Toglieteci tutto ma non il sesso!

La crisi, che ha investito impietosa tutti i settori produttivi, sembra aver determinato una curiosa inversione di tendenza nella gestione del portafoglio del cittadino medio; cambiano le voci di spesa, si cerca il risparmio a tutti i costi, aumentano i sacrfici ma c'è qualcosa a cui sembra che nessuno sia disposto a rinunciare: il sesso.

Lovehoney, il primo rivenditore inglese di sex toys, chiude il 2011 in attivo ed annuncia con un certo orgoglio che l'anno fiscale appena trascorso ha registrato un incremento della vendita dei sex toys di circa il 23% e le previsioni di guadagno per il 2012 sono ancora più rosee.
Anche Paris Intimate, altro noto sexy shop francese, ha conosciuto lo stesso felice destino ed in Nord America, l'intero comparto dei venditori di sex toys pare abbia raggiunto la cifra stratosferica di 500 milioni di dollari di articoli venduti.

Il fenomeno si spiega in maniera semplice ed intuitiva: in un momento storico in cui la mondanità costa cara, ci si consola come si può e l'antidoto più efficace contro la noia è senza ombra di dubbio il sesso: da soli, in compagnia, o con l'aiuto dell'amato strumento del piacere.

Lo stesso miracoloso boom economico ha investito anche la Cina.
La Ningbo Yamei Plastic Toy, con sede a Fenghua, nella provincia di Zhejiang, è una delle fabbriche cinesi più importanti dell’adult entertainment che, in soli tre anni, è riuscita a dominare il mercato dei sex toys.
Come? Grazie alla produzione di bambole gonfiabili, in 13 diversi modelli, ad un prezzo concorrenziale: appena 20 dollari.
Circa il 15% della produzione è stata piazzata sul mercato nipponico, coreano e turco. Il resto delle 50.000 bambole prodotte nel 2011 ha invece varcato i confini del continente asiatico ed è giunta su mercati a noi più familiari; in pratica ciascuno di noi potrebbe averne una nell'armadio.

La Reuters, celebre agenzia di stampa, è andata a visitarla ed ha prodotto un interessante reportage fotografico, che potete vedere seguendo questo link.

BAMBOLINA, MON AMOUR!

Un giornalista del Sun ha scoperto recentemente alcuni documenti dell'epoca nazista relativi al progetto Borghild, un progetto di tutela della salute sessuale delle SS in missione di guerra, troppo esposte al pericolo del contagio causato da una sessualità promiscua. Il progetto proponeva l' introduzione, nei giacigli dell'esercito, di bambole gonfiabili per aiutare i militari ad espletare le proprie funzioni fisiologiche. Pare che l'idea fu di Hitler in persona, un vero appassionato, tra gli altri, di questo genere di feticismo ...

La bambola o si ama o si odia.
I cultori del genere, così come coloro che amano trastullarsi con le finte vagine, sapranno che ormai in commercio se ne trovano alcune che rasentano la perfezione: realistiche, vellutate come la pelle umana, con colonna vertebrale elastica che permette di fargli assumere le posizioni più disparate, con capelli morbidi e setosi e addirittura con le fattezze delle pornostar.

La RealDoll, uno dei produttori leader di bambole del sesso, insieme alla casa di produzione porno Wicked Pictures, che detiene i diritti di immagini delle attrici, ne ha prodotte alcune con le sembianze di Jessica Drake, Alektra Blue e Kaylani Lei.
Sul sito dell'azienda - che produce anche tette finte iper-realistiche per signore poco dotate - è possibile, spendendo alcune migliaia di euro, progettare per intero la propria bambola ultra realista: dai capelli (taglio e colore), al colore degli occhi, al tono dell'incarnato, fino alle misure. Per chi ha gusti particolari, è possibile anche attaccare un pene senza scroto, proprio sopra l'apertura della vagina. De gustibus ....

E voi ragazzi, fareste sesso con una bambola di plastica?