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L'iniziazione al piacere (l'inizio)


di diver2010
05.03.2015    |    11.310    |    0 9.6
"Laura ci presentò sua madre Monica una donna sui trentasei anni un viso tondo occhi verdi come il mare e un corpo da favola tanto non riuscire a toglierle gli..."
Ogni volta che passo per una strada guardo una serie di villette vicino al mare, mi ritorna in mente un estate molto calda, e il passaggio tra l’essere uno che scopa e essere uno che scopa bene.
Conobbi Laura in città nel più classico dei modi, erano i primi di luglio Gianni e io andavamo in giro per le strade con la vespa fino a sera e quando si incontravano le ragazze era una battaglia fatta di frasi, complimenti e sorrisi e a volte andava bene.
Un pomeriggio di venerdì ci fermammo a prendere un gelato e mentre ero in coda la ragazza davanti a me non trovava più i soldi così da spazientire il barista, allora feci un cenno con la mano che intendevo pagare e il barista contento di sbrigarsi non se lo fece dire due volte, intanto lei si girò e guardandomi mi disse che lunedì sarebbe tornata a lezione e allo stesso orario di oggi mi rendeva i soldi per il cono, con tutta la galanteria possibile cercai di farle capire che non c'era bisogno ma lei talmente insistette che alla fine cedetti anche perché volevo rivederla, neanche il tempo di chiederle come si chiamava che mi salutò e andò via lasciandomi deluso della troppa fretta.
Così passo il fine settimana e puntuale lunedì mi presentai al bar, aspettai un bel po così quando ormai mi ero rassegnato mi ritrovai davanti al viso un cono gelato e lei con un sorriso beffardo mi disse che eravamo pari.
Stavolta lei si soffermò e cominciammo a parlare, si scusò per venerdì ma io essendo in compagnia del mio amico e lei sola, se ne era andata, adesso invece era accompagnata da una sua amica vicina di casa.
Nel corso della conversazione mi chiese dove andavamo al mare e alla mia risposta ci restò male così mi spiego che lei con la sua famiglia villeggiavano ad una trentina di km dalla città mentre io andavo nella spiaggia più nota vicino alla città.
Ci incontrammo di nuovo il venerdì al solito bar ed io gli dissi che l'indomani sarei andato al mare dove andava lei, contenta mi disse che non sarebbe stata sola, così sabato di prima mattina io e il mio amico ci avviammo.
Quando arrivai alla spiaggetta notai che le villette a schiera avevano l'accesso al mare direttamente e che la spiaggia era frequentata per lo più dalla gente delle villette così che non era mai affollata, a questo punto bisogna che vi descriva Laura: una ragazza dai capelli lunghi e castani figura magra e una seconda di seno simpaticissima e stare insieme a lei era piacevole anche la sua amica e vicina di villa Giovanna era simpatica ma fisicamente non diceva nulla tanto che si lamentava che nessuno se la filava.
Passammo una mattinata piacevole e allegra, alle due dal balcone della villetta la madre la chiamò per il pranzo ci salutammo e io e il mio amico ci avviammo verso la vespa, neanche pochi minuti e Laura tornò con la sua amica dicendo se volevamo pranzare con loro e naturalmente accettammo.
Laura ci presentò sua madre Monica una donna sui trentasei anni un viso tondo occhi verdi come il mare e un corpo da favola tanto non riuscire a toglierle gli occhi di dosso, aveva un copricostume trasparente una abbronzatura ambrata e un costume verde che risaltava le sue forme, dopo pochi minuti arrivò un'altra signora che altro non era che la madre di Giovanna stessa abbronzatura della signora Monica, fisicamente era magra con una terza di seno con dei capezzoli grossi ed evidenti.
Durante il pranzo le solite chiacchiere di routine io e il mio amico talmente eravamo rincoglioniti che ridevamo per qualsiasi cosa come scemi poi i pensieri strani verso le signore ci eravamo eccitati che ci usciva il cazzo dal costume così che guardandoci io e il mio amico ridevamo come stupidi, ma dovevamo alzarci dal tavolo e questo era un bel problema così mi tirai la polo fino a diventare un gonnellino e dissi che dovevo andare in bagno alzandomi velocemente mi avviai verso il corridoio ma sbaglia porta, la madre di Giovanna la signora Elena che si era accorta dello sbaglio mi raggiunse e mi indicò la porta giusta che era l'ultima del corridoio a forma di elle, ormai eravamo nella parte del corridoio dove non ci vedevamo e lei nel momento di indicarmi la porta urtò il mio cazzo durò e tenuto a stento dal costume, penso siano passati tre secondi dove pensai tremila cose , ma lei mi prese il mento e sorridendo si avvicinò fino a toccarmi, io restando immobile accennai a dire qualcosa ma lei con l'altra mano mi toccava delicatamente e disse "ah questi ormoni, voi maschietti siete sempre eccitati" cosi dicendomi si staccò e andò dagli altri.
Entrai in bagno eccitato al massimo e non potendo uscire in quelle condizioni mi feci un bidet con acqua fredda,e rientrai in cucina e mentre si chiacchierava con le ragazze notai che le due signore bisbigliavano mentre facevano i piatti e ogni tanto la signora Elena dava un colpo di anca a Monica ridacchiando.
Dopo quel sabato la signora Monica ci invitò per lunedì pomeriggio visto che Laura di mattina andava dal professore e dopo ci invitò per martedì così che praticamente ogni pomeriggio fino a tarda sera eravamo li da loro, fu così che un mercoledì la vespa di Gianni si ruppe, così andai al solito bar per incontrare Laura e digli che non saremmo andati quel pomeriggio, Laura dispiaciuta disse che allora ci saremmo incontrati l'indomani.
Fu così che l'indomani Laura ci disse che sua madre e la signora Elena ci proponevano di andare il giovedì e di pernottare fino a sabato da loro visto che Laura non andava dal professore, naturalmente proposta accettata sia da me che da Gianni.
Arrivò giovedì e Gianni mi telefonò che non poteva venire così presi il treno e andai solo, quando arrivai erano già tutte in spiaggia a crogiolarsi al sole unte di olio, sorridendo pensai al quel paradiso disteso e baciato dal sole, appena arrivai la signora Elena si alzò e mi accompagno nella sua villetta per farmi vedere la camera e cambiarmi, naturalmente mentre la seguivo guardavo il suo culo che si muoveva su e giù, doveva essere bello sodo pensai eccitandomi, la mia camera era al piano terra, presi il mio costume e andai in bagno già troppo eccitato e la mia asta non ne voleva sapere di stare dentro al costume costi mi infilai nella doccia, sta di fatto che senti aprire la porta della doccia, era la signora Elena che un sorriso guardava la mia asta che già rinvigoriva e si alzava lei entrò mi bacio con una mano si slacciava i reggiseno del costume con l'altra mi afferrò l'asta, ero al massimo staccai la bocca dalla sua e cominciai a succhiargli quei grossi capezzoli le mie mani le afferrarono il culo la tirai a me le tolsi il costume e lei alzo la gamba e si infilo il cazzo in figa cominciai a gran ritmo e lei mi disse di rallentare e di continuare così, poi mi disse di aumentare il ritmo venni ad occhi chiusi e aprendoli vidi lei che mi guardava con piacere cominciai a baciarla con avidità e dopo un po si staccò e disse che dovevano sbrigarci a tornare in spiaggia e così facemmo, naturalmente appena arrivati Laura mi chiese come mai tutto questo tempo io rimasi di sasso ma la signora Elena le disse che aveva ricevuto una telefonata e che io gentilmente l'avevo aspettata.
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