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Lui & Lei

Dal dentista


di LoveFree90
13.01.2023    |    10.044    |    2 8.7
"Si toglie il camice e la camicia, via i pantaloni che stavano abbassati solamente e mi mette a pecora con le mani appoggiate alla scrivania..."
Non sono né il dottore del racconto (purtroppo) ne la paziente, bensì è il racconto di una mia amica che trascrivo qui.

Avevo sempre avuto il terrore del dentista, e per mia fortuna non ne avevo mai avuto bisogno fino a quel momento. Un molare cariato mi stava tormentando l’esistenza tanto da convincermi a chiedere ad un’amica che era fanatica dell’igiene dentale di darmi l’indirizzo del
Suo dottore.

-“Mi raccomando non fare la troia che sono gelosa”
-“Perché’ come è il dentista?”
-“È un figo pazzesco, il classico dottore dei film.
-“Se vabbè, col dolore che ho figurati se ci penso.”

In effetti il dolore era forte che non diedi troppa importanza a quello che mi aveva detto, fino a quando non entrai nello studio e constatai con i miei occhi che era davvero bono. Camice bianco, camicia azzurra, fisico atletico sui 40 anni, capelli corti e scuri.
Mentre ero seduta sulla sedia con lui e la sua assistente che ravanavano nella mia bocca non riuscivo a non guardarlo e a non fantasticare di succhiargli il cazzo insieme alla sua assistente.
Dovetti perdermi in questi pensieri così tanto che non mi accorsi che avevano finito.

-“Ehy tutto bene?” Mi chiese
-“Oh sisi, sarà il dolore ma non ci sto con la testa.” Dissi arrossendo.

Dovette accorgersi di qualcosa perché mi guardava in modo diverso, dritto negli occhi, e dopo avermi prescritto la cura e dato appuntamento alla settimana prossima mi accompagnò fino alla porta.

-“Allora a giovedì, e stai tranquilla che la prossima visita andrà molto meglio.”

Quelle parole mi suonarono strane, ma poi a pensarci che cosa aveva detto di ambiguo? Nulla. Ero io che mi stavo facendo un film porno.

Mercoledì mattina, squilla il telefono.

-“Ciao L. sono il dottor S. volevo chiederti se era un problema venire in studio stasera alle 19:00 invece che domani.”
-“Ciao. No nessun problema, anzi.”

Mi sentivo strana, sarà stata colpa del pre ciclo e che avevo gli ormoni a palla, ma ero arrapata solo al pensiero di vederlo. Era gennaio e faceva freddo, ma non volevo andare troppo coperta, per cui sotto al cappotto pesante indossai una maglia maniche lunghe nera di cotone aderentissima che metteva in mostra perfettamente la mia quarta abbondante, è un jeans strettissimo che disegnava alla perfezione il mio culone mediterraneo.

Di solito nella sala d’attesa c’erano sempre tre quattro persone, e stranamente quando arrivai io non c’era nessuno.

-“Ciao! Vieni accomodati. Avevo altri due appuntamenti ma hanno disdetto all’ultimo.”
-“Buon per me allora, avrete più cura dei miei denti!”
-“In realtà avrò cura soltanto io, perché la mia assistente aveva un impegno ed è andata via prima. Ma tranquilla sei in buone mani.”

Non e possibile che siano tutte coincidenze, pensavo.
Fatto sta che eravamo solo io e lui nello studio ed io ero arrapata come una zoccola. Mi tolsi il cappotto facendo molta attenzione a sbattergli il culo in faccia. Quando mi girai aveva gli occhi sgranati e mi fissò per un attimo le tette. Subito distolse lo sguardo e mi invitò a sedermi sulla sedia tipica dei dentisti.
Avevo guardato decine di video porno in cui dottori si scopavano le pazienti, e quella situazione mi stava facendo bagnare la fica.

Ero distesa in modo non naturale, avevo un po’ la schiena inarcata per sbattergli anche le tettone in faccia.
Si sedette sullo sgabello, si avvicinò al mio viso.

-“Apri la bocca..” disse con voce quasi rotta.

Non indossava i guanti, e da lì capii le sue intenzioni.
Schiusi leggermente le labbra e feci intravedere la lingua, ci portò subito le dita sopra alche’ iniziai prima a baciarle, poi a leccarle infine a succhiarle mentre mi baciava il collo e con l’altra mano mi torturava una tetta da sotto la maglia.
Dal collo passo alla bocca, mi infilo’ la lingua in gola, fu un bacio di quelli sporchi, bagnati e rumorosi. Dovette durare qualche minuto, fino a quando mi tolse la maglia e il reggiseno.

-“Che porca sei…che tettone..”

Ci si fiondò in mezzo e comincio’ a succhiarle, morderle, una alla volta le afferrava con due mani e cercava invano di prenderla tutta in bocca.

-“Oh si..così…lo sapevo che eri un porco…”

Dalle tette scese giù, lecco’ la pancia, l’ombelico mentre sbottonava i jeans. Me li sfilò insieme al perizoma.
Ero nuda a gambe aperte su quelle seria.

-“Leccami la fica dottore…”

Leccare non rende l’idea perché letteralmente me la divorò, me la prendeva tutta in bocca, ci sputava sopra, infilava la lingua dentro, poi risaliva con delle grandi leccate. Non so per quanto andò’ avanti. Ricordo che nel momento in cui mi infilò due dita nella fica è uno nel culo e spingeva forte, iniziai a godere come una troia.

-“Cazzo siii…sto per venire…ahhhh…mettimi un dito nel culo…siiiii….ahhhhh…”

Venni fortissimo. Gli afferrai la testa tirandola a me. Lo baciai forte, aveva la faccia bagnata di me, leccai tutto.
Mi fece scendere ed inginocchiare. Aveva ancora su il camice e tutto. Stava per toglierlo ma lo fermai.

-“No…voglio succhiarti il cazzo mentre indossi il camice dottore…” sorridendo a troia arrapata.
In effetti era una mia fantasia. Spompinare un dottore ancora in divisa.

Gli slacciai la cintura, sbottonai i pantaloni e abbassai il boxer.
Ne svetto’ un cazzo meraviglioso, con una capocchia rosa e grossa.
Leccai prima le palle gonfie, poi tutta l’asta e prima di prenderlo in bocca lo annusai, mi piace l’odore del cazzo. Sapeva di sborra, sicuramente si era segato prima il porco.
Lo presi a fatica tutto quanto tanto era lungo, mi spingevo con la testa in avanti fino a farmelo arrivare alla gola.
Mi prese per i capelli e mi chiavo’ la faccia. La saliva fuoriusciva dai lati della bocca, me lo sbatteva suo viso quasi a farmi male.

-“Che succhiacazzi…ti piace così vero…ohhhhhh…”

Non riuscivo a rispondere perché mi ci affogavo sopra. Rossa in viso e lacrime agli occhi. Mi stava trattando come una puttana, e più mi trattava così è più mi bagnavo.

Si toglie il camice e la camicia, via i pantaloni che stavano abbassati solamente e mi mette a pecora con le mani appoggiate alla scrivania.

-“Leccami il culo dottore…ti prego…”
-“Dimmi che sei una puttana..”
-“Si lo sono…scopami come la più puttana di tutte…cazzo siii…leccami il buco del culo…ahhh…così porco..”

Non ce la facevo più, volevo sentire quel cazzo nella fica.

-“Scopami adesso…sfondami stronzo…”

Non se lo fece ripetere. Non trovò nesssuna resistenza visto quanto era fradicia la mia fessa. Iniziò lentamente è una volta trovato il tempo giusto aumentava il ritmo. Con una mano mi prese per i capelli e mi tiro’ a se’ mentre con l’altra mi strinse una tetta così forte da farmi male, ma non provavo dolore, anzi amplificava il mio piacere al punto che mi scappò:

-“Ahhh…cazzo siii…più forte…”

Fu un invito a nozze per lui. Mi afferrò tutte e due le tette con le mani, così forte che istintivamente portai le mie mani sulle sue, ma non riuscivo a dire basta perché mi scopo’ come un toro da monta, colpi forti e ben assestati, così potenti che la scrivania andò avanti finché non incontro’ il muro. Mi distrusse, sentivo quel cazzone nella pancia.

-“Sto venendo…non ti fermare…vaiiii…porco Dio cosiiiiii….”

Venni così forte che mi si piegarono le gambe e tremavo tutta. Dovette tenermi per non farmi cadere.
Ero ancora in preda agli spasmi dell’orgasmo che mi fece inginocchiare.

-“Apri la bocca puttana…sei una vacca…ora ti sborro in faccia…”

Mi toccavo una tetta con una mano e la fica con l’altra mentre avevo la bocca aperta e la lingua fuori.

-“Schizzami porco…tira fuori la sborra…fai bere questa puttana…”

Mi bloccò la testa alla scrivania e con un urlo animalesco mi ricopri’ la faccia di sperma. Ingoiai quello che andò in bocca e leccai quello che stava sulle tette. Mi ci mise il cazzo in mezzo e glielo ripulii con una sega spagnola. Eravamo sfiniti.

“Sai che la sborra non fa bene ai denti?”
“Vaffanculo dottore”



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