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Quello che si fa in Spagna rimane in Spagna - Capitolo 2


di Difficilissimo
31.10.2011    |    9.668    |    0 10.1
"Poi passò a me e devo dire che le sensazioni erano fantastiche, sentivo la sua lingua lavorare a mille e mi godevo come un maiale, lui si accorse che sarei..."
Le ore passavano velocissime, la settimana stava trascorrendo alla grande, sia dal punto di vista dei risultati sul campo che per ciò che concerne il divertimento. Devo dire che quello che ci aveva confessato Cristian la notte prima ci aveva colpito a tutti e tre, sta di fatto che il giorno seguente lo prendemmo in giro come facevamo sempre ma senza quella cattiveria che di solito usavamo, tant'è che lui stesso rideva insieme a noi. Il pomeriggio lo chiamai in camera mia, ero solo e gli chiesi se era sicuro di quello che voleva fare, gli spiegai che se non se la fosse sentita sarei stato io il primo a parlare con Fabio e Francesco e farli desistere ma lui si avvicinò a me sul letto e mi abbraccio ringraziandomi. Mi disse che aveva sempre sognato di potersi vestire da donna per me e mi baciò. Rimasi di ghiaccio inizialmente ma non riuscì a scansarlo e dopo pochi istanti risposi a mia volta al bacio e gli chiesi nuovamente se se la sentiva di farlo anche con gli altri due e ridendo mi rispose, alzando il sopracciglio "sono frocio, quando mi ricapita di farmi scopare da 3 fusti del genere??". Non successe altro, anche perchè dopo pochi minuti tornarono Fabio e Francesco dalla piscina. La sera attendemmo che tutti uscissero o andassero a dormire, bevemmo un pò in camera per sentirci più liberi e coraggiosi, poi iniziammo la fase di travestimento. Cristian sembrava abbastanza pratico di indumenti femminili, indossò senza difficoltà le calze a rete nere, poi tolse i suoi boxer e li cambiò con un sottile tanga nero, molto sensuale. Già solo così fece rizzare notevolmente i nostri cazzi ma era solo un piccolo antipasto. Lo aiutammo a mettere le due protesi esterne, poi indossò un reggiseno, la gonna e la maglietta che gli avevamo portato. Francesco lo aiutò nel bagno a truccarsi, rimasero a lungo e incontrarono alcune difficoltà ma all'uscita i risultati erano più che soddisfacenti. Indossò la parrucca e rimanemmo senza fiato: era favolosa, in tutto e per tutto uno magnifica ragazza ma di quelle per cui ci sarebbe la fila. Il suo viso perfetto e femminile stava di incanto con quell'abbigliamento da donna e soprattutto il trucco lo faceva risaltare ancora di più nella sua bellezza. Non stavamo nella pelle, ci avvicinammo e iniziammo ad accarezzarlo e toccarlo tutti e tre. Accendemmo della musica e Cristian, che iniziammo a chiamare Cristina, ballò per noi e lo fece con una sensualità che tante donne si possono solo sognare. Noi intanto ci spogliammo, rimanendo nudi e Cristina venne ai nostri piedi, si inginocchio e iniziò a giocare con i nostri cazzi. Il mio era il più piccolo
dei tre, seppur ampiamente nella media, diciamo sui 17 centimetri abbondanti, quello di Francesco leggermente più grande del mio mentre quello di Fabio superava i 20 ed era anche il più largo. Cristina prese ce li leccò, ce li baciò e ce li annusò, poi prese coraggio e infilò quello di Francesco nella sua bocca, lui ebbe un sussultò e capimmo immediatamente che non era sicuramente il primo pompino che faceva. Era troppo abile ed esperto e infatti Fra si lasciò andare al totale piacere e si muoveva a ritmo col bacino. Poi passò a me e devo dire che le sensazioni erano fantastiche, sentivo la sua lingua lavorare a mille e mi godevo come un maiale, lui si accorse che sarei venuto presto e si fermò passando al cazzo grosso e scuro di Fabio. Lo lavorò con gusto mentre Francesco gli sfilò il perizoma da sotto alla gonna mettendo in mostra il suo minuscolo uccello tutto ritto e in tiro, poi lo stesso Fra si accucciò e gli passò a lungo la lingua nel culo, per prepararlo alla penetrazione. Fu lui stesso il primo ad avere questo piacere mentre Fabio continuava a farsi spompinare. Cristina ebbe un sussulto al momento della penetrazione e fermò per alcuni secondi il lavoro con la bocca che stava eseguendo, rimase immobile e trasformò la sua faccia in un espressione di dolore che trattenne. Ma era solo una sensazione temporanea perchè ben presto iniziò a godere come non mai, riafferrò in bocca il cazzo di Fabio e impugnò il mio con la mano libera, segandolo con foga. Ci scambiammo innumerevoli volte, io fui il secondo a lavorargli il culo e ne approfittai per segarlo a mia volta, impugnai quel minuscolo cazzo con due dita e lo mossi al massimo 6-7 volte, poi sentì il suo getto caldo nella mia mano oltre al forte gemito di piacere. Era talmente eccitata la nostra Cristina che bastarono pochi minuti della terza penetrazione, quella di Fabio, per fargli tornare il cazzetto duro. Francesco si abbassò e glielo prese in bocca, lo spompinò per pochi istanti e si ritrovò un altro getto caldo di sperma in bocca. Cristina veniva a macchinetta, era il massimo per lei trovarsi in quella situazione e il suo cazzo certamente non riusciva a rimanerne insensibile. Non ricordo quante volte ce la scopammo e nemmeno quante volte a testa venimmo nè quante volte venne lei (sicuramente più di noi). So solo che ad un certo punto dimenticammo che l'orgia era incentrata su Cristina e lo mettemmo al nostro stesso livello, ci mettemmo a coppie, scambiandoci ad ogni orgasmo e la stessa Cristina ebbe l'onore di penetrarci una volta a testa. La mattina ci svegliammo, la camera puzzava fortemente di sudore e sperma e i vestiti di Cristina erano luridi dei nostri liquidi. Non dicemmo granchè, bastavano le nostre espressioni rilassate a giudicare l'accaduto. Ci accorgemmo che ci mancava un ultimo giorno e un'ultima notte prima di ripartire, non andava affatto sprecata.... CONTINUA
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