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Lui & Lei

La percezione della mente


di Membro VIP di Annunci69.it vercelli83
14.12.2024    |    54    |    0 8.7
"Da quel giorno i caffè divennero frequenti iniziando a scoprire incontro dopo incontro le parti che erano invisibili agli occhi e al corpo…..."
Una giornata uggiosa, la nebbia avvolgeva l’orizzonte e celava allo sguardo la reale percezione delle cose e delle persone in cui ci si poteva imbattere. Lessi una locandina di una mostra d’arte, vari artisti esponevano. D’altronde la scelta poteva essere il divano e allora decisi di provare a fare qualcosa di diverso.
La settimana mi imponeva abiti eleganti e allora decisi di vestirmi in modo casual, quasi da studente che la mattina indossa la prima cosa trovata nell’armadio.
Ombrello in mano mi dirigo verso la meta, all’ingresso poca gente.
Iniziai a girare tra i quadri, sinceramente nulla di entusiasmante, la classica mostra in cui la delusione può solo aumentare ad ogni quadro.
Il mio carattere mi impone sempre di cercare qualcosa di positivo nelle cose che si fanno, a volte rimango deluso ma a volte questo tipo di atteggiamento viene ripagato. La sorpresa, il bello della vita.
Ad un certo punto entrai in una sala e trovai una serie di quadri esposti in modo molto poco attrattivo ma, che se guardati con attenzioni, nascondevano una grande profondità di contenuti.
In verità il merito della scoperta andava attribuito ad una donna, una bellissima donna. La mia curiosità per la sua bellezza e il suo abbigliamento molto curato mi aveva portato fin lì. Qualche minuto prima, la notai e in modo molto discreto la seguì entrando proprio nella citata sala. Lì dentro la sentii esclamare: che brutta presentazione, che brutte cornici. Fu proprio lei a spingermi a soffermarmi ad osservare attentamente che messaggi volesse esprimere l’artista e non cosa l’espositore volesse far vedere al visitatore.
La mia attenzione per quella bellissima donna era svanita in un istante, smisi di seguire lei e mi soffermai su ogni singola immagine cercando dettagli intriganti.
Dopo circa 20 minuti di osservazione, arrivai nell’ultima sala espositiva. Si sa, dulcis in fundo, gli espositori lasciano alla fine i pezzi pregiati o almeno ciò che vogliono far credere tali. In questa sala di nuovo lei. Trench, tacchi alti, mani curate. La mia curiosità erano proprio i dettagli nascosti sotto il trench. Ciò che avrei voluto scoprire. La vidi entusiasta, la sentii dire, finalmente dei bei quadri con una tela stupenda. In realtà, erano ben esposti ma da i contenuti banali e poco ricercati. In modo molto intraprendete andai di lato al quadro che fissava con attenzione. I faretti lo mettevano in risalto, la cornice era scintillante e l’artista aveva una discreta notorietà. Mi guardò e notò un ragazzo poco curato apparentemente. Annoiato dal quadro iniziai a fissare i suoi piedi e la cura che aveva avuto nella scelta dei colori e per un istante fui scoperto. Non intimidito continuai a girarle intorno e quando fui scoperto, mi fissò e disse: non le piacciono forse? Io un po’ imbarazzato risposi: no, mi scusi sono delle bellissime scarpe. E lei con uno sguardo stupito ma consapevole mi disse: parlavo del quadro!
Sorridemmo entrambi in modo istintivo. Decisi di aprirmi al dialogo e le dissi: mi incuriosiva capire cosa la spingesse a guardare un quadro così poco attrattivo. Lei mi rispose, la stessa cosa che spingeva lei a guardare i miei tacchi. Non amo subire la sconfitta verbale e le dissi. Sa penso che mi ha fatto comprendere una cosa che non stavo considerando. Adoro quando una persona riesce a farmi vedere qualcosa che da solo non sarei riuscito a carpire. Posso restituirle il favore?
La portai nella precedente saletta, le feci notare ciò che io ero riuscito a notare e che lei aveva criticato. Accettó la sfida, la colse e me ne diede atto. Il dialogo era molto piacevole, scambiammo i numeri. Un giorno decisi di scriverle per invitarla a bere un caffè.
L’uomo vestito da studente, come ogni giorno della settimana si presentò in abito elegante e la bella donna si presentò come se dovesse andare a far la spesa. La sua bellezza immutata ma in una veste diversa. Rimanemmo entrambi stupiti e ci mettemmo a ridere. Entrambi avevamo in quel senso capito l’altro e provato ad andare oltre al nostro modo di vedere le cose e sposare la filosofia dell’altro.
Da quel giorno i caffè divennero frequenti iniziando a scoprire incontro dopo incontro le parti che erano invisibili agli occhi e al corpo…
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