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Lui & Lei

Fuori Servizio?


di Nome_qualsiasi
18.11.2022    |    1.165    |    0 9.2
"Ci salutiamo cosí, tu vai via, mentre io rimango a riprendere fiato altri 5 minuti..."
Mi prendi, mi stringi forte a te, ti guardi intorno e mi cominci a passare la mano sul pacco, mi diventa duro all'istante, ma non possiamo qui nel corridoio, allora ti afferro io e ti porto in una sala riunioni, chiudo la porta al volo e ti tiro giù le mutande da sotto la gonna che alzo... Affondo la faccia tra le tue cosce pronto ad assaporare la tua fica, ma mi chiedo "come siamo arrivati a questo punto?"

....

Era una mattina come tante, arrivo a lavoro, accendo il computer e mi dirigo alla macchinetta del caffè, già mi rode perchè i riscaldamenti non funzionano bene e mi prospetto di dover lavorare con la giacca addosso.

Pensando a questo e cercando gli spicci nel portafogli per sbaglio intruppo su di te e quasi ti faccio rovesciare il caffè caldo che hai appena preso.
Mi guardi e dici: "ok che questo caffè fa schifo, ma almeno fammelo bere", lo dici sorridendo, col tuo accento nordico e con un ciuffo dei capelli biondi che ti copre un po' un occhio.
"Oddio, scusa, ma stavo pensando a 'sti cazzo de riscaldamenti che non vanno e già c'ho la bestemmia pronta" rispondo io col mio accento romano, io che evito di descrivermi per il bene del lettore...
"Vabbè dai, dopo pranzo me ne offri uno e stamo pari" e ti allontani col tuo gruppo di colleghi. In quel momento noto una bella gonna a metà gamba che mette in risalto le tue forme, lo apprezzo, complimenti.

La mattinata passa, noia, noia, noia... Pausa pranzo.
Io non ho il pranzo, non lo porto mai, prendo l'ennesimo caffè, tu hai la tua schiscetta e ti siedi ai tavoli nell'area comune, mi ti siedo di fronte e sorseggiando il caffè ti ricordo che te ne devo uno.
Sorridi di nuovo e mi dici "certo, stai sicuro che non me lo scordo. Come va a casa? Tutto bene?"
"Si si, la piccola sta meglio ed è rientrata all'asilo, ma stanotte non ci ha fatto dormire" mentre lo dico mi stiracchio e allungo un po' le gambe finchè non tocco qualcosa, un tuo piede. Mi guardi sorridendo, faccio per allontanarlo, ma tu muovi il tuo come a catturare il mio...
Confuso, ma felice non oppongo resistenza, tu finisci il tuo pranzo, io il mio caffè.
"Ora tocca a te prenderlo..." Dico io indicando il mio bicchiere vuoto, il tuo sorriso stavolta è accompagnato da delle guance arrossate...
Ci alziamo e ci incamminiamo verso la macchinetta... C'è un foglio con scritto "Fuori Servizio". Ci guardiamo e ridiamo "Certo che non ne va una giusta oggi... Andiamo a quella del terzo piano?" Concordi, andiamo oltre e saliamo le scale, sono strette e tu mi cammini davanti, in questo modo il tuo culo è all'altezza della mia faccia e ti vedo ancheggiare da una visuale privilegiata, noto adesso quanto è bello tondo.

Terzo piano, deserto...
"Oggi qui non c'è nessuno, c'è stato un caso di Covid e hanno mandato tutti a casa per sicurezza" mi dici, "Beati loro che se ne stanno a casa" rispondo io e tu mi fissi e dici "Beati loro? Non ti piace essere qui...?"
Guardo i tuoi occhi azzurri che attendono una risposta, mi faccio coraggio e mi butto "In realtà, se questa è la compagnia mi va bene qualunque posto" ed è allora che mi prendi e mi salti addosso e ci chiudiamo in sala riunioni.

Ho la tua fica davanti, comincio ad esplorarla e a stuzzicarla con la lingua, tu prendi fiato e prendi anche la mia testa che spingi subito contro di te, a questo punto non posso che farmi spazio tra le tue labbra, trovare il clitoride e cominciare a leccare...
Tu apprezzi e molto, allora faccio partecipare alla festa anche le mie dita, non hanno affatto difficoltà a farsi strada visto che sei già bella bagnata, le infilo dentro e comincio a muoverle cercando il punto che ti fa godere di più, non ci vuole molto a trovarlo e lo capisco dal respirone che fai appena lo tocco...
Allora parto, tu sei seduta sul tavolo a gambe aperte ed io in ginocchio, la lingua comincia a muoversi veloce, le dita ti stimolano e tu godi tanto da dimenarti e tra le cosce ormai hai un laghetto.
"Cristo santo, quanto mi fai godere!" Lo dici mordendoti le labbra ed io, in mezzo alle altre tue labbra, faccio il mio dovere con passione leccandoti tutto e infilando fino in fondo le dita.
Quando sento che ti contrai allora insisto e vado anche più veloce perchè mi fa impazzire sentirti godere, non so nemmeno quanto tempo è che andiamo avanti, ma io non vorrei finisse mai...
Sei tu che ad un certo punto mi tiri via la testa, mi fissi con quegli occhi assatanati e mi dici "Adesso ho voglia di cazzo" e mi infili la lingua in bocca assaporando i i tuoi stessi umori.
"La mia figa ha sempre un ottimo sapore" commenti, ed io "Allora assaggiamo anche il tuo culo".
Ti prendo, ti giro e ti faccio piegare in avanti sul tavolo, alzo la tua gonna e vedo il tuo culo nudo davanti a me, lo avevo immaginato bellissimo, ma è anche meglio in realtà.
Con le mani ti allarghi le chiappe e io ci affondo la mia faccia, ti lecco per bene il tuo buchetto e provo ad aprirlo infilandoci la lingua. Tu lo apprezzi, forse anche perchè nel frattempo le mie dita si sono infilate di nuovo e stanno fremendo...
Apprezzi questa doppia penetrazione, lo sento da come ansimi e tra un verso e l'altro mi chiedi di nuovo il cazzo, allora con la mano libera mi tiro giù tutto, mi metto in piedi dietro di te e comincio a farti sentire quanto è duro appoggiandotelo tra le chiappe e bussando al tuo buchetto, ti giri a guardarmi e mi sorridi. Ma quanto mi attizzi...

Prendo il cazzo, comincio a muoverlo tra la fica ed il culo e dove vado vado è tutto bagnato.
Lo muovo in su ed in giù accarezzandoti con la cappella che poi muovo sul tuo clitoride come fosse la mia lingua, lo apprezzi e mi dici "Adesso sbattimelo nella figa".
Non me lo faccio dire due volte e comincio ad infilarlo, vorrei farlo piano per vederlo sparire dentro, ma tu con tutta la tua foga spingi e lo fai entrare tutto e ti muovei avanti ed indietro scopandomi a fondo.
Io ti afferro per i fianchi e ti spingo verso me, per fartelo sentire di più e per farti sentire quanto io sia eccitato, mi godo questo momento in cui mi sto facendo una delle più belle scopate della mia vita e sento te ansimare e godere come nessuna aveva mai fatto prima con me.

È un momento meraviglioso, ci stiamo scopando a vicenda godendo tantissimo entrambi, io mi sento tutto dentro di te e mi diverto ad uscire e rientrare dalla tua fica, mentre il mio pollice si infila nel tuo culo bagnato, tu, invece, ti spingi verso di me e ancheggi perchè vuoi sentirlo tutto muoversi dentro di te...
Io sono sovraeccitato e non voglio venire subito, non voglio che finisca mai... Lo tiro fuori e mi rimetto in ginocchio all'opera con la lingua nel tuo culo, alterno la lingua al dito di una mano, mentre l'altra, invece, è ben dentro la tua fica all'opera per farti godere ancora, senza darti tregua, non voglio farti abbassare mai la voglia mentre io mi delizio del tuo culo.

Appena ripreso, ricomincio col cazzo dentro di te che sei a pecora davanti a me, alternando queste due posizioni per tentare di farti godere il più possibile, voglio che tu non dimentichi mai quanto ti ho fatta godere oggi.
È tutto stupendo, godiamo, sudiamo, ansimiamo e ci scambiamo degli sguardi veramente complici che mi fanno impazzire, a tal punto che devo sborrare e ti dico "Posso venirti addosso?"
E tu "vienimi sul culo, metti il cazzo tra le chiappe".
Io lo faccio e tu me lo stringi tra le tue chiappe, facendomi in pratica una spagnola col culo. Lo fai cosí bene che sborro copiosamente su di te e vedo lo sperma colare sul tuo culo fino alla tua fica.

Tu mi lasci ammirare il panorama, questo capolavoro di culo tutto sborrato, poi allunghi le mani e ti tiri su le mutandine che si sporcano tutte del mio seme. Questo mi fa eccitare ancora di più, non sapevo fossi cosí porca anche tu, ti rialzi dal tavolo, mi guardi col tuo sorriso soddisfatto.
"Voglio sentirti addosso a me per tutta la giornata", io sorrido lusingato, ti abbraccio e ti infilo la lingua in bocca, tu ricambi e poi mi lecchi le labbra.
"Si, la mia figa ha sempre un buon sapore".

Ci salutiamo cosí, tu vai via, mentre io rimango a riprendere fiato altri 5 minuti. Sfonvolto, mi sistemo e torno giù e passo davanti alla macchinetta del caffè...
Sento un collega dire: "Ma chi è stato? La macchinetta funziona, chi ha appeso il cartello con scritto fuori servizio?".
Guardo più avanti, vedo te, alla tua postazione che mi guardi e ridi...
Che donna... E che fortuna averti conosciuta...
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