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Irene e i suoi uomini - parte seconda


di baldo_85
24.11.2017    |    2.012    |    0 9.6
"Manenti faceva le cose in grande non c’è che dire, hall accogliente in legno, stanze grandi e in tema, palestra, sala riunioni, e spa..."
Ogni racconto è frutto della mia immaginazione

Tutti si allacciarono le cinture, come indicato dalle hostess, e da quel fico dello stuart che continuava a lanciare sguardi maliziosi ad Irene, cosa che non le dispiaceva, ma non aveva intenzione di scoparsi tutta la crew dell’ aereo… o forse si.
La discesa dell’ aereo fu abbastanza rapida e senza intoppi, quando l’ aereo fu fermo al terminal, tutti si alzarono e presero i loro bagagli a mano dalle cappelliere, indossarono giubbini e cappotti più adatti al clima che li attendeva e si recarono verso l’ uscita dove i piloti sono soliti salutare i passeggeri prima di iniziare un altro volo.
Sornione il pilota sorrideva, salutava e stringeva mani ai passeggeri, strinse anche quella di Irene, nella quale lasciò un biglietto:
“splendida scopata morettina, resto qui in pausa per qualche altro giorno, il mio numero è 333*******”
diciamocela tutta, era una buona opportunità, ma Irene aveva altro per la testa al momento, conservò comunque il biglietto, perché non si sa mai, e si incamminò, assieme ai suoi colleghi, nel tunnel che l’ avrebbe portata al terminal.
Non ebbero di che preoccuparsi dei bagagli, li avrebbero trovati direttamente in stanza in albergo, così ebbero modo di salire nel pullman prenotato per il trasferimento, fu un attimo prima di salire che Edoardo le si avvicinò e senza nemmeno accorgersene erano seduti assieme mentre il pullman viaggiava tra quei luoghi incantati e innevati.
Giunsero in albergo, uno splendido 5 stelle, il dr. Manenti faceva le cose in grande non c’è che dire, hall accogliente in legno, stanze grandi e in tema, palestra, sala riunioni, e spa.
Si la Spa era il fiore all’ occhiello di quel luogo, si accedeva da un ascensore dedicato, attivabile con le card magnetiche che gli erano state consegnate al check-in, di modo che, chi venisse da fuori non potesse imbattersi negli ospiti in accappatoio che si recavano alla Spa, era ben strutturata, una zona relax una zona piscine, una zona con doccia emozionale, una sala massaggi e una piscina di acqua calda che dava su di un ampia vetrata, e che continuava anche nella zona esterna tra la neve, dove era possibile ammirare il panorama stando immersi nell’ acqua calda con la neve attorno, la spa era aperta anche la notte e ben illuminata, uno spettacolo insomma.
Quasi tutti si recarono nelle loro stanze, per comodità avevano scelto già da prima della partenza con chi avrebbero soggiornato, quasi tutte erano formate o da coppie di uomini o di donne, con qualche eccezione.
Irene era in camera con barbara, dove subito si recarono per sistemarsi, in fondo era lunedì e non sarebbero andate via che la domenica successiva, ma la voglia di usufruire dei servizi della Spa era davvero enorme, sistemate velocemente le valigie, senza aver mangiato nulla (anche se Irene qualcosa di proteico l’ aveva ingoiato), le due donne si infilarono i costumi e si lasciarono abbracciare dai morbidi accappatoi forniti in dotazione nel kit spa, dove pensavano avrebbero trovato tutti i loro colleghi, ma non fu così, quando furono nella spa incontrarono forse nemmeno la metà di loro, parlando con gli altri scoprirono che in molti avevano approfittato della navetta per le piste da sci, poiché dei pass giornalieri per ski-lift erano disponibili per chi ne avesse fatto richiesta, poco male pensarono, in fondo saremo di meno e potremo rilassarci meglio.
Irene e Barbara subito si immersero nella piscina di acqua calda, e mentre si godevano il getto dell’ idromassaggio e delle fontane, si avvicinò a loro Edoardo, che continuava a fare il filo a Irene, che oggi la sua dose di cazzo l’ aveva avuta e sembrava piuttosto soddisfatta.
Ma Barbara non era soddisfatta, aveva indossato uno splendido trikini che esaltava le sue forme, non che ne avesse bisogno, barbara era una di quelle donne che non lasciava mai la palestra, 29 anni, biondo cenere, sempre perfettamente in forma, un fisico che in certi ambiti viene definito FIT, diverso dal fisico di Irene che seppur in forma manteneva una certa morbidezza tipicamente femminile.

Mentre Eduardo si era spostato nella zona esterna, Barbara chiese ad Irene:
B- Allora che fai? Non vedi che è qui per te?
I- Barbara, guarda, io oggi il mio l’ ho fatto.
B- Eh, probabilmente lui no, per essere qui da te, certo che sei proprio stronza.
I- E’ lui che mi desidera, io ho altro per la testa.
B- Questo non ti ha impedito di scoparti il pilota però.
I- Si ma è diverso, avevo voglia. Facciamo così, perché non lo soddisfi tu? mi sembra di capire che Eduardo ti piaccia, e proprio tu dicevi che dovrebbe avere un bel cazzo.
B- Si è un bel ragazzo, ma è la tua figa che vuole, non la mia. Anche se scommetto che se volessi, potrei scoparmelo anche ora, non offrirebbe molta resistenza.
I- Sono molto tentata di scoprire come faresti, la posta?
B- Fammi pensare… uhm, la posta è questa: se riesco a scoparmi Eduardo da qui a un’ ora, tu farai un pompino a Stefano, quello del settore logistica poco prima della riunione delle 18:00 di stasera, so che deve parlare di alcune modifiche al padiglione del magazzino, sarebbe divertente vederlo arrivare tutto rosso in viso ahahahahahaha, bada che poi voglio le prove.
I- E le avrai, ci sto, tra l’ altro Stefano un po’ come tutti gli uomini fa sempre il cascamorto quando sono in azienda. Ma se vinco io, tu ti impegni a scopare con Eduardo per il resto del meeting così da lasciarmi campo libero con il dr. Manenti, altrimenti non riesco a creare il momento adatto.
B- Mi chiedi abbastanza, sai bene che è da un po’ che cerco di scoparmi Alessio della contabilità, e pensavo che sarebbe potuto accadere qui.
I- certo, beh puoi rifiutare se non credi di potertelo portare a letto, io del resto sono convinta che per come è cotto di me vincerò subito la scommessa ahahahahah.
B- Credi di essere l’ unica a poter avere chi desidera? Tieni il telefono a vista che ti mando qualche messaggio o magari qualche foto eheheheh.

Eduardo rientrò e il discorso si interruppe, ormai la sfida era lanciata, l’ orologio segnava le 14:40 aveva tempo fino alle 15:40.
Le due ragazze si fecero un cenno d’ intesa e scoppiarono a ridere, quelle risate insolite di cui noi uomini non capiamo quasi mai la motivazione e le declassiamo a “cose da donna” a volte troppo velocemente.

Eduardo si avvicinò alle due ragazze e disse:
E- Avete dato un’ occhiata fuori? È splendido
I- Ma fa freddo.
B- Ma dai Irene (disse Barbare che già stava pensando a come portare a termine la scommessa), che noia che sei, vieni andiamo fuori a vedere.
E- Si dai è splendido non te ne pentirai.
I- no ragazzi, se voi avete voglia di prender freddo, io non ne ho, al massimo preferisco andare a farmi un massaggio rilassante, questo viaggio è stato impegnativo.
B- Va beh nonna, io ed Edu andiamo a vedere che si dice fuori allora, tu vai a farti mettere le mani sul culo da qualche bravo massaggiatore ahahahaha
I- ma cosa dici, non lo pensare nemmeno, ahahahaha

Barbara ed Eduardo si recarono fuori, nel mentre, le due donne non viste si fecero un cenno d’intesa.
Fuori l’ atmosfera era surreale era primo pomeriggio e si riusciva tranquillamente a scorgere tutta la vallata, guardando questo panorama i due iniziarono a chiacchierare.
B- Ti spiace che Irene non sia venuta con noi?
E- Ad essere sinceri, non credo più che mi spiaccia, non faccio più caso ai suoi rifiuti.
B- Hai mai pensato di sbagliare nel renderti così disponibile?
E- Io, ehm, non sono a sua disposizione…
B- E io sono la regina d’ Inghilterra ahahahaha, si vede lontano un miglio che sei cotto di lei, forse dovresti farle provare la stessa sensazione.
E- E come Barbara consigliami tu, che la conosci bene.
B- Oddio, ma fai l’ uomo, sembri una mammoletta, a noi donne piace essere prese con forza, essere dominate, siamo stregate dai caratteri forti e rudi, con quelli che ci stendono il tappeto al massimo li teniamo come animali da compagnia, vuoi essere un gatto o cosa?
E- Barbara ti assicuro che il mio atteggiamento di disponibilità è solo qualcosa che concedo a lei perché effettivamente per me non sarebbe solo una scopata.
B- Ah si? Dimostramelo allora, falla ingelosire, falle sapere che ti scopi un'altra, inizia dalla sua compagna di stanza magari…
E- Vorresti succhiarmi il cazzo Barbara?
B- Volentieri, se sei abbastanza uomo da farmelo fare.
E- Perfetto, il mio compagno di stanza, Stefano, è andato sulle piste, non tornerà che per le 17.00, sono le 14:50 ho 2 ore per dimostrarti che sono molto più uomo di quanto voi pensiate (così dicendo gli infilò una mano nel costume proprio sul culo, cercando con l’ indice il suo buchino). Ti aspetto nella mia stanza tra 15 minuti.
B- ahhh, ahhhh, mmmmm…beneeeh, ma vai piano (disse togliendogli il dito dal buco del culo) le mie aspettative sono alte, cerca di non deludermi.

Rientrarono nella zona piscina, Irene non c’era, ma non interessava a nessuno dei due, la carica erotica era alta, e ormai nulla avrebbe impedito quella sontuosa scopata che li attendeva, la scommessa era ormai vinta.
Barbara si recò velocemente in stanza, controllò che la ceretta completa fatta il giorno prima fosse in ordine, si sciacquò, prese uno dei completini che aveva portato con se, sembrava quasi un costume, intero, blu, con le coppe che a stento trattenevano il suo seno, e la parte inferiore che poco nascondeva della sua vagina, lasciando decisamente scoperti i glutei e con un filo di Swarovski che si stendeva nel solco del culo.
Eduardo era nella stanza che attendeva paziente, quando finalmente sentì la porta bussare, aprì in boxer già pregustando quello che tra pochi minuti sarebbe avvenuto, ma… ops non era stata Barbara a bussare alla sua porta, ma Irene, che, non avendoli trovati in piscina e ben sapendo della scommessa, “cercava l’ amica”:
I- Edu, hai visto Barbara?
E- No, l’ ho lasciata giù in piscina, sono un po’ stanco e vorrei riposare.
I- va bene dai, scusami allora, buon riposo.

Irene uscì dalla stanza, pensando che barbara quella scommessa l' avrebbe persa, e tornò alla spa.
Eduardo si stese di nuovo sul letto. Il suono delle nocche sulla porta annunciò l’ arrivo di un'altra persona.
B- dai, sbrigati, sbrigati che Irene ha appena voltato l’ angolo. –disse barbara entrando di soppiatto in stanza-
E- Ti stava cercando, forse già sospetta qualcosa.
B- Questo va solo a tuo favore. -disse mentre si slacciava l’ accappatoio e lo lasciava cadere a terra-
E- Che ne pensi di venire qui e farmi divertire?
B- No bello mio, sei tu che devi far divertire me, altrimenti dirò a tutti che sei una checca e non un uomo.

Di tutta risposta ricevette un ceffone sul culo, sonoro e secco, ma non doloroso, di quelli che eccitano una donna, lui seduto sul letto, tuffò la sua faccia tra le sue tette, scoprendole, stringendole e mordendole, le sue mani sembravano indemoniate, toccavano, afferravano stringevano, sembrava un ventenne in astinenza da un anno, la tirò su di lui, sul letto portando la sua fica a contatto con il suo viso, Barbara nondimeno, gli diede la schiena per potersi dedicare al suo cazzo, si perché quando era più ragazza, era famosa tra gli amici del liceo per i suoi pompini, in classe lo sapevano tutti, e ancora oggi ne era maestra, sfilò i boxer, e un cazzo di dimensioni generose fece capolino sbattendole in faccia, prese subito lo smartphone per farsi una foto con la sua faccia davanti quel cazzone e inviò un messaggio su whatsapp (erano le 15:14 scommessa vinta), non si fece pregare per imboccarlo, mentre sentiva i liquidi fuoriuscire copiosi dalla sua vagina mentre Eduardo glie la stimolava in maniera davvero esperta, non volle sentirsi da meno, ingoiò tutto il cazzo fino a toccarne la base con le labbra strappando ad Eduardo un gemito di piacere, continuarono così fino a quando lei prese le redini e disse: “scopami da uomo”.
Eduardo si alzò la mise a pecora con la faccia affondata nei cuscini, entrambi i fori a disposizione e cominciò piano ad inserire il suo cazzo nella fica di barbara che grondava umori, barbara si sentì riempire lentamente da quel cazzo e gemeva come da un po’ di tempo non succedeva (pensò che quella scommessa era stata proprio provvidenziale), ebbe il primo orgasmo, con soddisfazione di Eduardo, che a quel punto cominciò a stimolarle l’ ano, Barbara capì subito, e non volendosi perdere nulla, si prese le chiappe con le mani, allargandole, per farselo sfondare da quell’ inaspettato stallone.
Inizialmente il dolore fu parecchio, Eduardo non si scompose, inesorabile le infilò il cazzo in culo, quando dopo il secondo orgasmo, lei cominciò ad incitarlo, “si,ahhh, ti piace il mio culo? È tuo sfondamelooooh, stanotte lo voglio di nuovo, adoro il tuo cazzo, dai sborrami nel culo, siiiiii, voglio sentire la tua sborra calda nel mio culo”, dopo che Eduardo le ebbe sfondato il culo per bene, sentì salire l’ orgasmo, di quelli che ti sconquassano, e cominciò a riempirle il culo di sborra, talmente tanta, che quando lo tirò fuori, ancora 2 schizzi finirono sul buco del culo, fu lì che Barbara si ricordò di nuovo della scommessa, non voleva semplicemente vincerla, voleva stra-vincerla prese il suo Htc mate10 pro, e gli disse: “fammi una foto con il tuo cazzo poggiato sul mio buco ricoperto di sborra”, così fece, riprendendo anche la faccia soddisfatta di lei che si girava verso di lui con una linguaccia, le foto non finirono lì, lei prese il cazzo di lui e mentre lo ripuliva fece altre foto e un video voluttuoso e lento dove la lingua indugiava sulla cappella ricoperta di sborra.
15:14 SPA
IphoneX di Irene- il suono annunciava la ricezione di un messaggio, aprì l’ applicazione, la connessione non permetteva di scaricarla, era di nuovo giù alla Spa, da sola in attesa della sua amica, ma dai colori dell’ immagine non scaricata riuscì lo stesso a capire di cosa si trattava, e pensò: “oddio me la sono cercata proprio… dovrò fare una pompa a Stefano”
17:15 Stanza di Eduardo
E- Resterei volentieri a scoparti ancora, ma devi andare, Stefano sarà qui a momenti.
B- Si, hai ragione e poi devo cercare Irene, non posso mica lasciarla sola.

Barbara rimise l’ accappatoio e Eduardo si rivestì.
Dopo che furono usciti dalla stanza, Eduardo la accompagnò fino alla sua e nel mentre che camminavano incontrarono Stefano di ritorno, così si salutarono e lei continuò per la sua strada mentre lui tornò in camera con stefano.
S- Che fai? Adesso ci provi con l’ amica?
E- Ma no l’ ho incontrata mentre andavo al bar, poi ho visto te, e ho pensato che magari potrei darti una mano con il discorso della riunione.
S- Macchè discorso, quello è pronto da una vita, pensavo di farmi una doccia e poi sistemarmi per la riunione.
E- Si in effetti dopo una sciata occorre.
S- Tu che hai fatto invece?
E- Ho visto la spa e qualche bella figa in costume.
S- Parli di Irene?
E- Chi se ne frega di Irene è acqua passata.
S- Beh allora se è così non ti dispiacerà se ci provo.
E- Fai pure, ma è una figa di legno e non ci caverai nulla.
S- Vedremo, a tutte le donne piace farsi una scopata o fare un pompino ingoiando una buona quantità di sborra, nonostante lo neghino, ne hanno bisogno.
E- Vero, fammi sapere se lo succhia bene allora hahahaha.
S- eh magari, vediamo cosa riesco a fare ahahahaha.

to be continued... fatemi sapere se vi è piaciuto

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