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La troia che non ti aspetti


di javecla
18.10.2019    |    23.407    |    13 9.0
"Mentre viaggiamo racconto le peripezie di Caterina a Cofanetto e gli mostro anche alcune foto e video fatti ieri ove Caterina è alle prese con tre cazzi..."

Eccoci a raccontare una avventura di questa estate avvenuta per caso, una di quelle che non ti aspetti.

Era un lunedì mattina di luglio ed eravamo in pieno relax, ancora un po’ stanchi visto che la domenica eravamo andati a fare un giro in montagna ed avevamo camminato molto, e come al solito, ci avevamo anche dato dentro tra i boschi con gli amici.

Insomma Caterina aveva dato sfogo alle sue voglie con la guida e un nostro amico.

Alle otto del mattino suona il telefono è il nostro amico cofanetto che ci chiede di accompagnarlo in barca per andare a caparozzoli (vongole della laguna di Venezia) in un nuovo posto che ha trovato il sabato precedente.

Gli spiego che sono stanco e che Caterina sicuramente vorrà stare a letto a riposare visto la giornata di ieri e gli spiego anche come è andata.

Sto per salutare e chiudere la telefonata che Caterina alza l’altro telefono e, sentite le richieste di Cofanetto, si dice d’accordo basta che la lasciamo dormire perché è stanca.

OK allora ci prepariamo e alle 9 ci facciamo trovare alle fondamenta nuove dove ci sta aspettando Cofanetto.

Saliamo in in barca e si parte, non facciamo neppure in tempo ad arrivare dall’altra parte di Venezia per recarci nella zona nuova che Caterina, stesa sul prendisole, sta già dormendo (visto anche l’andatura lenta obbligata).

Mentre viaggiamo racconto le peripezie di Caterina a Cofanetto e gli mostro anche alcune foto e video fatti ieri ove Caterina è alle prese con tre cazzi.

Cofanetto non risparmia commenti anche forti e le sue espressioni fanno capire che avrebbe voglia ma ha promesso che oggi la lascia stare, ma continua ad apostrofarla ad ogni scena che gli mostro.

Arriviamo sul posto scendiamo e l’acqua ci arriva alle ginocchia, spingiamo la barca in una ansa della laguna sud, gettiamo l’ancora e mentre ci prepariamo per andare a pescare sveglio Caterina.

- tesoro noi andiamo a pescare mi raccomando mettiti il cappello perché se ti addormenti rischi una insolazione.

- ok ciao – ci risponde.

Prima di andare a pescare cofanetto alza il tendalino così da procurare anche un po di ombra.

Noi ci si allontana dalla barca una cinquantina di metri e si inizia la nostra ricerca, che subito inizia a dare i suoi frutti.

Mentre sono chinato a cercare i caparozzoli alzo lo sguardo e vedo Caterina che si toglie tutti i vestiti, si spalma la crema, si mette il cappello e si distende sul prendisole.

Noi si continua a pescare attorno alla barca saremo ad un centinaio di metri quando notiamo che dalla barena stanno venendo avanti un paio di persone che entrano in acqua circa alla nostra altezza e si mettono anche loro a pescare.

- ehi cofanetto non avevi detto che non lo conosce nessuno questo posto?

. be che ne so io, posso dirti che sabato ero da solo, dici di avvisare Caterina che non siamo soli?

. ma no dai lei è abituata, dici che loro si siano accorti?

- direi di si stanno tutti e due guardando verso la barca

Continuiamo a pescare, sarà passata più di un’ora quando vediamo Caterina scendere dalla barca e portarci due birre.

Ma non si è messa nulla addosso ha solo il cappello. Si avvicina, passa davanti agli altri pescatori

- Buongiorno

- Buongiorno signora

Arrivata a noi

- allora ragazzi un po’ di sete? Visto che brava vi ho pensato.

- si pensato – riprende Cofanetto – ci hai portato la birra per farti vedere da quei due li vero? Dai che ti conosco

- sentito Giovanni che razza di amico che abbiamo, ti pare che io mi scomodo per quei due la?

- dai Caterina Cofanetto scherza

- be anche se scherza un po’ ci ha visto giusto, a parte tutto oggi cosa si mangia

- tranquilla – risponde Cofanetto – andiamo da Beppi a Pelestrina ho prenotato per le due.

- grazie Cofanetto – risponde Caterina.

Cosi si gira e si incammina verso la barca e quando passa vicino agli altri due pescatori uno di questi con voce sicura dice

- e a noi una birra non la offri?

Caterina si ferma li guarda poi gira la testa e guarda noi

- ok Caterina offrila pure – dice Cofanetto

Caterina si riavvia dicendo – seguitemi

i due la seguono con gli occhi incollati al suo culo, sicuramente mentre la seguono, avranno fatto qualche commento perché Caterina gira la testa e sorride. Arrivata alla barca si avvicina alla scaletta e, secondo me, dimostra un po di impaccio e uno dei due la aiuta a salire spingendola con una mano mi pare un po’ troppo vicina al culo, lei ringrazia, sale e offre loro due birre.

Si accomoda seduta sul prendisole e continua a parlare con loro. Noi non sentiamo nulla, solo ogni tanto qualche risata. Poi i due ritornano a pescare.

Verso l’una ci avviamo verso la barca, salutiamo i pescatori e una volta a bordo ci dirigiamo verso Pelestrina. C’è da fare un po’ di strada mettiamo la barca in planata e quando siamo quasi al ristorante Caterina viene dalla nostra parte e si infila il vestito.

Attracchiamo proprio nella darsena del ristorante ed entriamo. Una volta seduti ordiniamo pesce, direttamente il secondo, accompagnando il cibo con un buon prosecco.

Una bottiglia non basta però perché il fritto ritarda e noi siamo così costretti ad ordinare la seconda bottiglia che diventa, verso fine pasto, la penultima perché ci diamo dentro in particolare Caterina.

- Caterina non stai bevendo troppo? - dico io

- ma no dai è sto caldo, il cibo, e questo posto che ti fanno bere non te ne accorgi?

- io no, ma mi sono accorto che quando sei passata davanti ai due hai sculettato non poco e poi mi è parso che ti hanno fatto dei complimenti o sbaglio, e non ti hanno dato fastidio anzi ti hanno fatto piacere vero?

- ammazza cofanetto, mi pare che il Giovanni stia diventando geloso tu che dici

- io non dico niente ma credo che lui abbia fatto centro. O no?

- si si ha fatto centro, mi hanno detto che il mio culo pare un mappamondo di quelli di classe non di quelli da cartoleria.

- si lo immaginavo e poi mi pare che qualcuno lo abbia sfiorato per averti aiutato a salire, o no cosa dici Cofanetto, non ti pare che Caterina abbia fatto apposta a sembrare impacciata?

Cofanetto sta per rispondere quando Caterina si alza ci mostra il suo lato B alza il vestito e mettendo una mano sulla chiappa dice

- sfiorato? No no mi ha proprio messo una mano sulla chiappa per spingermi su

La cosa non passa inosservata specialmente al cameriere che già prima quando facevamo l’ordine o mentre ci portava le pietanze non staccava gli occhi dal decolte del vestito dove il seno di Caterina sta molto visibile specialmente per uno che è in piedi mentre lei è seduta.

Paghiamo il conto mentre io e cofanetto scambiamo alcune nostre impressioni sul nuovo sito di caparozzoli, salutiamo e ritorniamo alla barca.

Non facciamo in tempo a girare la barca con la prua verso l’uscita della darsena che Caterina si toglie il vestito e si rimette distesa sul prendisole.

Arrivati alla zona pesca noi ci si siede di poppa a risciacquare le vongole mentre Caterina non si è mossa dal prendisole.

Passano una ventina di minuti e arriva una barca che si mette non distante dalla nostra, riconosco il cameriere del ristorante che ci saluta, si mette in costume e si distende a prendere il sole, evidentemente passa la pausa tra pranzo e cena a riposare.

Dopo una decina di minuti il cameriere stappa una bottiglia di prosecco.

- mi fate compagnia?

- no io no grazie – rispondo io

- io si – dice Caterina – dai su non facciamo i maleducati.

Cosi scendo ed avvicino la nostra barca alla sua, e ci ritroviamo tutti e 4 seduti a poppa della barca di Cofanetto con 4 bicchieri in mano. La situazione appare subito un po’ perversa, io e Cofanetto siamo in pantaloncini, Caterina è nuda con il solo cappello e il Cameriere, che di nome fa Luca, è con un ridottissimo costume che a mala pena contiene un accenno di erezione.

- allora a cosa brindiamo – esordisce cofanetto

- ma come brindate senza di noi – si ode una voce e da dietro ricompaiono i due pescatori che stanno arrivando verso di noi con in mano due bottiglie di prosecco o almeno crediamo.

- avevamo pensato di ricambiare le birre di oggi e abbiamo portato due bottiglie ma siamo stati preceduti vedo
- ma scusate – ribatto io – ma voi da dove venite qui vicino non ci sono case, ne vedo barche ormeggiate.

- no non ci sono case noi siamo dietro quegli alberi li, c’è una piccola capanna di canne e legno con un piccolo approdo, ma se non si conoscono i canali non ci si arriva.

- capito – interviene cofanetto – allora salite ma qui siamo stretti

- saliamo noi e se non vi dispiace vi conduciamo al nostro rifugio li brinderemo più comodi.

I due salgono uno a bordo del barchino di Luca e uno da noi, e ci conducono per dei canali non segnati che attraversano una secca verso un piccolo approdo dove sulla riva nascosta tra i rovi e piccoli alberelli c’è una capanna.

E’ fatta interamente di legno ed aperta su un lato, abbastanza grande da avere un bel tavolo con delle panche per almeno una decina di persone, una specie di cucina e una specie di lavello. C’è anche un frigo che sicuramente va a gas, come quello dei camper.

Ci sediamo e facciamo le presentazioni, in tutto questo nessuno, o almeno io credo, ha fatto caso a Caterina che è ancora nuda, neppure un pareo, solo il cappello e si è seduta capotavola.

Ed è lei che ci toglie subito dall’impaccio, beve in un sol sorso il bicchiere di prosecco si alza in piedi, e sale sul tavolo a gattoni

- Ok allora io se non avete capito ho una idea in testa, che dite, iniziamo?

E mentre lo dice si stende a pancia in su, si apre le gambe e inizia a toccarsi la figa.

In un baleno siamo tutti con il cazzo in mano, Io e Cofanetto a dir la verità abbiamo l’uccello ancora moscio mentre sia il Luca che i due pescatori Vincenzo e Marino sono con il cazzo abbastanza in erezione.

Luca si impadronisce della figa di Caterina ed inizia a leccarla e ad infilare le dita un po dappertutto mentre gli altri due sono con il cazzo vicino al viso di Caterina e mentre lo porgono stanno palpeggiando i seni. Caterina non si fa scappare nulla e inizia ad alternare un pompino ai due, in un paio di minuti i cazzi sono duri e Caterina
smette di sbocchinare, guarda Luca lo fa stendere sul tavolo si posiziona a 4 zampe ed inizia a leccare palle e cazzo come sa fare lei

- allora uno di voi mi riempe la figa? - dice Caterina.

Vincenzo inizia a stantufarla lei ha un attimo di passione, si gode la penetrazione guarda verso me e Cofanetto

- vi piace lo spettacolo, cosa dici Giovanni sono abbastanza troia come dicevi al tuo amico li al tuo fianco oggi mentre gli mostravi le avventure di ieri? E a te Cofanetto piaccio come hai detto che sono, una puttana? Una troiona da sballo? Goditi lo spettacolo e poi mi dirai come sono – esclama quasi sussurrando, ma con voce ferma Caterina.

Poi constatato con le mani che il cazzo di Luca (che è comunque di buone proporzioni) è sufficientemente duro lei fa sfilare Vincenzo e si infila su Luca, si prona in avanti e dice a Vincenzo di fotterla nel culo anzi più precisamente:

- dai Vincenzo fammi il culo come si fa con le troie e tu non rimanere con il cazzo in mano vieni qui davanti che ho anche la bocca libera

Io e Cofanetto siamo con il cazzo durissimo, le parole di Caterina cihanno fatto venire una verga non da poco e vedere lei che nel frattempo gode, piena sia in figa, che nel culo e con il cazzo di marino in bocca ci fa infoiare ancora di più

- cazzo – dice Cofanetto – è proprio vogliosa oggi Caterina

In circa cinque minuti di pompate Caterina ha già goduto, si accorge di avere in bocca un cazzo che è cresciuto in grossezza non di poco e percepisce che i due sono al limite allora fa scendere tutti dal tavolo, posiziona una sedia di legno di fronte a me e cofanetto e ci fa sedere Marino.
Lei si avvicina a lui di schiena, gli sale sopra le ginocchia e piano piano scende infilandosi il cazzo nel culo.

- allora vi piace lo spettacolo, è sufficiente per una troia come me farsi fare il culo da un cazzo del genere?, si appoggia a lui con la schiena, prende le sue mani e le porta una sul seno e una sulla figa

- ora vai inculami – dice caterina – e voi due venite qui a riempirmi la faccia così facciamo vedere a sti due cosa fanno le troione da sbarco per far godere gli uomini, giusto Cofanetto come hai detto tu vero, le troie si fanno sborrare in faccia vero

- ma dai Caterina – dice Cofanetto – ti sei arrabbiata per degli innocenti commenti

- stai zitto e guarda, così impari dalle puttane, ora vedrai.
Nel mentre inizia ad alternare in bocca i due cazzi e a muoversi sue e giù sul cazzo di Marino che le sta aprendo per bene il culo, lei gode da matti perché quando scende alterna delle possenti variazioni roteando il bacino, e si masturba velocemente il clitoride esplodendo in un altro vigoroso orgasmo, orgasmo accompagnato da un rantolo che viene soffocato dalla prima sborrata di Vincenzo che le finisce in parte in bocca. Caterina si dirige il resto del getto tra guance e tette e mentre sta pulendo la cappella arriva anche la sborrata di Luca. Sborrata molto copiosa, sono cinque sei spruzzi le la colpiscono sulla fronte e sulle guance, Caterina apre anche la bocca e si fa sborrare sulla lingua e sapientemente poi, lo prende in bocca, il tutto sempre guardando verso di noi.

Luca freme gli ultimi spasmi nella bocca di Caterina e lei non lo lascia anche perché sente Marino che tenta di sfilarsi. Lei lo blocca

- no che fai riempi il culo siiiiiii uhhh sento che mi stai riempiendo uhhmmmmm godo siii sborrami dentro il culooo

Caterina è in preda ad un orgasmo di quelli stratosferici, rotea in continuazione il bacino senza permettere a Marino di muoversi, ma contemporaneamente fa vedere che tutto il cazzo è nel suo culo.

Poi con molta calma si alza e si avvicina a me, si inginocchia e inizia a farmi un pompino favoloso che però non dura molto, sono straeccitato e godo subito. Caterina non ne fa uscire neanche una goccia e mi restituisce l’uccello pulito e inchinato.

Poi si alza va verso il Cofanetto e guardandolo da vicino negli occhi esclama

- hai visto come gode una puttana, una troia, bhe accontentati

saluta tutti riprende il cappello e si avvia alla barca.

Io sono allibito e Cofanetto esterefatto dal comportamento di Caterina, non dice nulla, saluta e con me ci avviamo alla barca.

Caterina è già distesa sul prendisole con il viso verso prua
e appena ci muoviamo si gira e guardandomi negli occhi dice

- Giovanni guida tu piano la barca che faccio la troia e tu Cofanetto dai vieni qui,
Cofanetto si avvicina lei lo prende per il collo e se lo trascina sopra, lo bacia, il cazzo in un attimo gli torna duro e quando sta per infilarlo in figa Caterina si gira, rimanendo distesa, si apre le gambe e inviata cofanetto a:

- dai inculami dai fammi sentire puttana, fammi sentire troia, dai fammi sentire una vacca fottimi il culo.

Siamo quasi nel canale principale, la scena è di quelle super, io guido piano la barca mentre Caterina gode dell’inculata di cofanetto, lo incita a fotterla.
Lei riceve le bordate di Cofanetto che è disteso sopra di lei, lui le tiene aperte le gambe con le sue mentre lei si tiene aperte le chiappe, lei è in preda ad un altro orgasmo, lo incita a incularla più forte a farla sentire una vera troia.

Cofanetto è eccitatissimo vedo che ci mette il massimo impegno per farla godere, alterna colpi veloci a colpi lunghi e possenti fino a che lo vedo irrigidirsi in una massima spinta

- ti sborro nel culo vacca che non sei altro senti come ti faccio sentire troia, ti è piaciuto farmi soffrire prima vero ecco prendi prendi questa sborrata
Cofanetto da altri sette otto colpi lunghi con una pausa quando è tutto dentro. Lei si rilassa la sento ansimare. Cofanetto si alza si avvicina a me

- Giovanni andiamo a casa mia veloci che tua moglie ha bisogno di una lezione che dici?

- hai ancora la fuching? Bene andiamo che gli diamo una lezioncina, a mia moglie, una bella rata di cazzi fino a sfinirla.

- si si – dice Caterina – vediamo chi la vince.

Ma questa è un’altra avventura.
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