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La prima volta con un nero maturo


di LaCavalla
12.07.2007    |    181.805    |    151 9.6
"Eravamo uno di fronte all'altra quando, guardandomi da testa a piedi si sbottonò i pantaloni, liberando da quella costrizione il suo bel cazzo duro color..."
Sono sempre Assunta, la 34enne con la passione per il maschio maturo, passione che condivido con mio marito che ama essere cornificato dai vecchi. Ma quello che sto per raccontare è avvenuto all'insaputa di mio marito. Infatti, tutto è successo una mattina del mese di giugno dell'anno scorso. Ero uscita per fare dello shopping, faceva molto caldo e avevo indossato un vestitino leggero, nero a fiorellini bianchi, corto fino a metà coscia e con un generoso decolté. Sotto per non lasciar vedere il segno antiestetico degli slip, avevo indossato un perizoma alto a filo. Ai piedi non avevo saputo rinunciare ai miei sandali, cosiddetti da schiava, con tacco a spillo alto. Non erano certo le scarpe più comode per andare in giro per negozi, ma mi piacciono tanto e non so farne a meno.
Verso le 11,00 l'autobus era pieno zeppo di gente, stavamo ammassati uno addosso all'altro, io ero capitata vicino ad uno di quei sostegni che stanno sui mezzi pubblici e ci stavo quasi schiacciata contro. Ad un certo punto, sento qualcosa di duro che premeva alle mie spalle. Non mi dispiaceva affatto, ad essere sincera, ma ero curiosa di sapere a chi apparteneva quel "manganello di carne...", lentamente mi voltai e mi ritrovai faccia a faccia con un uomo di colore dall'apparente età di 55-60 anni. I nostri sguardi si incrociarono e allora lui fece una smorfia con il volto, come per dire che non poteva farci nulla che tutto era dovuto alla circostanza, e mi chiese scusa. Gli sorrisi e mi rigirai avanti. Con la mente cominciai a pensare e a fantasticare un sacco di porcate. Era un bel esemplare di maschio, sprizzava virilità da tutti i pori e poi non ero mai stata con un uomo di colore e questo mi intrigava. Nel mentre con la mente ero perduta in tutte queste riflessioni, istintivamente cominciai a muovere il culo in maniera molto lenta, cercando il contatto con il cazzo duro dell'uomo. A quel punto, avvertii una mano che si insinuava sotto il vestitino e mi toccava la mia passera inzuppata di umori e non riuscii a trattenermi dall'emettere un piccolo suono gutturale di piacere. Avrei voluto che durasse ancora a lungo la corsa dell'autobus, sentivo che il mio stesso liquido vaginale cominciava a colarmi tra le cosce. Improvvisamente, giunti ad una fermata, l'uomo sfilò la sua mano e si affrettò a scendere. Si voltò verso di me e mi fece cenno di seguirlo. Come in trans, senza proferire parola, lo raggiunsi, mi cinse il fianco con il suo braccione forte e mi portò in un vicoletto stretto. Ero un pò impaurita a stare in quel posto isolato con un uomo che nemmeno conoscevo, ma avevo un gran desiderio di fare sesso. Eravamo uno di fronte all'altra quando, guardandomi da testa a piedi si sbottonò i pantaloni, liberando da quella costrizione il suo bel cazzo duro color cioccolato. Prese la mia mano e la poggiò sul cazzo, lo accarezzai sentendolo pulsare di desiderio ogni volta che andavo su e giù, poi mi fece voltare verso il muro e messosi alle mie spalle, senza troppi complimenti, mi pentrò con forza nella figa. Mi chiavò così selvaggiamente che a momenti svenivo. Quando ha avvertito che stava per sborrare, lo ha tirato via dalla figa e mi ha spinta giù per mettermelo in bocca. Aveva un odore molto più penetrante e forte rispetto agli altri con cui ero stata fino a quel momento. Un odore che mi penetrava attraverso le narici e che mi procurava un desiderio sempre più forte che mi spingeva a succhiarlo sempre più velocemente fino a quando non ha esploso tutto il suo piacere riempendomi la bocca, la faccia, i capelli e anche il vestito della sua potente sborrata. Appagato si è richiuso i pantaloni e come era entrato nella mia vita ne usciva. Quel gesto è stato come farmi risvegliare durante un sogno e ci ho messo poco a realizzare che l'avevo fatta veramente grossa, mi ero fatta sbattere come una sgualdrina da strada da un vecchio di cui non conoscevo nemmeno il nome. Ripulita di tutto quello sperma e con la figa ancora gonfia di piacere, feci ritorno a casa dove ho voluto che mio marito mi leccasse tutta prima di concedergli il segone che tanto apprezza quando gli racconto le avance che mi fanno per strada i vecchi porconi quando esco da sola.
Mi ha anche detto che non sapeva il perchè, ma le mie tette e la mia bocca erano più gustose del solito. Gli ho accarezzato il capo e lo spinto tra le mie cosce per farmi leccare la "passera scopaiola" ancora sporca di quell'uomo. Non gli ho confessato che lo avevo fatto cornuto con un vecchio nero che mi aveva chiavata come una puttana da strada. Lo scoprirà solo ora con questa mia confessione e spero che gli faccia tanto piacere.
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