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Gay & Bisex

Lorenzo l'approfittatore, parte 1


di Difficilissimo
05.06.2019    |    9.113    |    2 9.2
"Con Lorenzo non servì, per il semplice fatto che a lui il cazzo piaceva quanto me, solo che io non lo avevo ancora scoperto! Avevamo appena disputato una..."
Non avevo dubbi circa il fatto che la breve ma intensa vacanza di coppia a Firenze fosse il punto più alto che il rapporto tra me e Fabietto aveva finora toccato. Avevamo vissuto tanti altri bei momenti ma un simile feeling per 3 giorni consecutivi, riuscendo a dormire insieme per la prima volta e fare un sesso fantastico, era qualcosa di veramente unico. Tornati a casa, Fabietto cadde presto in un altro, ennesimo periodo di difficoltà personali. Non vi sto a raccontare nel dettaglio le vere motivazioni di questi suoi problemi, fatto sta che erano cose che lo affliggevano al punto tale da mettere a repentaglio la nostra quiete. Io stavo male, se non come lui in modo comunque simile. Mi sentivo impotente nel vedere la persona che amavo soffrire e non riuscire a fare nulla per farlo stare meglio, anche per via del suo chiudersi a riccio e rifiutare il mio aiuto. Proprio in questi giorni mi capitò di uscire spesso con una mia vecchia comitiva di amici, che negli ultimi tempi avevo un po' abbandonato. Tra di loro c’era anche Lorenzo, un ragazzo del quale ho parlato nel racconto “Il diario di Fabietto parte 2” e che non è da confondere con l’altro Lorenzo, protagonista della saga “Un dolce e timido tesoro”. Occorrono delle premesse per capire bene la situazione, cercando di arrivare il prima possibile a ciò che vi interessa maggiormente! Io e Lorenzo ci portiamo 2 anni di differenza ma siamo praticamente cresciuti insieme. Vivendo abbastanza vicini, ci è capitato fin da piccoli di trascorrere interi pomeriggi insieme a giocare a pallone in piazza. Lo ammetto, per anni non mi stava granché simpatico, perché lo trovavo prepotente e viziato. In futuro, nel periodo dell’adolescenza, abbiamo stretto maggiormente il nostro legame quando ci siamo ritrovati a giocare nella stessa squadra dopo la sua decisione di praticare calcio.
Diventati ormai amici anche al di fuori di quelle partitelle in piazza, io e Lorenzo siamo diventati sempre più intimi, nel vero senso della parola. Non posso reputarlo bello, eppure, così come è capitato a Fabietto, ho sempre provato un’attrazione incredibile nei suoi confronti. Non vi nascondo che le prime volte che faceva la doccia al campo, io me lo mangiavo letteralmente con gli occhi per poi tornare a casa e segarmi furiosamente al suo pensiero. Basso e magro, capelli ricci neri, occhi neri molto intensi, poco peloso ma allo stesso tempo poco dotato, Lorenzo era frequentemente nei miei sogni erotici. La svolta avvenne che io avevo ormai compiuto i 19 anni e avevo già intrapreso da circa un anno le mie esperienze gay, collezionandone già diverse. In quel periodo mi preoccupavo solo parzialmente delle conseguenze, avevo gli ormoni a mille e avevo preso l’abitudine di provarci con le persone che mi piacevano, uomini o donne che fossero. Spesso mi era andata bene ma allo stesso tempo ero stato fortunato nelle rare volte in cui ero stato respinto. Questo privilegio mi aveva portato quasi ad una convinzione di onnipotenza e quando mettevo nel mirino qualcuno facevo di tutto per portarmelo a letto, a costo di compiere azioni moralmente poco belle, tipo farlo ubriacare. Con Lorenzo non servì, per il semplice fatto che a lui il cazzo piaceva quanto me, solo che io non lo avevo ancora scoperto! Avevamo appena disputato una partita di campionato, peraltro vinta quando io e Lorenzo ci ritrovammo in doccia. Curiosamente componevamo insieme la coppia di attacco della nostra squadra e insieme abbiamo segnato veramente una catasta di gol in quegli anni. In doccia ci trattenemmo più del dovuto e Lorenzo era molto provato per le fatiche della partita. Nella fattispecie sentiva le gambe dure come mattoni, forse per via di un affaticamento muscolare o più probabilmente per via dell’acido lattico, visto che era uno che amava molto poco allenarsi. Essendomi sempre considerato un buon massaggiatore, non ebbi grosse difficoltà a persuaderlo circa l’efficacia di un mio intervento sui suoi muscoli. Al fine di non far assistere al resto della squadra o al custode a quella pratica ed evitare che si facessero strane idee, decidemmo di recarci in un suo appartamento. Di famiglia abbastanza ricca, Lorenzo ha sempre avuto la fortuna di avere diversi appartamenti liberi durante il periodo invernale, locali che poi venivano affittati durante la stagione estiva dai genitori ai vari turisti. Grazie a questa possibilità, Lorenzo è sempre riuscito a organizzare varie feste, cene, serate playstation ma anche tante scopate. Ci ha sempre saputo fare, è innegabile, probabilmente per via del suo carisma. E’ sempre stato un ragazzo trascinante, uno abituato a comandare, prendere le decisioni del gruppo e mostrarsi deciso. Un lato del suo carattere che gli ha permesso di avere tanto successo con le ragazze ma anche con i ragazzi ma che diventò successivamente anche motivo di attrito tra noi due (ne parlerò dopo). Terminate le docce e rivestiti, ci recammo con la mia macchina in uno dei suoi appartamenti, con Lorenzo che non ebbe alcuna difficoltà a rubare le chiavi ai genitori. Entrammo e inizialmente c’era un po' di imbarazzo per la situazione che si stava andando a creare. Gli chiesi di togliersi i pantaloni e lui lo fece, restando in canottiera, mutande e calzini. Lo feci adagiare sul materasso e iniziai un lunghissimo massaggio. Come mio solito, svariai anche oltre la parte interessata visto che il mio reale scopo era quello di farlo eccitare. Non ci volle molto ad accorgermi che il massaggio stava avendo i giusti effetti e iniziai a notare un certo gonfiore nello slip di Lorenzo. Continuai ancora a lungo per godermi a fondo il suo corpo. Vedendolo molto rilassato, gli provai a chiedere se gradisse che mi spingessi fino alla pancia e magari anche i piedi. Non disse nulla se non un cenno con la testa, poi si sfilò la canottiera e i calzini, permettendomi di continuare. Intanto il mio cazzo era sul punto di esplodere e probabilmente mi ero già mezzo sborrato nelle mutande senza neanche toccarmi. Arrivare a toccare i suoi piedi per me era una cosa incredibile. Già perso nel mio feticismo, avevo sempre idealizzato i suoi piccoli piedini come uno dei miei traguardi da raggiungere e ora li stavo palpando con delicatezza e precisione. Quando poi alzavo il baricentro e mi spostavo in direzione della pancia, facevo sempre in modo di arrivare quantomeno a sfiorargli il pacco. Lorenzo era davvero rilassato, se ne stava lì ad occhio chiusi e ogni tanto mi faceva perfino i complimenti, dicendo che stava troppo bene in quella posizione e chiedendomi perché non gli avessi svelato prima il mio talento da massaggiatore. Rinvigorito per la buona strada che stava prendendo il tutto, iniziai a farmi più molesto e i miei sfioramenti al pacco divennero quasi delle toccate. Tuttavia, al fine di godermi maggiormente la cosa e coglierlo anche sul fatto circa l’arrapamento, lo feci girare per un po' a pancia in sotto. Ripresi a esplorare tutto il suo corpo, senza vergognarmi di palpargli con decisione il culo. Lorenzo non mi diceva più nulla, era completamente immedesimato in quello che stavamo facendo e oltretutto lo stare a pancia in sotto lo poneva nella condizione di strusciare inavvertitamente il pacco al materasso. Timidamente, gli provai a chiedere se volesse che gli togliessi le mutande per poter massaggiare meglio il sedere, visto che sembrava gradire molto quella zona. Lo feci con la voce che mi tremava ma lui non se lo fece rispondere due volte e annuì con un verso. Gliele tolsi immediatamente e mi trovai dinanzi al suo bel sedere. Non era un culo perfetto in quanto a forma ma era parecchio abbondante, di quelli carnosi da toccare e ritoccare, un genere di chiappe che mi è sempre piaciuto. Lo stesso Fabietto, pur avendolo molto più delicato, ha dei bei chiapponi carnosi che mi fanno impazzire, ma va bene, rimango su Lorenzo va!! Perdemmo la cognizione del tempo, forse era quasi un’ora che stavo applicando quel massaggio quando decisi che era giunto il momento di giocarmi tutte le carte. Avesse rifiutato, sarei comunque stato parzialmente soddisfatto per il livello a cui lo avevo portato, avendo palpato il pacco (dall'esterno), il culo e i piedi. Gli proposi di girarsi nuovamente per tornare a massaggiare la parte davanti. Avesse accettato, sarebbe stato “costretto” a mostrarmi il suo cazzo arrapato all'aria e si sarebbe consegnato, in tutto e per tutto a me. Se invece avesse respinto il mio invito avrei proseguito un altro po' a massaggiare il culo per poi chiudere là il pomeriggio. Lorenzo rimase un attimo sulle sue, probabilmente perplesso per la mia richiesta. Poi si girò e si mostrò integralmente a me. Lo avevo visto tante volte, sotto la doccia, nudo ma mai in erezione. Il suo piccolo cazzo era tutto in tiro, sembrava sul punto di esplodere. Aveva un piccolo cespuglio di peli e la cappella usciva leggermente fuori. Senza perdere tempo iniziai a strusciare la mano sui coglioni e sul cazzo, quasi a continuare il massaggio ma dando un ritmo più selvaggio. Lorenzo era scatenato e prese ad ansimare senza ritegno. A quel punto non me lo feci ripetere due volte, lo impugnai e cominciai a segarglielo. Lui se ne stava là a osservarmi con il respiro sempre più profondo. Poi mi guardò e mi chiese se avessi voglia di succhiarglielo. Non me lo feci ripetere due volte e accolsi quel pene tra le mie labbra. Iniziai a succhiare come uno scannato, accucciandomi su di lui mentre Lorenzo mi teneva la testa con le mani, mi stropicciava i capelli e veniva all'insù col bacino. Mi scaricò una quantità pazzesca di sborra in bocca, poi si alzò e senza dire niente si andò a fumare una sigaretta. Al ritorno pretese di chiarire la cosa ma non mi disse mai di non volerla rifare. Voleva solo certezza circa il fatto che nessuno avrebbe dovuto sapere nulla di quanto accaduto e che non mi fossi messo in testa di avere relazioni o cose simili. Accertatosi che io volevo solo divertirmi, mi rese la sua puttana personale per un lunghissimo periodo. Ogni qual volta che Lorenzo aveva voglia mi chiamava. Io cercavo di fare sempre in modo di essere disponibile. Tante volte era il modo di chiudere le nostre serate, lasciando con una scusa il resto della comitiva per chiuderci in macchina o in uno dei suoi appartamenti a fare sesso. Iniziò anche lui a succhiarmi il cazzo e a farmi godere, mentre io poco dopo gli cominciai a dare il culo. Lorenzo impazziva per le mie chiappe, le definiva “da sogno” e non perdeva occasione per abusarne. Non so quante volte mi scopò il culo in quegli anni, credo di aver perso il conto. C’erano periodi in cui lo facevamo praticamente ogni giorno. Ormai non abitavo più vicino casa sua in quel periodo, mi ero trasferito ma avevo la mia attività lavorativa non troppo distante dalla sua abitazione. Trovavo spesso delle scuse con mia cugina, la mia socia in affari, per assentarmi la mattina e raggiungerlo. Lorenzo, ormai maggiorenne, mi aspettava in mutande, calzini e canottiera col durello post risveglio. Non mi diceva nulla di che, qualche volta mi baciava, altre volte non perdeva tempo e mi faceva poggiare sul letto o sul tavolo della cucina, mi calava le braghe e mi scopava fino all'orgasmo, non smettendo mai di ripetere che viveva per il mio culo e che non aveva mai trovato un buco tanto fantastico dove infilare l’uccello. Insomma, tra me e Lorenzo era un vero idillio perché eravamo amici nella vita di tutti i giorni senza alcun tipo di complicazione mentre nell'intimità lui andava pazzo per il mio culo e mi faceva divertire moltissimo, senza mai rifiutarsi di farmi una sega o un pompino. Passarono gli anni e, attorno ai suoi 21 anni, Lorenzo si decise a darmi a sua volta il culo. Fu davvero difficile penetrarlo e ricordo le sue lacrime di sofferenza durante le prime volte. Pian piano si abituò e, di fatto, pareggiammo totalmente il nostro rapporto. Quando scopavamo, ci portavamo al piacere l’uno col culo dell’altro ed era fantastico. Intanto continuavamo ad avere esperienze personali, sia con uomini che con donne. Era un periodo di grande perdizione e ci capitò anche di fare qualche piccola orgia a casa sua. Solitamente era lui l’addetto al reclutare i partner per i nostri divertimenti ed erano sempre ragazzi più giovani di noi. Così come me, anche Lorenzo aveva una passione smisurata per i twink più piccoli di lui. Purtroppo, però, il nostro legame si spezzò un anno dopo. Lorenzo era ormai 22enne mentre io ne avevo 24. La sua arroganza nel gruppo, la sua forte leadership, il suo voler sempre imporre il proprio pensiero, stava iniziando a stancare me e i miei amici di una vita. Tra me e Lorenzo iniziarono le discussioni, quasi sempre per motivi stupidi tipo la scelta dei locali dove andare la sera o semplicemente per gli orari di uscita. Il gruppo si spaccò letteralmente in due: una parte leggermente più numerosa si schierò con me mentre gli altri appoggiarono Lorenzo. Le due fazioni erano ormai in guerra quotidiana, tant’è che ci si organizzava separatamente per uscire e non mancavano dispetti e pettegolezzi. Pur nella cattiveria di quel periodo, io e Lorenzo non tradimmo mai la fiducia l’uno dell’altro riguardo il sesso e nessuno dei due sputtanò l’altro. Al termine dell’ennesimo litigio, io e Lorenzo chiudemmo definitivamente i rapporti di amicizia, arrivando a non salutarci più per oltre due anni. Già da qualche tempo avevamo interrotto anche il lato sessuale e tra noi era tangibile una sorta di odio. Frequentando gli stessi posti, capitava spesso che le due comitive, un tempo unite, si sedessero in tavolate vicine senza rivolgersi parola e magari facendosi anche battute. Vista la tensione che si respirava, convinsi il mio gruppo a spostarsi in uno chalet vicino durante l’estate per evitare sgradevoli situazioni, visto che in quel periodo magari potevamo passare anche le serate a bere e da ubriachi si rischiavano litigi ben più pesanti. Proprio in questo periodo, a ormai 23 anni, Lorenzo ebbe il famoso approccio con Fabietto del quale ho parlato nello specifico racconto. Premetto che io non sapevo neanche chi fosse Fabietto, quindi ho ignorato la cosa fino a che, circa un anno fa, il mio attuale fidanzato non mi ha raccontato il tutto, una volta scoperta la mia amicizia con Lorenzo. L’aver saputo ciò che era successo mi ha provocato un ovvio senso di fastidio, soprattutto considerando la sfrenata passione che Fabietto ha per Lorenzo e che non mi ha mai nascosto. Intanto, trascorso ancora del tempo, lentamente la tensione tra me e Lorenzo venne meno. Ci ritrovammo, quasi per caso, a giocare insieme ad un torneo di calcetto estivo. Sarà lo stare in campo insieme, la tensione della partita e il feeling che avevamo in attacco, ma improvvisamente nascondemmo le nostre problematiche e iniziammo a parlarci. Era ancora presto per poter dire che il nostro rapporto era di nuovo ottimale ma intanto era un inizio. Ci salutavamo, non disdegnavamo una birra insieme se capitava e lentamente riuscii anche a far rientrare un po' le tensioni tra le due comitive, che non sono mai più tornate a essere una sola entità ma che, quantomeno, non si sono più odiate e sparlate. Dal punto di vista sessuale, tra me e Lorenzo non era più successo nulla, quasi come se quel lato della nostra gioventù fosse morto e sepolto o addirittura mai esistito. Poi, qualche settimana fa, tornato da pochi giorni da Firenze e nel pieno della crisi di Fabietto, mi sono trovato a bere una birra con Lorenzo. La cosa avvenne in modo un po' casuale, poiché ci ritrovammo ad una serata di musica dal vivo e ci mettemmo a parlare. Eravamo entrambi un po' brilli e decidemmo di proseguire in un bar più tranquillo la chiacchierata. Senza entrare nel merito dei vari argomenti trattati, improvvisamente Lorenzo mi sorrise e mi chiese:
“Ma quindi ti stai scopando Fabio?”.
Io rimasi sorpreso e gli chiesi come mai sospettava questo. Mi spiegò ciò che era successo diversi anni fa e la sua versione, a grandi linee, era un po' quella raccontata da Fabietto anche se Lorenzo tentò di farla passare per una cosa meno squallida, coprendo il suo tentativo di quasi stupro. Mi disse che Fabietto era meraviglioso e gli era sempre piaciuto molto ma sapeva anche che la cosa era reciproca e mi fece palesemente capire che non avrebbe disdegnato un nuovo tentativo con lui. Sapendo della sua omosessualità palese e vedendomi spesso e volentieri in giro con lui, aveva fatto due più due, anche conoscendo i miei gusti in quanto a uomini. Mi vidi costretto a confermare la mia storia con Fabietto ma gli spiegai che non lo avrei mai condiviso con lui per una forma mia di gelosia. Il discorso morì lentamente là, con Lorenzo che mi fece qualche battutina a riguardo ma senza andare mai troppo oltre. Qualche sera dopo, invece, ci ritrovammo a giocare a calcetto insieme con alcuni nostri ex compagni di squadra. Terminata la partita, andammo tutti a cena insieme e volarono un mare di bicchieri di birra e altri alcolici. Probabilmente preoccupato per la situazione di Fabietto e bisogno di staccare un po' la spina, mi lasciai andare molto, mischiai tanto e mi ritrovai in condizioni penose. Ero veramente ubriaco in una maniera indecorosa, tant'è che non ricordo quasi nulla della parte finale della cena. Lorenzo, vedendomi in quello stato e sapendo che quella sera non avevo la macchina, si propose di riaccompagnarmi a casa. In uno stato di perenne confusione, notai che però non era diretto verso la mia abitazione ma verso uno dei suoi appartamenti. Non ebbi nemmeno la forza di protestare, lui mi accompagnò a fatica in camera dicendo che avrei dormito là per evitare casini a casa (che poi a 30 anni non so che casini potessero succedere, ma va bene). Mi aiutò a spogliarmi: rimasi in calzini, mutande e maglietta e mi fece infilare nel letto. Da lì in poi non ricordo nulla perché presi sonno quasi subito. Durante la notte mi svegliai con la gola secca, ero ancora parecchio fuori di me e notai che Lorenzo era al mio fianco, addormentato. Non feci caso a cosa indossasse perché era coperto dal lenzuolo. Mi alzai lentamente e, barcollando, andai prima a bere un goccio di acqua in cucina e poi al bagno. Qui notai una macchia abbastanza eloquente sulla mia pelle, proprio all'altezza della chiappa e immaginai che, probabilmente (e fu così) Lorenzo si era segato a pochi centimetri da me, scoprendomi il culo e sborrandomici sopra. Tornai a letto e ripresi sonno fino al mattino. Ad una certa ora, credo verso le 9, mi svegliai sentendo una strana sensazione. Avevo lo slip abbassato fino alle ginocchia, il pisello durissimo e una mano me lo stava accarezzando mentre, pur molto rincoglionito, mi accorsi che da dietro Lorenzo mi stava provando a penetrare. Non dissi nulla e continuai a far finta di dormire per un altro po'. Dopo alcuni tentativi, aiutandosi anche con la saliva e le dita, Lorenzo riuscì nel suo intento e mi iniziò a scopare nel culo. Lo sentivo ansimare da dietro e, convinto che io dormissi, iniziò a esclamare sotto voce:
“Oddio che culo, è fantastico, oddio quanto lo desideravo”.
Dopo pochi minuti girai la testa, facendo capire a Lorenzo che ero sveglio. Lui mi guardò e mi infilò la lingua in bocca, continuando a stantuffarmi da dietro col suo piccolo cazzo arrapato. Per favorire il suo compito, mi sfilai del tutto la mutanda. Lui mi afferrò per il fianco e si fece più violento. I suoi colpi erano decisi e il suo fiatone aumentava. Mi girai e lo feci stendere a pancia in su, poi saltai sopra al suo cazzo e me lo impalai tra le chiappe. Iniziai a muovermi con maestria, variando il ritmo della scopata e compiendo anche movimenti rotatori. Guardavo Lorenzo cercando di mostrare un’espressione di godimento. In quel momento mi venne in mente Fabietto e mi sentii un attimo in colpa ma d'altronde non era stata mia la decisione di fottermi Lorenzo. Provai a scacciar via il pensiero e ripresi a scopare con veemenza insieme a Lorenzo. Con frequenze le nostre bocche si cercarono e lui mi sussurrò anche diverse frasi dolci, per lo più riguardanti la sua passione sfrenata per il mio culo. Dopo circa 10 minuti, appena dopo che ci eravamo messi a missionaria, scaricò tutta la sua sborra all'interno del mio culo mentre io mi stavo segando come un pazzo. Rimasi in quella posizione e terminai il mio lavoro, sborrando all'aria una quantità pazzesca di sperma. Ci sistemammo, dandoci una lavata e non aggiungemmo altro a quell'incredibile sgarro, avvenuto a distanza di circa 6 anni dall'ultima. Ma sapevo che, pur nascondendo la cosa a me stesso, era solo questione di giorni, forse addirittura di ore, prima che Lorenzo tornasse alla carica…
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