono il mio orgasmo, si guardano e scoppiano in una risata. Lei mi stura finalmente il buco del culo e accarezzandomi con la mano inguantata il viso sporco mi sussurra amorevolmente:
"Buon San Valentino, amore. Adesso si! Buon San Valentino!"
Ricado sul pavimento. Ora che la mia eccitazione ha lasciato il mio corpo insieme agli schizzi di sborra, il dolore fisico, il disagio, lo schifo, il disgusto e lo sconforto si impossessano di me. Marika e Davide si ripuliscono e mi lasciano sul pavimento del bagno, chiudendosi nella nostra camera da letto. Li sento ridere felici, mentre si scambiano tenere coccole. Poi li sento ansimare... Stanno facendo l'amore nel nostro letto, come due veri innamorati. Questo è il loro San Valentino, e io ne sono escluso.
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