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L'iniziazione a piacere (2)


di diver2010
05.03.2015    |    7.318    |    0 9.3
"Ora lei comincia ad ansimare stringeva la mia testa fra le gambe e poi le riapriva mi prendeva la testa se la tirava a se io le succhiavo il clitoride lei..."
Il pomeriggio passò tranquillamente la sera dopo la doccia e la cena andai con le ragazze in piazza come facevano tutti i villeggianti, tornammo alle due di mattina, passò un ora e giravo e rigiravo nel letto per il caldo e al pensiero della fantastica doccia quando entrò la signora Elena come una pantera si mise a cavalcioni su di me e mi sussurrò all'orecchio" vedo che pensami a me", mi baciò mi accarezzò mi cavalcò come un amazzone e al culmine del suo piacere soffocò il suo piacere in un siiiiii e affondò le sue unghia smaltate nel mio petto.
L'indomani mattina in spiaggia la signora Giovanna era molto silenziosa, mentre la signora Monica la stuzzicò per tutta la mattinata ricevendo solo sorrisi, intanto il tempo passava veloce passò il pomeriggio, la sera la cena le chiacchierate in piazza il ritorno verso le due e puntuale dopo circa un ora arrivò la pantera, stavolta mi chiese che la potevo prendere come volevo, in silenzio la girai la feci mettere in ginocchio sul lettino ed io in piedi cominciai a strofinarglielo nella sua figa e tanto lo voleva dentro che diede un colpo all’indietro entrò come un treno in galleria, stavo ormai pompando da una cinquina di minuti quando lei scappò un urletto io mi fermai intimorito che sua figlia avesse sentito ma lei con voce decisa disse di continuare e che il mio cazzo era troppo giusto continua continua continuava a dire, venimmo insieme, il sudore colava dalla mia fronte e cadeva tra le sue chiappe lei ancora si muoveva e mi toccava da sotto le palle, cazzo disse prevedo un estate davvero buona per me disse mi bacio si alzo e andò nella sua camera, io rimasi esausto ma con ancora il desiderio di baciarla.
L’indomani mi alzai a mezzogiorno in casa non c’era nessuno così come la macchina le due signore erano uscite a fare la spesa, mi preparai un caffè e notai Laura nella veranda dell’altra sua villetta agitai le braccia e gli feci vedere la caffettiera, venne ancora assonnata con una maglietta di cotone coloratissima senza reggiseno e con slip bianchi si sedette a gambe incrociate guardandomi mi disse che gli dispiaceva che stasera dovevo tornare e bevemmo il caffè in silenzio.
Dopo un oretta arrivarono le signore con la spesa chiacchierando e ridendo non so di che, era un classico pomeriggio afoso, un alito di vento neanche a pagarlo un paio di mosche fastidiose e un silenzio altrettanto fastidioso e sdraiato nell’amaca alternavo veglia a qualche dormita, quando mi alzai decisi di farmi una doccia e prepararmi per tornare a casa.
Intanto avevo notato che Giovanna non mi aveva rivolto parola, ero in camera e stavo indossando la polo quando due mani mi bloccarono, sentivo il respiro addosso che scendeva verso il basso si fermava e continuava alternando colpi di lingua, tolsi la maglietta la presi la baciai con passione e la spinsi sul letto, lei in automatico allargò le gambe per accogliermi io invece le tirai via il costume e cominciai a leccarla partendo dal ginocchio fino all’interno coscia con un sapore misto ad olio e sale..
Ora lei comincia ad ansimare stringeva la mia testa fra le gambe e poi le riapriva mi prendeva la testa se la tirava a se io le succhiavo il clitoride lei impazzì, tanto che a voce alta mi diceva di non fermarmi e cosi feci fin quando il sapore cambiò, ora sono sopra Elena la bacio con passione penetrandola e pompando come piace a lei ormai sento scendere fra le gambe il suo appagamento decido di girarla a pecorella e continuare a pomparla ma le in infilo il pollice nel buchetto del culo lei prima si ritira poi accompagna il movimento.
Adesso sono due le dita che ho dentro, esco il cazzo gocciolante del suo piacere allargo con tutte e due le mani le sue chiappe mostrandomi il suo buchetto semi aperto piazzandogli la cappella e do dei colpetti adesso sono dentro, lei girandosi mi dice qualcosa ma l’adrenalina ormai ha sostituito il sangue e non comprendo cosa dice sento una sensazione diversa ubriacante adesso spingo con forza e con difficoltà sto un po fermo godendo al massimo, sono un po’ impacciato vorrei tenerla per i fianchi e pompare ma devo anche tenerle le chiappe allargate così mi viene in aiuto lei tenendosi le chiappe aperte, non so per quanti minuti pompo, adesso sento lei che ad ogni mio movimento mugola e mi dice di non fermarmi, la spruzzo dentro tutto quello che avevo, soddisfatto come non mai, mi siedo accanto a lei che nel frattempo si asciugava con il lenzuolo io mi ripulisco con l’altro lembo, guardandola vedo che è tutta sudata gronda sudore dalla fronte e fra i seni risaltando di più la sua abbronzatura e il contrasto con quel poco che non lo è, le do un bacio e guardandomi e sorridendo mi accarezza dicendomi che non sarebbe stata l’ultima.
Rifaccio la doccia, sono esausto e soddisfatto, si è fatta l’ora di andare in stazione saluto Elena e sua figlia Giovanna che rientrava dal mare mentre la signora Monica mi rinnova l’invito per il prossimo venerdì.
Ormai due volte a settimana sono da loro e la signora Elena ormai non mi fa mancare mai una sana scopata passionale e travolgente questo fino al 5 di agosto giorno in cui conosco il padre di Giovanna che per motivi di lavoro le ferie gli le hanno anticipate di 15 giorni, e oramai è una settimana che non scopo Elena sono al massimo basta un minimo per eccitarmi, un venerdì arrivai al solito orario in spiaggia quando mi accorsi che non c’era nessuno di loro, così mi avviai verso la villetta della signora Monica la trovai in cucina che stava preparando il caffè e chiesi delle ragazze, mi rispose che non sapeva di Giovanna ma che Laura ed Elena erano andate a comprare un nuovo costume al paesello vicino.
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