Perso nel blu dei suoi occhi - Parte 1

Una delle cose più belle quando si incontra dal vivo una persona conosciuta online, è l’attesa dell’incontro stesso. Sembra un pensiero leopardiano ma credo che il poeta di Recanati abbia davvero ragione. Ogni volta che devo conoscere una persona con cui ho interagito virtualmente, nei momenti che precedono l’incontro, la mia mente inizia ad essere sempre più curiosa ed un senso di adrenalina mista ad eccitazione pervade il mio corpo. Anche questa volta, mentre in auto mi dirigevo nel punto concordato, iniziavo ad immaginare come sarebbe andato l’incontro.
Mentre la strada correva veloce, pensavo se avrei incontrato la stressa persona intravista in foto, se ci fosse stata immediatamente affinità e di quali argomenti avremmo potuto parlare.
Appena raggiunto il fatidico luogo dell’incontro, dopo un ultimo messaggio per confermare il mio arrivo, scendo dalla macchina ed immediatamente la noto. Da lontano ho subito notato una donna giunonica che si preannunciava già bellissima. Man mano che mi avvicinavo i dettagli del suo corpo divennero più definiti. Alta, mora, due gambe spettacolari esaltate da scarpe con tacco ed avvolte da una gonna in jeans. Una blusa nera, infine, nascondeva un seno prosperoso. Finalmente le fui davanti e dopo una rapida presentazione in cui mi disse di chiamarsi Lucia, i nostri sguardi si incrociarono. Ricordo ancora distintamente la bellezza dei suoi occhi celesti, l’eleganza e la sensualità del suo viso. Tuttavia a folgorarmi fù il suo sguardo misterioso e sexy. Avrei voluto essere, in quel momento, il valoroso Perseo che ha sfidato Medusa ma le mie difese sono state completamente messe ko dalla suo charme e dalla sua sensualità.
Come previsto, andammo in una pizzeria dove, raramente, ricordo dei camerieri cosi premurosi nel venire a servirci ed a chiedere se il cibo era di nostro gradimento. Questo a sottolineare, ancora un volta, che il corpo di Lucia aveva colpito tutti. Nel corso della cena parlammo delle nostre vite, raccontandoci vari aneddoti ed il tempo trascorse velocemente. Ebbi modo di notare l’estrema cura nei dettagli di Lucia: mani curatissime, diversi monili che la esaltavano e impreziosivano. Capii di essere dinanzi ad una donna diversa. Raffinata, non banale, di grande cultura ed intelligenza. Una mente che tanti cercano ma pochi trovano e mi sentii davvero fortunato.
Terminata la cena uscimmo per una passeggiata in una deserta via centrale avvolti da una insolita afa estiva. Camminammo guardando, di tanto in tanto, qualche vetrina. Io cosi riuscii a notare ancora meglio le gambe perfette di Lucia. Potevano far invidia a quelle di una ventenne. Aveva anche una leggera muscolatura, forse dovuta alle attività sportive che praticava. Finalmente ci sedemmo e mentre cercavo di controbattere alle sue affermazioni, la mia mente cercava di un modo per trovare un primo contatto fisico senza che risultassi volgare o maleducato. Con un vero e proprio atto di coraggio decisi di sfiorarle il braccio e la mano e sentii l’estrema perfezione e morbidezza della sua pelle. Lucia, sicuramente inconsciamente, accavallò le gambe parlando di quanto fossero fastidiose le zanzare - come darti torto - e li avrei voluto davvero che il resto del mondo scomparisse. Sentii una pulsione, un fuoco, un istinto animalesco che mi spingeva a metterle una mano accanto al viso per poi baciarla su quelle labbra stupende. Avrei voluto sentire da vicino il suo profumo, baciarle il collo e poi accarezzarla ovunque per scoprire ogni angolo del suo corpo. Avrei voluto essere un moderno Ulisse e perdermi tra di lei con l’unico obiettivo di tentare di farle raggiungere il massimo del piacere. Rimasi invece fermo e dopo poco tornammo alla macchina e ci salutammo decidendo di restare in contatto.
Chissà, magari, la seconda parte di questo racconto potremmo scriverla a quattro mani, io e Lucia.